Il libro di Viliam A. Amighetti, "In cammino, con l'io piccolo" (Viliam Amighetti Editore, 2015)racconta in prima persona la storia di Roby Piantoni, l'alpinista bergamasco, scomparso nel 2009 sulla parete Sud della Shisha Pangma: una creatura speciale fatta di montagna e di luce.
Il volume verrà presentato a Colere sotto la Presolana, il 2 giugno 2015, in occasione della due giorni dedicata al ricordo di Roby e alle iniziative dell'Associazione a lui dedicata, che porta avanti i progetti "Insegnanti per il Nepal" e "Street Doctor".
Di seguito, un ricordo di Roby Piantoni, scritto da Davide Sapienza.
Roby Piantoni nasce a Colere nel ‘77 e da subito segue le orme del padre, l’alpinista Livio Piantoni, tra i sentieri e le pareti della Valle di Scalve, ai piedi della sua amata Presolana. Si appassiona presto a tutte le discipline della montagna diventando un abile alpinista, tanto da conseguire giovanissimo il titolo di Guida Alpina prima e Guida Alpina Istruttore in seguito. Oltre alle montagne di casa, Roby ha salito le montagne delle Alpi e della catena himalayana, fino a coronare il suo sogno nel 2006 di raggiungere senza ossigeno la vetta più alta del mondo, l’Everest. Roby è mancato nell’ottobre 2009, durante la spedizione allo Shisha Pangma (Tibet).
I suoi obiettivi non erano solo quelli di scalare le montagne più alte ma soprattutto ha dedicato molto del suo tempo a trasmettere la sua passione e amore per la montagna ai più giovani, insegnando loro le pratiche alpinistiche ma soprattutto dedicandosi alla valorizzazione e lo sviluppo di vie e falesie della Valle di Scalve. Tra i suoi progetti, la falesia di arrampicata oggi a lui dedicata di Pian di Vione e la richiodatura delle vie storiche della Presolana Nord.
Roby, nella semplicità e sensibilità che lo contraddistinguevano, ha sempre affrontato la montagna con umiltà e rispetto, sia verso i luoghi sia verso le genti dei Paesi che visitava.
La grandissima passione per la montagna ha portato Roby tra le genti dei villaggi più sperduti delle vallate himalayane, portandolo a conoscere non solo le meraviglie della natura ma anche gli usi, le tradizioni e i costumi dei popoli che in Paesi come Nepal, Tibet e Pakistan, vivono, in condizioni di povertà estrema, spesso traendo l’unica fonte di sostentamento dal lavoro stagionale come portatori, cuochi o guide per alpinisti e trekkers. Con la sua semplicità e la sua sensibilità sapeva affrontare la montagna con umiltà e rispetto verso i luoghi, i popoli e le culture. Il desiderio di poter fare qualcosa per migliorare il futuro dei bambini di queste aree, ha spinto Roby nel 2006 a dare vita al progetto Insegnanti per il Nepal h, un progetto di raccolta fondi da destinare alle scuole dei villaggi più poveri di una nazione che tanto gli aveva dato e che lui adorava.
Montagna ed emozione La storia di Roby Piantoni
"In cammino con l'io piccolo" Incrociare Roby Piantoni vagabondando nelle alte terre di Presolana era sempre un evento gioioso: un sorriso, qualche battuta, considerazioni estatiche sulla magica ...
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