Il marchigiano Giuseppe Ottaviani, classe 1916 e 98 anni compiuti, ha "sbancato" i Mondiali master di Atletica di Budapest, aggiudicandosi anche un primato del mondo (4,44 nel triplo). Giuseppe Ottaviani ha iniziato a praticare atletica soltanto dopo i 70 anni: nella sua vita lavorativa faceva il sarto.
Le sue imprese offrono molti argomenti di riflessione a propositi dei cosiddetti atleti "tardivi" e spingono a rivedere l'idea che un individuo che abbia superato determinati limiti d'età (in genere fissati e condivisi sulla base di luoghi comuni triti e ritriti) debba necessariamente "riguardarsi" ed astenersi da tutto ciò che potrebbe essere lesivo d'una condizione di salute in sé "precaria".
Tale luogo comune deriva dalla presa di posizione del mondo medico che, in generale, tende a considerare la senescenza come una malattia che va curata.
A quelli che ritengono la pratica di attività sportive - e per giunta agonistiche - oltre i novant'anni (o oltre i settant'anni: in fondo ognuno dice la sua) è pericoloso e potenzialmente "letale", poichè metterebbe a rischio la salute - se non addirittura la vita -, si può ribattere soltanto che la Medicina (e i suoi "ambasciatori" nelle diverse discipline) correttamente dovrebbe limitarsi soltanto a fornire all'individuo "opzioni" possibili, evitando di essere rigidamente prescrittiva: in fondo, la decisione se curarsi o meno, se astenersi o meno da determinati comportamenti dovrebbe essere di pertinenza esclusiva del singolo individuo e affidata al suo personale senso di responsabilità.
E, se dovesse succedere qualche incidente di percorso, smetterla con le solite asserzioni (che se non vengono proncuciate ad alta voce) vengono pensate del tito "Se l'è cercata", ma ammirare una persona che ha deciso di perseverare nelle sue scelte, pur avvertita di possibili rischi.
Vorrei ricordare il famoso adagio (ma senza alcuna volontà retorica): "E' meglio viver eun giorno da leone, che cento anni da pecora".
Dieci medaglie d'oro con un primato del mondo in un unico mondiale, vale da solo un primato da Guinness. Se a questo si aggiunge che l'atleta in questione ha quasi 98 anni... e che il precedente primatista italiano, Vittorio Colò si era fermato a 7 ori, è detto tutto.
L'impresa porta la firma di Giuseppe Ottaviani, marchigiano classe 1916, debuttante alla rassegna iridata master indoor "over 35" appena conclusa a Budapest, in Ungheria.
Al termine della manifestazione, Ottaviani è stato festeggiato dagli organizzatori insieme all'altra veterana Olga Kotelko, 95enne canadese vincitrice anche lei di 10 ori, a cui ha voluto donare il suo bouquet di fiori. Il pluricampione mondiale master risiede a Sant'Ippolito, piccolo centro in provincia di Pesaro e Urbino, ed è nato il 20 maggio di 98 anni fa. Ha iniziato con l'attività agonistica dopo aver spento 70 candeline e aver lasciato il lavoro di sarto da uomo. "Partecipare a questi Mondiali è stata una gioia - dichiara Ottaviani che si allena a Fano - e durante i giorni delle gare la simpatia e la disponibilità di chi ho incontrato, dai volontari agli atleti delle altre Nazioni, mi ha fatto respirare lo spirito dello sport e in particolare della famiglia dell'atletica master: amicizia e corretta competizione".
"È bello essere riconosciuto e ricevere complimenti da atleti, donne e uomini di tutte le età e lingue, ma anche da ragazzi e ragazze presenti come volontari. Due di loro hanno detto che rappresentano la generazione 2.0, mentre io sono quella -2 (da 100)!", ha aggiunto Ottaviani.
Giuseppe Ottaviani (Sant'Ippolito, 20 maggio 1916) è un atleta italiano della categoria master (MM90 e MM95) praticante varie specialità dell'atletica leggera.
È stato militare durante la seconda guerra mondiale a Torino, per dedicarsi successivamente al suo lavoro di sarto per uomo.
Sposato con Alba Michelini ha tre figli: Paolo, Matelda e Marzia quest'ultima maratoneta della categoria MF45 (record personale: 3h08'51")[1].
Il suo impegno agonistico nell'atletica leggera è iniziato dopo il compimento dei settant'anni (fine anni 1980), seguito dal prof. Graziano Bacchiocchi nella velocità e nei lanci.
La vittoria del suo primo campionato italiano risale al 1999 (al 9 marzo 2014 conta 39 titoli italiani).
Nel 2010 allenato dal prof Mauro Angelini debutta prima nel salto in alto e nel 2011 a 95 anni anche nel salto in lungo e nel salto triplo, diventando il primo atleta a superare la soglia dei 2 m nel lungo con 2,14 e dei 4 m nel triplo con 4,46 ottenendo così il record del mondo in entrambe le specialità all'aperto.
Nel 2012 ottiene il record del mondo al coperto nel salto triplo con 4,37 m superando ancora per primo la soglia dei 4 m e anche nei 60m primo a scendere sotto la barriera dei 15" con 14"28 a quasi 96 anni; all'età di 96 anni compiuti salta ancora 2,12 m nel lungo, 4,32 m nel triplo - rispettivi primati mondiali M96 - e 0,85 m nell'alto e lancia il disco a 17,52m a soli 10 cm dal suo record europeo ex record mondiale all'aperto.
Nel 2013 ai campionati italiani indoor ottiene 4,33 nel triplo, 14"90 nei 60m e 1,58 nel lungo - primati mondiali M96 - a quasi 97 anni. Il 16 giugno migliora per ben due volte il record mondiale assoluto M95 del salto triplo all'aperto portandolo prima a 4,52m e poi a 4,67m a 97 anni compiuti. Nuovo record italiano nei 100m in 26"69 ai campionati italiani a Orvieto 28-29 giugno.Il 31 agosto ad Ancona ottiene la seconda prestazione mondiale di sempre nel salto triplo 4,54m e la miglior prestazione mondiale dell'anno nel salto in lungo 1,86m e nel lancio del disco 15,47m M97.Chiude l'anno con il titolo italiano nel penthatlon lanci a Bologna.
Il suo campo di allenamento è a Fano, a circa 25 km in cui si reca con la sua auto dal paese in cui risiede, Sant'Ippolito, "il paese degli scalpellini", in provincia di Pesaro-Urbino nelle Marche.
I suoi motti sono "Per me lo sport è vita" e "La curiosità mi spinge a vivere"; così al compimento del 95º anno si è regalato un computer e ha iniziato a navigare su internet; nel 2013 si è iscritto all'Università per la terza età a Fossombrone.
Da due anni su invito del prof Ario Federici, Presidente del corso di laurea in Scienze Motorie dell'Università di Urbino, tiene la lezione inaugurale del corso di attività motoria nella terza età.
Le sue imprese. Ai Mondiali master indoor di Budapest in ordine cronologico: mercoledì salto in lungo (1.83, primato europeo M95), 60 metri (14"67), lancio del disco (14.20); giovedì lancio del peso (5.39); venerdì salto in alto (0.82, primato europeo M95), lancio del martello (12.17), 200 metri (1'56"32, primato europeo M95); sabato lancio del giavellotto (11.00) e salto triplo (4.44, primato mondiale M95); domenica lancio del martello con maniglia corta (5.54). Sul podio a Budapest anche un altro marchigiano, Livio Bugiardini (Sef Macerata) che si mette al collo il bronzo sui 400 M65 in 1'00"87 e l'argento nella staffetta 4x200 M65, con il primato italiano di categoria (1'52"99), correndo in prima frazione per cedere il testimone a Rudolf Frei, Valter Basellini e Vincenzo Felicetti.
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