(Eleonora Suizzo) Cuore, emozioni e amore.
Vivendo come ho scelto di vivere nel gusto il sapore dolce e a volte amaro.
Viaggiando come ho scelto di viaggiare, provo a tracciare percorsi impervi e che mi impegnano anima e corpo.
Il viaggio trail è inedito ed è stato una scoperta, attraverso Lei, la Signora che è viva ed è Montagna ed è Vulcano ed è Femmina.
Io, da sola, ho deciso di affrontarla e ho paura perché conosco di Lei una parte infinitesimale per quanto è grande e maestosa e immensa.
Che importa! So che sa essere anche ospitale, se lo vuole, incrocio di colori e odori. La sua criniera è impervia, dura, ripida, scoscesa; la sua discesa è retta, veloce, pericolosa, sabbiosa, rocciosa.
Mozzafiato il panorama da lassù, vedo il mondo intero e lo voglio condividere, Sicilia e Calabria, il mare, i tetti delle case, le immagini sono sfocate e l'orizzonte è arso dal sole.
Non ricordo in sequenza i percorsi fatti, ho tanti spezzoni di un film lungo 12 ore, che brulicano nella mia testa. Correndo come ho scelto di correre, tra i boschi dai mille colori, sopra la pietra lavica inaridita, affondando sul sabbione vulcanico, piangendo sola dentro una pineta dove perdo l'orientamento e non ritrovo le fettucce, quelle fettucce rosse e bianche: unico riferimento in mezzo al nulla.
Il tempo scorre dall'alba al tramonto quasi e io sono sempre lassù, pedina testarda di un destino umano che mi vuole impeccabile, lucida, perfetta nel mio incedere. Ma io non sono perfetta e non sono impeccabile e allora la mia avventura sconosciuta e a cui non mi preparo mai mi mette a dura prova. "Espio le mie colpe" affermo con ghigno irriverente ma è la prova, invece, il test della mia forza fisica e mentale e ne ho immensamente bisogno.
Ho bevuto per tutte e 12 le ore tanta acqua, ho mangiato piccoli bocconi ad ogni ristoro, ho preso un antidolorifico al ristoro del 48° km, perché la mia contrattura al tricipite sinistro si è trasformata in gonfiore alla gamba e il dolore sopito in salita è diventato una lama in discesa.
Che importa. Sono quassù, vedo la lava sputata dal cratere alla mia sinistra: è vicinissimo. I boati sono costanti e sembrano i fuochi d'artificio di una festa di paese, gli sbuffi di fumo sono bianchi da lontano e poi grigi chiaro e poi neri da vicino.
Timothy, grazie. Se non fosse stato per te, avrei smarrito la via e mi sarei persa.
Grazia, così detta la montagna, per come la senti e vivi tu, c'è una magia tra voi due e la trasmetti: non credevo di riuscire a correre e camminarti accanto. È un tuo diritto volare giù e andare al traguardo gli ultimi 4 km. Mi sarei meravigliata del contrario. Carmelo, sei una visione.
Quando mi sono già tolta le scarpe sei o sette o dieci volte perché le pietre dentro mi fanno male, quando le mie gambe sono devastate dalla fatica e gonfie e le mie caviglie tirate come un elastico e le mie mani tagliate dalle spine e i polpacci graffiati dall'erba, mi rincuori e mi dici: "Dai Ele, oltre la roccia vedi il traguardo".
E sono gli ultimi 5 km quelli in cui smetto di lottare e cullata dai colori tenui del pomeriggio, con striature di rosa e di arancio, esamino il mio viaggio e rifletto su me stessa.
Sono Ele, sono sempre io: contraddittoria e cocciuta, noncurante, ingenua ed emozionata, avventata e inesperta, solida e fragile, aggressiva e dolce, osservatrice attenta e sbadata brontolona.
Ma sono viva oggi più di ieri. Grazie Angelo.
(ndr) Eleonora Suizzo ha partecipato all'Etnatrail 2014, proseguendo nel suo cammino di scoperta delle Ultra (anche di quelle su strade e a tempo) che, acora più della maratona, rappresentano un modo intenso e forte per affrontare un viaggio nella propria interiorità.
Ed Eleonora con il racconto intenso della sua esperienza sul percorso di 644 km dello scorso agosto ci dà pienamente conferma di ciò.
Il suo racconto è talmente intenso che non richiede alcun commento ulteriore, né interpretazioni di sorta: va preso e decifrato per quello che é e ognuno, leggendolo, avrà modo di riflettere per sintonia sulla propria esperienza. Brava Eleonora per aver completato il tuo percorso di gara e per averci trasmesso la tua esperienza di essa attraverso la griglia delle tue emozioni!
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