Qualcosa é cambiato. Ce lo mostra bene - e con tutta evidenza - il diario parallelo di Salvatore Sulsenti, impegnato nel suo progetto di mettere in forma il suo corpo e la sua mente per portare a termine la 100 km del Passatore 2016 camminando.
Ce lo mostra bene un suo diario parallelo 2014-2015, in cui uno stralcio di una settimana di un anno fa, quando aveva appena iniziato a camminare, e letto parallelamente a quello della . stessa settimana un anno dopo.
Allora, nel 2014, Salvatore Sulsenti si affacciava appena a dare uno sguardo sulla possibilità di un mondo diverso, oggi è già entrato in un mondo decisamente diverso, sia per quanto concerne la sua forma psico-fisica, sia per quanto concerne il mondo delle relazioni interprersonali, delle attitudini interiori, dei progetti. Tuttavia, questo è un momento particolarmente delicato: occorre dare al corpo il tempo di abituarsi ai nuovi carichi di lavori, rinunciando - anche se l'euforia indurrebbe a fare molto di più - a tentare di andare oltre. Il miglioramento e il cambiamento sono discontinui e procedono a strappi, non possono andare avanti con una progressione continua: c'è il rischio di lacerazioni e se il corpo che è è in un equilibrio delicato in cui si sommano i cambiamenti e i miglioramenti non regge e si inceppa c'è il rischio che anche la mente subisca una momentaneo contraccolpo. Occorre dare tempo al corpo di adattarsi e imporre alla mente di rilassarsi attraverso il Gioco, rinunciando ad essere una troppo severa maestra.
Qualche volta, anziché inebriarsi bevendo a grandi sorsi dal calice di nettare appena trovato, occorre fermarsi per sorseggiarlo in piccole quantità alla volta, per percepirne il sapore e il gusto, per imparare a conoscere le sue qualità.
Vale qui l'esortazione manzoniana, divenuta proverbiale: "Pedro Adelante, con juicio!".
2014
26 ottobre questa notte si torna all’ora solare, a tutto vantaggio del sonno. Niente affatto, mi sono svegliato da solo alla stessa ora di sempre. Mi attardo un po’ in casa, questa mattina mio padre va in gita e lo accompagno e quindi comincio a camminare più tardi. L’alba è già andata, sono le 6:23, parto e comincio ad andare anche se lentamente. Mi sembra strana tutta questa luce. Alle 8:25 concludo le mie 2 ore (e 2 minuti). Poco più di venti partecipanti ad una gara di pesca, invadono parte del mio tragitto. Il Sole è già pronto a salutare questa domenica. Cammino bene ed alla fine delle mie ore decido di fare il bagno. Poche bracciate ma che emozione fare il bagno a fine ottobre. Nessun brivido. La mia maniera di salutare questa strana estate. Si, decisamente strana. Cammino per strada a piedi nudi verso l’auto. I miei piedi non sono d’accordo. Peso kg.108,9 e quindi a meno kg.23,9 dal mio obbiettivo, dal mio peso forma.
27 ottobre ultimo lunedì di ottobre. Ogni mese che sta per finire, mi obbliga a fare un altro bilancio dei risultati verso gli 85 chili che intendo raggiungere. Mi peso e riconfermo kg.108,9 è un bel vedere sul display della mia bilancia. Comincio alle 5:10 e termino alle 7:10. Piove e per un’ora cammino sotto l’acqua. Un arcobaleno, incastrato fra le nuvole nere, mi segue e mi controlla le spalle mentre vado incontro ad un Sole splendente. Lascio la pioggia ad ovest e trovo il Sole ad est. Bene così. Mi bagno ma torno a casa soddisfatto.
28 ottobre da oggi dichiaro che tutto è possibile, porto via con me la mia esistenza. Mi faccio compagnia in questa fredda mattina di autunno. 5:07 è ora. Già è ora di fare tutto. 7:07 passate 2 ore a camminare in tranquillità. Ascolto, con gli auricolari, musica, ma non sopporto le canzoni romantiche. Preferisco i ritmi caldi delle note cubane, di Compay Segundo. Per quanto cammini mi riesce difficile coprire la distanza fra ciò che vorrei fare e ciò faccio. Io ho cominciato e se posso, mi prendo tutto. Mi peso e leggo kg.110,2: ieri devo proprio aver esagerato con i ravioli al prosciutto.
29 ottobre dalle 5:07 alle 7:07 cammino a rilento, nella fase iniziale, come se volessi dormire camminando. Il mare ha graffiato, scavando dei solchi, tutta la spiaggia. Continuo ad andare e negli ultimi 40 minuti ho ancora forza per aumentare il mio ritmo e divertirmi ancora. Registro un peso di kg.109,5. Una chiocciolina, presuntuosa ed arrogante, voleva addirittura tagliarmi la strada.
30 ottobre ci siamo. Un altro mese sta per finire. Ottobre però lo concluderò quasi con un calo a zero grammi. 5:07 vado. 7:07 2 ore volate via, mattinata di sole nonostante le previsioni di pioggia. Dovrò migliorare la mia alimentazione. Alla pesata registro kg.108,5.
31 ottobre questo mese volge al termine registrando un calo totale, nei 28 giorni in cui ho camminato, di solo kg.1,5 (il mio peso totale è kg.108,9 con un calo generale di kg.11,3). La mia alimentazione va rivista, va moderata e soprattutto migliorata nella qualità.
Ho ecceduto con i carboidrati e dovrò ridurne la quantità a tutto vantaggio di carboidrati integrali e fibre. Ho acquistato della crusca che aggiungo allo yogurt la mattina, aumento il consumo di legumi e verdure sia crude che cotte.
Stamani arrivando alla mia base di partenza vengo accolto da una femmina di Labrador e dai suoi tre cuccioli arruffati, che mi attraversano la strada giocherellando fra di loro. Sono le 5:06 si va a chiudere ottobre alle 7:06 con altre 2 ore di cammino, 56,54 in totale. Giornata quasi estiva. Una palla di fuoco sta per esplodere e salutare questo venerdì ma alle mie spalle, dietro nuvole lontane, lampi di color rosso ed arancio ad ovest tagliano il cielo. Fra 21 giorni sarò a Milano e quindi a Rovellasca. Camminerò con Anna, e forse anche Domi, andremo a Saronno a piedi nell’auspicio che Domi sopravviva. Alle 6:26 ricevo un sms di Domi per il buon giorno e dopo 10 minuti mi chiama: parliamo e piange quasi perché si avvicina il secondo anniversario della morte del marito. Lei si stupisce che io riesca a camminare e parlare contemporaneamente.
Stamani mi sento bene, bene.
2015
26 ottobre, lunedì: 14,40/17,15 due 2 ore e 35 minuti. Ho incontrato e salutato il cantautore Vincenzo Spampinato. Ho preso il passo per i primi 10 km con una media per km, camminando, di 8,48 minuti. Nel dettaglio: 1(8,59) - 2(8,48) - 3(8,54) - 4(8,52) - 5(5,50) - 6(8,52) - 7(8,51) - 8(8,57) - 9(8,37) - 10(8,28). La vescica è ancora dolorante. Salutato diversi amici.
27 ottobre martedì: dalle18,30 alle 20,10 camminata soft. Per un po’ mi sono mosso in spiaggia con un vento fastidioso. Ho anticipato il mio gruppo per riscaldarmi camminando da solo.
28 ottobre mercoledì: giornata di lavoro nel mio laboratorio di arte materica. Mi muovo fra le mie opere pensando alla prossima uscita. Controllo il meteo, studio un nuovo percorso e punto a coprire qualche chilometro in più.
29 ottobre giovedì: 18,30-20,15. Ho camminato in testa al gruppo e mi sono concesso un allungo finale. Inizio a muovermi con un leggero dolore alla gamba destra che mi accompagna, aumentando, per tutto il tragitto.
30 ottobre venerdì. La giornata inizia con un acutizzarsi del dolore alla gamba. Uso una pomata. Ottima giornata per uscire e concedersi una bella passeggiata, la mia gamba non è d’accordo. Resto a riposo [e hai fatto bene, devi dare il tempo al tuo corpo di abituarsi ai nuovi e più importanti carichi di lavoro: è un momento critico, in cui l'euforia può indurti a fare più di quanto dovresti - ndr].
31 ottobre sabato: ho ancora la gamba indolenzita. Cammino per pochi chilometri ma devo subito rinunciare a continuare. Concludo la giornata chiamando Carlo, un mio amico farmacista a Milano. Parliamo di pomate da utilizzare, di antiinfiammatori, di integratori, di diuresi, di articolazioni e di come il corpo possa reagire alle lunghe percorrenze. Parliamo di organizzare un giro del lago di Como.
01 novembre domenica. Sono incerto se camminare o meno, la fitta alla gamba destra decide per me. Esco comunque a fare due passi a dispetto del buon senso. Alcuni minuti a passeggiare per le vie del paese. Sento le mie gambe ancora leggermente indolenzite, i miei muscoli sono definiti, evidenti, pronti. Ad ogni passo sento una risposta, ad ogni metro sento la voglia di strappare un altro metro. Torno a casa, comincia a piovere, i tuoni mi accompagnano, oggi è così.
spero che l’idea di affiancare la settimana del mio diario di ottobre del 2014 a quella del 2015 sia sufficiente a fare un’istantanea lunga un anno di me come camminatore e come uomo. Ogni giorno sono in lotta con me stesso, ogni giorno mi permetto il lusso di camminare ed “assentarmi” da una vita che non intendo riconoscere ed accettare. Camminare mi permette di dare una sbirciatina al di là del muro, giusto per vedere che succede. Camminare mi fa vedere chi sono e quando guardo a fondo mi rifletto in una parte del muro che non riesco a trovare più. Continuo a camminare perché intendo sperare che sia possibile, perché non voglio darmela vinta, perché non voglio lasciarmi andare. Cammino perché io mi possa fermare.
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