Elena Cifali ci propone qui un'altra delle sue "letture estive". Questa volte la sua è stata una rivisitazione di Oceano Mare di Alessandro Baricco, una lettura fortemente evocativa perchè porta il lettore a riflettere sugli attuali drammatici naufragi dei migranti spinti dalla speranza.
(Elena Cifali) Mi capita tra le mani “Oceano Mare” di Alessandro Baricco. Alcuni mesi fa lessi questa storia che da subito trovai molto bello.
La prima volta che ne sentii parlare, prima ancora di scoprire che questo è il libro forse più famoso di Baricco, mi colpì il titolo. Nessuna congiunzione tra le due parole, come fossero lamedesima cosa. Eppure mare non è solo oceano! Ci deve essere qualcosa di misterioso in questo libro, altrimenti non si spiegherebbe la suggestione del titolo. La mia domanda non rimase a lungo senza risposta. Letto in poco più di 48 ore mi ha letteralmente rapito e trascinato in quella dimensione marittima che tanto mi piace. Ma attenzione, qui il mare è inteso in senso stretto,lontano dal chiasso e dalla confusione delle nostre spiagge a ridosso del Ferragosto, quando si trasformano in porcilaio e immondezzaio!
Il Mare, anzi, l’Oceano, quelloche ho visto, toccato, ascoltato, ammirato e infine fatto mio alla fine delCammino per Santiago. Il suo colore così azzurro, una tavola dipinta dapennellate di blu intenso e sfumata di schiuma bianchissima. Il suo motoperpetuo che incanta e anestetizza qualsiasi dolore.
Il mare inteso come cura.
E come cura lo intendono alcuni dei personaggi che scopro affascinanti tra queste pagine. Scorre via fin troppovelocemente, quasi non faccio in tempo ad afferrarlo, schizza e si agita questolibro durante i pochi giorni in cui ho il piacere di tenerlo stretto.
“Il mare non ha caverne” (nonna aveva ragione quando me lo ripeteva nel tentativo di mettermi in guardia dai suoi pericoli). E in effetti non le si sarebbe potuto dare torto. Baricco racconta in maniera surreale e affascinante i sentimenti che toccano alcuni dei sopravvissuti ad un naufragio, catapultando chi legge in una dimensione di buio, paura,sconforto. Il mare divine nemico tanto quanto le armi tenute strette in pugnodai malcapitati.
Con incantevole maestria riesce anche a far provare sensazioni di benessere e piacere come quando ci s'immerge con i piedi fino alle caviglie tra le acque gelide dell’oceano. La riva, le onde, l’acqua, la solitudine, il silenzio. Provate a chiudere gli occhie sentire sul corpo il refrigerio del liquido che tocca e non tocca più lavostra pelle. Divino!
Oceano Mare è il protagonista e la metafora, è l’amore eterno e il coraggio che viene e che va. Mi piace laricerca di uno dei personaggi sul “dove finisce il mare” e la ricerca oppostadi un altro che ne cerca il principio. Un inizio e una fine, come per tutte lecose del mondo, forse non esiste in nessuna cosa del mondo. Dopotutto è ormaiconsolidata e forse anche “superata” la legge della conservazione della massa secondocui “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Sarà questa la morale? Non c’è principio né fine alle cose, ai sentimenti, agli avvenimenti ma tutti questioni e restano in continuo moto, in eterna trasformazione … Oceano Mare, un libro bello e coinvolgente che sottolinea ancora una volta la straordinaria capacità di comunicare di Baricco.
(Dal risguardo di copertina) "Oceano mare" racconta del naufragio di una fregata della marina francese, molto tempo fa, in un oceano. Gli uomini a bordo cercheranno di salvarsi su una zattera. Sul mare si incontreranno le vicende di strani personaggi. Come il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con acqua marina, e tanti altri individui in cerca di sé, sospesi sul bordo dell'oceano, col destino segnato dal mare.
E sul mare si affaccia anche la locanda Almayer, dove le tante storie confluiscono. Usando il mare come metafora esistenziale, Baricco narra dei suoi surreali personaggi, spaziando in vari registri stilistici.
Su Alessandro Baricco. Nato a Torino nel 1958, si laurea in Filosofia con una tesi in Estetica. L'amore per la musica e per la letteratura ispireranno sin dagli inizi la sua attività di saggista e narratore. Come saggista esordisce con Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini (Il Melangolo, 1988; Einaudi, 1997). Castelli di rabbia (Rizzoli, 1991; Universale Economica Feltrinelli, 2007), suo primo romanzo, Premio Selezione Campiello e Prix Médicis Étranger, è un'autentica rivelazione nel panorama della letteratura italiana e ottiene il consenso della critica e del pubblico. Seguono Oceano Mare (Rizzoli, 1993; Universale Economica Feltrinelli, 2007), Premio Viareggio e Premio Palazzo al Bosco; il monologo teatrale Novecento (Feltrinelli, 1994; edizione speciale, 2014; "Audiolibri - Emons Feltrinelli", 2011) da cui Giuseppe Tornatore trae il film La Leggenda del pianista sull'oceano; Seta (Rizzoli, 1996; Fandango Libri, 2007), portato sullo schermo da François Girard con una produzione e un cast internazionali, City (Rizzoli, 1999; Universale Economica Feltrinelli, 2007) e Senza sangue (Rizzoli, 2002), tutti tradotti all'estero e recensiti dalle maggiori testate internazionali, dal "Guardian” al "New York Times”, da "Libération” a "Le Monde”. Tra i saggi, L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (Garzanti, 1993); Barnum. Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1995) che raccoglie gli articoli comparsi nell'omonima rubrica curata ogni mercoledì sulle pagine culturali del quotidiano torinese ?La Stampa” e Barnum 2. Altre Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1998), in cui sono raccolti gli articoli frutto della collaborazione con "la Repubblica”; è del 2002 Next. Piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà. Compare in televisione nelle trasmissioni culturali "L'amore è un dardo”, sull'opera lirica, e "Pickwick”, dedicata ai libri.
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