Sommacampagna dista 12 chilometri dal Comune di Verona e a circa 16 km dal centro della città. Rispetto al capoluogo è in posizione sud ovest, adagiata sulle colline moreniche, al limite della pianura Padana.
Nei pressi di Sommacampagna sono stati trovati in loc. Palù reperti dell'età della pietra e i pali di sostegno di alcune palafitte.
Numerosi sono anche i reperti di epoca romana (il paese si chiamava Summa Campanea) i più rilevanti sono tutt'ora osservabili presso l'antica pieve di Sant'Andrea al Cimitero e di San Pietro, luoghi ove sorgevano templi pagani.
Nel medioevo il centro storico sorgeva nei pressi della pieve di Sant'Andrea e successivamente si è svuluppato in direzione di Verona, sino al colle ove ora sorge la Chiesetta di San Rocco e il relativo campanile.
Numerosi gli eventi storici occorsi sul territorio comunale. Sicuramente i più significativi e ricordati sono le due battaglie risorgimentali combattute rispettivamente nella prima (1848) e nella terza (1866) guerra per l'indipendenza dell'Italia, sulle colline moreniche della frazione Custoza. Tra mito e leggenda, si narra:
- del passaggio di Attila alla testa degli Unni diretto nei pressi di Salionze ove si narra che, incontrato Papa Leone, decise di ritornare sui suoi passi.
- del passaggio di S.Francesco di Assisi che si fermò nella piccola chiesetta di "Madonna del Monte" che divenne convento francescano (notizia non confermata).
A partire dal secondo dopoguerra S. ha conosciuto un forte sviluppo industriale che ne ha profondamente trasformato l’identità, passata da quella tradizionale fondata su di una economia agricola, a quella - per l’appunto - industriale. A tale trasformazione è conseguito il forte sviluppo edilizio del paese, industriale ma anche civile, conseguenza dell’incremento della popolazione dovuto all’immigrazione operaia che ha caratterizzato gli anni ’60 e ’70, sviluppo che ha notevolmente modificato la struttura del paese dal punto di vista urbanistico. In particolare, il centro abitato è progressivamente “scivolato” dalla sommità delle colline, dove era storicamente concentrato, verso la pianura ad est, in prossimità della Z.A.I. e delle vie di comunicazione (in primis, il casello dell’autostrada A4), ove sono sorti quartieri densamente popolati.
Solo a partire dall’inizio dell’ultimo decennio si è cercato di rivalorizzare il centro storico mediante l’incisiva lottizzazione a scopo civile dei terreni agricoli collocati sulla collina ad ovest dello stesso (c.d. lottizzazione “Monte Molin”), così da permettere al centro storico di tornare ad essere l’effettivo centro urbanistico del paese. A tale lottizzazione, ed alle altre poste in essere in S. e nelle frazioni di Caselle e Custoza, pure esse particolarmente incisive dal punto di vista estetico-urbanistico, ha conseguito un ulteriore notevole incremento della popolazione, per lo più formata da persone in uscita dalla città.
A partire dal 2007 sono stati posti in essere, oltre ad una nuova espansione della Z.A.I., due grandi piani di recupero urbanistico mediante i quali si è proceduto alla demolizione del macello e del centro direzionale a suo tempo appartenuti ad una società operante nel settore alimentare, i quali erano abbandonati da tempo ed in avanzato stato di degrado. In luogo di tali fabbricati sono stati realizzati nuovi edifici, anch’essi di notevoli dimensioni, aventi destinazione civile/commerciale.
(Da Wikipedia)