L'ultima luce del giorno, quella che allunga le ombre sulla polvere, è la più preziosa. La sola a svelarti il mistero del camminare, a dare un senso a quell'istinto ottimista e avventuriero di appoggiare un piede davanti all'altro per scoprire cosa ci sarà oltre quel ponte, quelle case, quella collina.
Riccardo Finelli, giornalista e scrittore modenese, ha cominciato raccontare dei suoi cammini nel 2012, quando pubblicò “Coi binari fra le nuvole” (Neo), in cui narrava il suo cammino lungo la ferrovia dismessa che collega Sulmona a Carpinone, la Transiberiana d’Italia. nel 2016 invece ci ha raccontato il suo Cammino di Santiago in “Destinazione Santiago”. (Sperling&Kupfer).
Pochi mesi fa è uscito invece “Il cammino dell'acqua. A piedi da Milano a Roma lungo il corso dimenticato dei fiumi” (Sperling&Kupfer, 2017), che contiene il racconto del cammino di Finelli camminò da Milano a Roma non percorrendo la Francigena o altri cammini noti, ma un itinerario personale, da lui studiato, cioè seguendo i corsi dei fiumi, in un viaggio a piedi di circa ottocentocinquanta chilometri.
Dal Naviglio al Ticino, poi il Po, e dove si aggancia il Trebbia, quindi via verso l’Appennino lungo questo fiume. Poi l’Aveto, il Penna, il Taro, il Verde, il Magra, il Lucido, il Serchio, l’Arno, l’Elsa fino a Siena, l’Arbia, l’Orcia e il Paglia, fino alla confluenza di questo con il Tevere. E gli ultimi chilometri in barca per entrare a Roma dall’acqua.
In Italia, i fiumi sono dimenticati, abbandonati, spesso torturati e violati, ma sono un mondo da scoprire. E Finelli vive belle scoperte, al tempo stesso incontrando sul suo cammino persone e storie da raccontare.
E il fatto che abbia inventato un cammino originale, in luoghi dove veder passare un camminatore era una sorpresa, gli ha consentito di vivere una esperienza senz’altro più ricca che non quella di camminare su un percorso in cui le persone del luogo si sono assuefatte ai viandanti.
La sua conclusione è interessante e vale la pena di citarla: “Mi sono convinto che non viaggiamo per raggiungere qualcuno o qualcosa, ma per soddisfare una pulsione primaria scolpita nei meandri del nostro DNA, come fosse il bisogno di bere o respirare. E ho cominciato a considerare gli abituali sogni a occhi aperti davanti a un atlante non solo come una mia personale fissazione, ma la naturale attitudine del pronipote di una stirpe quadrupede”.
In altri termini, attraverso queste parole emerge l'essere nomadi per bisogno ancestrale, e anche una sorta di diritto inalienabile a essere nomadi. (LG)
(dal risguardo di copertina) Cosa spinge un uomo a riempire uno zaino e percorrere a piedi quasi novecento chilometri da Milano a Roma? Sulle spalle l'essenziale, davanti nessun sentiero, nessun compagno, nessuna prenotazione, affidandosi all'antica leggerezza del viandante. Dopo anni di itinerari predefiniti, Riccardo Finelli ha deciso di uscire dalle strade battute e tracciare il proprio cammino, seguendo una via dimenticata: il corso dei fiumi, che un tempo muovevano uomini, merci e mulini, e oggi scorrono pigri e abbandonati. Dal Naviglio Pavese al Tevere, passando per il Po, il Trebbia e l'Elsa riaffiora un'Italia di piccoli centri e borghi arroccati, malinconica, generosa e accogliente. Ne fanno parte Alessio, che tiene faticosamente in piedi l'oasi di Alviano; Lino, erede di una generazione di barcaioli che parla ancora la grammatica dell'acqua; o Francesca, che ogni giorno si muove sulle sponde che uniscono Lunigiana e Garfagnana. Ma un viaggio è fatto soprattutto di osservazione lenta e minuziosa, lunghi silenzi, sospensione di giudizio. In questo spazio di solitudine e libertà, emerge la vera vocazione del camminatore: non raggiungere la meta ma esplorare la strada, riscoprire località cancellate dalle mappe, prendersi il piacere di deviare verso la bellezza insospettata dell'ordinario. In questo libro, Finelli ci invita a seguirlo e a ritrovare quell'istinto vagabondo e transumante che per millenni ha accompagnato l'umanità.
L'autore. Riccardo Finelli, giornalista e scrittore, esplora da dieci anni luoghi inediti e viaffi a passo lento. Ha pubblicato Destinazione Santiago (Sperling & Kupfer, 2016), Il cammino dell'acqua (Sperling & Kupfer, 2017); per Incontri sono usciti Storie d'Italia (2007), C'è di mezzo il mare (2008), 150 anni dopo (2010), per Neo Edizioni Coi binari fra le nuvole (2012) e Appeninia (2014).