il moldavo, da tempo residente in Italia (Rho, in provincia di Milano), Constantin Bostan, amputato di una gamba e procedendo sulle stampelle aveva partecipato nel 2015 alla Firenze Marathon aveva tagliato il traguardo per ultimo, realizzando una grande - anzi grandissima - vittoria morale.
Era un suo sogno nel cassetto partecipare ad un' altra maratona e così è stato. Di nuovo sulle stampelle si è presentato allo start della Milano Marathon che è andata in scena il 3 aprile 2016 e ha tagliato il traguardo, portando a termine la sua fatica, anche questa volta con grande giubilo e anche questa volta impartendo a tutti con il suo esempio una grande lezione di vita..
Constantin Bostan è volontario soccorritore della pubblica assistenza ANPAS Rho Soccorso.
Di seguito le sue impressioni scritte nel post-gara.
Ciao a tutti. Oggi é il secondo giorno dopo la Maratona di Milano.
Mi sono preso una piccola pausa per riflettere e per mettere giù qualche riga sulla mia e sulla nostra impresa.
Giorgio, prima della maratona non mi sentivo in grande forma, ma credo che tutti abbiano sperimentato queste sensazioni nel pre-gara.
La mattina, mentre andavo prendere il treno, sentivo una pesantezza enorme. Prima di arrivare a Porta Venezia ad un certo punto, ho sentito pronunciare il mio nome, ho girato la testa e all'improvviso ho visto il nostro mitico Antonio Andò Capasso e subito dopo abbiamo preso un caffè assieme
"La barista era Moldava, molto simpatica...".
Colgo l'occasione per ringraziare qui Antonio per le sue foto che, quando capita, me le scatta sempre. Arrivando a Porta Venezia e vedendo arrivare tutti i miei compagni di squadra #Urbanrunners piano piano mi sono ripreso.
Dopo le nostre foto in gruppo e non solo, mi sono avvicinato alla linea della partenza, dove sono stato riconosciuto da diverse persone che mi avevano già visto prima e che mi chiedevano se la distanza della Maratona l'avrei percorsa tutta.
La risposta la sapete già.
Ed é già ora di partire. Ecco lo sparo dello start.
Di nuovo applausi per tutti quanti.
Al 4° km, mi si affianca, come avevamo deciso in precedenza, il grande compagno Rudy Onnyrun Canevari che, con la sua bicicletta, mi stato vicino su tutto il percorso per darmi una mano in caso di necessità.
Al 7° km c'è l'incontro con la Kanako Nasu che mi aspettava con una bottiglia di acqua, per un abbraccio e un bacio.
E di nuovo partenza e via.
Andando avanti per chilometri incontravo tutti i miei compagni di squadra e non solo che mi sostenevano con le loro incitazioni: "VAI AVANTI!".
Ho raggiunto i 21 in 3.28.59: ormai tutti erano spariti.
C'era solo il mio compagno Rudy con la bici e dei poliziotti che ci scortavano verso il traguardo.
Ho pensato: ''Neanche un politico ha avuto mai una simile scorta".
Ormai sentivo la fatica e le forze cominciavano a lasciarmi.
Ed ero già con il pensiero al 28° km dove l'anno scorso mi ero fermato: e questi 6 km sono stati un vero inferno.
Vedevo e parlavo con un altro mondo, e solo la voce di Rudy mi riportava sulla terra.
Così, dopo aver superato l'incubo del 28° km, siamo ripartiti: io mi fermavo e mi bagnavo la testa di continuo lungo il percorso.
Più in là, ci sono venuti incontro con le bici i compagni di squadra che avevano già finito la loro gara e fui felice di vederli.
All'ultima salita prima del finale c'era tutta la squadra #Urbanrunners che mi aspettava e con loro ho proseguìto per percorrere le ultime centinaia di metri.
Io vedevo e non vedevo: ero tropo cotto.
E solo il coro di incoraggiamenti mi teneva sveglio.
Negli ultimi metri, da lontano, ho visto un nastro blu e mi sono chiesto cosa fosse.
Sentivo: "Constantin, Constantin, Constantin!"
Tutti quanti mi aspettavano, taglio il nastro...
Non sapevo cosa fare prima: godere per la gioia o piangere di gioia.
Mi sono inchinato a tutti quanti per avermi regalato questa giornata piena di amore, di amicizia, di felicità.
Grazie! Un abbraccio a tutti dal vostro Constantin.
Ed ecco un resoconto tecnico dei risultati della Suissegas Milano Marathon, nell'articolo di Matteo Moscati su www.podistilive.it.
La Suissegas Milano Marathon parla keniano: vincono Ernest Kiprono Ngeno e Brigid Kosgei che stabilisce il suo personal best. Ma anche record di partecipanti.
Si è svolta il 3 aprile 2016 la 16^ edizione di SuisseGas Milano Marathon, un’edizione di successo, che ha fatto registrare la partecipazione di quasi 20.000 runner e performance di ottimo livello, confermando ancora una volta il percorso della maratona meneghina come uno dei più veloci sul territorio italiano.
Il vincitore Ernest Kiprono Ngeno, atleta keniota classe 1995, ha tagliato per primo il traguardo in 2 ore 08’ 15”. Dietro di lui il connazionale Ishhimael Chemtan, che con 2 ore 08’ 20” ha ottenuto il suo miglior tempo personale. Risultato da record anche per il veterano Kenneth Mburu Mungara (Kenya), vincitore dell’edizione 2015, che ha chiuso terzo a 2 ore 08’ 38”, infrangendo nuovamente il primato della categoria Master M40.
Prima tra le donne la keniota Brigid Kosgei che ha corso in solitaria per tutta la gara e ha tagliato il traguardo con un tempo di 2 ore 27’ 45”, abbattendo il proprio personal best di ben 20 minuti e 14 secondi. Medaglia d’argento per la portoghese Vera Nunes (2 ore 37’ 11”), mentre terza classificata la cubana Dailin Belmonte (2 ore 42’ e 44”), qualificata alle Olimpiadi di Rio grazie al tempo ottenuto.
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