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22 febbraio 2016 1 22 /02 /febbraio /2016 10:55
Camminare. I diari di Cammino di Salvatore Sulsenti: camminare genera idee e mantiene un equilibrio dinamico
Camminare. I diari di Cammino di Salvatore Sulsenti: camminare genera idee e mantiene un equilibrio dinamico
Camminare. I diari di Cammino di Salvatore Sulsenti: camminare genera idee e mantiene un equilibrio dinamico
Camminare. I diari di Cammino di Salvatore Sulsenti: camminare genera idee e mantiene un equilibrio dinamico
Camminare. I diari di Cammino di Salvatore Sulsenti: camminare genera idee e mantiene un equilibrio dinamico
Camminare. I diari di Cammino di Salvatore Sulsenti: camminare genera idee e mantiene un equilibrio dinamico

Salvatore Sulsenti è davvero un vulcano d'idee. Forse perché camminare - oltre a donare al camminatore indubbi vantaggi psichici - aiuta la meditazione e fa sorgere idee.
Perché ciò accade? E' la contemplazione di ciò che ci circonda che sfila sotto i nostri occhi ad una velocità sostenibile, è la ricchezza pacata degli stimoli che traiamo dalla continua osservazione della grana delle cose, è la disposizione di spirito che ci rende ricettivi a certi stimoli e non ad altri, è la capacità di mettersi in contatto con il mondo interno e creare delle sintesi originali con ciò che arriva dall'esterno, è il fatto di potersi soffermare sulle cose, di muoversi avvertendo nello stesso tempo la piena libertà di fermarsi: questi sono tutti fattori che contribuiscono a questa fertile avventura mentale e spirituale per il nostro Salvatore.
Tutti dovrebbero camminare, senza affrettarsi, oppure affrettandosi, perchè per quanto ci si affretti non si potrà andare veloci come quando si corre. Forse, anche perchè camminare è di per sé estasi, nel senso più letterale del termine: il modo per uscire da una forzata immobilità, forse più simile alla morte che molti nella propria vita sedentaria si impogono. Il camminare è dinamismo, soprattutto se protratto per diverse ore al giorno: ti porta a sperimentare la necessità di un riequilibrio psico-fisico costante, fatto di continui disequilibri. Ed è questa la grande forza intrinseca del Camminare nel riequilibrare lo psico-soma e nel trovare costantemente nuove frontiere da valicare (compresi quei limiti che di continuo si riprongono, diavoletti che spingerebbero a recedere o a rinunziare a favore di una più confortante inerzia).
Molti insegnamenti, forse, dovrebbero essere impartiti camminando: non a casa Socrate e i suoi allevi venivano definiti peripatetici, poichè il più delle volte camminavano mentre discettavano di filosofia.
Non dimentichiamo inoltre che, secondo gli aborigeni australiani il mondo era stato creato dai loro antenati (considerati equivalenti a delle entità divine) camminando e che era loro compito mantenere in vita il mondo, percorrendo (e cantando) incessantemente le "vie dei canti", ogni gruppo tribale lungo la via propria.
Per non parlare dei monaci itineranti o di quelli corridori che fanno del movimento continuo uno strumento di meditazione profonda.
L'anno nuovo sta portando Salvatore Sulsenti a maturare dei nuovi progetti (dei quali per il momento non diamo anticipazioni, in attesa che lui stesso sia pronto a comunicarli in una forma completa) e ad affacciarsi a nuove realtà:
Il 20 febbraio 2016 Salvatore Sulsenti ha compiuto 50 anni e, per lui, si è trattato sicuramente di un compleanno sotto buoni auspici e il suo cammino procede sicuramente sotto una buona stella

Our earthly condition is that of passers-by, of incompleteness moving towards fulfilment, and therefore of struggle

Fonte non conosciuta

Camminare. I diari di Cammino di Salvatore Sulsenti: camminare genera idee e mantiene un equilibrio dinamico

GENNAIO

29 gennaio 2016, venerdì sveglio alle 4.00 mi dedico a sistemare alcune schede del mio diario. Maurizio, ed è da ieri che voglio scriverlo, racconta la vita e la fotografa. Io prendo nota, mi fermo al fatto e sporadicamente vado oltre. Maurizio si muove a caccia di una foto che sia una storia. In realtà credo che lui le foto le abbia già in testa, fissate nella sua immaginazione e che la sua macchina fotografica sia solo uno “strumento” esecutivo, un pennello con cui dipingere la sua tela. Sono le 5,30. Alle 12,30 comincio a muovermi per le mie strade. Ci sono 19° gradi e sembra primavera inoltrata, al punto che un paio di matti decidono di fare il bagno. Una ragazza porta a spasso, senza guinzaglio, due cani neri che hanno ognuno un collare rosa ma l’uno diverso dall’altro, grande fatto che andava decisamente annotato. Faccio a gara per qualche metro con un bambino in bici, e, per chi se lo chiedesse, in questo confronto ho vinto io: evvai Salvatore! Una coppia di turisti nordici, credo Veneti, mi chiede le indicazioni per Pozzallo. Ricevo la telefonata di mio nipote. Alle 14,30 concludo la mia camminata con il saluto di un’avvenente signora francese.

30 gennaio 2016, sabato sveglio prestissimo, mi fiondo sulla caffettiera. Mi collego ed aggiorno le mie pagine sui social, un solo social per il vero. Controllo la mia mail, curioso il sito della Tomtom e della Garmin. E’ ancora presto e decido di tagliarmi i capelli con la macchinetta, pochi minuti ed il gioco è fatto. Borotalco le mie zampette. 8,30 incontro il mio gruppo e parto loro. Ci accompagnano per tutto il tragitto Billo, la nostra mascotte, ed il suo amico Birillo. L’ultima ora cammino al fianco di una nuova amica non vedente, le faccio da guida. Mi piacerebbe portarla a camminare con me altre volte. Arriviamo alle 11,30 e, dopo alcuni minuti di piacevole e riposanti chiacchiere, saluto. Tutti. Mio padre in realtà aveva bisogno di sfogarsi perché ha ricevuto una telefonata poco piacevole da mia sorella. Oggi sono stato in pace con me stesso, quasi in uno stato di grazia. Abbiamo scattato delle foto con alcuni compagni sorridendo tantissimo di come, a 50 anni di media ognuno, ci si possa divertire con molto poco.

31 gennaio domenica 7,45/12,00 compresa la pausa tecnica ed un caffè. Ho camminato per 4 ore per un totale di 20 km. Incontro un’amica insieme ad altre due donzelle. Fatte le presentazioni decidiamo di camminare insieme. Mi offrono un passaggio verso casa ed io accetto di buon grado. Foto di gruppo al porto. Gli ultimi 300 metri sono camminati sulla spiaggia e qui conosciamo Bea una cagnetta di un paio di mesi o al massimo tre. Pranzo leggero con carote e cavolfiore lesso accompagnate da due uova, poco pane e del formaggio. Mi concedo un dolce: uno yogurt ananas con tre biscotti secchi. E domani? Sarà febbraio. Altro mese, altri chilometri, altre speranze, altre delusioni, altri sorrisi.

Febbraio

Lunedì 1° febbraio 2016, Cammino per circa 100 metri molto lentamente, al di sotto del mio standard. Mi chiedo cosa mi succeda, ma subito mi rassereno, nulla di cui preoccuparmi. Il mio riscaldamento è camminare per alcuni minuti prendendo confidenza con l’habitat. Mi viene incontro Billo, un meticcio, bianco e nero, muscoloso, di media taglia, a pelo raso e sempre in cerca di una carezza. La temperatura è piacevolissima, ma resto infastidito da una brezza che gela il sudore. Uso il cappuccio della mia felpa amaranto. Incrocio Olga in bici, quasi nascosta dentro la sua felpa bianca e al riparo dal sole con grandi occhiali scuri. È la prima volta che la vedo in bici, scambiamo due parole velocemente, senza fermarci come a non voler perdere tempo in futilità, la strada è lì per noi e non va fatta aspettare. Cammino per 12 km e buona parte di questi a ritmo sostenuto. Ricordo le indicazioni di Maurizio su come allenare la velocità che, ahimè, non è nel mio DNA (5 minuti ed 1 minuto veloce…). Il mio peso è aumentato durante le feste e, ad oggi, ho 5 chili da smaltire oltre i chili per arrivare al mio obbiettivo: kg 85. Totale 15 kg. Un grammo alla volta Salvatore, un grammo alla volta.

Martedì 2 febbraio 2016. Pranzo fruttariano: una pera, un’arancia, un finocchio, uno yogurt al cocco ed un caffè con miele. Lavoro ad una mia opera, una vecchia tegola con una croce latina di mio disegno. Scrivo ed ascolto della musica pensando al mio marciapiede, alla mia strada. Arrivo in anticipo in piazza portando con me la macchina fotografica. Quasi dal nulla vedo due mie compagne di camminata che guidano un quadriciclo ed io, come un falco, click ed ancora click per immortalare due gentili signore che si divertono come delle bambine. Va sottolineato che questo ameno mezzo di locomozione è un auto-regalo che si è concessa una delle due signore per il 50esimo compleanno appena passato. Che spasso, la serata comincia bene. Dopo la consueta foto di gruppo partiamo alle 18,30 in compagnia di Billo che fa disperare tutti perché attraversa strade e trazzere senza curarsi delle auto in arrivo. Si cammina in tranquillità, quando a poco più di 2km dall’arrivo in piazza ci ritroviamo io, Peppe e Lina impegnati in un allungo intenso, ritmo velocissimo, voglia di divertirsi andando forte. In piazza siamo i primi e dopo alcuni minuti arriva il resto del gruppo. Un po’ di stretching, un po’ di commenti e tutti a casa. Io mi sento soddisfatto per la camminata, decisamente meno per i miei diavoletti che tornano a farsi sentire.

Mercoledì 3 febbraio 2016. Sono le 5,15 del mattino. Rileggo le note del mio diario di ieri, rivedo delle foto e faccio pulizia dentro al PC. Conto sei giorni consecutivi di uscite e sono incerto se concedermi del riposo o camminare anche oggi. Deciderò nelle prossime ore. In realtà ho già deciso. Sono passate da poco le 11,30 e sono già per strada a smaltire un certo nervosismo che mi fa visita di tanto in tanto. Mi muovo subito veloce e riesco a mantenere lo stesso ritmo per tutto il tempo sia in andata sia al ritorno, sia in pianura sia in salita. Mi chiamano Anna e Carlo. Con loro ha avuto inizio la mia carriera di walker. Riunione di gruppo per rinnovo tesseramento, presentazione bilancio, varie ed eventuali… A letto alle 22,00 per dedicarmi alla rilettura di “Voglio Correre” di Enrico Arcelli. Ogni volta scopro qualcosa di nuovo e magari un giorno mi deciderò ad acquistarlo anziché prenderlo in prestito alla Biblioteca del mio paese.

Giovedì 4 febbraio 2016. Sveglio alle 3 ed alcuni minuti. Sono al PC fino alle 4.00 mettendo ordine. Mi soffermo sul diario di un pellegrino sulla via di Santiago de Compostela. Il diario è ricco di note e suggerimenti e foto e vicende. Scorro velocemente le foto dei paesaggi e delle chiese, mi soffermo con vivace interesse sui volti di altri pellegrini, sulle loro storie e sulle loro espressioni. Mi vedo fra di loro, anche io a raccontare la mia strada, la mia avventura, il mio pellegrinaggio. Sono le 4 e poco più. Oggi è giorno di mercato in paese. Domani sono fuori con Margherita e farò delle spese per una giornata fuori. Sono le 18,30 e fino alle 20,15 si cammina in gruppo anche se a regnare è la voglia di un assolo. L’idea dell’affitto del camminatore si sedimenta in me. Dal confronto con chi ho vicino colgo segnali incoraggianti. Manca il grafico per studiare un logo da registrare. Torno a casa, e questo per oggi mi basta.

Venerdì, 4 febbraio 2016. Esco con Margherita puntando a 10 ore di camminata che nella realtà saranno 7 ore e 45 minuti. la mia ernia si fa sentire e si fa sentire la stanchezza di 9 giorni consecutivi di camminate. Camminiamo l’equivalente di una maratona con vento sostenuto che gela il sudore. Margherita mi porta dei limoni dell’albero che ha davanti casa. Io consumo diversi limoni nei miei integratori ed ho gradito l’omaggio. Ricevo l’invito di Maurizio a Palermo, ho accettato. Stasera sono a cena a casa di amici per un ricotta-party. D’improvviso realizzo la presenza di chi non c’è.

Sabato 6 febbraio 2016. Stamani diserto la camminata con il mio gruppo e mi dedico a smaltire della corrispondenza in arretrato e soprattutto scrivo ad un’azienda per presentare la mia idea di organizzare il periplo della Sicilia. Mi risponde in serata Enrico, il loro referente commerciale per l’Italia, che si dimostra interessato e mi chiede ulteriori dettagli che prontamente invio. Adesso aspetto una risposta. Nel pomeriggio ci vediamo davanti al Decathlon di Ragusa per una camminata congiunta fra il mio gruppo ed i ragazzi di Amunì. 12 km in 1 ora e 45 minuti. Ho recuperato abbastanza bene i 42 km di ieri. La temperatura si abbassa ed il ritmo sostenuto aiuta a tenersi al caldo.

Domenica 7 febbraio 2016. Ho camminato per 10 giorni consecutivi senza alcuna pausa ed oggi riposo. Faccio il casalingo. Pulisco casa, faccio il bucato e cucino per il pranzo. Mi dedico al mio diario e faccio una bozza delle prime 4 tappe del mio giro di Sicilia.

Lunedì 8 febbraio 2016. Una leggera pioggia accompagna ed apre questo inizio settimana. Mi dedico alla demolizione di vecchio intonaco da una parete del mio laboratorio, evidenziando la pietra con cui fu costruito il muro. Invio delle mail a società che fabbricano scarpe, GPS da polso ed altro materiale per presentare la mia idea di un giro di Sicilia in solitaria. Ci sono 2 riscontri, spero non tardino gli incontri.

Martedì 9 febbraio 2016. Arrivo prima allo start point del mio gruppo. Incontro Lina e decidiamo - ma è lei a decidere in realtà - di concederci 10 minuti veloci. Molto veloci prima che si esca con gli altri compagni. Camminiamo in tanti, circa 30, dalle 18,30 alle 20,15 percorrendo le vie di Marina di Ragusa in un saliscendi stimolante. Il mio umore non è dei migliori e camminare mi aiuta a far tornare il sereno. Continuano i lavori edili, l’intonaco è stato asportato ed il muro di pietra torna alla luce, prendendo nuova vita.

Mercoledì 10 febbraio 2016. I miei lavori edili ormai volgono al termine. Lavoro alla stesura e a maggiori dettagli di un progetto da presentare ad eventuali sponsor del mio giro di Sicilia. Un giro che sembra stia diventando la metafora della mia vita. Oggi salto il pranzo, non ho nemmeno voglia di mettermi a cucinare.

Giovedì, 11 febbraio 2016. Una leggerissima pioggia mi accompagna per parte del tragitto. Percorro 12 km chiacchierando con alcuni compagni del gruppo. Parliamo delle nostre vicende quotidiane, ma non sempre sono disposto ad ascoltare. Credo che, nella maggior parte delle volte, il migliore compagno per una camminata siamo noi stessi. Assentarsi non è possibile se qualcuno ti parla della crisi sociale, dei problemi di lavoro, di fatti di cronaca nera e di ricette di cucina. A casa mi sono dedicato ad ultimare la demolizione dell’intonaco di parte del mio laboratorio. Preparo la base su cui montare la riproduzione di un logo che mi è stato richiesto. Arricchisco di particolari il programma per il mio giro di Sicilia.

Venerdì, 12 febbraio 2016. Polvere e calcinacci da togliere, e ora la pietra è a vista. Piove. Invio altre foto per i premi che ho realizzato per i primi arrivati all’Ecotrail della Val d’Ippari a Vittoria il prossimo 28 febbraio. San Valentino? Festività che mi lascia divertito nel vedere i ritardatari affannarsi nei negozi o dai fiorai per gli ultimi acquisti. Tutti i bar si tingono di rosso e di cuori, anche di peluche.

Un excursus letterario che rivela come quello del camminare sia sempre stato un tema centrale nella poetica di scrittori e saggisti di grande calibro. Al semplice esercizio fisico si associano di continuo riflessioni intellettuali sulla condizione umana e sui suoi mutamenti nel corso del tempo. Il paesaggio offre spunti letterari e conduce il pensiero verso strade poco battute, la bellezza della natura (o il suo decadimento a opera dell'uomo) genera associazioni, influenze originali e profonde. A ogni passo si scoprono dettagli nuovi, si impara qualcosa sul mondo e su se stessi e ogni pellegrinaggio diventa fonte di ispirazione profonda per una nuova prosa e per una nuova etica. Leggendo queste pagine ritroviamo lo spirito dei camminatori di un tempo e le loro osservazioni sono un monito e una esortazione per noi, camminatori di oggi. Il CD allegato al volume contiene la registrazione in studio di uno spettacolo intitolato "L'alfabeto delle orme", prodotto con il contributo del Festival del Camminare di Bolzano, e andato in scena per la prima volta in quella città, il 24 maggio 2014. Lo spettacolo è un reading e propone nove estratti dai testi dell'antologia, declamati in italiano, con l'accompagnamento musicale dei Frida X.Sabato 13 febbraio 2016. Sono le 5,30. Questo sabato apre gli occhi su un week-end dedicato agli innamorati. Faccio un salto nel passato ricordando un pub di Aci Castello. Entro per una birra in tranquillità e, invece, mi vedo sommerso dal luccichio delle fiammelle di candele in attesa degli innamorati. La prima impressione fu quella di essere entrato in un cimitero con tutti i lumini in bella mostra. Fui invitato ad andare via, poiché era tutto prenotato. Ma io sono innamorato, dissi mentendo a me stesso ed al cameriere. Nulla da fare. Rinunciai alla mia birra un po’ amareggiato ed un po’ divertito. Cenare fuori il 14 febbraio vale solo se hai una compagna. Mah! Stamani indosso la mia armatura da walker ascoltando “Ciuri Ciuri” nella versione di Roy Paci, Maurizio mandandomi il video mi ha messo di buon umore. Oggi sabato di ritmo caldo, non mi importa se piove, io viaggio veloce e mi vesto danzando. 47 morto che parla, film di Totò del 1950, lo guardo a pranzo.

Domenica, 14 febbraio 2016. La pioggia mette il sigillo “NO” alla mia camminata. In realtà sono indeciso se uscire o meno ma alla fine la mia pigrizia ha il sopravvento. E poi veder tutti tenersi per mano, scambiarsi affettuosità, occhi languidi ovunque… non mi va. Oggi è la festa degli innamorati, peccato che qualcuno se ne ricordi solo oggi. Tutti gli stolti del cuore riabilitati da uno sguardo dolce che due nonni di 90 anni ancora si scambiano ad occhi lucidi. Passo la giornata con la musica nell’anima.

Lunedì 15 febbraio 2016. Lunedì di riposo da camminata, giornata che passa fra i ritocchi alla parete del mio laboratorio, fotocopie, preparazione di una nuova opera. Alle 6,30 finisco di leggere “La Via del Sentiero. Un’antologia per camminatori" (a cura di Wu Ming 2, Edizioni dei Cammini, 2015). Ho un lunedì pieno e mi dedico alla meditazione senza camminare. Lavoro ad una nuova opera. Il mio addome è dolorante, sono nervoso e ciò si riflette sul mio stato di salute.

 

Com'è picciotti? tutt'apposto?
Ciuri ciuri (ciuri di tuttu l'annu)
L'amuri ca (mi rasti ti lu tornu)
Ciuri ciuri (ciuri di primavera)
si tu nun m'ami (io moru di pena)
nun cantu nè p'amuri (nè p'amanti)
ca nun mi passa mancu (pi la menti)
jè pi la donna mia (ca nun mi voli)
jè pi la donna mia (ca nun mi senti)
u sicilianu sugnu e mi nni vantu
Picchì la terra mia jè china china d'incantu
Lu sole, le saline rici lu sbarcaturi
"Su tutti cosi ca mi fannu strinciri lu cori"
C'è lu giardinu in mezzu di lu mari
Tutto intessuto fitto di limiuni e ciuri
Tutti l'aciddi vannu liberi a cantari
Puri i sireni ca c fannu sempre amuri
St'amuri va tu na para di na pausa
mi pare giusto che nè sempre pi na causa
ma è tornare sempre frischi cchiù di prima
mi fai, mi fai ballari macari chiddi ca so lì ma
mi fai ballari cu chi granni picciriddi
ca s'ammuttano,
ca ja muzzicano,
ca si pigghiano pi capiddi,
ca si stricano,ca si sciusciuliano,
ca si pigghiano a chianchiate
Ma con la gioia della gente spensiarata
shake shake
e allora
Ciuri ciuri (ciuri di tuttu l'annu)
l'amuri ca (mi rasti ti lu tornu)
e allura
ciuri ciuri ciuri ciuri ciuri ciuri (ciuri di primavera)
si tu nun m'ami (io moru di pena)
nun cantu nè p'amuri (nè p'amanti)
ca nun i passa mancu (pi la menti)
jè pi la donna mia (ca nun mi voli)
jè pi la donna mia (ca nun mi senti)
ju sicilianu sugnu e mi nni vantu
picchì la terra mia jè china china d'incantu
fuego roy fuego.

Oggi, 20 febbraio 2016, Salvatore Sulsenti (appartenente all'Associazione di camminatori "Siemu a peri"), walking man e artista materico, ha compiuto 50 anni tondi tondi. A lui, amico e corrispondente, Ultramaratone Maratone Dintorni, rivolge i più calorosi auguri. Nell'occasione, al termine di una camminata societaria, il Nostro è stato festeggiato dai suoi compagni di camminate e di cammino. Si tratta per lui di un compleanno importante che arriva in un momento di effervescenza, di grandi cambiamenti e di progetti vitalizzanti. Auguri vivissimi, caro Salvatore!

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13 febbraio 2016 6 13 /02 /febbraio /2016 17:09
Paolo Vittone
Paolo Vittone

Paolo Vittone

La Lumaca e il tamburo. Favola di un viaggio alla riconquista del Tempo di Paolo Vittone ed Elisa Lussig (Infinito Edizioni, Collana Orienti, 2010) non è certamente un libro novità.
È stato pubblicato postumo nel 2010, dopo la morte per cancro di Paolo Vittone, a 46 anni, solo pochi mesi prima.
Paolo Vittore era un giornalista di Radio Popolare, redazione esteri, inviato nella guerra dell’ex-Jugoslavia.
Paolo Vittore, sapendo di essere malato terminale, tra un ciclo di cure e l’altro, decise di mettersi in cammino.
Non per dimenticarsi della malattia, poiché il cammino non consente facili evasioni.
Ma piuttosto per qcquisire una diversa e più profonda consapevolezzas: e quindi anche una maggiore presenza a se stesso, tanto più oppurtuna quando il tempo si fa stretto e si ha davanti un termine sempre più incombente.
Vittore si mise in cammino, da Trieste, per recuperare il tempo, il tempo per lui così prezioso. Fu Paolo Rumiz (che scrive l’introduzione al libro) a suggerirgli un cammino, e anche se all'inizio il suggerimento sembrasse azzardato per un uomo in quelle condizioni di salute, Vittone - una volta in cammino -ebbe poi modo di scoprire quanta forza gli venisse dal cammino: ce la faceva, e stava meglio, tanto che la malattia - seppur provvisoriamente - recedeva.
Da Trieste, Vittone ha camminato fino in Bosnia - la sua amata Bosnia - (anche se con tratti in auto), passando per Slovenia e Croazia.
La sua scrittura, delicata e profonda, dipinge con pochi tratti i luoghi e le persone, con sguardo empaticamente distaccato, coinvolto ma non troppo, se preferite.
E vi si parla delle ferite della guerra civile, di una guerra ancora così vicina ma ormai dimenticata, che preferiamo dimenticare. Dei nazionalismi e degli integralismi.
Vittone dipinge la parte sociale del territorio perché questo faceva, da giornalista. Ma dal suo ruolo di giornalista vuole smarcarsi, vuole vedere con occhio diverso, e quindi smette di ascoltare i discorsi delle persone, per fare dentro di sé un vuoto quasi zen, e lasciarsi baciare dagli elementi della natura.
In questo modo, egli ha recuperato il tempo, e il senso/la bellezza della vita, mentre di ciò che vedono i suoi occhi rimangono ricordi intimi, come lo sguardo acquoso del matto del villaggio, i profumi del bosco, la pioggia battente, il canto degli uccelli, uomini e donne dolci e accoglienti.
I ricordi più preziosi sono quelli delle emozioni, e valgono molto di più della cronaca o delle riflessioni socio-politiche.
Ecco la grande scoperta di Vittone, che ci lascia in eredità questo piccolo scritto da leggere e da rileggere con cura.

Accompagnano il libro i disegni di Elisa Iussig, che ha seguito Vittone per la prima parte del viaggio in auto, giovane donna incinta: disegni in bianco e nero, che rendono il libro ancor più poetico.
(Dal risguardo di copertina) Trieste molo audace. Un incontro è l'inizio di un viaggio a piedi di una donna incinta e di un uomo malato, confini estremi della vita, fino in Bosnia, passando per Slovenia e Croazia, varcando confini ufficiali e non, attraversando terre cattoliche, ortodosse e "meticce", fino a quelle dell'islam europeo, laico e aperto quanto ignorato. Un ultimo viaggio carico di sentimento in luoghi rimasti incolumi e in altri disfatti dalle guerre jugoslave degli Anni '90; posti in parte ricostruiti, altri in bilico tra passato bellico e futuro forse di pace; terre etnicamente purificate e terre meticcie, lungo il crinale che separa la cultura del mare e quella della terra. Introduzione di Paolo Rumiz.

 

Giugno 2008, una sera di pioggia. Qualcuno mi suonò al campanello di casa, a Trieste, aprii il portone, e dopo un minuto nella cornice della porta apparve lui. Smagrito, febbricitante, coperto di piaghe, ustionato sul naso e sul collo, lacero e fradicio fino alle ossa, ma totalmente felice. Paolo sembrava uno di quei cani che scappano nella stagione degli amori, e tornano a casa dopo giorni, magri, affamati e contenti. Le rughe, perfino gli eczemi e la pelle rovinata dalle terapie sembravano disegnati apposta per dare ancora più luce a uno sguardo infuocato da capitano di ventura…

Paolo Rumiz (dall'introduzione al volume)

Il retro della copertina

Il retro della copertina

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23 gennaio 2016 6 23 /01 /gennaio /2016 08:21
Camminare. I diari di Salvatore Sulsenti proseguono nell'anno nuovo, con progetti e speranze

Siamo entrati nel 2016 e continuano con costanza i diari di cammino di Salvatore Sulsenti. Pure, con qualche discontinuità, prima dovuta ad un'interruzione nei collegamenti internet che ha patito il nostro Salvatore, poi a causa delle festività trascorse, e infine a causa della concentrarsi del Nostro nell'incipiente Hybla Barocco Marathon, a cui ha partecipato, indossando per la prima volta un pettorale e camminando (con partenza anticipata).
Le emozioni (grandi!) conseguenti alla partecipazione a questo evento sono state grandi e hanno meritato uno spazio a parte, con una pagina di diario scritta a parte e con un risalto particolare
.

Il 2016 porta a Salvatore Sulsenti, la conferma del suo progetto di prendere parte da camminatore alla 100 km del Passatore, ma anche un progetto speciale per il giorno del suo compleanno, il cinquantesimo, che cadrà il 20 febbraio.

Camminare. I diari di Salvatore Sulsenti proseguono nell'anno nuovo, con progetti e speranze

2016

12 gennaio, martedì. Mi collego al web dopo aver fatto colazione e dopo il rituale caffè mattutino con mio padre. Guardo con attenzione moltissime foto pubblicate da Maurizio. Rispondo ai commenti di chi lascia la sua firma ad un’immagine, ad una emozione, ad un colore. Che bello, che belle le foto. Il rosso mi dona. Mi commuovo, ripasso in un attimo tutti gli ultimi giorni e ne traggo nuova linfa e nuova consapevolezza. Mi sento bene nonostante tutto, nonostante certi diavoletti alcuni dei quali riesco a schiacciarli ed altri mi accompagnano giornalmente. Cammino su un marciapiede facendo riflessioni sul moto perpetuo. Chiamo l’officina ortopedica e li aggiorno sullo stato dei miei plantari dopo la maratona, ci rimandiamo ai primi giorni di febbraio per un controllo diretto. Penso. La mia strada. Gli errori. Le cose giuste. La strada. L’arrivo. La crescita. L’elogio. L’imperfezione. Le mie ferite. I miei sogni. I limiti. Le preghiere. L’accordo con Dio. Il fango. Il Sole. L’Aria. Cammino per 9,5 km, la Maratona è archiviata nel corpo. Vorrei fare un’altra esperienza simile ma in una città diversa, mettermi alla prova fuori casa.

13 gennaio, mercoledì. Questa giornata è dedicata al recupero semi-passivo, in poche parole oggi riposo. Alle 17,30 ho un colloquio di lavoro per collaborare con una ONLUS che si occupa del ricovero per cani abbandonati. Questa opportunità, segnalatami da Massimo, arriva al momento giusto. A 50 anni mi ritrovo a fare un colloquio quando qualcuno è già in pensione. Scambiamo alcuni messaggi con Inge pensando alla prossima uscita. Rimandiamo a domani sera, domani avrò una giornata di prova al lavoro.

14 gennaio, giovedì. Sveglio dalle 4,30 faccio un caffè. Mi collego e guardo quasi 800 foto scattate da Maurizio a Ragusa domenica 10. Inoltro alcune foto a degli amici, vorrei lasciare un commento per tutti quegli scatti che mi hanno colpito e forse lo farò. Alle 8.00 comincio a lavorare in un canile come factotum, struttura mediocre e decisamente sporca.
Alle 15,30 finisco la nobile professione di spalatore di merda canina. Alle 18,30 comincio a camminare con il mio gruppo e fino alle 20,20 non penso più a nulla. mi allontano per un po’. Percorro km 10,6 e mi concedo anche un allungo con Salvina C.

15 gennaio, venerdì. Sono le 3,15 e lavo dei calzini. Oggi è il secondo giorno di lavoro al canile dove sostengo una durissima prova di resilienza. Questa sera sono a cena fuori con “Siemu a peri”. Il 10 c.m. è stato il primo compleanno e stasera festeggiamo. Sono seduto fra due coppie, una appena nata ed in vena di coccole ed effusioni e l’altra coppia consolidata da 35 anni di matrimonio. Mi isolo mentalmente, sono aiutato dalla stanchezza, e penso a Dante Alighieri e al suo Paradiso quando, nel XVII canto

Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale”.

Sento Inge e, fra una cosa e l’altra, mi dice che alcuni anni fa ha partecipato alla maratona più matta del mondo. Girare ad anello intorno ad un tavolo di ping pong fino a raggiungere, ed è ovvio, i canonici 42,195 km. Il 20 febbraio compio 50 anni e mi è venuta l’idea di organizzare un'uscita di 50 km insieme ad Inge e a chi vorrà condividere questa giornata.

16 gennaio, sabato. 10° e fa freddissimo. Torno al canile. La proprietaria si è rivelata essere molto meno nobile dell’ultimo dei suoi cani. Le condizioni strutturali ed igieniche accompagnate da un’offerta economica ridicola hanno dato il colpo di grazia e pertanto non continuo a lavorare ma vado via. Ciliegina sulla torta, si rifiuta di pagarmi le giornate già fatte.

17 gennaio, domenica. Controllo il meteo, mi copro bene e scendo per strada. Cammino dalle 9,15 alle 11,15. Incontro tanti compagni di camminata con i quali ci tratteniamo alcuni minuti. Prendo un caffè al bar. Mi piacerebbe riuscire a trasformare il piacere di camminare in un lavoro.

18 gennaio, lunedì. Temperatura ancora in ribasso. Sono in campagna con mio padre. Zappetto per creare un percorso lungo il perimetro del terreno, a mio uso personale. Sento Maurizio, sento Inge, sento Massimo, sento Aldo. Pranzo con 4 pomodori, due uova sode, un pezzetto di salame, un caffè al miele. Comincio l’attacco frontale ai chili presi durante le feste. Cammino dalle 14 alle 16 con un freddo pungente. Vado forte, sto bene.

Camminare. I diari di Salvatore Sulsenti proseguono nell'anno nuovo, con progetti e speranze
Camminare. I diari di Salvatore Sulsenti proseguono nell'anno nuovo, con progetti e speranze
Camminare. I diari di Salvatore Sulsenti proseguono nell'anno nuovo, con progetti e speranze
Camminare. I diari di Salvatore Sulsenti proseguono nell'anno nuovo, con progetti e speranze
Camminare. I diari di Salvatore Sulsenti proseguono nell'anno nuovo, con progetti e speranze
Camminare. I diari di Salvatore Sulsenti proseguono nell'anno nuovo, con progetti e speranze

2015

12 gennaio, lunedì. Si apre una settimana impegnativa. Sono le 5:02 e parto. Alle 7:02, secondo più, secondo meno torno dalla mia passeggiata. Temperatura elevata, alba color pastello, mare piatto. Ho camminato al di sopra della mia media oraria. Torno a casa dove c’è una bilancia che mi reclama. Doccia ed eccomi alle verifica quotidiana. Nessuna sorpresa:kg.104,5. Lo stesso peso registrato ieri, bene così.

13 gennaio, martedì. Sono le 5:08 e comincio ad avviarmi pensando che entro le 9:00 dovrò fare dei prelievi del sangue ed esame urine. Controlli di routine ogni sei mesi circa. 7:08 finisco di camminare, mi sento stanco. Due figuri, uno vestito di bianco ed uno total black, cambiano improvvisamente direzione e puntano dritti su di me. Mi preoccupo un attimo e mi preparo al peggio, è tutto al buio e non c’è anima viva in giro. Ma quale peggio? Volevano solo salutarmi ed io a pensare chissà cosa. Rivedo la ragazza dal sorriso gratis che porta a spasso i suoi cani (almeno credo siano i suoi). Ci salutiamo da lontano ed ognuno di noi prosegue. Torno ad incrociare i ”figuri” e torniamo a salutarci.

14 gennaio, mercoledì. Decido di non uscire, ho un abbassamento di voce che insieme alla lieve tosse mi inducono a riposare. Faccio colazione con pane casareccio e latte e caffè. Decido di andare dal medico per gli esami di ieri. Tutto decisamente OK. Ho quasi azzerato il colesterolo. Sto bene. Mi sento un po’ giù lo stesso.

15 gennaio, giovedì. Riposo anche oggi. Ho la tosse, un leggero mal di testa e mi sento ancora stanco. Quindi oggi riposo e digiuno completo, solo acqua. Mio padre, tanto per rendermi il digiuno più facile, mi porta del pane di casa ed un dolce salato appena sfornato. Ammetto che per un attimo ho ceduto all’idea di addentare quel pane caldo ma ho resistito. Mi metto in pigiama alle 18:30 e mi occupo del bucato arretrato. Friggo due melanzane appena raccolte, salto in padella dei peperoni ed una zucchina e mi dedico anche ad un minestrone. Non mangio nulla, ma almeno cucino.

16 gennaio, venerdì. 1:55 del mattino, la tosse ed il raffreddore mi svegliano. Continuo a tossire e non trovo altro rimedio che una tazza di latte caldo con caffè, zucchero e pane. Non so se andrò a camminare e forse oggi è il terzo giorno consecutivo in cui resto “a piedi”. Nella mattinata decido cosa fare. Non vado a camminare, resto in zona. Esco per acquistare dei tasselli, con relativa punta a corredo, per permettere a Domitilla di fissare un quadro materico che ho realizzato per lei. A giorni spedirò il tutto a Milano. Torno a casa e, passando sotto un balcone ricco di vasi spelacchiati, mi becco una secchiata d’acqua. Un’anziana signora ammette candidamente, scusandosi, di non aver affatto guardato. Vado, un po’ divertito ed un po’ bagnato sperando che l’acqua fosse almeno pulita.

17 gennaio, sabato. Notte insonne per via di una persistente tosse che mi auguro non aumenti. Decido di uscire lo stesso e di andare a camminare dopo 3 giorni di “riposo”. Ho le lenti nuove agli occhiali, un regalo anticipato che mi sono fatto per il mio prossimo compleanno. Continuo a tossire in attesa che salga il caffè. 5 minuti ancora ed esco fuori casa. Sono pronto ad andare e spero di essere ancora in forma e che il lungo riposo non mi abbia rammollito. 5:06 parto, 7:06 finisco di camminare. Due cani di grossa taglia, già incontrati in altre occasioni, frugano fra i sacchi neri della spazzatura. Uno dei due, di taglia leggermente più piccola dell’altro, mi abbaia contro. Sono abbastanza lontano e cambio tragitto. Rivedo la ragazza sorridente con i due cani che quasi la trascinano via. Ci salutiamo da lontano ma è buio e non vedo se mi sorride. Mi piace pensare che sia così. Sono tornato, camminato bene e leggero come una farfalla. Pesandomi mi accorgo di aver pagato il mio riposo, ben kg.0,7 in più.

18 gennaio, domenica. 5.15 è tardi e vado subito. 7:17 ed ho appena finito. Vento per tutto il percorso, non riesco a capirne la direzione. Come se il vento si prendesse gioco di me e mi girasse intorno a piacimento. Appena iniziato a muovermi mi accolgono le voci del porto. Il vento fa vibrare le sagole (credo che si chiamino così) che legano gli alberi agli scafi di tutte le imbarcazioni ormeggiate, mentre il mare fa capire agli scogli chi comanda, elargendo sonore e fragorose sberle. Non mi lascio sedurre da Madre Natura e proseguo. Un SUV è parcheggiato in piena spiaggia fronte mare forse ad aspettare l’alba. Incuriosito, non me ne curo tanto e continuo a camminare. Non sono affatto stanco. Il Caffè delle Rose riapre il 22 febbraio, chiuso per ferie. Il 20 febbraio compio 49 anni. Buona musica alla radio. Alba grigia, minaccia pioggia. Alcune gocce d’acqua mi accompagnano alla fine delle mie 2 ore. Il SUV è ripartito, gira quasi in tondo sulla spiaggia. Lo perdo alle mie spalle. Finito di camminare, sono in auto: piove e scrivo. Scrivo e penso. Penso ed ascolto musica, torno a casa. Kg.105,7 in attesa di domani.

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28 dicembre 2015 1 28 /12 /dicembre /2015 06:47
Camminare. Salvatore Sulsenti, dopo una sosta causa infortunio, ha ripreso rinvigorito il suo cammino

Salvatore Sulsenti, dopo un rallentamento forzato causato da un infortunio, ha ripreso con vigore ed energia le sue esperienze di cammino, alimentando dentro di sè progetti e imprese.
E ci offre ancora una volta il suo diario parallelo di Cammino mostrandoci ciò che era e faceva nel 2014 e quello che fa adesso nel sauo percorso di trasformazione e crescita.

Ricordiamo che Salvatore Sulsenti ha cominciato a camminare più di due anni fa (e non si è più fermato), per riattivare il suo corpo e farlo uscire dall'inerzia di un eccesso di peso che lo faceva star male.

Qui, Salvatore Sulsenti è alle prese con le festività natalizie che detesta (pensiero ed emozione condivisibile), dal momento che il Natale diventa una formidale occasione di spreco di denaro, un gigantesco potlach rituale, che quest'anno, ha visto andare in fumo - in Italia - oltre 5 miliardi di euro, mentre nello stesso tempo un'anziana signora è stata denunciata dal proprietario di un centro commerciale (LIDL) per aver tentato di rubare cioccolatini per un controvalore di €27.00: ma i Carabinieri da lui chiamati hanno pagato di tasca loro la refurtiva e il Direttore del Centro non ha sporto querela.

Quasi al termine della sua settimana "2015" riportata in questo post, era l'11 dicembre, Salvatore Sulsenti ha percorso in compagnia di Inge Hack, più di 60 km, in maniera lieve, senza sentire la fatica, ridendo e scherzando.

Il piccolo infortunio sembra essere acqua passata, adesso.

E gli effetti della lunga camminata si fanno sentire a scoppia dritardato, in termini di buon umoree gioia di vivere (volendo prosaicamente stare dentro la biochimica del cervello, si tratta della stimolazione positiva del reward system, scarica di dopamina inclusa, e dell'effetto positivo dell'attivazione del sistema delle endorfine, stimolato dall'esposizione alla fatica prolungata). In questi casi, al termine di una fatica intesa e protratta che siamo riusciti a fronteggiare, tutto ciò che capita dopo (e, soprattutto, che ci concediamo, dal banale caffè, ad una birretta, ad una pizza), è "ben meritato".

2014

07 dicembre, domenica . Appena arrivo al Porto Turistico comincia a piovere, sono le 5:10. Dopo 5 minuti di attesa in auto, nell’incertezza, decido e torno a casa. Il tempo, o forse meno, di una canzone e sono già davanti la porta di casa mia. È la seconda volta dall’inizio del mese che per la pioggia sono costretto a riposare e rientrare alla base. 5:30, mio padre è sveglio. Lo chiamo per il rituale del caffè mattutino, anche se stamani siamo in anticipo. Alle 5:45 torno a letto e continuo la mia lettura serale: vita ed opere di Dante Alighieri. Ho rispolverato un libro del liceo di Giuseppe Petronio: L’attività letteraria in Italia. Spero domani di tornare a camminare.

08 dicembre, lunedì. Non piove e posso uscire. Ieri sono rimasto in casa e mi sono dedicato alla cucina. Il fatto è che ho anche mangiato tutto ciò che ho cucinato. A pranzo un abbondante piatto unico composta di pasta integrale, pomodori freschi, capperi, peperoncino ed una fetta di carne di maiale. Anche due panini al formaggio. La sera un panino al formaggio, pasta rimasta del pranzo, tre spinacine. La mia paura, ampiamente confermata, era che la bilancia se ne accorgesse e mi punisse. E così è. Mi peso kg.109,2 ben 800 grammi in più rispetto ad ieri. Sarà tutta ritenzione idrica? Sarà che ho esagerato perché mi sono innervosito davanti al bancone di una gastronomia/panetteria dove ho acquistato i panini? Entrambi le ipotesi. Le feste non le sopporto più, vivo da solo e pensare che tutti si preparano a fare e ricevere regali, a pensare con chi saranno a pranzo il giorno di Natale o la notte del 31 mi rattrista e mi innervosisce. Ma la mia strada verso quota kg.85 è ormai tracciata nonostante qualche intoppo. Ho camminato sempre per due ore, temperatura in calo verticale che mi ha gelato le mani. Fa freddo. Ieri, voglia di camminare veramente poca e la pioggia devo ammettere e arrivata al momento giusto. Ma stamani ho camminato bene e mediamente oltre i km/h 6,2 mia media personale. Non mollo e vado avanti fino al mio obbiettivo: kg.85.

09 dicembre, martedì. 5:10 vado, fa freddo. 7:10 sono di ritorno. Il Natale non mi piace. La piazza principale è piena di addobbi natalizi, scatoloni, fiocchi giganti e luci spalmate sulle facciate dei negozi. Ho camminato bene. Mi peso e sono a kg. 108,0.

10 dicembre, mercoledì. Inizio ad incamminarmi alle 5:08 per terminare 2 ore dopo alle 7:08. Cammino tranquillamente, senza che accada nulla di eclatante. Almeno fino alle 6:30. Incrocio una ragazza, età apparente 18/20 anni, ed una scia d’intenso profumo mi colpisce in pieno mescolandosi ed imponendosi agli aromi provenienti dal laboratorio del Caffè delle Rose. Sorrido a me stesso e continuo, lasciandomi volentieri distrarre. Alla mia sinistra un pacco regalo e lasciato incustodito a ridosso di un portone di legno, vicinissimo al vecchio ufficio postale. Mi chiedo se il regalo fosse caduto ad un Babbo Natale distratto. A casa mi peso lottando non poco con la mia bilancia, esito:kg.108,5. Pensiero del giorno: A volte, nella vita, dobbiamo tanto soprattutto a chi abbiamo dato tanto poco.

11 dicembre, giovedì. Inizio a camminare alle 5:09 ma mi sento già stanco. Procedo lentamente per poi rimettermi ad un’andatura normale, intorno ai km/h 6, fino alle 6:30 per poi aumentare di passo fino alle 7:09. Niente stelle stamani, i cornetti appena sfornati sembrano seguirmi e per un bel pezzo di strada. Incontro per due volte una ragazza mora di un’età vicina ai 30 che porta a spasso due cani dalla razza dubbia o a me sconosciuta. Mi saluta, entrambi le volte, accompagnando il suo buongiorno con un sorriso che mi solleva. Mi peso appena rientro e sono a kg.107,7 ancora lontano da quota kg.85, ma mi avvicino, magari lentamente ma mi avvicino.

12 dicembre, venerdì. 5:09 – 7:11 Assisto ad un’alba luminosissima, come se qualcuno avesse acceso una lampadina rosso/arancio dietro le nuvole. Passo davanti il Caffè delle Rose ma stamani non avverto nessun profumo di cornetti appena sfornati. Come mai? Mi kg.107,7 lo stesso peso di ieri, ma segna ormai una tendenza inevitabile: vincerò la scommessa con Anna (una polo ed un paio di jeans griffati).

13 dicembre, sabato. Oggi è Santa Lucia, sono le 5:09; la temperatura si è abbassata, almeno fino alle 6:00 quando la sensazione è che un lieve tepore mi affianchi durante tutta la camminata. Sono le 7:09 e le mie 2 ore sono completate. Un cane di taglia medio piccola, quasi un Cirneco dell’Etna, anche nel colore, sembra aver perso la strada di casa. Mi segue per qualche minuto fino a quando, d’improvviso, scatta come una saetta verso uno yacht ormeggiato non lontano. Una cagnetta con collare da star, luccicante e rosa vivace, ritrova il suo padrone. Mi peso sono arrivato a kg. 107,4. Pensiero del giorno: ci sono uomini che sono dei cretini, ma come cretini sono dei geni.

 

Camminare. Salvatore Sulsenti, dopo una sosta causa infortunio, ha ripreso rinvigorito il suo cammino
Camminare. Salvatore Sulsenti, dopo una sosta causa infortunio, ha ripreso rinvigorito il suo cammino
Camminare. Salvatore Sulsenti, dopo una sosta causa infortunio, ha ripreso rinvigorito il suo cammino
Camminare. Salvatore Sulsenti, dopo una sosta causa infortunio, ha ripreso rinvigorito il suo cammino

2015

07 dicembre, lunedì. 12 km con passo 10. Due ore. 6 km/h. 18,45/20,45 con foto di gruppo. Comincio a muovermi. Assisto divertito alla partenza del sotto-gruppo degli “sciancati”, infortunati a vario titolo. Procedo con un passo soft, strappo 3 limoni ad un albero. Allungo il passo per raggiungere la testa del gruppo.

08 dicembre, martedì. Passo registrato 8,04. Cammino dalle 9 alle 11,30 con 15 minuti di pausa caffè con una cara amica. Incontro mia cugina e per un po’ camminiamo insieme. Perdo il bus che avrebbe dovuto portarmi a casa. Torno a piedi, ma la telefonata che ricevo risolve tutto. Mio padre impietosito da questo figlio 50enne viene a recuperarmi. A casa bevo un litro d’integratore fatto da me. Pranzo con spaghetti al pomodoro fresco, basilico e peperoncino. Sono stanco ma felice. Ci scambiamo degli sms con Inge per programmare un’uscita pre natalizia.

09 dicembre, mercoledì. Giornata trascorsa fra il laboratorio e faccende di famiglia. Sento Inge in serata, venerdì usciamo insieme per una lunga camminata. Verifico zaino e materiale da portare con me.

10 dicembre, giovedì. Mi sveglio alle 3,15 e mi faccio un caffè (così concilio il sonno). Ritorno a letto alle 4,25. Di nuovo in piedi alle 6,30 mi aspetta il dentista in ospedale. Reparto estrazione mole malconce. Tutto ok, nessun dolore. Rientro a casa. Preparo le ultime cose per domani. 4 bottigliette d’acqua così suddivise: una solo con acqua, una con acqua e sale e limone, due con acqua miele, limone e sale. Numero le bottigliette per distinguerle e per ricordarmi in quale fase della camminata dovrò bere il contenuto.

11 dicembre, venerdì. Mi sveglio alle 2,30. La sveglia è fissata alle 5,05 ma riesco ad anticiparla di qualche minuto. Prendo il primo caffè della giornata. Faccio colazione con una banana ed un succo di frutta. Prendo il secondo caffè in compagnia di mio padre. La prima cosa che faccio, prima di alzarmi, è indossare le calze ortopediche. Dovrei averne giovamento durante tutta la giornata, ho sonno. Secondo le mie previsioni e quelle di Frau Inge dovremo essere di ritorno entro le 19 (18,30 in realtà). Che giornata mi sarà dato vivere? Allo start point tutto prende corpo alle 7.00 del mattino e, al nostro ritorno, alle 18,30 circa, tutto comincia a raccontare una nuova storia. La storia di 60 km camminati chiacchierando e sorridendo. I miei ultimi km sono stati difficili. Ieri mi hanno tirato via una mola, sono pieno di antibiotici e mi sento distrutto. Ho una vescica al piede sinistro, stesso punto d'un mese fa, ma stavolta è tutto diverso. Ogni volta è tutto diverso. Gli stessi eventi nelle stesse strade con le stesse persone generano storie differenti [Verissimo! - ndr] . Ho bevuto due litri d’acqua, mangiato due mandarini, mezza tavoletta di cioccolato fondente, una zolletta di zucchero d’uva, due caffè al bar, un biscotto fatto in casa da Inge.
Invio questo sms a Maurizio: “Dopo più di 60 km camminati ed 11 ore… mi merito una pizza?” e la risposta non tarda: “Well Deserved”. Si Maurizio hai ragione. Cammino intorno alla pizzeria per circa 20 minuti in attesa che le mie gambe si sleghino e comincino a danzare. Torno a casa con la mia pizza, l’ho meritata.

12 dicembre, sabato. Oggi riposo. Raggiungo i miei compagni di merende per un saluto generale e la rituale foto. Io non cammino con loro. Inizio la lettura de “L’Arte di Correre” di Murakami Haruki.

13 dicembre, domenica. Disinfetto la vescica con la tintura di iodio. Controllo le mie estremità e fortunatamente è ancora tutto a posto. Ho dei pantaloncini modificati da un’amica sarta. Ho fatto mettere delle chiusure alle tasche laterali e cucire un taschino interno per mettere le chiavi o altro. Stamani li collaudo, hanno un bel colore azzurro intenso. Mi piace l’azzurro, mi lascio andare a questa debolezza cromatica. Taglio la mutandina interna, preferisco indossare la mia di biancheria. Certi giorni nascono raccontare una favola. Sole splendido, le mie gambe sembrano aver recuperato (dopo solo due giorni?) quasi totalmente i 60 km di venerdì. Incontro una cara amica che mi addolcisce l’anima con uno splendido sorriso. Comincio a camminare pensando a divertirmi e basta. Incontro Massino, conosciuto a giugno camminando. Lui è in bici, si ferma, ci salutiamo, la sua la sua bici, camminiamo insieme. Dopo un po’ decidiamo di fermarci al bar per un caffè. Il Sole mi bacia ed io regalo a questa giornata il mio sorriso, la mia gioia e la mia anima. Mi sento bene. Venerdì sembra lontano ma sono trascorse solo poche ore ed io sembro tornato a vivere. Ciò che di buono è successo venerdì esplode oggi, domenica. Grazie.

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13 dicembre 2015 7 13 /12 /dicembre /2015 07:06
Hybla Barocco Marathon 2016 (13^ ed.). Ritorna uno degli appuntamenti podistici amati dagli appassionati

Domenica 10 gennaio 2016 torna la Hybla Barocco Marathon che alla sua 13^ edizione, è sicuramente uno degli appuntamenti podistici di lunga distanza (Maratona e Mezza) di inizio anno, piu’ attesi dagli appassionati, tra l'altro reduce daun successo di partecipazioni nell'edizione 2014.

Una passione irrefrenabile. Con una determinazione che non ha eguali. La stessa che consentirà di celebrare l’edizione numero tredici. Torna a Ragusa la “Hybla Barocco Marathon”, la kermesse podistica che nel 2016 è stata programmata per domenica 10 gennaio. Sarà il primo appuntamento sportivo di un certo rilievo del nuovo anno.
La macchina organizzativa è già in moto, con l’obiettivo di dare lustro a una delle competizioni più attese dagli atleti di tutta Italia.
Tra i muri a secco, i paesaggi agresti della campagna iblea e i monumenti barocchi anche stavolta si annuncia una gara ricca di stimoli per i vari corridori che arriveranno, come da tradizione, da ogni parte della Penisola. E anche oltre.
Ci sarà la possibilità di cimentarsi con il tracciato classico della maratona, 42 chilometri e 195 metri, che si snoderà per le zone più suggestive della città.
Partenza alle 8.00 del mattino da via Feliciano Rossitto.
Sarà assegnato, inoltre, il premio dedicato a Emiliano Ottaviano, indimenticato dirigente sportivo scomparso in giovane età.
Ci sarà in più l’opportunità di sperimentare un’altra manifestazione competitiva, la “StraRagusa”, anche in questo caso giunta alla dodicesima edizione, sulla classica distanza della Mezza (21,097 km), con il via che sarà dato intorno alle 9,45, sempre dalla stessa base di partenza.
Spazio pure, così come accade già da qualche anno, ai camminatori. Altri eventi collaterali sono in fase di definizione e saranno comunicati nei prossimi giorni.
L’arrivo della maratona è fissato, come sempre, nello splendido scenario monumentale del cuore di Ragusa Ibla.

Hybla Barocco Marathon logoL’organizzazione della Hybla Barocco Marathon è curata dall’associazione “Sicily is one” presieduta da Sebastiano La Mesa, con il supporto dell’Associazione “No al doping” di Guglielmo Causarano ed Elio Sortino oltre al supporto dello CSAIN.
Anche quest’anno ci sarà il sostegno dell’Impresa ecologica Busso Sebastiano che gestisce il servizio di igiene ambientale in città.
Così come è accaduto nelle precedenti edizioni – affermano La Mesa, Causarano e Sortino – possiamo dire, con un certo orgoglio, che stiamo facendo di tutto affinché anche la 13° edizione sia una edizione da grandi numeri. Sappiamo che è un momento difficile ma non ce la sentiamo di perdere questo patrimonio sportivo, soprattutto dopo essere arrivati al giro di boa dei dieci anni. E quest’anno celebreremo addirittura la tredicesima edizione. La passione per questa disciplina sportiva non è possibile contenerla”.

 

Info: Guglielmo Causarano - Cell. 331.5785084 - 12/12/2015

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4 dicembre 2015 5 04 /12 /dicembre /2015 07:07
Camminare. I diari paralleli di Salvatore Sulsenti. Andare avanti, andare oltre
Camminare. I diari paralleli di Salvatore Sulsenti. Andare avanti, andare oltre
Camminare. I diari paralleli di Salvatore Sulsenti. Andare avanti, andare oltre

Continuano i diari di cammino di Salvatore Sulsenti, sempre in parallelo con i suoi esordi nel camminare un anno addietro (2014) e molti chili fa.
In questi giorni, Salvatore è stato rallentato nei suoi progressi da un piccolo infortunio muscolo tendineo o forse un semplice strappetto) alla gamba. E quindi le sue camminate sono brevi e prudenti. Nell'attesa di rimettersi ha sperimentato una breve seduta di "barefooting" (gimnopodismo) che gli ha consentito di scoprire delle inedite esperienze tattitli e propriocettive.
E il suo motto, come del resto un anno fa, rimane "Andare lontano, andare oltre".
Salvatore è uno che sogna di andare lontano: e i sogni rappresentano il nucleo vitale dentro ciascuno di noi.

2014

Domenica, 16 novembre. Ogni nuovo giorno mi appresto a scoprire una nuova storia ed ogni volta che comincio mi chiedo sempre cosa succederà. Sono le 5:09 e decido di andare: è una bellissima tiepida mattinata che è un invito a non fermarmi. Alle 5 e 30 noto tre ragazze che, dandomi le spalle, guardano il mare e magari aspettano l’alba, da lì a poco più di mezz’ora. No, decisamente no. Stavano fotografandosi, l’un l’altra. Ritorno dopo circa venti minuti ed erano andate via, perdendosi l’alba a cui, forse, non erano affatto interessate. Percorro 300 metri e noto un pettirosso per terra, mi avvicino, magari dorme. Lo tocco con attenzione e si sveglia ma non va via. Mi salta sulla mano, mi sollevo e lo accarezzo più volte e poi vola via, non lontano. Resta lì a 30 metri circa. Mi allontano non credendo a ciò che mi è appena accaduto. Dopo circa 50 metri mi volto sperando chissà cosa mentre il pettirosso diventa solo un puntino scuro disegnato per terra. Ripercorro lo stesso tragitto e ritrovo il pettirosso. Un furgoncino degli operatori ecologici lo ha schiacciato. Continuo a camminare con l’amaro in bocca. Alla mia sinistra due fidanzati si fotografano a vicenda: e siamo attorno alle 6 e 15. Buona parte del tratto interno del porto è occupato dai partecipanti ad una gara di pesca sportiva. Proseguendo due yorkshire, piccoli e spelacchiati come dei topolini, mi vengono incontro. Uno dei due aspiranti cani mi si piazza di fronte: mi fermo per accarezzarlo e lui mi lecca la gamba. Si avvicina il proprietario, un signore - credo tedesco - che mi saluta divertito. E pensare che c’è chi si perde tutto questo, c’è chi sta ancora dormendo. Oggi ho anche capito perché ho cominciato a camminare: perché voglio fermarmi. Torno a casa, mi peso kg.107,9 ben 12 chili e 300 grammi di calo ponderale.

Lunedì, 17 novembre. Dalle 5:10 alle 7:10 due ore di camminata sul mio tragitto solito. Alle 5:15 incrocio una pattuglia della Guardia di Finanza. Più tardi, ancora buio, scorgo un airone - almeno credo - che stava appollaiato su una zampetta, vola via appena mi avvicino. Tuti i bar chiusi, per ferie e per riposo settimanale. La piazza è presidiata da un anziano che, coperto come se fosse al Polo, legge dépliant pubblicitari di supermercati. Mi fermo un minuto per accarezzare un cucciolo di Labrador che accompagna il suo padrone. Il piccolo ne approfitta per giochicchiare e leccare la mia mano. Per la prima volta negli ultimi tre mesi vedo le luci accese all’interno di un motoscafo, ormeggiato alla fine del mio percorso all’interno del porto. A casa mi peso: kg.107,6 e non è stato facile. La mia bilancia, anche stamani, fa i capricci. Prima 107,9 e poi 107,2. Transitando da 107,6. Alla fine dopo quattro pesate consecutive tutte uguali decido che il mio peso di oggi è kg.107,6.

Martedì, 18 novembre. 5:10 – 7:10 due ore, le mie due ore sono passate, come un soffio, anche oggi. Come ogni giorno, una nuova storia da raccontare. Che la colazione sia - o dovrebbe essere - il pasto principale della giornata è cosa ormai consolidata. Ma cominciare, all’alba, con pane e mortadella mi sembra quanto meno insolito. Quasi tutte le mattine incrocio due operai edili che, seduti a ridosso della spiaggia, fanno colazione con panini che irradiano odori degni di un ben fornito pizzicagnolo. Pane e mortadella l’uno e pane salame l’altro. Chissà cosa berranno. Trovo per terra un cappuccio bianco di lana con il logo di “Hello Kitty”. Dalle dimensioni doveva essere il copri capo di una bambina di 2 o 3 anni, copri capo che metto in bella mostra sulla pianta davanti un ristorante nella speranza che venga notato dai legittimi proprietari. Quest’alba si tinge d'un viola vivido, brillante che si espande velocemente. Mi peso e stavolta la mia bilancia sembra esitare ma si decide e mi da il responso: kg. 108,1.

Mercoledì, 19 novembre. ascolto Barry White mentre, in auto, da casa arrivo al porto. Ho un CD di Barry White che mi accompagna da tantissimi anni e soprattutto mi rammenta che questo cantante è venuto a mancare alla stessa età, 58 anni, di mia madre nello stesso mese ed hanno (mi pare di ricordare). Appena arrivo al piazzale dove sono solito lasciare l’auto trovo i Carabinieri ad aspettarmi, in realtà stavano solo controllando un vecchio camion rosso. Comincio a camminare alle 5:04 pensando alla partenza di venerdì 21. Ascolto Radio DJ con l’auricolare e mi diverto con le telefonate degli ascoltatori. Alcune di queste chiacchierate radiofoniche sono decisamente esilaranti e mi fanno compagnia mentre vado avanti, anzi mentre vado incontro ad una nuova alba. Appena iniziato a camminare mi sono subito chiesto cosa avrà da dirmi questa giornata. Quattro operai, abbigliamento sporco di cemento e calce, l’uno accanto all’altro, a fare cosa? A godersi il Sole che stava per dare vita a questo mercoledì. Due cani, uno nero ed uno marrone, giocano rincorrendosi sull’erba di un’aiuola del porto, come fossero dei bambini. Una compilation di Radio Kiss Kiss mi porta alle 7:04 con la confortante conferma di aver vissuto un’altra nuova storia. Comincio a pensare che camminare sia solo una scusa. Concludo le mie 2 ore camminando bene ed anche se le mie gambe sembrano aprirsi, sento più forte lo stimolo ad andare avanti, ad andare oltre. Raccolgo due barattoli di sabbia proprio davanti alla Casa del Commissario Montalbano come souvenir per Anna (a ricordo del suo primo viaggio in Sicilia) e di Domitilla a ricordo di V.
Arrivo a casa e mi peso senza patemi ed incertezze degli ultimissimi giorni:kg.108,1 ed anche oggi è fatta.

Giovedì, 20 novembre. Inizio alle 5:06 per concludere, dopo due ore, alle 7:06. Comincio a camminare e subito mi appare la Luna come se fosse una virgola luminescente su una tavolozza nera. Stamani, ho l’impressione che sia tutto più scuro ed il nero sembra particolarmente intenso. Fortunatamente dopo un’ora il nero si trasforma in blu, che degrada man mano, cammino verso Est. Un cucciolo di razza non ben definita appena mi vede, esita solo un attimo, attraversa la strada e mi si lancia addosso strappandomi l’auricolare. Lo accarezzo per un minuto ed il cucciolone gradisce tantissimo, ma la strada è impietosa ed esige il mio tributo, continuo a camminare. Dopo circa 10 minuti incontro una anziana coppia, mal messi in salute, che portano a spasso un pastore tedesco bellissimo. È la Giornata mondiale del camminatore generoso ed elargisco coccole e carezze ad un cane che, dolcissimo nello sguardo, vorrebbe certamente correre senza guinzaglio per tutta la spiaggia. Finisco di camminare ed incontro altri cani, ma stavolta niente carezze per nessuno ho la bilancia che attende. Appena in casa caffè con mio padre, anzi due caffè, doccia di rito dopo aver messo dei panni in ammollo. Mi peso e sono a kg.108,6 forse pagando il prezzo di un mega panino gustato davanti la TV ieri sera.

21/26 novembre. Partenza per Rovellasca (CO) e ritorno. Ritrovo degli amici Anna e Carlo che mi ospitano, i membri del CAI di Rovellasca e soprattutto rivedo Domitilla, dopo venti anni. Sono stati giorni di tranquillità, pieni di sorrisi circondato da persone affabili.

Salvatore Sulsenti

2015

16 novembre, lunedì. Oggi altra giornata di riposo meditativo e soprattutto cautelativo. Giro a zonzo per le vie del paese per ricordarmi il sapore della strada. Ho ancora un leggero indolenzimento alla gamba. Sempre la destra. Nel tardo pomeriggio faccio un ECG (un elettrocardiogramma) di controllo. Sul referto è stato scritto: bradicardia sinusale (56 BPM), ECG ai limiti della norma. Il cardiologo mi tranquillizza e mi dice che va tutto bene. Se lo dice lui…

17 novembre, martedì. Stilo un elenco preparatorio del materiale necessario per la mia prossima uscita. Per quanto sia possibile, non bisogna lasciare nulla al caso. Accompagno mio padre in ospedale per gli esami preparatori ad un intervento di cataratta. Passeggio per i corridoi dell’ospedale per alcuni chilometri, avanti ed indietro, assistendo ai micro-romanzi di vita che ignari pazienti, che incrocio per i reparti, mi raccontano non volendo. Mi soffermo davanti ostetricia e ginecologia. Circa venti persone in attesa di far visita ai loro cari. Resto a guardare divertito e lasciando andare la mia mente ad immaginarmi prossimo neo-papà in attesa di entrare. Ricevo la telefonata di Maurizio che ascolto sempre con piacere ed attenzione, avido come sono di buoni consigli. Rientro a casa, uscitone alle 7:30, alle 13:32.
Mi rilasso in serata guardando “La Gang del Bosco” divertente film d’animazione.

18 novembre, mercoledì. Ulteriore giorno di riposo, nulla da dichiarare.

19 novembre, giovedì. Faccio visita al mercato del paese. Acquisto semi di sesamo e di lino (mischiati e macinati vanno ad arricchire yogurt, minestre ed insalate). In serata ricevo la telefonata di Inge. Piacevole conversazione intrisa di consigli e dritte su come camminare, sulle dimensioni del mio zainetto, sulla mia gamba e soprattutto sui nostri progetti a breve e a lungo termine. Ho provato un integratore fatto in casa, niente male sia il sapore che il risultato. Ecco gli ingredienti: 3 cucchiaini da te colmi di miele biologico, 2 cucchiaini da caffè rasi di sale dell’Himalaya (regalo di Inge), 1 limone medio grande spremuto, mezzo litro d’acqua. Miscelare il tutto e bere quando serve. Il sapore è delicatamente sapido con dolci note di sottofondo.

20 novembre, venerdì. A piedi mi dirigo in campagna. Raggiungo mio padre, indaffarato con le sue piantine. Mi dedico ad una seduta di barefooting per circa un’ora o poco più. Il terreno è arato da più di una settimana e nonostante le piogge è tuto asciutto. Cerco di scansare le ortiche. Cammino con attenzione. Comincio a muovermi su un cumulo di ghiaia, sento le mie estremità sollecitate da mille sassolini, continuo per alcuni minuti facendo avanti ed indietro. Cammino sulla nuda terra, il cui fondo é reso pesante dal Sole e dalla temperatura quasi primaverile del periodo. L’erba sotto i carrubi è fresca e ne approfitto per dare sollievo e pulire i miei piedi imbiancati dalla ghiaia. Mi riprometto di creare un percorso lungo il confine della proprietà di mio padre, poco più di 400 metri ma sufficienti per continuare l’esperienza del Barefooting. Mi rimetto le scarpe… che sollievo. Lacero la pelle di vecchie vesciche, mi creo delle piccolissime lesioni ma sono soddisfatto. Da rifare, decisamente. Non potrò che giovarmene. Le mie calze ortopediche sono pronte, in due versioni (una pesante ed una più leggera). Gambaletto che arriva appena sotto il ginocchio. Decido di andare a Marina di Ragusa a camminare. Giornata leggermente ventilata, temperatura piacevolissima. Si respira un clima quasi estivo. Continuo a muovermi sul mio percorso ma dopo un’ora la mia gamba si fa risentire. Niente da fare, ancora riposo. Meglio non forzare ed ascoltare il mio corpo. Scendo in spiaggia per fare qualche metro sulla sabbia, per il fondo più morbido e perché mi va. Decido, faccio il bagno. Resto in mutande: oddio, che spettacolo la mia abbronzatura! Nuoto e mi rilasso. Sono soddisfatto. Il tratto dalla spiaggia all’auto, circa 600 metri di asfalto, lo percorro a piedi nudi (barefooting on the road). Mi sento bene. Quando mi lascio andare, mi sento bene. Alcuni compagni di camminate mi fanno visita al laboratorio e qui non si cammina.

21 novembre, sabato. Sveglio dalle 3:09 mi metto al PC dopo aver fatto il caffè. Scrivo, leggo e decido di uscire a camminare con il gruppo di “Siemu a Peri” con molta moderazione ed attenzione per la mia gamba.
Nulla da fare dopo 5 minuti sono costretto a fermarmi, la mia gamba urla. A casa.

Camminare. I diari paralleli di Salvatore Sulsenti. Andare avanti, andare oltre

E' successo tutto oggi. Camminata sulla ghiaia, sulla nuda terra, in acqua, ho fatto l'ultimo bagno della stagione e mi sono divertito un mondo.

Salvatore Sulsenti (20.11.2015)

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25 novembre 2015 3 25 /11 /novembre /2015 19:21

Madonie Outdoor ASD organizza per il primo week-end di dicembre 2015 (5, 6 e 7) “Il cammino sulle vie dei Santuari delle Madonie”.
Si partirà dal Santuario dello Spirito Santo a Gangi e si visiteranno quello della Madonna dell’Olio a Blufi, quello della Madonna dell’Alto a Petralia Sottana per concludere il percorso in quello della Madonna di Gibilmanna a Cefalù.
Il cammino, che dura tre giorni con due pernottamenti, è un’assoluta novità nel panorama delle Madonie in coincidenza con l’anno giubilare.
Saranno ripercorsi a piedi gli antichi sentieri dei pellegrini collegando tutti i santuari delle Madonie.
Il cammino ha anche un alto valore paesaggistico e culturale, partendo dalle quote più basse della zona sud del comprensorio, si attraverseranno le campagne ricche di coltivazioni, di piccoli allevamenti di bestiame e di storia (ipogei realizzati più di 4000 anni fa, villa e terme romane e mulino ad acqua), fino a raggiungere il santuario mariano più alto d’ Europa e le alte quote del Parco delle Madonie, da dove potremo osservare tutte le montagne siciliane e il mare per poi scendere verso nord, ammirando gli ultimi esemplari di Abies Nebrodensis al mondo e nel cuore di Piano Battaglia alcuni geositi riconosciuti da pochi giorni Patrimonio dell’Unesco fino ai frassineti da manna nelle zone più collinari nei pressi di Gibilmanna.

Per informazioni e prenotazioni chiamare Vincenzo 3473237734 o Giovanni 3397727584, oppure scrivere a info@madonieoutdoor.it

PROGRAMMA

5 dicembre

  • appuntamento ore 9,00 dinanzi al Santuario dello Spirito Santo a Gangi, dopo una breve presentazione del cammino, zaino in spalla e partenza per il santuario di Madonna dell’Olio;
  • pranzo a sacco lungo il cammino (autogestito);
  • Nociazzi, arrivo e sistemazione in struttura, cena e pernotto;

6 dicembre

  • ore 8,00 colazione con prodotti locali;
  • ore 9,00 zaino in spalla alla volta del Santuario di Madonna dell’Alto;
  • pranzo a sacco;
  • continuazione per Piano Battaglia;
  • arrivo e sistemazione in struttura, cena e pernotto;

​7 dicembre

  • ore 8,00 colazione con prodotti locali;
  • ore 9,00 zaino in spalla alla volta del santuario di Madonna di Gibilmanna;
  • pranzo a sacco;
  • arrivo e visita del santuario;
  • Rientro. *

Quota: servizio guida €50.00 comprendente quota associativa; eventuale transfer per recupero mezzo da €10.00, sistemazione in struttura convenzionata (B&B, affitta camere, agriturismo) con trattamento di mezza pensione €50.00 a notte; eventuali cene, extra o senza pernotto €20.00; eventuale pranzo a sacco per i giorni 6 e 7 Dicembre €5.00.

* Note:

  • ll pranzo a sacco del 5 è autogestito;
  • Il cammino è aperto a tutti gli adulti ed ai ragazzi di almeno 14 anni;
  • E’ possibile partecipare anche ad una parte del cammino o ad una sola delle tappe;
  • Il cammino sarà confermato con il raggiungimento del numero minimo di 10 partecipanti;

Equipaggiamento necessario: scarpe da trekking con caviglia alta ed impermeabili, zaino, abbigliamento idoneo al periodo, copricapo, guanti, ombrello e/o mantella anti-pioggia, almeno 2 litri di acqua
Equipaggiamento consigliato: macchina fotografica, spirito di adattamento, fiducia in se stessi ed in chi vi accompagna

Conferma entro e non oltre il il 3 dicembre, versando la quota di €50.00
Per i nuclei familiari, composti da 3 componenti in su, condizioni riservate da concordare con l’organizzazione.

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25 novembre 2015 3 25 /11 /novembre /2015 08:48
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura

Si è svolto nella mattina di domenica 22 novembre 2015, il Leopoldia Dune Sprint Trail, nella Riserva del lago Biviere di Gela, con la partecipazione di più di 200 concorrenti, fra corridori e camminatori.
Valida come 15^ prova del Circuito Ecotrail Sicilia 2015 (B-Side), la prima edizione di questa gara veloce in un contesto suggestivo e selvaggio ha ottenuto un grande successo di pubblico e di partecipanti.

È stato un giorno di grande sport all’insegna del rispetto per la natura”, ha dichiarato Emilio Giudice, il direttore della Riserva. “Con questa manifestazione abbiamo coinvolto più di duecento sportivi e dimostrato quanto sia forte e grande il legame che unisce due mondi apparentemente distinti, quello dello sport e quello dell’ambiente. Tutti i partecipanti sono rimasti stupefatti dalla bellezza di questo paesaggio così ricco e conservato. La realizzazione di un tracciato di running trail ha inoltre esaltato il godimento di questo contesto favorendo una tipologia di fruizione che è senza dubbio originale e alternativa, rispetto al birdwatching e alle passeggiate turistiche”.

Per i circa 120 corridori è stato un vero e proprio spettacolo sfrecciare in mezzo ai canneti mentre sopra di loro volteggiavano falchetti di palude e sul lago si intravedevano garzette e ucceli selvatici.
Infine, l’attraversamento di un boschetto di tamerici e il guado di un canale dalle sponde quasi verticali hanno arricchito d’avventura un percorso già di per sè molto affascinante.
Ai corridori si sono uniti circa ottanta camminatori che, con passo svelto e tanta allegria, hanno percorso lo stesso tracciato.
Infine, la visita guidata al Centro visite e ai punti di osservazione dell’avifauna hanno completato la mattinata. Una bella giornata di sport e natura che ha permesso di conoscere la Leopoldia gussonei, la rarissima piantina a rischio di estinzione che dà il nome al Progetto Life e alla gara stessa.

Vincitori assoluti Antonino Mormina della Podistica Messina con un tempo di 0.37’.26’’ e Daniela Pillitteri della Marathon Altofonte con 0.45’.52’’.
Squadra vincitrice ai punti ASD No al Doping e alla Droga Ragusa, gruppi di camminatori più numerosi Amunì e Siemu a peri, entrambi a pari merito.
Infine, un premio è stato dato anche al corridore partecipante giunto ultimo al traguardo, Loredana Varvaro, in nome di tutti i partecipanti a questa gara che hanno reso veramente indimenticabile la prima edizione del Leopoldia Dune Sprint Trail.


Classifiche
Uomini, Podi di categoria: Cat. TM: 1° Antonino Mormina – 2° Leandro Cavallo – 3° Giuseppe Catalano; Cat. MM35 1° Salvatore Gennuso (00.41’36’’) – 2° Gianluca Carfì (00.41’.45’’) – 3° Felice Bevilacqua (00.43’.00’’); Cat. MM40 1° Cosimo Azzolini (00.39’.00’’) – 2° Sergio Naselli (00.40’.01’’) – 3° Vito Lo Porto (00.41’.09’’); Cat. MM45 1° Giuseppe Veletti (00.38’.06’’) – 2° Kevin Muscat (00.38’.55’’) – 3° Vincenzo Taranto (00.39’.04’’); Cat. MM50 1° Antonio Rizzo (00.42’.49’’) – 2° Antonino Spatola (00.43’.10’’) – 3° Adolfo Sgammeglia(00.43’.16’’); Cat. MM55 1° Giorgio Cavalieri (00.40’.58’’) – 2° Antonio Sgammeglia (00.41’.05’’) – 3° Nunzio Schembari (00.42’.42’’); Cat. MM60 1° Carmelo Martorana (00.44’.45’’) – 2° Giuseppe Licitra (00.48’.42’’) – 3° Vincenzo Di Pasquale(00.49’.37’’);

Donne. Cat. TF: 1^ Daniela Pillitteri (00.45’.52’’) – 2^ Viviana Girmenia (00.56’.10’’) – 3^ Elisa Ioppolo (00.59’.00’’); MF35 1^ Melissa Lionti (00.51’.36’’); MF40 1^ Carola Giardina (00.58’.57’’) – 2^ Nadia Occhipinti (01.07’.50’’); MF45 1^ Concetta Di Paola (00.51’.16’’) – 2^ Rossella Tumino (00.59’.48’’) – 3^ Loredana Varvaro (01.14’.10’’); MF50 1^ Guglielma Taranto (01.00’.18’’) – 2^ Caterina Spinelli (01.13’.30’’)

 

Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura

La classifica completa della competizione agonistica (scaricabile)

Leopoldia Dune Sprint Ecotrail 2015 (1^ ed.). Grande successo per la prima con oltre 120 partecipanti nella prova agonistica, in un contesto di Sport&Natura
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18 novembre 2015 3 18 /11 /novembre /2015 06:33
Salvatore Sulsenti e il suo laboratorio materico.
Salvatore Sulsenti e il suo laboratorio materico.
Salvatore Sulsenti e il suo laboratorio materico.
Salvatore Sulsenti e il suo laboratorio materico.
Salvatore Sulsenti e il suo laboratorio materico.

Salvatore Sulsenti e il suo laboratorio materico.

Ecco di seguito una nuova puntata del diario parallelo (2014/2015) del cammino che Salvatore Sulsenti sta compiendo, da solo prevalentemente, ma anche con altri che si affiancano a lui per momenti di condivisione o che sono con lui, quando è intento nel suo cammino, anche se fisicamente non sono rpesenti.
Come tutti i cammini il suo è un cammino fatto essenzialmente di solitudine, anche se non mancano sprazzi di intensità sociale, oggi molto più che un anno fa.
Salvatore Sulsenti ha molte cose da dire e da raccontare: il cammino apre la mente e il cuore, dando libero corso alle memorie sepolte e consentendo ad esse di mescolarsi con il quotidiano con inusitata vividità.
Si può realizzare un cammino, andando in luoghi lontani ed esotici, camminando ad esempio, come qualcuno ha fatto da Parigi a Pechino, ma si può anche fare un cammino di eguale lunghezza ed importanza solo camminando attorno alla propria stanza: ed è questo l'insegnamento di Sri Chimnoy, guru e fondatore dello Sri Chimnoy Marathon Team, fatto di persone che organizzano e partecipano ad eventi podistici, all'insegna dello sport, ma nello stesso tempo fatti per meditare e riflettere: ciò che conta non è il cambiamento dello scenario esterno con il continuo irrompere di nuove stimolazioni dall'esterno, ma la continua mutevolezza del paesaggio interiore, attraverso l'applicazione di tecniche di meditazione, in cui la ripetizione di un mantra è sostituita efficacemente dalla ripetizione del gesto fisico del camminare o del correre.

NOVEMBRE 2014

09 novembre. Riposo. A cena a casa di amici, ieri sera. Ho fatto tardi ed ho colto l’occasione per fermarmi e riposare. Pizza in 5 modi diversi, vino, bevande e frittelle coperte di zucchero, caffè e cioccolatini assortiti (ne ho mangiato uno solo).

10 novembre. Ieri ho tanto dormito, ho riposato ed inizio a camminare con le migliori intenzioni. Ma ieri, oltre a riposare, ho anche mangiato un po’ più del consueto ed ho paura che la mia bilancia, oggi, abbia a che dire. C’è un inatteso e rinnovato cielo stellato a farmi compagnia. 5:06 do inizio alla settimana. Cammino bene e rilassato, il giorno di riposo sta dando i suoi frutti. Assisto ad un’alba luminosa ed imponente, in contrasto con il cattivo tempo di questi ultimi giorni. Scambio due parole con una coppia di habitué che fanno da scorta ad un Beagle vetusto e malconcio. Alle 7:06 finisco e torno a casa per una doccia ristoratrice. L’elevata temperatura di stamani ha accentuato la dispersione di liquidi che rintegro subito. Mi peso e sono, per il terzo giorno consecutivo, a kg.109,2, mentre pensavo di trovarmi già a fronteggiare i “bagordi” degli ultimi due giorni. Pensavo veramente peggio, be', vado avanti e cercherò di mangiare meglio e soprattutto di meno.

11 novembre. Oggi è l’estate di San Martino, giorno di frittelle e vino nuovo. Stamani comincio a camminare in un clima decisamente autunnale, altro che estate. Alle 5:06 vado. Vento moderato, ma persistente, m'infastidisce ma continuo a camminare. Procedo da solo senza nessuno dei soliti habitué a farmi compagnia, in compenso ritrovo, con un inaspettato sollievo per me, il gatto grigio e malconcio che non vedevo da due giorni. Mi arriva un sms e poi un altro di Domitilla, si è svegliata presto e sta preparando il caffè nella sua casa di Milano ed io cammino in riva la mare a 1200 km di distanza. Alle 6:30 Domi mi fa uno squillo ed io la richiamo, avviene così da poco più di due mesi. Il mio operatore telefonico ha una opzione che ti permette di chiamare per 6000 minuti un qualsiasi numero. Quindi, Domi, squilla e d io la richiamo al moderato costo di due euro al mese. Sperando che non mi sveni, per il momento, continuo così. Domi mi fa compagnia fino alle 7:00 quando la sveglia dei suoi figli infrange la quiete lombarda. Cammino e parlo non avvertendo nessuna fatica. Sono le 7:06 ed ho finito. Torno a casa. Doccia calda, pesata quotidiana a kg. 108,8. Mi trovo a kg.23,8 dall’obbiettivo prefissato: kg.85. Ma oggi è anche il 99° giorno di cammino e domani sarà il 100esimo.

12 novembre. 100° giorno effettivo di cammino dall’inizio. Dal conteggio sono esclusi, ovviamente, i giorni di riposo. Kg.12,1 persi, kg.23,1 per arrivare a quota kg.85, ore "camminate" 211,48 a stamani. Mi sveglio alle 4:00 prima della musichetta della sveglia telefonica. Alle 4:41 fa caldo, parto. Temperatura inaspettata se penso alla giornataccia di ieri. Ho anche portato uno scaldacollo ed un cappuccio di lana, immediatamente messi da parte. Vado subito forte e finisco, alle 6:41, anche più forte. Ho fatto gli ultimi 200 metri di corsa con un allungo che ha stupito persino me, una progressione da sottolineare. Stamani ho camminato senza incontrare proprio nessuno se non negli ultimi minuti. Prima di uscire di casa ho bevuto del succo d’arancia ed un caffè. Il 100° giorno mi peso e la bilancia, per sigillare questo step, mi porta a kg.108,1 e dico a me stesso: bene così.

13 novembre. Ha piovuto per tutta la notte ed avevo il timore che stamani non sarei potuto uscire. La temperatura è più bassa di ieri mattina. 5:12 vado, la strada mi aspetta. Appena inizio a camminare la pioggia ritorna e per trenta minuti non mi lascia. Torno a casa o resto e continuo? Resto. Sono tutto bagnato, ma egalmenteu continuo sperando che non rinforzi. Così è, per fortuna. Smette ed io mi risollevo. In spiaggia tonnellate di alghe coprono la sabbia, le mareggiate di ieri hanno portato di tutto. 7:14 sono di ritorno, vado a casa. La mia bilancia deve aver subito un trauma. Mi peso per tre volte consecutive e mi dà tre pesi diversi: kg.108,1/2/3. Alla fine decido per kg.108,3.

14 novembre. 4:52 – 6:52 anche stamani ho completato le mie 2 ore, il cammino verso quota kg.85 continua. Ho trovato un cielo limpidissimo, poco stellato e quasi immobile. Anche il mare sembrava non muoversi affatto. La fragranza dei cornetti appena sfornati invade parte del mio percorso invitandomi ad indugiare davanti l’ingresso di un bar. Più avanti incrocio una coppia che si dedica a trovare l’inquadratura migliore per un autoscatto, alle 6 del mattino e con i colori di questo nuovo giorno che prendono tono. Un autoscatto al posto dell’alba? Non hanno capito nulla. Torno a casa e dopo la doccia di rito ho subito da discutere con la mia bilancia, credo che abbia bevuto. Il peso oscilla fra 108,2 e 108,3 e la bilancia non vuole decidersi, è la seconda volta che mi capita. Ovviamente registro il peso maggiore, quindi kg.108,3 e così l’animata chiacchierata fra me e la bilancia è conclusa.

15 novembre. Tutte le stelle che non avevo visto ieri sono venuto a trovarmi stamani. Ho dormito bene ed adesso voglio camminare meglio. 5:06 vado. 7:10 sono già di ritorno. Camminare, e non correre, vuol dire andare più lentamente e magari accorgermi di tanta vita che mi scorre intorno. Ogni giorno ha una storia da raccontare, una storia nuova ed oggi la storia la racconta un padre che, alle 6 di mattina, cammina portando il figlioletto, credo di un anno, biondissimo, sulle spalle dentro uno zainetto. Ci salutiamo incrociandoci, il bambino si volta di scatto incuriosito da questa voce estranea, mi sorride. E c’è chi dorme, perdendosi tutto questo. E domani un’altra storia da vivere. Il mio peso di oggi è kg.108,2 ben 12 chili netti persi dal 25 luglio.

(Il gruppo di camminatori con cui sovente Salvatore Sulsenti esce a camminare. Qui, in un momento conviviale)

(Il gruppo di camminatori con cui sovente Salvatore Sulsenti esce a camminare. Qui, in un momento conviviale)

NOVEMBRE 2015

09 novembre, lunedì. Sveglia alle 4:30 così da tornare alle vecchie abitudini. Alle 5 si comincia per terminare alle 6:45. Un cane, infastidito dal mio passaggio, abbaia così tanto da farmi comprendere che è meglio cambiare strada, faccio solo una piccola deviazione. Assisto ad un’alba splendida e calda, resto colpito da un giovane padre che, salutandomi timidamente, continua a spingere un passeggino con dentro la sua bambina biondissima. Ho appuntamento con l’officina ortopedica, ordino delle scarpe nuove e faccio un esame posturale a distanza di sei mesi dal precedente. Va tutto bene. Altro controllo entro 7/10 giorni al collaudo dei plantari e delle scarpe.

10 novembre, martedì. Mattinata di pulizie in casa. Cerco di costruire un alloggiamento per 4 borracce da collocare all’interno del mio zainetto, evitando che si muovano troppo e per meglio bilanciare il peso durante le mie uscite. Mi piace l’idea di “fare” qualcosa che mi calzi come un guanto. Aggiungo un piccolissimo moschettone per mettere al sicuro le chiavi di casa e/o dell’auto. Cammino dalle 18,30 alle 20,15 percorrendo km 13. In piazza staziona Tiana, signora tedesca garbata, dal sorriso luminosissimo, in compagnia delle sue bottiglie di vino o di birra e di una sigaretta fra le dita. Tiana dorme su una panchina e si copre con un sacco a pelo verde militare. Tiana elargisce un sorriso gioioso e pieno a chiunque si accorga di lei. Cerchiamo il Mondo chissà dove e non ci accorgiamo che una sconosciuta che vive per strada ti apre una finestra…

11 novembre, mercoledì. Un acuto della mia gamba destra mi tiene a casa un altro giorno in assenza della mia strada. Ne approfitto per un giorno di digiuno che arena miseramente all’arrivo in serata di focacce appena sfornate e frittelle ancora calde. Prende corpo la costruzione di una custodia interna per le mie borracce (anzi, bottigliette da mezzo litro più volte riutilizzate). Ho anche previsto la sistemazione per due bottigliette in vetro per il caffè da portare con me. Prendo le misure del mio polpaccio, cm 43, e della mia caviglia, cm 26, per le calze ortopediche.

12 novembre, giovedì. Sogno di un vasto campo di grano maturo, biondo oro e pronto alla mietitura. Mi sveglio di buon umore. La mia gamba destra sembra non lamentarsi tanto, per cautela oggi ed il resto della settimana non vado per strada. Inizio la giornata con la piena consapevolezza e determinazione che ho tanto lavoro da fare su di me. La mia visione è fine maggio 2016. Non so se potrò partecipare, ma da qualche parte qualcuno ha scritto che il viaggio è il motivo di una nuova meta e non il contrario. Scrivo ascoltando Night Fever, Too Much Heaven ed anche Stayin’ Alive. Parlando con Inge, ci siamo scambiate impressioni ed abbiamo discusso di programmi da svolgere insieme, ma intanto lei continua a prepararsi per Curinga. Non cammino, ma resto in piazza ad aspettare il rientro dei miei compagni: stasera frittella party.

13 novembre, venerdì. Ho trascorso una notte insonne per via di un forte rigurgito di acidità (colpa delle quattro frittelle e dei due bicchieri di Cola?), e per oggi non si cammina. La mia gamba va meglio. Penso alla mia prossima uscita cercando di comprendere come affrontare tutte le ore ed i chilometri, scomponendo la distanza in passi e momenti da ripassare nelle mente. Cerco di acquisire familiarità con ciò che dovrò portare con me, a cosa bere, a come ridurre il peso dello zaino. Ho anche capito a come riempire le borracce (o le bottigliette d’acqua) a secondo dell’uscita programmata e dei punti d’acqua presenti, o meno, sulla strada.

14 novembre, sabato. Giornata trascorsa fra accadimenti familiari ed una cena a base di ravioli di ricotta al sugo mentre la mia gamba sembra serena.

15 novembre, domenica. Vorrei tradurre i miei pensieri in parole ma non riesco. In testa tutto mi è più chiaro, immediato e scorrevole. Passo la mano su uno specchio coperto dal vapore, do uno sguardo dall’altra parte e vedo qualcuno che mi somiglia ma lascio che lo specchio torni a coprirsi. Da alcuni giorni mi torna in mente l’idea di porre un sigillo alla mia resistenza. Inge è in attesa della 100 km dei Due Mari che si tiene, alla sua 1^ edizione, a Curinga (CZ) il 28 novembre, e quindi dovrà allenarsi. Io mi metterò alla prova da solo appena mi rimetto completamente da questo strappo muscolare alla gamba destra. Ho già deciso quasi tutto. Il percorso e la sua lunghezza, ad esempio, è una linea retta di circa 5 km da ripetere. Un tragitto semplice ed in piano che si snoda, lambendo la spiaggia, attraverso parte del centro abitato. Facili i punti d’acqua e ristoro presso i bar, almeno fin quando restano aperti. Conosco già gli orari degli autobus da prendere da casa fino al punto di partenza, con relativo rientro. L’unico ostacolo a questo progetto di autodeterminazione ed auto-gestione è la testa. Confido di fare due chiacchiere risolutive con Salvatore.
So anche a che ora cominciare a camminare: le 15,00. Il giorno credo sarà un venerdì. Auguri, Salvatore!

Cammino per potermi fermare,
cammino per la ricchezza che mi da il sorriso della gente,
cammino per stare bene,
cammino per dirmi che ancora ci sono...

Salvatore Sulsenti

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13 novembre 2015 5 13 /11 /novembre /2015 06:57
Camminare. Salvatore Sulsenti è sempre per strada: una nuova settimana di diario, vista in parallelo con quella analoga dello scorso anno

Quella di Salvatore Sulsenti è una bella storia, specie adesso che ha preso ad inviare - per illustrare il suo cammino - i diari paralleli del 2014 e del 2015.
Sembra quasi che, per una congiuntura di eventi, per "aver contemplato" una sua situazione di vita non soddisfacente, egli abbia deciso di intraprendere quello che, a tutti gli effetti, sembra essere un pellegrinaggio, un percorso trasformativo per il corpo e per l'anima.
Leggendo questa sua "puntata" della settimana tra il 2 e l'8 novembre non ho potuto non pensare ad alcuni libri letti (fiction e non) che sono paradigmatici delle "avventure" che ci attendono quando intraprendiamo un cammino, avventure che riguardano ciò che possiamo incontrare lungo la nostra strada, sia all'esterno di noi, ma soprattutto in termini di paesaggi interiori che si vanno schiudendo.
Dei tanti libri che mi vengono in mente, adesso ne citerò soltanto uno che "Sognavo di correre lontano", un romanzo scritto da Ron McLarty (titolo orignale inglese: The memory of Running), che ebbi modo di leggere nel lontano 2006.

E' la storia di Smithy, sobeso e super-fumatore che, in seguito all'improvvisa morte di entrambi i genitori, inforca una vecchia e rugginosa bicicletta e parte senza niente al seguito, avendo come meta la West Coast dove cercherà di rintracciare l'amata sorella da tempo andata via di casa. Durante il viaggio cambia la sua vita: sarà il suo un viaggio di trasformazione, di recupero delle memorie sepolte, di superamento di molti traumi e di riassetto esistenziale (un volume che purtroppo non è più disponibile e che, sicuramente, meriterebbe di essere ristampato).
(Dal risguardo di copertinaSmithy Ide ha quarantatré anni, pesa centoventisei chili e, con ancora indosso l'abito scuro del funerale dei genitori, inforca la bicicletta della sua adolescenza e comincia a pedalare: la meta è Los Angeles, giusto all'altro capo degli Stati Uniti, alla ricerca dell'amatissima sorella Bethany, di cui da tempo ha perduto le tracce. Armato soltanto della sua buona volontà, Smithy inizia un viaggio avventuroso e denso di sorprese. Un romanzo di formazione, una storia forte, un protagonista della più autentica tradizione letteraria americana.
Quindi, vai Salvatore, vai, prosegui nel tuo cammino che ti riserverà sorprese e meraviglia (ma anche dolori e doloretti) ad ogni passo e ad ogni punto di svolta.

2014

02 novembre 2014. Riposo per visita parenti. Vado a trovare mia sorella ed i miei due nipoti. Come sono cresciuti! La più grande ha 14 anni crede che il mondo le appartenga, il piccolo, 13 anni ed interista, soffre d’amore, ma per la sua squadra.

03 novembre 2014. ieri sera a letto senza cena. Da sabato (pranzo e cena) a domenica (pranzo) sono andato oltre le mie abitudini, ho esagerato - appena un po’ - e mi sento appesantito. Quindi, niente cena ieri. Alle 5:11 comincio questa settimana in un clima quasi da primavera inoltrata, cammino bene, ho un buon ritmo e lo mantengo fino alle 7:11 quando completo le mie 2 ore quotidiane. Sorge un sole che scalda tutto e da subito e mi dicono che siamo già in autunno. Arrivato a casa mi peso: kg.108,9. Dopo i bagordi del week end credevo di trovarmi a combattere con la mia bilancia. Almeno stavolta sono stato graziato.

04 novembre 2014. Tutto bagnato, la strada, i marciapiedi, gli alberi, la spiaggia e le mie ossa cominciano ad indispettirsi per l’umidità. Spero che la pioggia si tenga lontano, adesso non piove. 5:10 si va ed alle 7:10 rientro, cammino in totale solitudine. La mia play list mi fa compagnia. Ad est nuvole cariche d’acqua vengono illuminate, dall’interno, da fulmini color arancio. Torno a casa e mi peso. Non ho camminato bene come avrei voluto. Ho sentito le gambe, negli ultimi 40 minuti, particolarmente appesantite. Comunque ho portato a compimento un altro passo verso quota 85. La mia bilancia dice che peso kg. 109,3 ci sarà da fidarsi?

05 novembre 2014. Ore 5:06 si parte in una mattinata ventosa e fredda. Inizio quasi spettrale. Nuvole nerissime coprono il porto e chiudono il cielo, buio improvviso causa sciopero di tutti i lampioni. Il vento continua ad insinuarsi fra yacht, catamarani giganti, semplici Zodiac e fa sentire sempre più la sua forza. Io continuo guardandomi intorno e facendo attenzione a non camminare troppo vicino al mare, non vorrei che una raffica di vento mi creasse qualche difficoltà. 7:06: ho coperto le 2 ore quotidiane sempre con il vento forte a farmi da scorta, la temperatura è salita e, alla fine, è anche piacevole. Arrivato a casa dò compimento ad un consolidato rituale: la pesata. Responso kg.108,8 al 94° giorno di cammino e dopo 199,44 ore mancano kg.23,8 a quota 85. Vado avanti.

06 novembre 2014. Alle 5:02 è ora di mettere le zampette per terra e cominciare ad andare. Alle 7:04 finisce la mia passeggiata. Vento e nuvole, con mille sfumature di grigio, a coprire tutto il cielo. La minaccia di pioggia è molto concreta. Mi peso kg.108,8, stazionario. Finisco il secondo ciclo di compresse Vertiserc da 16 mg per i miei capogiri, ormai completamente spariti. Comincia a piovere, alta temperatura.

07 novembre 2014. Piove e comincio a camminare già bagnato. Sono le 5:08 si va e spero di riuscire a concludere le mie 2 ore quotidiane. 7:10 ce lo fatta , finito di camminare fra un cocktail di vento e pioggia. Anche la mia anima si è bagnata stamani, ma in realtà meno di quanto pensassi. Mi hanno fatto compagnia Radio DJ ed alcuni gabbiani, che non avendo nulla da fare, vanno in giro con un tempaccio del genere. Ho camminato al buio, ma soprattutto senza incontrare nessuno degli habitué, ma proprio nessuno. Tutti impauriti da un po’ di pioggia. Arrivo a casa, prendo il caffè con mio padre, faccio la doccia, un po’ di bucato e vado a pesarmi. Il responso è: kg.109,2. Registro i dati e faccio colazione con uno yogurt all’albicocca, crusca, biscotti.

08 novembre 2014. Voglia di camminare, di muovere anche un solo capello zero. Stamani non va affatto. Ma già alle 5:07 sono per strada. Leggero vento, sulla spiaggia i resti di uno stabilimento balneare frantumato dalla mareggiata. 7:07 finisco di camminare senza volerlo e senza averne voglia. La mia bilancia mi confida che sono ancora a kg.109,2.

2015

02 novembre 2015, lunedì. Mi alzo alle 5,30 e guardo per strada se il cielo promette bene. Nulla da dichiarare.

03 novembre 2015, martedì. 15,55/17,45 e un secondo step 18,30/20,30 per km 24. Inizio prima del consueto per camminare da solo. Rivedo il canta autore Vincenzo Spampinato, cammino provando uno zainetto diverso. Cammino male, sono lento e stanco, si ripresenta il dolore alla gamba destra, prendo un anti infiammatorio dopo cena. Così non va.

04 novembre 2015, mercoledì. Da un po’ di tempo ho qualche problema con la memoria a breve termine, solo episodi in realtà. Faccio un test per valutare la mia predisposizione all’Alzheimer [Ma dai!!!! NdR] e per fortuna le mie capacità cognitive, alle 6.00 del mattino, sono buone. Metto della pomata sulla mia gamba destra, avverto una leggera tensione muscolare e domani devo tentare i 70km? No, no. Nulla da fare la gamba è dolorante, altro anti infiammatorio. Rimando l’uscita con Inge, oggi riposo. Sono nervoso, esco per un caffè con un’amica.

05 novembre 2015, giovedì. Mi sveglio bene, ho dormito serenamente ma credo di aver esagerato a cena. Comprendo il valore del riposo come parte integrante di un allenamento alle lunghe distanze. Apprendo come educare il mio corpo al rispetto di sé. Faccio un test operativo di un vecchio zainetto che sembra essere ok. Le tasche laterali sono adatte a contenere due bottigliette d’acqua o due borracce, la posizione delle tasche (dopo alcune prove) non va, è arretrata e poco fruibile. Dovrò prevedere due borracce da agganciare agli spallacci o magari acquistare uno zaino nuovo, così faccio prima. Compro della curcuma.

06 novembre 2015, venerdì. Piove, la gamba destra sembra essere guarita ed anche la spalla sinistra sembra andare meglio. Cammino senza meta per il paese. Riposo.

07 novembre 2015, sabato. Mi sveglio alle 2,33 dopo essere andato a letto alle 22,30. Sono le 3,18 e sono ancora sveglio e decido di mettermi a scrivere. Oggi cammino con il mio gruppo, alle 6,45 parte l’autobus che mi porterà allo start point. Faccio colazione con due amiche incontrate casualmente. Sono le 8,30 si parte. Ci aspettano 17,200 km che termineremo di camminare alle 11,30 compresa una cake stop di gruppo. Che divertimento l’allungo finale, 40 minuti veloci veloci. La temperatura è quasi estiva, alcuni temerari fanno il bagno. Si cammina a sinistra, sembra che qualcuno dei miei compagni abbia ancora le idee confuse. Ma come biasimarli. In Italia sono milioni a confondersi fra destra e sinistra.

08 novembre 2015, domenica. Giornata dedicata al riordino del mio laboratorio/esposizione ed alla costruzione di un prototipo di porta borraccia per il mio zainetto. Domenica splendida, sole caldo che invita per strada. La tentazione è forte ma l’allungo di sabato mi costa il ritorno di un leggero indolenzimento. Ho la sensazione che la mia gamba destra pesi più della sinistra.

Una settimana, due anni diversi per raccontare lo stesso uomo. Lentamente i miei cambiamenti maturano, li faccio miei, li domino, acquisto in consapevolezza e voglia di fare, di andare. La mia oasi a volte si tramuta in un torrido deserto, ma sono sempre per strada. Sempre per strada, caro Maurizio.

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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Lara arrivo pisa marathon 2012  arrivo attilio siracusa 2012
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 Elena Cifali all'arrivo della Maratona di Ragusa 2013  Eleonora Suizzo alla Supermaratona dell'Etna 2013 (Foto di Maurizio Crispi)
            Elena Cifali   Eleonora Suizzo
   
   
   
   
   
   

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