(Salvatore Maira) E’ finita! L’esperienza della Coast2Coast Ultratrekking è giunta alla sua conclusione!
Siamo arrivati al Charleston di Mondello alle 19,30 di mercoledì 22/06/ essendo partiti il Lunedì 20/06/ alle 4 del mattino. Abbiamo attraversato la Sicilia da Sud a Nord partendo da San Leone e percorrendo circa 215 Km.
Dire che sia stato faticoso è usare un eufemismo, le persone pensano che camminare sia una cosa fattibile anche per gente non particolarmente allenata, ma non è così; percorrere lunghe distanze in continuità avendo l’obiettivo di fare una certo kilometraggio presuppone che si debbano fare soste brevissime e che si debba marciare senza interruzione nelle ore più calde; se a questo si aggiunge che anche quando si è arrivati a concludere una tappa ci si trovi a dover ripartire nel cuore della notte per sfruttare il fresco e cercare di mettere km in fienile……..
Si marcia in una specie di trance, a volte per interrompere la noia soprattutto di notte si raccontano aneddoti, storielle e fatti di nessuna importanza, ma poi inesorabile viene il silenzio e la concentrazione ci riporta a cercare di affrettare il passo………
L’ultima tappa che ci ha portato da Ficuzza a Palermo è stata la più dura, poiché siamo partiti senza aver dormito all’una di notte e siamo arrivati come ho detto alle 19,30 circa.
Complessivamente in tre giorni abbiamo "riposato", non dormito, circa sette ore…….
Vesciche ai piedi, moscerini che si infilavano dappertutto, caldo, fatica sono stati i nostri compagni, però siamo arrivati e questo ci ripaga di tutto!
La nostra ricompensa? Il vedere una Sicilia più arcaica, nel percorrere regie trazzere e vie ferroviare dismesse abbiamo fatto un passo indietro nel tempo!
Molti pensano che la Sicilia sia una terra arida nell’entroterra, niente di più sbagliato! Abbiamo incrociato diversi abbeveratoi che ci hanno risollevato il morale con la loro acqua fresca che ci ha dato sollievo fisico e mentale; quanti pediluvi e bagni per abbassare la temperatura!
Abbiamo mangiato poco, ho notato questo! A parte la sera quando ci sedevamo a tavola, nel corso della camminata nelle brevissime soste qualche barretta e molta frutta secca, in compenso da una stima approssimativa abbiamo bevuto dai sei ai sette litri di acqua per tappa, le temperature non sono state clementi!
Detto questo, penso che queste prove anche da un punto di vista sportivo hanno la loro valenza e il loro impegno.
Si potrebbe organizzare un ultratrekking di questo tipo fornendo ai concorrenti i tracciati gps, mettendo alla prova anche la loro capacita di orientamento; si potrebbero stabilire dei check point di controllo e rifornimento.
Queste gare sono state organizzate in altre regioni, almeno così mi hanno detto!
Nel ringraziare i miei compagni di avventura Pippo Ruggeri e Giuseppe Di Adamo devo spendere una parola de elogio per il nostro reporter Paolo Beccari che in Mountain Bike ci ha seguito con pazienza fotografando momenti e paesaggi irripetibili, il tutto faticando come un mulo per la bici carica di attrezzature.
Le sue foto saranno la nostra memoria!
Un altro grazie a Franco Tedesco, patron dei vari Tour Coast2Coast (Tunisia, Marocco, Turchia,Spagna, India e Brasile) che definirei l’uomo che riesce sempre ad avere ragione degli imprevisti ( l’ho visto arrivare una volta nell’oasi di Ksar Ghilane in Tunisia dal deserto con un camioncino con cui io non sarei andato a comprare le sigarette): grazie alle sue tracce gps siamo andati a colpo sicuro e quando abbiamo avuto qualche dubbio averlo accanto con la sua mountain bike a pedalata assistita è stato confortante!
Infine, una parola di iringraziamento spetta a Giuseppe Cuttaia che ci ha accompagnato amichevolmente nell’ultima tappa e ci ha fatto trovare all’arrivo un’accoglienza festosa; il vedere amici che alla fine del viaggio ti danno una pacca sulla spalla, un sorriso, un abbraccio qualunque maglia tu indossi è stato un gesto di sport!