Camminando (Lubrina Editore, 2014, pagine 120. Euro 12,00. Illustrato b/n), il nuovo libro di Davide Sapienza arriva tre anni dopo La Musica della Neve.
È il suo sesto volume di narrativa e nasce da un'esigenza espressiva che segna un passaggio speciale nella sua carriera di narratore: il 2014 segna il decennale de I Diari di Rubha Hunish, che innovò la scrittura di viaggio (e ora disponibile in ebook per Feltrinelli Zoom).
Da un cammino interiore, fisico e intellettuale, nasce Camminando. La visione espressa dall'atto più naturale dell'uomo rappresenta i colori primari di questa avventura: "...ho voluto un libro diverso dal precedente. Io esploro questa fase di cambiamento nella quale fare libri significa anche scrivere, ma non solo; vedo realizzarsi idee portate avanti nei miei 30 anni di carriera, iniziati con l'editoria musicale e proseguita con la musica delle parole".
La storia di Camminando è semplice. La prima parte di questo libro dedicato al camminare è un diario senza tempo e senza luogo, alla ricerca del luogo di Davide, quel Rubba Hunish che da dieci anni ispira i suoi cammini. Questo luogo che forse è sull’isola di Skye, ma forse è ogni dove. Davide torna a Rubha Hunish, a piedi e con la scrittura.
È la duplice chiave di "Con Daimon a Rubha Hunish": la prima parte del libro: "...ho ripreso una forma narrativa creata con I Diari e che non aveva precedenti, come è stato riconosciuto. Ho camminato con due amici verso un luogo del cuore per scrivere la parte centrale del libro. Solo camminando possiamo veramente vedere il mondo in cui viviamo e conoscere la Terra che ci ospita".
La seconda parte del libro si intitola "Camminare è un Canto Alto", che riprende uno dei reportage editi dal Corriere della Sera di Bergamo, per il quale Davide scrive dal 2013, e raccoglie gli scritti più importanti sul tema del camminare.
Sono articoli e saggi che hanno fatto di Sapienza uno degli scrittori più in vista tra chi racconta con profondità il rapporto tra uomo e Terra. Ed ecco che in questa seconda parte la poesia si fa gesto morale e con i suoi scritti, alcuni dei quali ineditiva in quella direzione, perché contiene testi scritti da Sapienza in tempi diversi, dedicati al camminare e ai suoi risvolti etico politici. Come l’articolo sull’Allemansrett, il diritto di ogni uomo a camminare sulla terra, senza limiti dati dalle proprietà private, diritto che fa di paesi come la Svezia e la Norvegia esempi di civiltà e democrazia. O l’articolo L’intelligenza dei piedi, o ancora Camminare. La rivoluzione in due passi in cui raccconta di Thoreau e Barry Lopez (altri due maestri di Sapienza), ma anche del camminare per la città distrutta dell’Aquila, e si sostiene il diritto del wild di essere ciò che è.
Lo spiegava nel 2009 il documentario della TV Svizzera Italiana La Sapienza di Davide. Parole in cammino, ma è tutto il lavoro di Davide, anche quello giornalistico, che poggia su questo pilastro (come la rubrica Sentieri d'autore per il CorSera).
Quattro scritti appaiono per la prima volta in volume: "Non volevo un libro univoco sul tema. Ho visto crescere la consapevolezza legata al camminare, una forma di silenziosa rivoluzione rispettosa e implacabile. Mi interessava narrare, ma anche recuperare il filo conduttore della filosofia che anima ciò che faccio. La mia scrittura non è diversa dalla mia vita. Scrivo e cammino in una prima linea profonda. E quando cammino sento un'ampiezza percettiva illimitata". Sapienza e Lubrina han deciso di inserire simboli, foto, illustrazioni: "visioni grafiche" che narrano con le parole.
Davide Sapienza è giornalista e scrittore, e una o due volte l’anno accompagna gruppi della Compagnia dei Cammini per far vivere alle persone le magie e le emozioni dei luoghi che ama, per esempio la Val d’Ultimo. Sapienza ama la natura, soprattutto la natura del Nord, del grande Nord.
Sarà che è cresciuto leggendo Jack London, di cui è uno dei massimi esperti in Italia, grazie a lui stiamo riscoprendo un Jack London adulto e amante della wilderness. Ma soprattutto Sapienza ama la natura nella sua dimensione di selvaggità (Wilderness), in cui l’uomo è poco presente, l’uomo in questa natura ci deve entrare in punta di piedi. Il Canada, l’Alaska, l’Islanda, la Norvegia, la Scozia, ecco il uoghi del suo viaggiare, il luoghi dove osservare i piccoli cambiamenti che fanno dell’incontro con la natura una magia, e osservare i piccoli cambiamenti che avvengono dentro di noi.
A questo servono i libri di Davide Sapienza: a guardarsi dentro nel proprio rapporto con la natura selvaggia.
Leggiamo: “Camminare (ri)dona il respiro naturale; camminare è l’azione che consente di comprendere meglio l’oscurità e i suoi demoni; camminare è la mente che decide di non soccombere all’immensa vastità di tutto ciò che è sbagliato, scegliendo di seguire la traccia di tutto ciò che è giusto. Non è pensando da fermi che ci salveremo la pelle: ma permettendo al corpo di oscillare come un recettore nello spazio, potremo conoscere la pienezza del presente che poi lentamente svanisce e diventa vita”.
Il viaggio di Daimon e Davide si allarga - come è stato per i suoi precedenti libri - in cerchi concentrici ed é stato raccontato in selezionati appuntamenti a novembre 2014 e in un evento "local" a sorpresa il 19 dicembre.
(Lubrina Editore). Come Rimbaud, Davide cammina su suole di vento (e di luce). I sentieri di cui narra si staccano dalla terra dopo pochi passi e si perdono nello spirito. (Franco Michieli, vincitore Premio Gambrinus 2014 con Huascaran 1993. Verso l'alto verso l'altro)
Camminando con Davide Sapienza i confini si disorientano, svaniscono. Le ombre indicano altri passaggi. E il cielo si mostra nella terra. (Chicca Gagliardo, autrice di Il Poeta dell'aria).