Ecco il racconto di Andrea
Dinardo, presidente della compagine Runners Bergamo che in occasione della Virgin Londo Marathon ha corso la sua 200^ maratona in carriera.
(Andrea Dinardo) Dico subito che la difficoltà maggiore è stata far coincidere la mia Maratona numero
200 con la London Marathon, dopo Milano, una settimana or sono, il più era fatto, era sufficiente prendere un treno per Greenwich, luogo della partenza, assieme ad altri 40000 runners. Corsa
molto british, gli stranieri sono molto meno numerosi che a New York, dove ad esempio gli italiani ammessi sono 3000 e a Londra poco più di 300. Bellissimo percorso, folla stra-bocchevole,
presenze favorite dalla magnifica giornata, sole e oltre 20° di temperatura, che procurerà molti problemi, nonostante i ristori ogni 2 km e impovvisate docce in parecchi punti lungo il
percorso, innumerevoli interventi del personale sanitario, particolarmente crudeli le situazioni nei pressi del traguardo.
La bella Sophie si guadagna la prima pagina del Daily Telegraph di lunedì, correndo a sostegno di una Associazione per la ricerca
sul cancro, che le ha portato via amici carissimi, ma sviene, rimane più di due ore sull'ambulanza, poi si riprende, vuole finire a tutti i costi, ritorna sul percorso, taglia il traguardo ed
eccola sorridente medaglia al collo. Tifo incessante, anche a Millwall, dove ci sono i tifosi considerati i più "cattivi" d'Inghilterra, che per un giorno si sono dedicati
all'atletica.
Suggestivo il passaggio al ventesimo sul Tower Bridge. La mia partenza è stata un po' difficoltosa, settore 5 blu, traffico da ora
di punta, primo miglio (1.6 km) sopra i 10 minuti, oltre 19 minuti per 2 miglia (3.2 km), poi una bellissima passeggiata fino a Buckingham Palace e ultima curva per prendere il Mall, il
rettilineo d'arrivo.
Urla e musica di tutti i tipi. Non invidio chi ha scelto la London Marathon come debutto sui 42 km, rimarrà deluso quando andrà a
correre da qualsiasi altra parte.
La corsa è anche, e soprattutto, benefica, è la maggior occasione di raccolta di fondi della Gran Bretagna, si parla addirittura
di 50 milioni di sterlne, oltre 55 milioni di euro.
La mia maglietta celebrativa desta curiosità e mi procura molti complimenti: "Next stop two-fifty" mi dice uno,
"Prossima fermata 250", "Thank you, next stop Chicago", gli rispondo. Il "lavoro" è quasi finito: visto le mie condizioni all'arrivo un po' dispiace, meglio però lasciare un
discreto ricordo.