Sara Dossena, subito dopo la sua straordinaria perfomance alla New Yoirk City Marathon del 2017, per sua natura e vocazione anche molto "social" e comunicativa con un suo pubblico di fan, ha pensato di mettere mano alla pena e di raccontare la sua travolgente esperienza. E' nato così questo volume, con la partecipazione nella realizzazione dell'opera di Maurizio Brassini e di Francesca Granà): Io Fenice. Il libro di Sara Dossena dall'Atletica al Thriathlon alla Maratona, Fenice SAS Edizioni, 2017 (con prefazioni di Orlando Pizzolato e Linus).
Sara Dossena vi racconta della sua esperienza di esordiente nella disciplina della Maratona, che la vide sesta classificata ad appena un soffio dalla quinta donna e del percorso lungo e tormentato (per via di numerosi infortuni) che l'ha portata a passare dall'Atletica al Triathlon per poi tornare all'Atletica con l'ambizioso progetto di correre una maratona, ma sostanzialmente in queste pagine racconta tutta se stessa. L'asse portante della narrazione è, ovviamente, la Maratona di New York dai giorni di vigilia alle diverse fasi della gara: dentro il racconto, tuttavia, con una serie di flashback e diversioni, vi è tutta la sua storia, la sua passione per lo sport, i suoi esordi in atletica, i suoi infortuni, la sua volontà di ripresa.
Quindi, mentre osserviamo Sara Dossena percorrere i fatidici 42,195 km della più celebrata maratona del mondo (e nel farlo occorre anche avere presente le immagini della sua performance divulgate nel web), impariamo a conoscerla meglio con le sue doti, le sue qualità, ma anche con le sue ossessioni e con le sue paure.
Il bello della narrazione è anche che il suo filo rosso si dipana per mezzo di due vertici d'osservazione differenti: quello soggettivo di Sara e quello più oggettivo (più esterno, si potrebbe dire) di Maurizio Brassini suo personal coach e, per un periodo precedente, anche suo compagno di vita.
Il volume acquisisce per questo e per via dell'arricchimento dato dalla prefazioni di Orlando Pizzolato e di Linus, oltre che della postfazione di Alessia De Gillio, una struttura davvero corale e polifonica.
In ultimo, non manca una piccola scelta di commenti raccolti attraverso i social, dal momento che Sara Dossena è un personaggio dello sport molto attivo nel web (ha anche una sua pagina web) e che la sua impresa ha colpito e commosso tantissimi dei suoi follower, sia del mondo della corsa sia di quello del Triathlon, che sono stati entusiasti del vederla correre alla testa delle donne per una buona metà della distanza ed uscire persino per prima dal fatidico passaggio per il Queensborough Bridge.
Per completezza, il volume si chiude con il racconto degli allenamenti che Sara ha seguito nelle ultime dodici settimane prima del fatidico appuntamento. Quello seguito da lei è un allenamento non convenzionale, basato sul principio del Cross Training e, dunque, fatto di una commistione di session di nuoto e bici (prevalentemente MTB), oltre che naturalmente di corsa. Sara applica in questo modo la lezione appresa con la pratica del Triathlon ed anche un rimedio rispetto alla sua tendenza ad infortunarsi, applicando carichi di lavoro troppo specifici. Anche per questo Sara Dossena è un personaggio del tutto sui generis che ha dovuto fare tutto da sè e con il prezioso aiuto di tutti coloro che hanno creduto in lei.
Il suo sogno è stato coronato dal successo (anche se il crono che ha realizzato è stato inferiore alle sue attese, tuttavia, il suo piazzamento è stato eccellente con un negative split significativo) e grazie alla sua performance è entrato a pieno diritto nel mondo della corsa professional.
Sara Dossena non ha partecipato alla Maratona di New York 2018, per via di un infortunio, ma già sono stati programmati per lei importanti appuntamenti di maratona nel 2019 e nel 2020. Sara Dossena è instancabile, non si abbatte ed è sempre pronta a ricominciare, risorgendo sempre dalle proprie ceneri (dovute ad infortuni vari), proprio come la Fenice del mito.
(dalla quarta di copertina) Perché ho deciso di scrivere un libro se non ho (ancora) vinto nessuna medaglia né ai Mondiali né alle Olimpiadi?
Ho deciso di scrivere queste pagine per capire meglio me stessa. E per rispondere ai tanti che mi chiedono sui miei infortuni, sui miei numerosi stop e sulle mie altrettante ripartenze.
La mia non è una ricetta magica e universalmente valida, funziona bene a malapena per me stessa. Prendetelo piuttosto come uno spunto di riflessione, perché il vero messaggio del libro é quello di non arrendersi mai. O, almeno, di essere i primi a credere nella nostra rinascita.
Quello che avete tra le mai è il racconto delle mie paure e delle mie scelte di vita. Delle mie cadute e delle mie risalite. Delle mie ambizioni e dei miei sacrifici. Quello che avete tra le mani è il racconto delle mie esperienze. Di più: della mia esperienza alla maratona di New York, come paradigma della mia crescita sportiva e personale.
Quella che leggerete è la storia di una persona normale che ha realizzato i propri sogni. E, credetemi, tra i sogni non esistono gerarchie.
Una rassegna di immagini (dal web)
Io, Fenice | Libro | Sara Dossena
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