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27 luglio 2015 1 27 /07 /luglio /2015 05:59
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)

(Emanuela Pagan) Chilometri facili lungo le strade collinari alle pendici dei Pirenei. Piccoli paesi appaiono dopo salite e discese. Poche case ordinate, bianche con i bordi delle finestre colorati.

Si capisce perché Hemingway ha trovato a Burguete il tempo di scrivere in pace.

Il rio Arga è un toccasana per i piedi. Libellule e farfalle blu volano a pelo d'acqua sotto il ponte de la rabia.

Ancora qualche chilometro e appare Larrasoaña. Un fiume attraversato da un ponte medievale e la vita che scorre lenta e tranquilla.

Mi sembra di essere partita da un mese, tanto lontana mi appare la quotidianità del passato.

Oggi ho trovato dei compagni di cammino connazionali. Ognuno con la sua storia. Un obiettivo comune per sconfiggere le ombre del passato.

Mi rilasso con una spaghettata preparata da un italiano e, quindi, al dente.

Guardo la luna e penso al portafortuna che mi è arrivato il giorno della partenza. Sta portando un gran bene. L'energia dentro di me viene da tutte le persone che mi stanno pensando da casa e mi vogliono bene. Il loro pensiero mi accompagna in questo viaggio.

 

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)
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27 luglio 2015 1 27 /07 /luglio /2015 01:15
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Liberta assoluta tra i Pirenei (1^ tappa)

(Emanuela Pagan) Cadono piccole gocce d'acqua mentre l'autobus mi porta da Pamplona a st. Jean pied de port, la partenza del cammino.

Chiudo gli occhi perché non mi importa. L'acqua non può far male. Sorrido pensando a quelli che mi davano per arrostita a causa del caldo.

Nella città dalle intatte caratteristiche medievali mi aspetta il sole. Non forte, ma giusto per dare volume ai monti che circondano il pellegrino nel suo cammino verso il confine tra Francia e Spagna.

Quando scrivono sulla guida che le mucche saranno sulla strada è assolutamente vero. Adagiate e con nessuna intenzione di lasciare il passaggio.

Per fortuna, in quel frangente trovo un newyorkese e una spagnola.

L'americano, per non sfatare il mito che tutti i suoi connazionali sono un po' cowboy, passa dimostrando freddezza e indifferenza tra i musi delle mucche ruminanti.

Io mi accodo calcolando che avrò mangiato sicuramente meno hamburger di lui e quindi, se le mucche se la devono prendere con qualcuno, non sarò io la prima.

La spagnola segue dopo essere stata ferma venti minuti ad aspettare qualcuno di più impavido.

Parlo con tutti lungo la strada. Chiedo da dove vengono e dove vogliono arrivare. C'è il mondo su queste strade che va tutto nella stessa direzione. Un miraggio lungo più di 700 chilometri, 774 scrivono.
Tengo il mio passo, perché i miei pensieri viaggiano da soli.

La strada è ben indicata. Spazi immensi in cui pecore e cavalli sono liberi. Puntini bianchi lontani che si animano quando la distanza diminuisce. Gli avvoltoi sono sopra la testa, qui il cielo si tocca con un dito.

L'ultimo tratto è dentro il bosco. Alberi da tronchi sottili che buttano avanti la pancia. Tra gocce di sole spunta Roncesvalles con la sua chiesa gotica.

Sorrido pensando all'addetto a Saint-Jean-Pied-de-Port che mi aveva sconsigliato di partire perché secondo lui era troppo tardi. Volevo spiegargli che ero una maratoneta, ma non volevo preoccuparlo.

Prendo sonno tra stranieri e italiani su un letto a castello privato della sua scala.

Intanto fuori la luna gioca a nascondino con le nuvole.

Saint-Jean-Pied-de-Port (in lingua basca: Donibane-Garazi) è un comune francese di 1.718 abitanti situato nel dipartimento dei Pirenei Atlantici nella regione dell'Aquitania.  Questa località è considerato il punto di partenza del Camino Francés del Cammino di Santiago di Compostela.  È considerata la capitale dell'antica regione storica basca della Bassa Navarra.  Il sito originario della cittadina era diverso da quello attuale, e si trovava nei pressi del villaggio di Saint-Jean-le-Vieux, e fu raso al suolo nel 1177 dalle truppe di Riccardo Cuordileone.

Saint-Jean-Pied-de-Port (in lingua basca: Donibane-Garazi) è un comune francese di 1.718 abitanti situato nel dipartimento dei Pirenei Atlantici nella regione dell'Aquitania. Questa località è considerato il punto di partenza del Camino Francés del Cammino di Santiago di Compostela. È considerata la capitale dell'antica regione storica basca della Bassa Navarra. Il sito originario della cittadina era diverso da quello attuale, e si trovava nei pressi del villaggio di Saint-Jean-le-Vieux, e fu raso al suolo nel 1177 dalle truppe di Riccardo Cuordileone.

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21 luglio 2015 2 21 /07 /luglio /2015 06:51

Alcide Pierantozzi, Tutte le strade portano a noi. A piedi da Milano a Bari, Laterza, Bari 2015Alcide Pierantozzi, un giovane scrittore emergente con la passione del trekking, ha scritto un resoconto di viaggio a piedi che racconta la sua personale esperienza, Tutte le strade portano a noi. A piedi da Milano a Bari (Laterza, 2015).
Dalle foto sul web appare un uomo che tiene molto al suo look, e dal testo si capisce che appartiene alla Milano intellettuale, ha studiato filosofia teoretica e contemporaneamente ama i vestiti firmati e frequentare attori, cantanti e figli di attori famosi, anche se le sue origini, natali e letterarie, stanno tutte nella vita contadina dei nonni abruzzesi.
Il suo libro è l’ennesimo cammino in cui un "non camminatore" si misura con una esperienza per lui strana, come è stato nel suo caso andare a piedi da Milano a Bari, seguendo la via Francigena, con tutte le avventure e disavventure del caso.
Pierantozzi scrive con ironia e sarcasmo, mischia realtà e finzione, racconta insieme al suo cammino la vita dei nonni e della sua infanzia in Abruzzo, crea poesia sulla vita rurale, gioca con gli strafalcioni di italiano della nonna.
Non si troverà scritto che, lungo il cammino, Pierantozzi abbia avuto un'illuminazione spirituale, è un viaggio profano e dissacrante il suo, ma indubbiamente il cammino lo ha colpito, Alcide (o Arcito, come lo chiamava la nonna) arriva alla fine del suo cammino, e ci arriva in qualche modo cambiato, toccato.
Anche se a metà del cammino con grande sincerità scrive: “Elena mi dice che un osso del mio ginocchio sporge un po’ all’infuori e io ne rimango sconcertato. E comunque, se l’affinità tra noi due è evidente nell’ossessione per il fisico, non c’è nessuna comunanza di percezione rispetto all’ambiente. Elena è voluttuosamente rapita dal paesaggio; io, invece, non provo nulla. Ogni tot di chilometri siedo su un masso, bevendo acqua di cocco all’ananas e grattandomi la testa. Un profumo di menta selvatica fluttua su di me, scricchiolii misteriosi fluttuano lungo le rocce e dovrebbero farmi sentire perfettamente a mio agio, come una nota musicale persa e appena rientrata nello spartito. Ma va’, non scatta nulla. Mi spremo l’anima e non sento nulla”.
Durante il cammino Arcito ci diverte giocando sulle contraddizioni della via Francigena, un cammino che è rinato tentando di dar vita a una accoglienza e a cerimonie che realmente non le appartengono più da secoli.
Ecco il divertente episodio della lavanda dei piedi, di cui Pierantozzi non ci dice realmente dove è avvenuto, inventandosi il nome di un rifugio e di una confraternita inesistenti:
Non appena arriviamo una signora timorata di Dio si profonde in saluti cerimoniosi, quindi ci dice di toglierci le scarpe mentre versa da una brocca una gran quantità d’acqua benedetta dentro una bacinella – di plastica azzurra come quella usata da mia nonna per fare il bagno al cane. Romina retrocede nell’istante stesso in cui la donna immerge una mano nell’acqua per saggiarne la temperatura. “Io nun me la sento di famme lavà i pedi”, farfuglia sottovoce.
“Men che mai io!”, esplode a gran voce Elena. Guarda tu che strano. A questo punto informa la signora che abbiamo anche una macchina di scorta, con i bagagli dentro. Al che quella tira la mano fuori dall’acqua e, fremendo d’indignazione, ci guarda con aria disgustata. “Noi non ospitiamo i camminatori senza carico sulle spalle”, risponde gelida, “è poco rispettoso per chi crede davvero nello spirito del pellegrinaggio
”.
E' una lettura consigliata a chi ama i giovani scrittori trentenni emergenti e che vuole proprio vedere cosa succede a uno di loro se si mette in cammino, quali emozioni il Camminare è capace di tirar fuori, mentre nello stesso tempo si diverte nel confronto con le contraddizioni della Francigena.

Ecco cosa dice il risguardo di copertina. È un fatto piuttosto frequente che un camminatore desideri accorciare il percorso. Non fatelo. Da questo viaggio ho imparato che ogni decisione presa per arrivare prima vi farà solo arrivare più tardi. "Mi sono messo in testa di percorrere la via Francigena a piedi con un gruppo di amici: quarantacinque giorni tra boschi secolari, valli disabitate e borghi suggestivi. Nella repentina decisione di attraversare l'Italia lungo le strade che vanno dal Gran San Bernardo a Roma e da Roma alla Puglia non ho fatto che richiamarmi al principio secondo il quale "camminando ci penserò". A cosa? A tutto più o meno: lavoro, costumi, pochissima politica e piaceri. Mentre mi chiedo se davvero camminare apra la mente e vivifichi lo spirito, non mancano appuntamenti pianificati e incontri "accidentali come in ogni on the road che si rispetti: contadini centenari e giovani che hanno scelto di vivere da eremiti, rockstar e artisti, ecclesiasti intransigenti e loschi malavitosi. Lungo la strada germogliano storie antichissime e struggenti che ci parlano da vicino, troppo conosciute da ognuno di noi per essere declinate al singolare".

Sull'autore. Alcide Pierantozzi ha esordito con il romanzo Uno in diviso (Hacca 2006), molto apprezzato da critica e pubblico, da cui è stata tratta la graphic novel omonima (Tunué 2013). Ha scritto per Rizzoli i romanzi L’uomo e il suo amore e Ivan il terribile. Nel 2012 ha partecipato all’antologia Le cose cambiano (Isbn-Corriere della Sera), progetto contro il bullismo e l’omofobia. Scrive sceneggiature per il cinema e suoi articoli sono apparsi su “Rolling Stone” e sul “Corriere della Sera”.

Alcide Pierantozzi (dal web)

Alcide Pierantozzi (dal web)

Il viaggio è stato seguito dal social network italiano Jobyourlife creato da Andrea De Sprit, uno dei protagonisti del cammino, che aiuta a trovare un lavoro.

L’esperienza è stata documentata Qui e confluirà anche in un dvd.

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19 luglio 2015 7 19 /07 /luglio /2015 06:26
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. E' giunto il mio momento: per questo io parto

Emanuela Pagan si accinge a percorrere il Cammino di Santiago. Anche per lei è giunto il momento di andare.

Quello che segue è una anticipazione, come un piccolo capitolo d'esordio o anche una "soglia" al Cammino che avrà inizio il 25 luglio 2015.

(Emanuela Pagan) 25 Luglio 2015, Francia-Spagna. 700 e più chilometri a Santiago

Arriva un momento nella vita in cui non rimane altro da fare che percorrere la propria strada fino in fondo.Quello è il momento d’inseguire i propri sogni, quello è il momento di prendere il largo forti delle proprie convinzioni”.

E’ una frase presa dal libro: “Il Delfino”, di S. Bambaren, un racconto a me caro.

Il momento di cui scrive l’autore è giunto anche per me, per questo parto.

Un viaggio che non è una fuga. Al contrario. E’ un andare incontro da sola alle proprie paure, per ritrovare un sorriso facendo i conti con i segni sulla pelle lasciati dal dolore. La forza di ogni passo sarà guidata dalla fede, perché nella vita la differenza la fa sempre ciò in cui si crede.

Ho riempito lo zaino di bei ricordi, soprattutto quelli lontani, i più preziosi al cuore. L’ho gonfiato con le risate fatte con gli amici veri, quelli che conoscono il significato delle parole ti voglio bene. Per chiuderlo ho usato gli abbracci delle persone che non mi hanno mai lasciato sola. In una tasca ho messo il sorriso di Amedeo. Lo chiamano diversamente abile, ma ha capito più lui della vita che tanti laureati. Quando sarò stanca penserò a chi non può camminare, ma non desiste dall’andare per il mondo.

Ho un quaderno con un girasole, me lo hanno regalato per ricordarmi che al sole devo sempre puntare.

Sono grata alla vita, perché è un dono che mi permette ogni giorno di amare. Non mi appartiene, è fugace. Si giustifica nella luce che si riesce a portare agli altri.

Lo scopo non è la destinazione, ma l’andare.

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11 luglio 2015 6 11 /07 /luglio /2015 07:36
Sicily Coast2Coast Ultratrekking (1^ ed.). Un'esperienza forte ed intensa che rimarrà sempre con me (Giuseppe Di Adamo)
Sicily Coast2Coast Ultratrekking (1^ ed.). Un'esperienza forte ed intensa che rimarrà sempre con me (Giuseppe Di Adamo)

Dal 22 al 25 giugno 2015, gli intrepidi Salvatore Maira, Giusseppe Di Adamo e Pippo Ruggeri hanno compiuto la traversata della Sicilia coast to coast - a piedi, in autosufficienza - dal mare Jonio al Mar Tirreno. L'impresa di Trekking ha ricalcato un percorso già più volte percorso e consolidato in MTB che si svolge annualmente da diverso tempo (Sicilia Coast2Coast Extreme in MTB).
Salvatore Maira che, di qest'ultimo percorso in MTB, ha fatto diverse volte esperienza, ha voluto trasportare la stessa impresa al campo del trekking, denominando l'iniziativa "Sicily Coast2Coast Ultratrekking"
.
E l'impresa è andata a buon fine!
Quello che segue è il contributo di Giuseppe Di Adamo
.

(Giuseppe Di Adamo) La mia partecipazione al Sicilia Coast2Coast "Walk&Trail Experience Ultratrekking!" nasce da un incontro casuale con Totò Maria, durante un allenamento nel Parco della Favorita. Totò mi illustrò il progetto della traversata della Sicilia da Sud a Nord che avrebbe intrapreso nel mese di giugno, con la possibilità di farlo in solitaria visto che, fino ad allora, nessuno aveva aderito alla sua proposta. Nel pomeriggio mi studiai il materiale che mi aveva inviato e la sera stessa decisi di accompagnarlo in questa impresa, comunicandogli la mia partecipazione.

In un secondo momento la spedizione divenne più numerosa con il coinvolgimento di Pippo Ruggeri e l'adesione di Paolo Beccari in veste di fotografo in MTB, oltreché con la presenza di Franco Tedesco, ideatore e tracciatore della Sicilia Coast2Coast Extreme in MTB.

Fin da bambino avevo vissuto per bocca di mio nonno paterno, da cui fiero eredito il nome primo di battesimo, le sue traversate con gregge transumante quando, in altro millennio percorreva passo dopo passo centinaia di chilometri tra Abruzzo, Puglia e Lazio.
Mi si presentava quasi un secolo dopo la possibilità di chiudere il cerchio e cogliere questa opportunità è stato istinto che sovrasta la ragione.

Crescendo, questo patrimonio culturale familiare si è rafforzato in me e da adolescente la fascinazione per la percorrenza di grandi spazi e di lunghe distanze è stata sempre più forte, tanto che, da giovane ottocentista, volli partecipare senza allenamenti specifici alla Roma-Ostia: 33 km sull'asfalto romano, che percorsi con l'incoscienza di un tredicenne col cuore gonfio di gioia per quel gesto di estrema libertà. Da allora, anche se il corpo è rimasto quello di un mezzofondista, la testa mi ha sempre spinto per le lunghe distanze, dando continuo nutrimento a quel bambino che è ancora vivo in me.

Oltre che fungere da chiusura di un cerchio ideale con la mia storia personale, il C2C è stato momento di purificazione dalle gare di trail, dove la componente relativa al puro gesto atletico è troppo spesso relegata ai margini, sovrastata dal puro aspetto relativo alla prestazione.

L'idea di camminare per 17 ore al giorno, senza cronometro o classifica condizionanti, ha permesso durante la traversata di venire a contatto con la parte più ancestrale di me stesso. Essere tutt'uno col paesaggio circostante mi ha ripagato della tanta fatica fatta e lo scollinamento a Portella del Vento, appena sopra Alpecucco, rimarrà uno dei momenti più emozionanti che abbia mai vissuto.

Abbiamo attraversato pochissimi centri abitati, percorrendo per la maggior parte trazzere e luoghi adibiti al pascolo di animali e abbiamo vissuto le meraviglie di questa terra, troppo spesso abusata e maltrattata come fosse non bene comune ma cosa che non ci appartiene.

Momenti difficili ce ne sono stati, soprattutto quelli relativi al gran caldo, e li abbiamo superati anche grazie al pronto intervento di Paolo Beccari, nostro angelo custode, che in più occasioni ha fatto la spola per l'approvvigionamento dell'acqua. A lui rivolgo un grazie di cuore.

Come anche ringrazio i miei splendidi compagni di viaggio, ognuno con le proprie peculiarità. Percorrere con loro questo cammino è stata esperienza forte che rimarrà sempre in me. La condivisione delle difficoltà, i 215 km percorsi, le gran risate e le bevute di birra a fine giornata non potranno mai essere spiegate a parole.

Tutto ciò che abbiamo vissuto in questi tre giorni sposta il nostro limite un po' più in là, sempre più vicino a quel senso di libertà a cui tutti aneliamo.

Libertà che intendo come forma somma di disciplina.

Foto di Paolo Beccari

Foto di Paolo Beccari

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11 luglio 2015 6 11 /07 /luglio /2015 06:53
Sicily Coast2Coast Ultratrekking (1^ ed.). E' fatta! Pienamente soddisfatti i tre partecipanti a questa prima

Dal 22 al 25 giugno 2015, gli intrepidi Salvatore Maira, Giusseppe Di Adamo e Pippo Ruggeri hanno compiuto la traversata della Sicilia coast to coast - a piedi, in autosufficienza - dal mare del Canale di Sicilia (Agrigento) al Mar Tirreno (Palermo: nella località di Mondello Valdesi). L'impresa di Trekking ha ricalcato un percorso già più volte percorso e consolidato in MTB che si svolge annualmente da diverso tempo.
Salvatore Maira che, di qest'ultimo percorso in MTB, ha fatto diverse volte esperienza, ha voluto trasportare la stessa impresa al campo del trekking, denominando l'iniziativa "Sicily Coast2Coast Ultratrekking".
E l'impresa è andata a buon fine!

(Salvatore Maira) E’ finita! L’esperienza della Coast2Coast Ultratrekking è giunta alla sua conclusione!

Siamo arrivati al Charleston di Mondello alle 19,30 di mercoledì 22/06/ essendo partiti il Lunedì 20/06/ alle 4 del mattino. Abbiamo attraversato la Sicilia da Sud a Nord partendo da San Leone e percorrendo circa 215 Km.

Dire che sia stato faticoso è usare un eufemismo, le persone pensano che camminare sia una cosa fattibile anche per gente non particolarmente allenata, ma non è così; percorrere lunghe distanze in continuità avendo l’obiettivo di fare una certo kilometraggio presuppone che si debbano fare soste brevissime e che si debba marciare senza interruzione nelle ore più calde; se a questo si aggiunge che anche quando si è arrivati a concludere una tappa ci si trovi a dover ripartire nel cuore della notte per sfruttare il fresco e cercare di mettere km in fienile……..

Si marcia in una specie di trance, a volte per interrompere la noia soprattutto di notte si raccontano aneddoti, storielle e fatti di nessuna importanza, ma poi inesorabile viene il silenzio e la concentrazione ci riporta a cercare di affrettare il passo………

L’ultima tappa che ci ha portato da Ficuzza a Palermo è stata la più dura, poiché siamo partiti senza aver dormito all’una di notte e siamo arrivati come ho detto alle 19,30 circa.

Complessivamente in tre giorni abbiamo "riposato", non dormito, circa sette ore…….

Vesciche ai piedi, moscerini che si infilavano dappertutto, caldo, fatica sono stati i nostri compagni, però siamo arrivati e questo ci ripaga di tutto!

La nostra ricompensa? Il vedere una Sicilia più arcaica, nel percorrere regie trazzere e vie ferroviare dismesse abbiamo fatto un passo indietro nel tempo!

Molti pensano che la Sicilia sia una terra arida nell’entroterra, niente di più sbagliato! Abbiamo incrociato diversi abbeveratoi che ci hanno risollevato il morale con la loro acqua fresca che ci ha dato sollievo fisico e mentale; quanti pediluvi e bagni per abbassare la temperatura!

Abbiamo mangiato poco, ho notato questo! A parte la sera quando ci sedevamo a tavola, nel corso della camminata nelle brevissime soste qualche barretta e molta frutta secca, in compenso da una stima approssimativa abbiamo bevuto dai sei ai sette litri di acqua per tappa, le temperature non sono state clementi!

Detto questo, penso che queste prove anche da un punto di vista sportivo hanno la loro valenza e il loro impegno.

Si potrebbe organizzare un ultratrekking di questo tipo fornendo ai concorrenti i tracciati gps, mettendo alla prova anche la loro capacita di orientamento; si potrebbero stabilire dei check point di controllo e rifornimento.

Queste gare sono state organizzate in altre regioni, almeno così mi hanno detto!

Nel ringraziare i miei compagni di avventura Pippo Ruggeri e Giuseppe Di Adamo devo spendere una parola de elogio per il nostro reporter Paolo Beccari che in Mountain Bike ci ha seguito con pazienza fotografando momenti e paesaggi irripetibili, il tutto faticando come un mulo per la bici carica di attrezzature.

Le sue foto saranno la nostra memoria!

Un altro grazie a Franco Tedesco, patron dei vari Tour Coast2Coast (Tunisia, Marocco, Turchia,Spagna, India e Brasile) che definirei l’uomo che riesce sempre ad avere ragione degli imprevisti ( l’ho visto arrivare una volta nell’oasi di Ksar Ghilane in Tunisia dal deserto con un camioncino con cui io non sarei andato a comprare le sigarette): grazie alle sue tracce gps siamo andati a colpo sicuro e quando abbiamo avuto qualche dubbio averlo accanto con la sua mountain bike a pedalata assistita è stato confortante!

Infine, una parola di iringraziamento spetta a Giuseppe Cuttaia che ci ha accompagnato amichevolmente nell’ultima tappa e ci ha fatto trovare all’arrivo un’accoglienza festosa; il vedere amici che alla fine del viaggio ti danno una pacca sulla spalla, un sorriso, un abbraccio qualunque maglia tu indossi è stato un gesto di sport!

 

 

Le foto sono di Paolo Beccari
Le foto sono di Paolo BeccariLe foto sono di Paolo Beccari
Le foto sono di Paolo BeccariLe foto sono di Paolo Beccari
Le foto sono di Paolo BeccariLe foto sono di Paolo Beccari

Le foto sono di Paolo Beccari

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20 giugno 2015 6 20 /06 /giugno /2015 05:56
Etna Endurance UNESCO 2015. Rosario Catania pronto allo start per una grande, poliedrica, impresa di endurance in cui l'Etna sarà percorso in su e giù, in lungo e largo

Da oggi 20 giugno 2015, prenderà il via l'impresa di Rosario Catania, denominata Etna Endurance UNESCO, in cui l'Etna e i suoi versanti verranno percorsi da Rosario Catania in lungo e in largo, in modalità Nordic Walking, Trekking, Running, MTB e perfino Canoing: un totale di cinque prove in continuità - una appresso all'altra - per la realizzazione di una grande poliedrica impresa di endurance.
Un'impresa, nel corso della quale Rosario Catania verrà monitorato e sottoposto a controlli medici nel quadro di una ricerca su alcuni aspetti della resistenza fisiologica in una prova di endurance.
Nei giorni precedenti sono stati portati avanti i preparativi, con meticolosa attenzione, in modo tale che nulla debba essere affidato al caso.

Ecco le parole di Rosario Catania alla vigilia della sua impresa.

"Ogni tappa di questa meravigliosa avventura avrà le sue luci e le sue ombre. So cosa mi fa paura. So che il caldo, il freddo, la sete, il sonno, il sale, la terra, il vento e l'acqua si ciberanno di me. Ma io darò tutto me stesso perché queste paure si trasformino in energia sinaptica e poi cinetica, perché so di essere nel miglior posto al mondo per sensazioni ed emozioni. Perché sono nella Terra del Mito".

È questo lo spirito giusto per affrontare una sfida, dove ciascuno di noi si rapporta direttamente con il proprio io, con i propri limiti, con le proprie paure.
È facile crearsi una barriera per proteggersi dalla paura di una sconfitta o quando dobbiamo affrontare delle scelte importanti: basta evitare il problema.
Ma non è la soluzione giusta e soprattutto non è la strada che ci permette di crescere.
Mettere in discussione le proprie capacità per migliorarle, facendo emergere le criticità di ogni nostra azione, analizzandone le cause e aggredendo i punti chiave, quella si che rappresenta la strada da seguire.
Solo così una paura o un ostacolo può davvero rappresentare una opportunità di crescita.
Mi piace citare Albert Einstein con una frase che sintetizza tutto questo: "Una barca al porto è sempre al sicuro, ma non è per quello che è stata costruita".

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12 giugno 2015 5 12 /06 /giugno /2015 10:27
Sicily Coast to Coast Ultratrekking 2015. Si svolgerà dal 22 al 25 giugno: protagonisti principali il palermitano Salvatore Maira, Giuseppe Di Adamo e Pippo Ruggeri

Salvatore Maira - assieme a Giuseppe Di Adamo e a Pippo Ruggeri -  darà vita dal 22 al 25 giugno 2015 ad un Ultratrekking dal Sud al Nord della Sicilia (Sicilia Coast2Coast "Walking&Trail Experience" Ultratrekking), sulle tracce della "mitica" Coast2Coast in mountain bike.
La presentazione dell'evento avrà luogo nel pomeriggio del 13 giugno 2015, a partire dalle ore 18.00, nei locali del negozio Per...Correre, in Via Croce Rossa (Palermo).

Sarà un'Impresa impegnativa sulle proprie gambe, in tre tappe giornaliere di circa 70 km con quasi 6000mt di dislivello

Ecco cosa dice Salvatore Maira per presentare la sua impresa e per percorrere succintamente le sue fonti di ispirazione.

Ho fatto la prima Coast2Coast nel 2007. E' nata dall'idea di un visionario di 54 anni che aveva l'hobby della mountain bike, allora diffusa come ora...
Questo visionario, che si è rotto qualche osso volando con il deltaplano, che fa immersioni subacquee, che scia, e che si fa qualche percorso di downhill ancora oggi, si chiama Franco Tedesco.
Grazie alla sua determinazione ha trasformato un sogno in realtà!
Ha percorso in MTB e in enduro tutti i sentieri possibili e immaginabili, fino a collegare San Leone con Mondello, da mare a mare, attraversando la Sicilia da Sud a Nord.
Da quel 2007, la C2C l'ho fatta cinque volte, ogni volta maledicendomi e chiedendomi il perché voler ripetere tanta sofferenza (si percorre ad agosto con temperature che, in alcuni punti, arrivano a superare i 38°, con punte di 44°; le percorrenze e i dislivelli con sadismo sono stati progressivamente aumentati da 220 km agli attuali 330 circa).
La spiegazione viene dal fatto che il raid ha un suo fascino particolare, con un vissuto di paesaggi, di esperienze ogni volta diverse, di compagni di viaggio che hanno alle spalle storie sportive diverse.
Le mie esperienze nel mondo del trail, avvenute grazie a Giuseppe Cuttaia, incontrato per caso una notte a Pizzo Manolfo, mi hanno fatto modificare la prospettiva del raid...perché non percorrere a piedi, in ultratrekking, ciò che ho già fatto in mountain bike?
Questa idea è stata un tarlo.
Ho pensato tanto e alla fine, come mi capita in tutte le cose che faccio, per vincolarmi ho fissato una data.
Detto fatto ho coinvolto il Patron della C2C Franco Tedesco per farmi aiutare e consigliare sui tracciati, le percorrenze e la logistica dei riposi...
Il resto è stato la gradita presenza degli amici che condivideranno questa bella avventura: Giuseppe Di Adamo e il grande Pippo Ruggeri!
Un grazie per i consigli e l'appoggio morale del Presidente della Panormus Giuseppe Cuttaia.

Salvatore Maira

Le tre tappe dell'Ultratrekking Sicily Coast2Coast 2015, con i relativi profili altimetrici
Le tre tappe dell'Ultratrekking Sicily Coast2Coast 2015, con i relativi profili altimetrici
Le tre tappe dell'Ultratrekking Sicily Coast2Coast 2015, con i relativi profili altimetrici

Le tre tappe dell'Ultratrekking Sicily Coast2Coast 2015, con i relativi profili altimetrici

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12 giugno 2015 5 12 /06 /giugno /2015 05:46
Cammino per le Vie storiche di Sicilia da Cefalù a Taormina. Una nuova impresa di Elena Cifali ed Enzo Ferro, nello spirito di "La LineaRetta"

Gli ideatori di Lalinearetta Vincenzo Ferro ed Elena Cifali si rimetteranno presto in cammino e lo faranno seriamente come sempre.

Dopo la loro impresa del luglio 2014, quando camminarono per quasi 90 chilometri da Capo D’Orlando a Randazzo seguendo un’immaginaria linea retta, il prossimo agosto sfideranno se stessi in una nuova avventura.

Infatti, da mesi i due amici e compagni di squadra hanno esplorato la possibilità di camminare in un itinerario di nuovo tutto  siciliano per riscoprire e valorizzare il territorio in cui vivono.

Sono occorse molte ore di lavoro per realizzare un “grande evento” firmato Lalinearetta:

Si tratterà del Cammino per “Le Vie Storiche di Sicilia da Cefalù a Taormina”.

Il loro viaggio, rigorosamente a piedi, attraverso secoli di storia tra le cosiddette “Regie Trazzere di Sicilia”, inizierà il prossimo 26 agosto da Cefalù e si concluderà il 30 agosto a Taormina, seguendo un itinerario da loro stessi studiato a tavolino.

Enzo e Elena si avvaloreranno della collaborazione organizzativa e logistica del Comune di Nicolosi e durante il loro viaggio faranno sosta per la notte nei Comuni di Polizzi Generosa, Nicosia, Bronte e Randazzo.

Tanti luoghi e paesi  saranno attraversati durante i cinque giorni di cammino.

Inoltre, i due saranno affiancati e godranno dell’esperienza di una importante Organizzazione di Volontariato che l'"Associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia", con sede nel Comune di Messina, con cui Lalinearetta collaborerà per promuovere il dialogo e lo scambio di buone prassi al fine della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale ed ambientale del territorio siciliano ed in particolare degli itinerari naturalistici.

Il loro impegno non sarà solamente sportivo ma sosterranno una raccolta fondi a favore della Lega Ibiscus ONLUS - Lega per la ricerca ed il trattamento dei tumori infantili, al fine di promuovere la cultura della solidarietà, per fare cerchio attorno a tutti quei bambini sfortunati affetti da forme diverse di tumori, contribuendo a dare sostegno alle loro famiglie, cosicchè nessuno si senta mai solo e abbandonato

Lo scopo di Enzo e Elena sarà quello di vivere la meravigliosa Isola che ha dato loro i natali, conoscerne la storia, la cultura e le tradizioni, e insieme ad altri attori importanti presenti nel territorio creare una rete per promuovere l’identità siciliana attraverso l’informazione e lo scambio culturale.

 

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8 giugno 2015 1 08 /06 /giugno /2015 05:29
Sacro Romano GRA. Peregrinazioni ed incontri lungo il Grande Raccordo Anulare di Roma: un libro che è diventato film

Sacro romano GRA. Persone, luoghi, paesaggi lungo il Grande Raccordo Anulare, scritto da Nicolò Bassetti e da Sapo Matteucci (Quodlibet, collana Humboldt, 2013) è il frutto di assidue e lunghe peregrinazioni lungo il Grande Raccordo Anulare (GRA) di Roma, alla ricerca di luoghi e di persone che vivono ai margini della grande metropoli,con delle risonanze che sono assime geografiche-topografiche,ma anche socio-antropologiche. Nel primo ambito, c'è una forte assonanza con i diari di viaggio di William Least Heat Moon, nel secondo caso risuonano alcune magistrali prove di ricerca antropologica sul "vicino" inaugurata da Marc Augé.
Il volume di Nicolò Bassetti e Sapo Matteucci è stato pubblicato nel 2013 e non è un'idea originalissima, ma in ogni caso espressione di uno strumento di ricerca già variato per una simile location in altro ambito.
Infatti, nel 2010 era già uscito "Tangenziali. Due viandanti ai bordi della città" di Gianni Biondillo e Michele Monina, la cui idea era stata quella di percorrere a piedi il territorio ai confini con le tangenziali di Milano.
Quella sviluppata con "Sacro Romano GRA" è stata sostanzialmente la stessa idea di "Tangenziali", ma applicata al Grande Raccordo Anulare di Roma.
Non è un lungo cammino quello che vi viene descritto, ma una sequenza di visite successive, con tutti i mezzi possibili, auto, moto, mezzi pubblici, ma soprattutto a piedi.
Parallelamente alla scrittura di questo libro, è stato realizzato da Gianfranco Rossi un film documentaristico, presentato poi al Festival del Cinema di Venezia [il film ha poi vinto l'ambito "Leone d'Oro" e dal 19 settembre 2015 sarà in programmazione nelle sale cinematografiche]
Il libro è ricco di storie e di incontri, ed è scritto in modo piacevole: la lettura scorre bene, tra borgate improbabili, quartieri dormitorio, aggregati urbani cresciuti in modo incontrollato, alcuni nati dall’abusivismo, altri dalla cementificazione successiva. Nomi come Laurentino 38, la discarica di Malagrotta, Massimina, Nuovo Corviale, l’isola dei lampadari…
Ma oltre al cemento c’è la campagna, aziende agricole dentro il raccordo, luoghi magici che nessuno si aspetterebbe vicino alla grande striscia di asfalto su cui scorrono senza sosta automobili e camion, la foce del Tevere e i fiumaroli, il Casale del Marmo, la tenuta Valchetta-Cartoni, l’Insugherata.
Il camminare è anche questo, poiché consente di scoprire la natura selvaggia e incontaminata, ma anche di scoprire con occhio nuovo quelli che solo apparentemente sembrano non-luoghi, e che invece visti da vicino, al ritmo lento di 4 km all’ora sono oasi, isole, storie, e persone. Bassetti è un paesaggista e si dedica professionalmente al recupero di aree dismesse, e quindi sa leggere e raccontare con occhio attento questo paesaggio post urbano e pre urbano insieme. Anche senza conoscere Roma e i luoghi raccontati, il libro fa riflettere e fa venir voglia di vederle queste borgate e queste periferie, camminandoci dentro.


(Dal riguardo di copertina) A piedi e con altri mezzi (autobus, metropolitana, treno) alla scoperta del territorio lungo il Grande Raccordo Anulare. Le cave romane di tufo rosso che hanno ospitato carnevali ottocenteschi; il mondo lunare di Malagrotta, la più grande discarica d'Europa; la fattoria modello di Mussolini; i piccoli e grandi accampamenti; le tombe pop del Cimitero Laurentino; la guerra per le anguille sul Tevere; le vecchie borgate dei braccianti e le gigantesche architetture sociali; le transumanze dei pastori e le oasi equatoriali. Un lento viaggio in una Roma sconosciuta e contemporanea, fatta di esperimenti, abbandoni, peripezie, fallimenti e riscatti.

La presentazione congiunta del libro Sacro GRA e del film omonimo da parte di Gianfranco Rosi (regista) e Nicolò Bassetti (uno degli autori)

Il trailer ufficiale

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Data di creazione 12/04/2011
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Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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