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6 febbraio 2015 5 06 /02 /febbraio /2015 16:21

La foresta che Cammina del carnevale di Satriano 2015: il video ufficiale

La Foresta che Cammina: gli Uomini-Albero, a Satriano di Lucania tra il 14 e il 15 febbraio

Durante il Carnevale a Satriano di Lucania nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, gli uomini si vestono da alberi.

Impossibile e inutile scoprire chi per primo è diventato Rumit, uomo vegetale, albero vagante.
Maschera silente che l’ultima domenica prima del martedì grasso gira tra le strade del paese strusciando il fruscio (un bastone con all’apice un ramo di pungitopo) sulle porte delle case. È il suo modo di bussare.
Chi riceve la visita del Rumit rispetta il suo silenzio e in cambio di un buon auspicio dona qualcosa (fino a qualche decennio fa generi alimentari, ora pochi spicci).

Nel corso dei decenni l’interpretazione che le varie generazioni hanno dato a questa figura misteriosa sono cambiate. I giovani satrianesi hanno intenzione di utilizzare il Rumit per lanciare un messaggio ecologista universale che è un rovesciamento dei valori: ristabilire il rapporto con la terra per rispettare gli uomini e le donne che la abiteranno in futuro.
La nuova storia inizia nel 2012 quando Michelangelo Frammartino si innamora del Rumit, l’uomo vegetale, maschera tipica e rito arboreo del carnevale di Satriano. Lo stesso anno realizza un’opera d’arte, la cine-installazione Alberi, che viene proiettata al MoMA di New York.
Per la prima volta si vestono 100 Rumit, tutti in una volta, che dal bosco entrano in paese e colorano di verde una piazza. Il suo nuovo punto di vista illumina i Satrianesi e finalmente fa loro riconoscere la potenza evocativa del Rumit.
Dallo scorso anno, a Satriano di Lucania, diverse associazioni, prendendo spunto da Alberi, organizzano la Foresta che cammina: 131 Rumit, simbolicamente uno per ogni paese della Basilicata, dal Bosco Spera si mettono in cammino attraversando le strade del paese fino a conquistare una piazza del centro storico.

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5 febbraio 2015 4 05 /02 /febbraio /2015 20:40
Davide Sapienza, Camminando, Lubrina Editore, 2014

Davide Sapienza, Camminando, Lubrina Editore, 2014

Camminando (Lubrina Editore, 2014, pagine 120. Euro 12,00. Illustrato b/n), il nuovo libro di Davide Sapienza arriva tre anni dopo La Musica della Neve.

È il suo sesto volume di narrativa e nasce da un'esigenza espressiva che segna un passaggio speciale nella sua carriera di narratore: il 2014 segna il decennale de I Diari di Rubha Hunish, che innovò la scrittura di viaggio (e ora disponibile in ebook per Feltrinelli Zoom).
Da un cammino interiore, fisico e intellettuale, nasce Camminando. La visione espressa dall'atto più naturale dell'uomo rappresenta i colori primari di questa avventura: "...ho voluto un libro diverso dal precedente. Io esploro questa fase di cambiamento nella quale fare libri significa anche scrivere, ma non solo; vedo realizzarsi idee portate avanti nei miei 30 anni di carriera, iniziati con l'editoria musicale e proseguita con la musica delle parole".

La storia di Camminando è semplice. La prima parte di questo libro dedicato al camminare è un diario senza tempo e senza luogo, alla ricerca del luogo di Davide, quel Rubba Hunish che da dieci anni ispira i suoi cammini. Questo luogo che forse è sull’isola di Skye, ma forse è ogni dove. Davide torna a Rubha Hunish, a piedi e con la scrittura.
È la duplice chiave di "Con Daimon a Rubha Hunish": la prima parte del libro: "...ho ripreso una forma narrativa creata con I Diari e che non aveva precedenti, come è stato riconosciuto. Ho camminato con due amici verso un luogo del cuore per scrivere la parte centrale del libro. Solo camminando possiamo veramente vedere il mondo in cui viviamo e conoscere la Terra che ci ospita".
La seconda parte del libro si intitola "Camminare è un Canto Alto", che riprende uno dei reportage editi dal Corriere della Sera di Bergamo, per il quale Davide scrive dal 2013, e raccoglie gli scritti più importanti sul tema del camminare.
Sono articoli e saggi che hanno fatto di Sapienza uno degli scrittori più in vista tra chi racconta con profondità il rapporto tra uomo e Terra. Ed e
cco che  in questa seconda parte la poesia si fa gesto morale e con i suoi scritti, alcuni dei quali ineditiva in quella direzione, perché contiene testi scritti da Sapienza in tempi diversi, dedicati al camminare e ai suoi risvolti etico politici. Come l’articolo sull’Allemansrett, il diritto di ogni uomo a camminare sulla terra, senza limiti dati dalle proprietà private, diritto che fa di paesi come la Svezia e la Norvegia esempi di civiltà e democrazia. O l’articolo L’intelligenza dei piedi, o ancora Camminare. La rivoluzione in due passi in cui raccconta di Thoreau e Barry Lopez (altri due maestri di Sapienza), ma anche del camminare per la città distrutta dell’Aquila, e si sostiene il diritto del wild di essere ciò che è.
Lo spiegava nel 2009 il documentario della TV Svizzera Italiana La Sapienza di Davide. Parole in cammino, ma è tutto il lavoro di Davide, anche quello giornalistico, che poggia su questo pilastro (come la rubrica Sentieri d'autore per il CorSera).
Quattro scritti appaiono per la prima volta in volume: "Non volevo un libro univoco sul tema. Ho visto crescere la consapevolezza legata al camminare, una forma di silenziosa rivoluzione rispettosa e implacabile. Mi interessava narrare, ma anche recuperare il filo conduttore della filosofia che anima ciò che faccio. La mia scrittura non è diversa dalla mia vita. Scrivo e cammino in una prima linea profonda. E quando cammino sento un'ampiezza percettiva illimitata". Sapienza e Lubrina han deciso di inserire simboli, foto, illustrazioni: "visioni grafiche" che narrano con le parole.

Davide Sapienza è giornalista e scrittore, e una o due volte l’anno accompagna gruppi della Compagnia dei Cammini per far vivere alle persone le magie e le emozioni dei luoghi che ama, per esempio la Val d’Ultimo. Sapienza ama la natura, soprattutto la natura del Nord, del grande Nord. 
Sarà che è cresciuto leggendo Jack London, di cui è uno dei massimi esperti in Italia, grazie a lui stiamo riscoprendo un Jack London adulto e amante della wilderness. Ma soprattutto Sapienza ama la natura nella sua dimensione di selvaggità (Wilderness), in cui l’uomo è poco presente, l’uomo in questa natura ci deve entrare in punta di piedi. Il Canada, l’Alaska, l’Islanda, la Norvegia, la Scozia, ecco il uoghi del suo viaggiare, il luoghi dove osservare i piccoli cambiamenti che fanno dell’incontro con la natura una magia, e osservare i piccoli cambiamenti che avvengono dentro di noi. 
A questo servono i libri di Davide Sapienza: a guardarsi dentro nel proprio rapporto con la natura selvaggia.

Leggiamo: Camminare (ri)dona il respiro naturale; camminare è l’azione che consente di comprendere meglio l’oscurità e i suoi demoni; camminare è la mente che decide di non soccombere all’immensa vastità di tutto ciò che è sbagliato, scegliendo di seguire la traccia di tutto ciò che è giusto. Non è pensando da fermi che ci salveremo la pelle: ma permettendo al corpo di oscillare come un recettore nello spazio, potremo conoscere la pienezza del presente che poi lentamente svanisce e diventa vita”.

Il viaggio di Daimon e Davide si allarga - come è stato per i suoi precedenti libri - in cerchi concentrici ed é stato raccontato in selezionati appuntamenti a novembre 2014 e in un evento "local" a sorpresa il 19 dicembre.

 

(Lubrina Editore). Come Rimbaud, Davide cammina su suole di vento (e di luce). I sentieri di cui narra si staccano dalla terra dopo pochi passi e si perdono nello spirito. (Franco Michieli, vincitore Premio Gambrinus 2014 con Huascaran 1993. Verso l'alto verso l'altro)

Camminando con Davide Sapienza i confini si disorientano, svaniscono. Le ombre indicano altri passaggi. E il cielo si mostra nella terra. (Chicca Gagliardo, autrice di Il Poeta dell'aria).

 

 

Camminando. Nel nuovo libro di Davide Sapienza un camminare che è insieme fisico, interiore e spirituale

Camminando verrà presentata in tournée. Queste alcune delle location e relative date.

  • 9 maggio 2015 - Capo di Ponte (Bs)
  • 23 maggio 2015 – Milano
  • 24 maggio 2015 - Alzano Lombardo (Bg)


Ed ecco il link che porta alle rasegna stampa delle principali recensioni su "Camminando" e su altre opere di Davide Sapienza.

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24 gennaio 2015 6 24 /01 /gennaio /2015 07:18
Il Cammino e i Sogni. Cosa lega cammino e sogni? (Guido Ulula alla Luna) Col cammino incontro la wilderness, la selvaticità, fuori di me, la natura esteriore, mentre col sogno incontro la wilderness dentro di me, la natura interiore.

Il Cammino e i Sogni. Cosa lega cammino e sogni? (Guido Ulula alla Luna) Col cammino incontro la wilderness, la selvaticità, fuori di me, la natura esteriore, mentre col sogno incontro la wilderness dentro di me, la natura interiore.

Entrambe queste nature sono reali. Invece quello che penso con l’Io razionale è spesso irreale, velleitario, incerto, discutibile, a volte falso, carico d’onnipotenza… insomma, rischia di portarmi fuori strada.

E fuoristrada incontrerò, prima o poi, infelicità, disagio e, alla fine, malattia.

Educarmi al cammino e al sogno costringe allora il mio pensiero a non volare troppo in alto, ad essere legato alla terra, a compensare la troppa astrattezza con la concretezza del vero sentire. In cammino parlano le sensazioni e le emozioni, nel sogno l’istinto e l’intuito.

Solo da un dialogo continuo fra la sfera della ragione teorica e quella della percezione materiale, potrà nascere quella visione equilibrata che mi permetterà una vita sana e soddisfacente.

La pratica quotidiana del cammino e dei sogni mi aggancia alla selvaticità, sia nella relazione col mondo e sia nello sguardo all’inconscio personale.

Questi due punti di riferimento, ancoraggi imprescindibili di fronte alle crisi e alla confusione della nostra epoca, mi fanno restare “umano”.

Sfuggendo alle chimere tecnologiche e virtuali. Sfuggendo alla schizofrenia dell’essere costretti a diventare macchine efficienti.

Non voglio più soffocare la poesia e lo stupore che emergono spontanei dalla semplice partecipazione alle meraviglie del creato.

Guido Ulula alla Luna, medico e psicoterapeuta nella vita lavorativo, è un Camminatore e Guida presso la Compagnia dei Cammini.
 

Sulla Compagnia dei Cammini. La Compagnia dei Cammini è un’associazione che lavora per diffondere la cultura del camminare in Italia, camminare è salute, camminare è ritrovare il contatto con la natura, camminare aiuta a rallentare e a vivere più in contatto con se stessi e il mondo. I lunghi cammini sono lo strumento per fare questo. Ecco perché la Compagnia dei Cammini propone ai suoi soci di partecipare a cammini, trekking, viaggi a piedi ed eventi che valorizzano questa opportunità. La Compagnia prosegue il cammino e l’esperienza de La Boscaglia, in linea con la sua filosofia del camminare e i suoi valori. Siamo un’associazione e una compagnia, perché i nostri soci sono i nostri compagni di cammino.

Siamo un’associazione nazionale, la segreteria è in Veneto, la direzione in Abruzzo, e abbiamoguide e riferimenti locali in molte regioni, dal Piemonte alla Sicilia.

Proponiamo viaggi a piedi per i nostri soci, i nostri amici e compagni di cammino. Viaggi a piedi in aree mediterranee, il catalogo del 2014 contiene 119 proposte. Viaggi a piedi, ma anche viaggi a piedi in compagnia degli asinelli, viaggi in barca a vela con trekking, viaggi di Deep walking con esperienze di meditazione camminata: il nostro programma è vario e ognuno può trovare il viaggio più idoneo.

Siamo attenti alla salute, nostra e della nostra madre Terra. Evitando di inquinare noi stessi e la nostra casa comune. Valorizziamo il mangiare biologico, naturale, vegetariano e a base di prodotti locali.

Valorizziamo l’incontro, con chi vive nei luoghi in cui camminiamo. Perché è l’incontro il vero valore del cammino, l’incontro con la natura fuori e dentro di noi, l’incontro con chi vive in modo semplice, che ha tanto da insegnarci, l’incontro con i pastori, l’incontro con persone speciali che hanno avuto il coraggio di scelte di vita controcorrente.

Facciamo turismo responsabile, che per noi significa il rispetto della natura, degli altri, lavoriamo per un’economia più solidale, i nostri viaggi sono esperienze e momenti di crescita per tutti, per chi viaggia con noi e per chi incontriamo sul cammino.

Stiamo costruendo un’associazione, una compagnia, che cammina insieme con gioia. Per questo abbiamo scelto come simbolo l’ometto di pietre, che significa volontà di trovare una strada sul cammino, significa che la via però non è facile da trovare, l’ometto spesso cade e va ricostruito. Ma a questo ometto abbiamo dato colori solari, luminosi, del cielo, perché vogliamo soprattutto fare tutto questo con gioia, per un mondo migliore.

Dal 2014 la Compagnia dei Cammini ha un settore tutto dedicato ai bambini e ai cammini per famiglie: la Compagnia dei Bambini.

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19 gennaio 2015 1 19 /01 /gennaio /2015 19:23

In Cammino comprendo che sono biosfera (Guido Ulula alla Luna)(Guido Ulula alla Luna, della Compagnia dei Cammini) “Il mondo ha bisogno di ribelli spirituali”: questa la frase di Tiziano Terzani riferita dalla moglie Angela al Festivaletteratura di Mantova 2014 (3-7 settembre 2014) e riportata nei suoi “Diari”, appena editi. Parole indirizzate alla figlia a conclusione del discorso augurale alle sue nozze.

Negli ultimi decenni molti pensatori, ricercatori, artisti e persone che riflettono sul senso dell’esistenza hanno prospettato la necessità di cambiare l’ottica del nostro stare-al-mondo.
La messa in discussione è della soggettività dell’Io razionale al di sopra di tutto, da cui discende la visione di un uomo che controlla e comanda su tutti gli aspetti della natura, interni ed esterni a sé.
La crisi deriva non tanto da teorie astratte e alternative al pensiero dominante, ma dal malessere profondo del sentirsi umano di fronte all’emergere di problematiche ambientali, che mettono in forse la stessa possibilità di sopravvivenza della nostra specie.
È una crisi di civiltà.
C’è l’urgenza d’immaginare un nuovo modo per l’umanità di concepire se stessa in un rapporto non distruttivo con il resto dell’universo con cui entra in contatto.
Si definisce biosfera quella fascia di circa 80 km di altezza che permette, attraverso l’equilibrio dei suoi elementi, la vita biologica sul pianeta Terra. Tutte le evidenze scientifiche, fisica quantistica in primis, ci fanno comprendere che noi non siamo autonomi e staccati dalla biosfera. Noi esseri umani ne facciamo parte, anzi, più esattamente, siamo biosfera.
Noi e tutto il resto del mondo siamo totalmente interconnessi, un unico e complesso sistema in cui ogni parte è dipendente dall’altra. Solo un’arbitraria ed errata concezione della realtà ci ha portato a sostenere la nostra superiorità, allo scopo di sfruttare e dominare il diverso da noi.
Oggi stiamo capendo che questa logica è al capolinea e che dobbiamo reimparare a vederci come in effetti siamo, cioè un ingranaggio fra altri. Questa è l’unica strada per recuperare l’armonia perduta.
Non c’è separazione fra la nostra mente e il corpo, così come non c’è separazione fra il nostro essere e la materia che ci contiene.
In cammino comprendo che sono biosfera. Sono molti i fattori culturali che ci lasciano nell’inganno di questo crederci separati dal mondo.
Ma questa filosofia sbagliata viene soprattutto coltivata dalla nostra continua sopravvalutazione del pensiero rispetto alle emozioni ed alle sensazioni. Per non parlare dei sogni, che sono la vera fonte di saggezza interiore e che stoltamente ignoriamo. L’abuso che poi facciamo delle macchine intelligenti non fa che aumentare esponenzialmente l’impressione che con la testa possiamo dirigere tutto. Salvo l’amara sorpresa che le nostre malattie aumentano e che l’incuria dell’ambiente si ritorce contro di noi.
Come rieducarci? Non c’è una ricetta unica. Io comunque mi accorgo che camminando percepisco me nel mondo in modo più soddisfacente. Il sentirmi bene in cammino deriva da un progressivo distanziarmi dal rimuginio mentale, a favore di un’attenzione maggiore a tutti i miei sensi, che si relazionano liberamente col magma in cui siamo immersi.
Se ci alleniamo a saperci biosfera, al pari di cellule solo in apparenza divise dall’organismo che le contiene, potremo ricominciare a rispettare la nostra salute, che è in legame simbiotico con quella dell’intera natura. Amerò l’altro da me, il mondo animato e quello inanimato, solo con l’empatia profonda dell’intuire che io e loro siamo la stessa cosa, che se io tratto bene loro ne avrò beneficio anch’io.
Occorre uscire dalla sedentarietà delle nostre case ipertecnologiche, come occorre abbassare l’onnipotenza che ci pervade. Il rimettersi in cammino è un piccolo gesto, che è facile da praticare e va nella direzione giusta.
Non è a caso che i piedi sono all’esatto opposto della testa. Per compenso.

Guido Ulula alla Luna

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26 novembre 2014 3 26 /11 /novembre /2014 06:12

Il Cammino e la disindentità. Il Cammino come strumento per abbandonare la maschera che indossiamo abitualmenteAncora una riflessione intensa sul cammino e sul camminare "profondo" da parte di Guido Ulula alla Luna, medico nella vita professionale, camminatore e Guida per la Compagnia dei Cammini.
Questa volta il tema che egli sviluppa è quello dell'identità/disindentità e sui modi attraverso cui il Camminare lento ci porta ad abbandonare la nostra usuale identità usata come "maschera" e a trovare il nostro vero sè sepolto o nascosto da qualche parte e consentirgli di venire alla luce.

Abbiamo personalità complesse.
Non è facile conoscerci davvero.
Veniamo educati ad identificarci in un ruolo.
La maschera che indossiamo è solo una parte di noi.

La salute è liberare tutte le nostre sfaccettature.
Ci danneggia lasciare in ombra “l’altro” che è in noi.
Spesso è la razionalità che oscura il lato istintivo.
Disidentità è uscire dagli schemi ed esplorare ogni nostro aspetto.

Siamo sempre più catturati dalle macchine intelligenti.
Il tempo e le energie le dedichiamo al virtuale.
I pensieri sono ormai i padroni assoluti.
Ci identifichiamo con gli strumenti tecnologici che usiamo.

Allontanarci dal corpo e dalla natura crea profondi malesseri.
Tante persone si sono accorte di ciò e cercano di ribellarsi.
Non è un destino già scritto ridurci a organismi bionici.
Scegliere di restare “umani” è giusto e possibile.

Il cammino è il modo più semplice di tornare alla sensorialità.
Disidentifichiamoci dall’io, che tutto controlla. attraverso i passi.
Usciamo dallo schema corporeo “tutta testa”.
Una vita equilibrata deve dare spazio anche ai piedi.

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17 luglio 2014 4 17 /07 /luglio /2014 07:03

Il Cammino e la Guerra. Una riflessione di Guido Ulula alla Luna: contro l'insensatezza delle guerre un movimento francescano di camminatori di buona volontàPubblichamo volentieri un riflessione sul tema "Il Cammino e la Guerra" di Guido Ulula alla Luna, medico nella vita professionale e camminatore, nonchè Guida presso la Compagnia dei Cammini.
L'intervento che segue, molto pertinente e suggestivo - proprio in questi giorni con l'esplosione di operazioni di guerra crudeli contro un popolo inerme, fatto prevalentemente di donne e bambini -, è stato originariamente presentato al Festival della Viandanza che si è tenuto a Monteriggioni (Siena) dal 20 al 22 giugno 2014.

(Guido Ulula alla Luna) Un’intera generazione di artisti e poeti che a fine ’800 e inizio ’900 praticò il camminare come forma di critica al meccanicismo dominante, ricercando un legame diretto con una Natura via via soggiogata, sperimentando un dialogo non razionale con la propria Anima, fu spazzata via dallo scoppio della prima guerra mondiale.
Possiamo rivedere lo stesso meccanismo negli anni ’60 del secolo scorso, con la rivolta della beat generation contro il consumismo, che fu deviata e dispersa nell’antagonismo alla guerra del Vietnam.
La guerra è da sempre stata usata dai potenti per risolvere le loro contraddizioni, scavalcando ogni legge civile, imponendo alle popolazioni violenza e distruzione.
Molti osservatori temono che le crisi sempre più complesse delle società schiavizzate dal libero mercato, intrecciate con l’aggravarsi del degrado del pianeta e l’impoverimento delle sue limitate risorse, possano portare nel giro di pochi anni ad un altro terribile conflitto. Le nazioni più potenti si stanno riarmando per prepararsi a quest’evenienza. E ben sappiamo quanto all’industria bellica ed ai suoi immensi profitti convenga far consumare la merce prodotta, le armi.

Il cammino e la guerra. Sta crescendo anche nella nostra epoca il numero di persone che, in vario modo, si rimette in cammino. Il comune denominatore di tutti quanti è un profondo disagio verso una civilizzazione che ingabbia le nostre istintualità e mortifica il nostro bisogno di libertà.

C’è una spinta sana per salvare la nostra natura e la nostra voglia di Natura. Ma la storia è controllata e guidata da un ristretto establishment che ha come unica motivazione il dio denaro, fregandosene delle conseguenze su persone e ambiente.
In definitiva si ripropone l’eterno scontro fra il Bene e il Male, con il coltello dalla parte del manico di chi può scatenare guerre per risolvere ogni problematica in maniera autoritaria.

Noi viandanti siamo gente di buona volontà. La questione è come non essere solo testimoni di un’opposizione all’insensata devastazione di Madre Terra, di non essere solo ingenui e utopistici sognatori di un mondo migliore, di non limitarsi a godere di un nostro egoistico piacere. Di fronte al naufragio del Titanic, restiamo a goderci la musica mentre la nave affonda? La storia non ci ha insegnato niente, e cioè che occorre prevenire i tragici eventi, di cui la guerra è uno dei più spaventosi, se non vogliamo piangere amare lacrime a posteriori?

A mio avviso dobbiamo osare rivolgerci alla maggioranza degli esseri viventi, quelli che stanno subendo con noi i malesseri di questo stile di vita, fidandoci che di fronte alla drammaticità degli eventi un messaggio di speranza possa fare breccia. Il nostro punto forte è che non siamo parolai, che non abbiamo nulla da vendere, che nel cammino mostriamo col corpo l’esempio di una vita sana ed equilibrata.
Vorrei un movimento della viandanza che sappia elaborare un manifesto per la salvezza del pianeta.
Vorrei un movimento rivoluzionario di camminatori, sullo stile di quel che rappresentò il messaggio francescano contro i potentati economici ed ecclesiali dell’epoca.
Scorciatoie non esistono. Ogni passo diventi il tassello di un nuovo linguaggio universale che predichi la pacificazione e la possibile felicità.

Guido   Ulula alla Luna
Contributo al Festival della viandanza di Monteriggioni 2014

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2 luglio 2014 3 02 /07 /luglio /2014 07:35

Progetto LineaRetta. Fervono i preparativi per la perfomance walktrail dal Tirreno allo Jonio passando per l'Etna del duo Cifali/Ferro, in programma tra il 12-13 luglio

Fervono i preparativi per il Progetto LineaRetta che il prossimo 12 luglio porterà Elena Cifali e Vincenzo Ferro a camminare da costa a costa, da Capo D'Orlando ad Aci Castello, dal Mar Tirreno al Mar Ionio attraversando la Sicilia in linea retta.

Un'impresa, una sfida che Elena Cifali e Vincenzo Ferro hanno ideato, progettato, sognato e curato nei minimi particolari già dall'ottobre dello scorso anno, impiegando tanto del loro tempo sia sulla scrivania che sul territorio.

 Progetto LineaRetta. Fervono i preparativi per la perfomance walktrail dal Tirreno allo Jonio passando per l'Etna del duo Cifali/Ferro, in programma tra il 12-13 luglioEcco cosa dicono Elena Cifali e Vincenzo Ferro a pochi giorni dall'inizio della loro impresa, quando dalla progettazione dovranno passare ai fatti: Tanti mesi di preparazione fisica e mentale anno portato sino ad oggi, sino al momento in cui non bisognerà far altro che indossare scarpe e caricarci lo zaino sulle spalle per compiere questa traversata terrestre. Cammineremo per ben oltre 110 km in autosufficienza, ma siamo consapevoli che il supporto esterno potrebbe, in taluni momenti più che in altri, esserci d'aiuto.In questi ultimi giorni abbiamo preparato una scaletta con le nostre tappe, che ci auguriamo possano servire a noi per spezzare idealmente il tracciato e a chi volesse camminare insieme a noi per farci compagnia per brevi tratti.

Al momento, non sono ancora in grado di dire con assoluta certezza quanto tempo, in termini di ore, dovranno impiegare per concludere il loro Cammino da costa a costa: Ma hanno comunque stimato un arco di tempo che si avvicinerà alle 36 ore. 

Ecco, adesso che il momento della partenza si avvicina si fa più incalzante il desiderio di scoperta. Scoperta dei luoghi, dei sentimenti, delle emozioni - aggiungono - Scoprire noi stessi ed i nostri limiti attraverso la sofferenza, la capacità emotiva e la gioia della conquista. Il Progetto Linearetta ci vedrà protagonisti, ancora una volta, della nostra vita. Noi team di noi stessi, noi sostenitori l'uno dell'atra. Noi, il mare, la montagna ed ancora il mare ! A voi il compito di tenerci compagnia qualora lo vogliate, a voi il compito di sostenerci qualora lo riteniate utile. Noi ce la metteremo tutta!

Progetto LineaRetta. Fervono i preparativi per la perfomance walktrail dal Tirreno allo Jonio passando per l'Etna del duo Cifali/Ferro, in programma tra il 12-13 luglio

 

Progetto LineaRetta,

un walktrail da Capo d'Orlando (Messina) ad Acicastello (Catania)
Dal 12 al 13 luglio 2014

n

Partenza

Arrivo

Dist. parziale

Dist. totale

Orario

1

Capo d’Orlando

Castell’Umberto

15,5

15,5

P 6:00

2

Castell’Umberto

Tortorici

9

24,5

 

3

Tortorici

Randazzo

28

52,5

 

4

Randazzo

Rif. M.te Spagnolo

7

59,5

A 21:00

5

Rif. M.te Spagnolo

Piano del Vescovo

19

78,5

P 5:00

6

Piano del Vescovo

Aci Castello

31,5

110

A 18:00

 

 

Il percorso

 

Progetto LineaRetta. Fervono i preparativi per la perfomance walktrail dal Tirreno allo Jonio passando per l'Etna del duo Cifali/Ferro, in programma tra il 12-13 luglio

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23 giugno 2014 1 23 /06 /giugno /2014 22:31
Progetto Linea Retta. Un Walktrail di 110 km da Capo d'Orlando ad Acicastello
I catanesi Vincenzo Ferro ed Elena Cifali si apprestano a vivere un'esperienza unica ed inedita di walktrail  che li porterà ad esplorare innumerevoli scenari naturali che si affacciano da una parte all'altra della Sicilia e in particolare, sul versante tirrenico e su quello ionico. Un'impresa che viene progettata al culmine di una serie di trekking autunnali ed invrnali sull'Etna, con lo stimolo delle imprese di Rosario Catania (circumnavigazione dell'Etna) e di Rosario Patané ("La Grande Madre").
La loro idea è nata scorrendo in rete l'esperienza che ha visto Rosario Catania con Manfredi Salemme ed altri compiere una "circumnavigazione" dell'Etna (in totale circa 95 km) (per un approfondimento segui il link: etnatracking), e di quella di Rosario Patanè che, nel 2013, ha percorso 100 km attorno al vulcano in quattro giorni girando un documentario "La grande Madre" (segui il link per un approfondimento: www.comune.acicatena.ct.it).
Avendo incontrato proprio Patanè nel dicembre 2013, i due hanno questo progetto di "Linea Retta" Walktrail, nella cui economia fosse inclusa la scalata dell'Etna: dopo vari studi, sono riusciti a costruire sulla carta un percorso "in linea retta" di circa 110 chilometri, tutto da verificare direttamente in loco durante la traversata.
L'evento si svogerà il 12 luglio 2014.
La partenza è prevista dalla piazza del Municipio 
di Capo d'Orlando, con arrivo a Piazza Castello di Acicastello.
Il percorso prevede 
l'attraversamento 
dell'Etna, sito Patrimonio dell'Unesco: Etna;
siti naturalistici e parchi: Parco dei Nebrodi e Parco dell'Etna;
delle località urbane di Castell'Umberto, Tortorici, Randazzo, Aci Sant'Antonio, Valverde, San Nicolò e Nizzeti.
Distanza complessiva da percorrere sarà di circa 110km 
Il dislivello complessivo: D+ 5.250m, con altezza massima di 3.100m.
L'orario della partenza sarà nella prima mezza giornata del sabato 12 e l'arrivo è previsto per il pomeriggio/sera della domenica 13 luglio.
Inoltre, sarà inclusa una sosta "tecnica" per riposare presso 
rifugio di Monte Spagnolo nella notte del sabato prima di ripartire per l'alba di domenica per scalare l'Etna dal versante nord. 
il progetto ha i titoli per essere inserito sia nell'ambito sia dell'Endurance trekking sia del WalkTrail e,  
in generale, in quello che intendiamo "spirito trail".
Progetto Linea Retta. Un Walktrail di 110 km da Capo d'Orlando ad AcicastelloEcco cosa raccontano in modo più diretto Elena Cifali ed Enzo Ferro: Da novembre dello scorso anno io e Vincenzo abbiamo iniziato a pensare di avere le capacità e la determinazione sufficienti per portare a termine una impresa ancora intenatata.
Nel mese di dicembre abbiamo incontrato Rosario Patanè e con lui abbiamo iniziato a pensare alla possibilità di tracciare un percorso in linea retta che attraversasse da una parte all'altra la Sicilia.
Ecco, è così che è nato il nostro progetto "LINEA RETTA". Ma le difficoltà erano appena iniziate, dovevamo scegliere un percoso che ci consentisse di attraversare anche il nostro amato Etna e che ci portasse da mare a mare.
Vincenzo, più di me, ha studiato ed elaborato attraverso il PC e le piantine del territorio, sia il sito di partenza sia quello di arrivo. Giorno dopo giorno, incontro dopo incontro, allenamento dopo allenamento,
fatica dopo fatica il tracciato è stato scelto e deciso.
Anche il periodo giusto per compiere l'impresa non è stato di semplice scelta. Dovevamo partire in un momento in cui non ci fossero gare, in un periodo in cui la neve sull'Etna ci avesse consentito di attraversarlo e in un momento in cui il caldo non ci sfiancasse. Il nostro tracciato è lungo oltre 110 km e abbiamo messo in conto di camminare per oltre 24 ore. L'unica cosa che non riusciremo ad evitare sarà
il caldo, 
almeno nelle fasi iniziali, poiché la partenza è prevista da Capo D'Orlando il 12 luglio 2014.
Lo so, la domanda che in tanti si porranno sarà: ma sti due pazzi, perchè lo fanno ?
Le risposte che potremmo dare sono infinite, o forse ce n'è una sola: SFIDA! La linea retta di oltre 110 km è una sfida che facciamo con noi stessi, per assaporare il dolcissimo sapore della fatica e della soddisfazione, e molto probabilmente il nostro successo ci porterà a pensare a qualcosa di moltopiù impegnativo. Io e Vincenzo siamo certi che con le nostre capacità, con la nostra determinazione e con la nostra tenacia sapremo compiere un'impresa che ha come sfida principale non il camminare per oltre 100 km, ma il camminare in linea retta scavalcando tutto ciò che si presenterà davanti ai nostri occhi, e sotto i nostri piedi.
Questa nostra impresa sarà dedicata a noi stessi ed ai nostri cari che, da sempre, ci supportano e ci incoraggiano. Ovviamente tutti coloro che vorranno, a vario titolo, supportarci anche solo camminando qualche metro insieme a noi o rifornirci in qualsiasi maniera saranno i benvenuti.
Noi ce la mettermo tutta, gambe in spalla, il nostro Cammino tutto Siciliano sta per iniziare!
Per ulteriori informazioni vi faremo sapere al più presto.
Intanto, già fervono i preparativi per promuovere al meglio l'impianto organizzativo-logistico che sarà pur sempre necessario, anche se l'impresa nasce per essere auto-gestita e realizzata in autosufficienza.

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19 giugno 2014 4 19 /06 /giugno /2014 17:24

Etna Walking. Quella lunga notte d'inizio estate, a tu per tu con l'Etna

 

(Elena Cifali) L’Etna l’ho girato quasi tutto in lungo ed in largo.

L’ho ammirata da ogni prospettiva, lungo ogni versante e sempre lo trovo magnifico e sorprendente.

Da alcuni giorni è ritornata l’attività eruttiva che, come spesso accade, si riversa dentro la valle del Bove.

Il mio desiderio era di poter ammirare la colata in notturna, quando le luci ed i bagliori della lava splendono ancora di più. Quando il rosso del fuoco spezza la notte e la rende ancora più magica.

Un giro di telefonate, qualche messaggio, ed ho organizzato un’escursione in notturna.

Il cielo che fino a qualche ora prima era grigio e coperto di nuvole si è aperto sopra di noi scoprendo un mantello di stelle, la luna, rossa come il fuoco della lava si è affacciata da dietro una montagnola. Tutto ci è stato servito da madre natura per permetterci di godere di una splendida notte.

Io, Eleonora, Giuseppe, Giancarlo ed alcuni altri amici saliamo lungo il sentiero della Schiena dell’Asino che da quota 1800 ci porta a quota 2000 mt.

Davanti a noi si apre l’immensità, la valle del Bove avvolta dalla foschia ci regala immagini surreali e sopra di noi il cratere che, ormai, solo sporadicamente sputa pietre infuocate.

Ed allora tutti col naso all’insù a guardare lo spettacolo pirotecnico gentilmente offerto da madre natura, ed ad ogni sbuffo tutti meravigliati, come se fosse sempre la prima volta che guardiamo uno spettacolo simile, a dire “Eccolo, eccolo… Ohhh! Che bello!”.

Non riuscirò mai ad abituarmi a tanta bellezza. Il mio entusiasmo e la mia sorpresa saranno sempre gli stessi, perché vivere accanto ad un vulcano, sentirne il respiro, annusare la sua aria, godere dei sui frutti e stupirsi delle sue sfuriate è un’occasione unica ed incomparabile che la vita mi ha regalato e che sarebbe un crimine non apprezzare.

 E se l’Etna potesse davvero sentirmi ? Beh, allora non ho altro da dirgli.Ancora una volta, che un grande Grazie

 

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16 giugno 2014 1 16 /06 /giugno /2014 23:51

Il Trekking del Lupo. Per grandi e per piccini: un percorso di dieci giorni nei parchi delle Alpi Marittime e del MercantourAnnalisa Porporato e Franco Voglino, coppia di fotografi torinesi e appassionati escursionisti, dopo la nascita della loro bambina si sono specializzati nella pubblicazione di libri dedicati al camminare con bimbi piccoli.

Per l’Editrice Graphot hanno pubblicato tre libri con proposte escursionistiche in Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige.
Per Terre di Mezzo, invece, che ha visto la luce una guida, dal titolo, Dieci giorni in cammino sulle tracce del lupo attraverso il Parco delle Alpi Marittime in Piemonte e il Parco del Mercantour in Francia, che si propone come un 
itinerario di 10 giorni di cammino sulle tracce del lupo attraverso il Parco delle Alpi Marittime in Piemonte e il Parco del Mercantour in Francia.

La collana dei Percorsi inaugura gli itinerari a misura di famiglia con un titolo unico nel suo genere.

Le distanze sono a misura di bambino, con una previsione di circa 6 km al giorno (solo in due eccezioni le tappe sono più lunghine).
Si dorme in rifugio.
Ovviamente, la stessa strada - se percorsa da adulti - si può fare in 6-7 giorni.
Per i bambini lungo il percorso ci sono due centri faunistici, dove vedere da vicino gli animali dei parchi.
La guida contiene la descrizione delle tappe, le mappe, gli indirizzi dove dormire. Buon cammino alle famiglie!

Infine, vi sono contenute tutte le informazioni utili per affrontare questo itinerario anche con i bambini.

(dal risguardo di copertina) Dieci giorni in cammino sulle tracce del lupo attraverso il Parco delle Alpi Marittime in Piemonte e il Parco del Mercantour in Francia. Di rifugio in rifugio tra splendide montagne, laghi, foreste, valli e cascate incantevoli, percorrendo anche le Strade reali di caccia tracciate per Vittorio Emanuele II nella seconda metà dell'Ottocento. Potrete ammirare i lupi da vicino (ma senza alcun pericolo), visitando i centri faunistici di Entracque e di Le Boréon, dove scoprirete tutto sulla vita, il comportamento e la storia di questi magnifici animali. Ma avrete anche la possibilità di avvistare camosci e stambecchi, marmotte e maestosi rapaci. Una guida con le carte dettagliate, la descrizione dei percorsi e dei luoghi, e gli indirizzi dove dormire. Infine le informazioni utili per affrontare questo itinerario anche con i bambini.


Annalisa Porporato, Franco Voglino – “Il trekking del lupo. Per grandi e piccini”, Terre di mezzo 2014 – 13,50 euro

 

Sul sito web della casa editrice Terre di Mezzo

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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