Camminare è secondo Erling Klagge un gesto sovversivo e libertario (e nel sostenere questo punto di vista egli si ispira ovviamente, molto, a Thoreau e al suo saggio sul camminare. Ed è un'affermazione autorevole la sua, dal momento che egli non è un camminatore comune, ma uno che, camminando, ha compiuto significative ed ineguagliate imprese.
Tuttavia, egli afferma, il gesto del camminare è identico sia che lo si affronti con un obiettivo ambizioso sia che lo si faccia come un'attività quotidiana, con finalità di fitness o anche da flaneur.
D'altra parte, come risulta dai diversi resoconti, sono molteplici le motivazioni che spingono centinaia di persone ogni anno a percorrere il Cammino di Santiago - tutte valide, peraltro, perchè in ciascuna motivazione individuale vi è contenuta una verità personale - ma alla fine è soltanto il camminare giornaliero con la mission di compiere quei 25-30 km a forgiare il camminatore e a tramutarlo in taluni casi in pellegrino.
Il camminare - come anche il correre lento - pone il soggetto in maniera ineludibile in contatto con il mondo al di fuori e nello stesso tempo con il proprio mondo interiore, allentando le barriere protettive, rende più permeabile l'interno e nello stesso consente l'emergere di istanze interiori dimenticate oppure ricoperte dalla spessa corazza della quotidianità.
Camminando si mettono tra parentesi le preoccupazioni quotidiane, oppure ci si ritrova a pensare creativamente, poichè gli stimoli esterni entrano in contatto con il Sè più intimo ed attivano forme di story telling e impreviste contaminazioni tra piani di coscienza differenti.
Il camminare quotidiano, secondo Kagge (con il supporto di studi scientifici che egli non manca di citare) sviluppa la creatività, facilitando gli individui nel trovare delle soluzioni a problemi da cui sono assillati o anche a metterli tra parentesi e potere così dedicarsi ad un'attività che, se effettuata con abbandono e dedizione, può servire a fare nella mente il vuoto e a creare la sospensione di memoria e desiderio (entrambe i fenomeni di per se stessi terapeutici).
Siamo fatti per camminare (o per correre) e l'Homo sapiens si è evolluto proprio svolgendo queste due fondamentali attività che rappresentano lo strumento fondamentale di presa di contatto e di dominio della realtà.
E camminare, come correre o anche l'andare in vbicicletta, sono tra le poche attività autenticamente "anarchiche": nel senso che per svolgerle non c'è da chiedere il permesso a nessuna istituzione, nè c'è alcuna tassa da pagare.
Dopo un volume di meditazione sul silenzio, Erling Kagge ci propone - con altrettanta incisività - un breviario di pensieri sul camminare, maturato e filtrato attraverso la sua peculiare esperienza di grande ed instancabilmente camminatore. Si tratta di Camminare. Un gesto sovversivo (nella traduzione di Sara Culeddu), pubblicato da Einaudi(Stile libero Extra) nel corso del 2018
(dalla quarta di copertina) Dall'autore del best seller mondiale Il silenzio, un gesto d'amore per il pianeta, un viatico per chi vuole accordare il corpo al ritmo dell'anima.
Camminare è diventato un gesto sovversivo. Non serve essere atleti professionisti, aver scalato l'Everest o raggiunto il Polo Nord, come Erling Kagge. La rivoluzione è alla portata di chiunque. Basta decidere di rinunciare a qualche comodità e spostarsi a piedi ogni volta che è possibile. Anche in città, anche nel quotidiano. Sottrarsi alla tirannia della velocità significa dilatare la meraviglia di ogni istante e restituire intensità alla vita. Chi cammina gode di migliore salute, ha una memoria piú efficiente, è piú creativo. Soprattutto, chi cammina sa far tesoro del silenzio e trasformare la piú semplice esperienza in un'avventura indimenticabile.
«Con un senso di stupore e meraviglia, Kagge vaga piú che narrare, muovendosi tra filosofia, scienza ed esperienza personale...È sempre bene ricordare le antiche verità. E Kagge sa come farlo». Los Angeles Review of Books
L'autore. Erling Kagge (Oslo, 1963) è stato il primo uomo a raggiungere il Polo Sud in solitaria e il primo a raggiungere i «tre poli»: il Polo Nord, il Polo Sud e una cima dell'Everest.
Per Einaudi ha pubblicato Il silenzio (2017), che è stato venduto in 35 Paesi, e quest'ultimo volume sul Camminare (2018).
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Camminare e correre lento: due modi dell'esistere - Frammenti e pensieri sparsi
Passeggiare e camminare sono un modo dell'esistere, non v'è alcun dubbio su questo. Come del resto lo è correre, in primis il correre lento. Sono dei modi che rimandano alla condizione dell'uomo ...