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9 novembre 2018 5 09 /11 /novembre /2018 09:17
Ti porto io

"Ti porto io" (titolo originale: "I'll Push You"), per la regia di Chris Karcher e Terry Parish (Spagna, USA, 2017)
E' un commovente film che racconta la storia vera di un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, lungo gli 8oo km che si dipanano nel Nord della Spagna a partire lungo il Camino Francés e Aragonés, compiuto da Patrick Gray e dall'amico Justin Skeesuck, quest'ultimo costretto a vivere su di una sedia a rotelle.
E il film non è soltanto la storia di un uomo "normalmente abile" che ne spinge uno "diversamente abile", costretto sulla sedia a rotelle, lungo gli 800 km del Cammino di Santiago, ma anche una toccante vicenda sul potere dell'amicizia e della comunità.

Tutto ha inizio quando Patrick accetta una proposta pazzesca: portare il suo migliore amico Justin, costretto a vivere su una sedia a rotelle, per tutti i famosi 800 chilometri del Cammino di Santiago.
Il risultato? Un film documentario, unico nel suo genere, che illustra la loro impresa, il loro pellegrinaggio, la solidarietà, l'amicizia. 
Negli ultimi anni, a partire da quello girato dagli Sheen padre e figlio, sono diventati numerosi. 
Ognuno di questi film, però, ha affrontato il tema da prospettive differenti. Nessuno però aveva raggiunto l'originalità di questo il cui titolo originale suona molto più efficace di quello italiano.
Il film viene portato in un tour italiano dalla Mescalito Film.
Si possono seguire gli eventi delle proiezioni nelle diverse città italiane sulla pagina facebook della Mescalito Film

A Palermo, il film verrà dato in visione presso la Sala Rouge et Noir, il 7 gennaio 2019, alle ore 20.30.

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29 gennaio 2016 5 29 /01 /gennaio /2016 06:33
Messina Marathon 2016 (8^ ed.) - VII Trofeo UniCredit. Nella distanza regina trionfano Recupero e Lara La Pera. E' stato il giorno della rinascita
Messina Marathon 2016 (8^ ed.) - VII Trofeo UniCredit. Nella distanza regina trionfano Recupero e Lara La Pera. E' stato il giorno della rinascita
Messina Marathon 2016 (8^ ed.) - VII Trofeo UniCredit. Nella distanza regina trionfano Recupero e Lara La Pera. E' stato il giorno della rinascita
Messina Marathon 2016 (8^ ed.) - VII Trofeo UniCredit. Nella distanza regina trionfano Recupero e Lara La Pera. E' stato il giorno della rinascita
Messina Marathon 2016 (8^ ed.) - VII Trofeo UniCredit. Nella distanza regina trionfano Recupero e Lara La Pera. E' stato il giorno della rinascita

(Maurizio Crispi) La Messina Marathon 2016, alla sua ottava edizione, dopo la forzosa sopensione di quella 2015 e valevole cone 7° Trofeo Unicredit, si è svolta il 24 gennaio.
Alla partenza da Palermo e dalle altre città siciliane pioveva a dirotto e così è stato per buona parte del viaggio: le premesse non sembravano buone, malgrado le previsioni meteo avessero decretato che dopo le 8.00 il cielo si sarebbe rasserenato.
E così è stato: ai podisti è stata poi regalata una splendida giornata, dopo le 10.00. soleggiata e senza nemmeno un po' di vento: della pioggia di prima erano residuate soltanto alcune chiazze di bagnato qua e là, pozzanghere e poche nuvolette fioccose flottanti nel cielo azzurro che si estendeva senza interruzioni sino alla costa calabra e al profilo dell'Aspromonte le cui cime più alte si indovinavano spruzzate di neve.
Centro Maratona all'interno del severo edificio umbertino che ospita il Municipio troneggiante al centro di una piccola area direzionale "ante litteram" costruita subito il nefasto terremoto di Messina che prostrò la città e annullò quasi del tutto la sua popolazione.
Partenza nel piazzale antistante (Piazza Unione Europea) con un circuito eguale a quello dell'anno scorso che ha portato i runner sino al Monumento dedicato alla Madonna che se ne sta solitario subito dopo il forte, a guardia dell'imboccatura del porto ("Vos et ipsam civitatem benedicimus": stele e scritta - citazione della Lettera di Maria ai Messinesi - sono diventati una sorta di simbolo della città per i viaggiatori che traghettano in una direzione o nell'altra) e poi indietro lungo una strada in parte differente in direzione del lago di Ganzirri sino alla Chiesa di Santa Maria della Grotta, dove era allocato il Giro di Boa. Un giro per i partecipanti alla Mezza Maratona; due giri per i maratoneti e solo una frazione di esso per i runner iscritti alla competitiva di poco meno di 10.000 metri.
In totale lo start delle tre competitive ha visto circa 900 runner, il maggior numero di sempre nella storia della Messina Marathon.
A seguire la partenza del Fit Walking e dei disabili.
Qualche istante prima ha preso il via Salvo Campanella su handybike che ha compiuto in solitaria i due giri completi che lo hanno portato a concludere la distanza della Maratona con un abbondante anticipo rispetto ai primi maratoneti.
Evento molto ben organizzata, con una marcata chiusra del traffico cittadino motorizzato lungo il circuito (anche se da parte dei soliti "benpensanti" non sono mancate critiche e parole insolenti alla volta dei runner.
E' sembrata davvero efficace l'idea di un grande numero di ciclisti con giubbino giallo che si sono incamminati poco prima dello start e che poi durante la manifestazione hanno fatto da "angeli custodi" dei primi runner delle tre competitive, uomini e donne.
Come anche è piaciuta l'idea, ormai applicata dalla maggior parte degli eventi di maratona a partecipazione piccolo-media di rinunciare al cast di top runner africani (o di altre provenienze) di alto livello, con la riduzione del livello di risultati tecnici raggiungibili, ma con un livello di appetibilità per gli amatori lenti e medi, ma anche per i top runner nostrani.
Una scelta intelligente che esprime l'idea che le maratone di piccoli numeri (anche se un migliaio di partecipanti non è in sé un piccolo numero) crescono non tanto offrendo la spettacolarità di grandissimi livelli tecnici, ma migliorando al massimo qualità come la "conviviliatà" e i servizi organizzativo-logistici destinati a tutti gli atleti, dal primo all'ultimo.
A dimostrazione di ciò l'impianto organizzativo - come è docmentato fotograficamente peraltro - è rimasto integro sino all'arrivo degli ultimi che sono stati accolti come se fossero stati i primi.

(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)
(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)

(foto di Maurizio Crispi - Ultramaratone Maratone Dintorni)

Antonello Aliberti, Presidente della Polisportiva Odysseus, compagine organizzatrice della Messina Marathon “Per la Messina Marathon è stata la giornata della rinascita
Il bilancio dell’ottava Messina Marathon-VII Trofeo UniCredit è altamente positivo. Tutto è filato per il verso giusto, con una crescita importante sotto il profilo delle iscrizioni e tanto entusiasmo lungo le strade cittadine. Antonello Aliberti, presidente del comitato organizzatore, ha espresso tutta la sua soddisfazione per la riuscita di un evento che ha fatto registrare grandi numeri, consentendo così di mettere alle spalle quanto accaduto nel 2015, quando la gara venne annullata per il maltempo: “E’ stata la giornata della rinascita. Il record assoluto del numero di iscritti, con 970 atleti al via, rappresenta per noi un grande successo. Il veder raddoppiato il dato dei maratoneti è un premio importante. Questa è la Maratona di Messina, con 300 persone coinvolte che lavorano per rendere possibile la manifestazione. Un grande evento che non possiamo assolutamente perdere e che l’intera città deve imparare ad amare. Bisogna lasciare a casa la macchina per partecipare, tifare e pensare a divertirsi. Dobbiamo continuare così ed è da stimolo aver azzeccato la data in calendario, anzi la anticiperemo ancora di una settimana l’anno prossimo”.
A trionfare nella Maratona, dopo una lunga battaglia tra i primi tre, è stato Antonino Recupero dell’Atletica Sant’Anastasia: “Ho dato tutto, siamo partiti su ritmi tirati sin dall’inizio. Cavallo, col passare dei chilometri, ha fatto un notevole cambio di ritmo e si era staccato, ma alla fine ha ceduto ed io ho vinto più per colpa sua. La data mi piace, correre la Messina Marathon a gennaio ci aiuta a smaltire quello che abbiamo mangiato in più nelle feste. Il percorso, poi, è facile e lineare. Il clima è stato dei migliori e l’organizzazione ha davvero fatto centro. Tornerò anche l’anno prossimo”.
Secondo all’arrivo Massimo Buccafusca: “Sono soddisfatto così, con il secondo posto. Alla fine forse non ci ho creduto, ma le gambe non mi aiutavano più a spingere. Ero qui per la quarta volta, il percorso è bello, la gente incita gli atleti ed è una manifestazione organizzata al meglio”. Tra le donne, invece, affermazione per Lara La Pera: “Sono stanca, anche perché non correvo una maratona da tanto tempo, essendomi dedicata nell’ultimo periodo ad un altro tipo di gare. E’ sempre emozionante arrivare prima al traguardo in una città come Messina”.

Il commento tecnico. L’ottava Messina Marathon- VII Trofeo UniCredit, organizzata dalla Polisportiva Odysseus del presidente Antonello Aliberti, è andata in scena domenica 24 gennaio 2016 con partenza e arrivo a Piazza Unione Europea.in uno scenarioquasi perfetto anche dalpunto di vista meteo. 
Quasi mille al via, tra le prove competitive ed il Fitwalking, in una giornata climaticamente ideale per gli atleti. Numeri che hanno premiato in pieno la scelta di anticipare la data dell’evento podistico. Il taglio del nastro è stato affidato al Sindaco Renato Accorinti ed al campione del mondo di Muay Thai Saro Presti. Insieme a loro l’Assessore allo sport Sebastiano Pino e il Delegato provinciale del Coni Aldo Violato.
Due giri, secondo il regolamento, per la Maratona da 42,195 km, uno per la Mezza, da 21,097 km. Clamoroso epilogo nella “Antonello da Messina”. Primo al traguardo, ad aggiudicarsi la prova principale, Antonino Recupero dell’Atletica Sant’Anastasia, con il tempo di 2h41’32”, sfruttando il ritiro di Giovanni Cavallo, che conduceva la gara sino a pochi chilometri dall’arrivo. Piazza d’onore per Massimo Buccafusca dell’Atletica Partinico, vincitore nel 2014, questa volta secondo in 2h41’43”. Gradino più basso del podio per Sebastiano Foti dell’Atletica Scuola Lentini in 2h45’25”.
Tra le donne affermazione di Lara La Pera della Fiamma Rossa Palermo che, terminando il percorso in 3h23’48”, ha preceduto l'orlandina Cinzia Sonsogno della Podistica Capo d’Orlando, giunta in 3h24’17”. Terza Maria Pistone (Forte Gonzaga) in 3h32’05”.
Nella Mezza Maratona, “Eufemio da Messina”, vittoria irlandese con Mark Dooley (Donore Harries), primo in 1h10’54”. Alle sue spalle Massimo Lisitano della Podistica Messina con il tempo di 1h11’06” e Mustapha Habchi (Cosenza K42) in 1h13’11”. Graziella Bonanno (Podistica Messina) ha invece battuto le rivali in ambito femminile, prima all’arrivo in 1h29’24”. A seguire Rosaria Puglisi (Atletica Misterbianco) in 1h29’33”, terza Maria Virginia Salemi (Noto Barocca) in 1h32’45”.
Nella Shakespeare Run di 9,550 km successo di Dario Rossello (Indomita Torregrotta) in 32’18”. Secondo Francesco Scordino (Cosenza K42) in 34’42”, terzo Michelangelo Salvadore (Indomita Torregrotta) in 34’52”. Tra le donne Chiara Raffaele (Atletica Costantino), in 40’35”, davanti a Francesca Colafati (Fidippide Messina), 43’14”, e Nadiya Sukharyna (A.S. Dil. Torrebianca), 44’52”.

 

Le gallerie fotografiche. Ultramaratone Maratone Dintorni ha coperto l'evento, realizzando poco meno di 1500 scatti che, suddivisi in 4 gallerie, sono stati pubblicati sul corrispettivo FB (Sport Magazine) della testata giornalistica online.
Di seguito i link alle gallerie fotografiche.

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21 novembre 2015 6 21 /11 /novembre /2015 06:43

(Giuseppe Cascino - www.gdmed.it) Lo scorso week-end (14-15 novembre 2015) al Palasport di Catanzaro, si è disputato il Campionato Italiano di Para-taekwondo.

José Ferrera non solo ha avuto il coraggio di seguire il suo sogno sportivo con determinazione e passione ma è andato oltre vincendo il titolo Italiano.
La sfida di José è nata come un gioco: affetto dalla sindrome di Down, ha iniziato a frequentare con grande interesse questo sport.
Oggi si allena per dodici ore alla settimana con grande impegno e la sua solita allegria.
Il taekwondo per José è innanzitutto un divertimento, poi è arrivato il successo grazie all’impegno di tutti quelli che insieme a lui sono stati i primi a credere nel suo talento e nelle sue potenzialità.
Non è stato tutto facile, ma la tenacia di Jose è la testimonianza concreta che è possibile abbattere barriere e muri presenti nella nostra società.
Felicità e commozione, quando il nostro campione, il giorno dopo ha portato a scuola la medaglia per mostrarla ai suoi insegnanti e compagni dell’Istituto Professionale Alberghiero Pietro Piazza.
Lo Sport è un’importante risorsa per migliorare la qualità della vita, per questo, motivo è importante espandere sempre più la cultura dello sport come possibilità d’inclusione, poiché di fronte ad una prestazione sportiva una persona con disabilità diventa semplicemente una “persona”, capace di risolvere problemi, di porsi obiettivi e gestire le difficolta della vita.
Parlare di sport dal punto di vista dei diritti umani significa, parlare di «inclusione» e partecipazione nella vita comunitaria in tutti gli ambiti, dove la diversità umana è una ricchezza di talenti, superando ostacoli e pregiudizi.
Congratulazioni Jose, nello sport si è tutti uguali senza nessuna discriminazione, sei un esempio di vita per tutti!

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17 agosto 2015 1 17 /08 /agosto /2015 18:09
Disabilincorsa. Un neonato sito web, abbinato ad una pagina FB, che promuove anche la formazione di guide sportive per disabili

Disabilincorsa è un sito web che raccoglie sportivi o chi lo vuole diventare, accompagnatori e tecnici.

Disabilincorsa” chiede una collaborazione affinché si possa - e si riesca -  a creare un “archivio” di volontari, guide e tecnici invitando quindi, chiunque fosse interessato, a scrivere tramite la sezione Moduli di contatto e dare la propria disponibilità.

Nel sito si trovano informazioni utili come l’elenco delle guide sportive, gli atleti, lo scopo della lista, la mailing list, le ultime notizie, informazioni alimentari, diete, ricette, FAQ, bellissime storie presenti in Racconti di vita e molto altro.

Il sito è in crescita e in costante aggiornamento.

Tramite la sezione Moduli di contatto, puoi scrivere o telefonare al numero 347-38.45.121.

Michele PavanAlberto CerianiDaniela Vittori sono amici con problemi visivi e vorrebbero realizzare iniziative che coinvolgano tutte le disabilità e tutte le discipline sportive.

Chiedono di far girare, di proporre questo testo per cercare Volontari per un giorno per la Gestione ordinaria sito web e pagina Facebook di Disabilincorsa.

I volontari che cercano dovrebbero aiutarli nella gestione della comunicazione attraverso il loro sito e nella loro pagina Facebook.

Un amico od un'amica in grado di dedicare alcune ore la settimana, per rivedere, migliorare, amplificare i messaggi, le newsletter, i video, ecc., operatività possibile a distanza.

Referente: Michele Pavan. Contatti: 347-3845121 - disabilincorsa@gmail.com.

Descrizione attività. Disabilincorsa è dove si incontrano sportivi disabili e guide sportive, per permettere a tutti di condividere la passione per lo sport!

Grazie alla pagina FB e al sito Disabilincorsa.com, stanno raccogliendo un elenco aggiornatissimo di sportivi (o aspiranti tali!), accompagnatori e tecnici. Qualsiasi sia la tua regione, qualsiasi sia la tua disabilità, qualsiasi sia lo sport che vorresti praticare, questo è il posto giusto per te!

La dura realtà gli impedisce di partecipare alle varie attività agonistiche ed amatoriali perché riscontrano sempre gli stessi problemi: la carenza di “guide sportive” ossia persone, che nel loro caso, siano disponibili ad indicargli il percorso, a porgergli un braccio, a farli evitare buche ed ostacoli.

Si riferiscono ad ogni attività sportiva: podismo, ciclismo, nuoto, sci, pattinaggio su ghiaccio e rotelle, escursioni in barca a vela, canottaggio, trekking, passeggiate in montagna ed immersi nella natura, ecc…

Diventa sempre più difficile, sin dalla fase di preparazione atletica, reperire persone disponibili a correre al loro fianco questo sia per mancanza di tempo, orari differenti, ritmi non uguali ed impegni famigliari.

 

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26 maggio 2015 2 26 /05 /maggio /2015 21:17
BUPA Westminster Mile 2015 (3^ ed.). Adam Clarke e Rachel Bamford vincono il titolo britannico sulla distanza del miglio, mentre Weir su Wheelchair stabilisce un nuovo record
BUPA Westminster Mile 2015 (3^ ed.). Adam Clarke e Rachel Bamford vincono il titolo britannico sulla distanza del miglio, mentre Weir su Wheelchair stabilisce un nuovo record

Adam Clarke (4'05) and Racheal Bamford were crowned British Athletics road mile champions at the third Bupa Westminster Mile in central London today (the 24th of May, 2015) as David Weir broke the wheelchair world record for the third year in a row.
The event marked 30 years since Steve Cram set the British track mile record of 3:46.32 at the Deam Mile in Oslo in July 1985, and Cram himself was on hand to present the Roger Bannister trophy to Clarke, who was just outside the four-minute barrier today in 4:05.
The Aldershot, Farnham & District athlete outsprinted Jonny Hay and Ben Coldrey, plus race favourite James Brewer, to win an eight-man finish in front of Buckingham Palace.
It was a really good run with the likes of Johnny Hay and James Brewer involved,” - said the 24-year-old after winning his first ever mile race - “I know they are fast, so I had to make a move early on and just after halfway I went for it. But I needed some money in the bank for the last 100m as they have strong kicks”.
Bamford also won a close race, coming from behind to take the women's title in the final stretch from Charlene Thomas and Hannah England. England took this title two years ago and it looked like this would be a straight battle between her and Thomas before Bamford surged forward late on.
I enjoyed the race,” - said the Leeds City steeplechaser, who was sixth here last year - “I’m quite strong at the moment because my steeplechase training has been going well. I love the Westminster Mile, that's why I came back, and it was a great race to win.”

Bamford received the Diane Leather trophy from Cram who had just watched Weir smash his own world wheelchair record, beating his arch rival Marcel Hug in a dog-fight finish.
The six-times London Marathon winner flew around the course, which skirts St James’s Park in the heart of Westminster, to cross the line on Spur Road in 3:03, just outside the sub-three minute barrier he’s been targeting for three years.
Nearly, so nearly,” - said Weir when he came to a stop at the base of Victoria Memorial at the top of The Mall - “Marcel went off like a rocket but I took the rest of the race on. I’m gutted because I’ve been doing sub-three in training all week. It’s just the bends on this course that make it so hard. It’s great to get the world record again, but it’s a shame not to get sub-three. I’m getting closer and closer”.

Former Paralympic rower Martyna Snopek retained the women’s wheelchair crown in 4:45, while Kieran Wood from Cambridge took the junior men’s under 20 race in 4:20, just ahead of Scott Halstead. Holly Parker of Enfield Harriers won the junior women’s under 20 race from Niamh Bridson Hubbard in 5:03.
The six-hour festival also included junior wheelchair events for men and women, plus six British Athletics age-group races for boys and girls aged from 11 to 17, all of them presented with a medal bearing an image of Cram crossing the finish line in 1985.
The BBC presenter had earlier turned back the clock 30 years when he won a special race featuring more than 80 former British Olympians in 5:40.
Cram set off at the head of a large field containing not just track and field athletes, but former rowers, fencers and cyclists, all sent on their way by 98-year-old Bill Lucas, Britain’s oldest Olympian and a veteran of the 1948 Games in London when he ran 5000m.
“I loved it,” said Cram, who beat Seoul 1988 middle distance runner Shireen Bailey to the line. “It was amazing seeing loads of people I haven't seen for years. “I hope it can be even better next year – the lads, especially the male runners, can do better. There were far more of the old girls here. It's great to see so many different sports represented though, it was great fun”.
One of those sports was hockey, represented in style by members of the famous 1988 men’s gold-medal winning team, Rob Clift and Richard Leman who, together with 1996 hockey players Simon Hazlitt and Soma Singh, flicked a ball between them around the whole course.
"It's a great atmosphere and it's good to see some guys I haven't seen for a while,”- said Clift. “I do triathlon every now again and my boys both play hockey now so I'm still involved with a lot of sport." It was really good fun knocking a ball between us the whole way,” added Hazlitt. “I'm pleased it was only a mile though, I'm knackered!”

Former 400 m runner Jos Hoyte-Smith and marathon runner Dave Long were responsible for bringing the old Olympians together.

“It was fantastic, but it was also hard, it was much further than my old event, the 400m!” - said Hoyte-Smith - “But the whole point was to get people together again and it went great. To get the response we did was marvellous,” said Long. “Hopefully it's the inaugural one, not the only one. Doing a mile feels ok. In the past I would have had another 25.2 to go.”

The last Olympian home was Alan Newton, an 85-year-old former cyclist who competed at the 1952 Olympics in Helsinki. Newton finished under an impromptu guard of honour made of hockey sticks and foam fencing swords as the rest of the Olympian field chaperoned him to the line.
Among the day’s 33 races were numerous non-championship events for club athletes, joggers, and family members of all sizes, shapes and ages.
Twenty-two-year-old Mariusz Iwaniviec from Poland had the honour of being the first runner home as he cruised across the line shortly before 09:50 this morning.
The former international mountain runner and steeplechaser moved to Wellingborough in Northants just over two years ago and entered the race to see if he could break five minutes.
After biding his time for the first half mile, Iwaniviec broke clear to clock 4:31, his arms raised as he strode beneath the gantry.
“It feels to great to be first,” said Iwaniviec. “I read about the event in the newspaper and thought I would give it a go. I only had six weeks to train and thought I might get in the top 10, so to be first is fantastic. Now I will start training again properly.”
Elsie Butler from Charnwood Athletics Club in Leicestershire was the first woman home. The 23-year-old 1500m specialist described the event as “great fun”.
“It was great to be here and good to see Steve Cram,” she said. “I love this event. I did it last year and will do it every year now, especially when the weather’s like this.
Among the crowds of finishers who followed Iwaniviec and Butler was Tess Daly, the BBC’s Strictly Come Dancing presenter, who said she “loved every minute” of her race.
That has to be one of the most iconic miles in Britain with that backdrop behind us,” - said Daly, a Bupa Feel Great Britain Ambassador - “It was great to be involved in it. We couldn’t have asked for better weather, or crowds, or organisation. There was so much support all the way round.”

Mums, dads, kids and grandparents were among the waves of family racers to wash through the finish zone, some jogging together hand-in-hand, some coming one-by-one to meet each other in front of Buckingham Palace. Some with pushchairs, some in football tops, some dressed as their favourite super-heroes. All of them with smiles on their faces.
Three-and-a-half-year-old Khyllah Hamilton ran with her mum Ingrid; the pair were one of the first mum-and-daughter couples to complete the course. “She loves running,” said Ingrid, who’s also entered the Bupa London 10,000 tomorrow. “She’s taking after mummy. I’m sure we’ll be back.”
Dom and Ethan Fiore were the first father-and-son team home, finishing just 15 seconds apart in impressive times of 5:20 and 5:35 respectively.
“It looks like my days of being number one in our household are numbered,” - joked dad Dom, a Cambridge Harrier, his speedy 10-year-old son hardly out of breath beside him. - “We both did it last year, but he’s improved by about 45 seconds since then. We were aiming to be the first dad and son to finish, so I hope we were.”

Among the other well-known faces was former Olympic heptathlon champion Denise Lewis, who was official starter for a race marking Sport England’s This Girl Can campaign, led home by Amanda Heslegrave from Barking Road Runners club in East London.

“I usually run half marathons and marathons so I fancied something different,” she said. “I’ve been here all morning with some friends and it’s just fantastic, it’s great how this event works.
There are fast people and slow people, it’s good for everybody. It’s superb and really well organised. I could never envisage how it would work with so many people running a mile, but I’ll definitely be bac
k.”
It was a sentiment shared by thousands of other runners on a day when Steve Cram and 80 Olympians came together to celebrate their part in Britain’s sporting history.

BRIEF RESULTS
Senior men
1. Adam Clarke 4:05
2. Jonny Hay 4:06
3. Ben Coldrey 4:07
Senior Women
1. Racheal Bamford 4:39
2. Charlene Thomas 4:40
3. Hannah England 4:41
Wheelchair Men
1. David Weir 3:03
2. Marcel Hug (SUI) 3:03
3. John Smith 3:41
Wheelchair Women
1. Martyna Snopek 4:45
2. Claire Connon 7:28
Junior Men
1. Kieran Wood 4:20
2. Scott Halstead 4:20
3. James McCarthy 4:21
Junior Women
1. Holly Parker 5:03
2. Niamh Bridson Hubbard 5:03
3. Laura Gent 5:06

The Bupa Westminster Mile is staged in partnership with Westminster City Council as part of Westminster’s commitment to encourage more people to take up sport and be more physically active.

BUPA Westminster Mile 2015 (3^ ed.). Adam Clarke e Rachel Bamford vincono il titolo britannico sulla distanza del miglio, mentre Weir su Wheelchair stabilisce un nuovo record

The 2015 Bupa Westminster Mile has took place in St James's Park, London.

The event, now in its third year, featured 33 one-mile races throughout the day for runners of all ages and abilities.

Spectator highlights will include the Olympians Mile, featuring more than 80 British Olympians from past Games, and the Men’s Wheelchair race when Paralympic star David Weir and Switzerland’s Marcel Hug will battle it out in an attempt to become the first athlete to record 

Strictly Come Dancing star Tess Daly also took part in one of the family mile races and encouraged the runners to enjoy the huge range of family entertainment and activities on offer in Green Park as part of Bupa's Feel Great Britain campaign.

A Bupa Westminster Mile race round-up has been circulatimg after the final race (15:20).

View the day's race schedule here.

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30 aprile 2015 4 30 /04 /aprile /2015 06:48
Corsa Internazionale Oderzo Città archeologica - Gladiatorum Race 2015 (20^ ed.).  Primo maggio di corsa anche per Alvise De Vidi

Si sta completando il countdown per l'attessisima edizione 2015 della Corsa Internazionale Oderzo Città Archeologica, in programma il 1° maggio. Il fuoriclasse paralimpico Alvise De Vidi sarà è l’atleta più atteso del 19° Trofeo Mobilificio Vittoria, mentre Gariboldi, Gualdi e Boudalia vanno ad arricchire la gara internazionale maschile incentrata sulla sfida tra Lalli ed El Mazoury. Incerti e Weissteiner regine della prova femminile. Diretta Rai dalle 17

Oderzo, il 1° maggio di quattro anni fa, ha sancito il suo ritorno all’atletica, dopo la delusione della mancata partecipazione ai Giochi di Pechino. E a Oderzo si prepara a fare il pieno di applausi anche il prossimo 1° maggio, in una delle gare più attese della stagione che dovrebbe condurlo alla sua settima Paralimpiade. Alvise De Vidi, venerdì, sarà la stella del 19° Trofeo Mobilificio Vittoria. Rio è un sogno che resta dietro l’angolo.

Il presente è l’ennesimo titolo italiano, vinto il 19 aprile a Padova nella maratona, la gara che, prima di essere cancellata per la sua categoria dal programma di Giochi, gli regalò l’oro più bello, la vittoria di Atene. Alvise ha chiuso affaticato i 42 chilometri padovani, ma a Oderzo non può mancare. Gli organizzatori della Nuova Atletica Tre Comuni hanno creduto in noi quando il movimento paralimpico non aveva la visibilità e i personaggi che lo caratterizzano oggi - spiega De Vidi, il cui obiettivo stagionale sono i Mondiali che si terranno in autunno a Doha -. Era una scommessa difficile e l’abbiamo vinta. Dal punto di vista tecnico sarà una prova complicata, le curve di Oderzo si faranno sentire. Quanto a fatica, sarà come correre una maratona. Ma ci aspetta comunque una bellissima passerella, il pubblico di Oderzo è unico”.

Il 19° Trofeo Mobilificio Vittoria fungerà da prologo alle due gare assolute della 20^ corsa internazionale Città Archeologica. Tra gli iscritti dell’ultima ora alla prova maschile figurano anche l’azzurro delle Fiamme Oro, Simone Gariboldi, il maratoneta Giovanni Gualdi, reduce dal bronzo di Padova in 2h16’15”, e l’italo-marocchino d’adozione bellunese, Said Boudalia, affezionato frequentatore (e spesso protagonista) di tante corse su strada venete. l loro nomi vanno ad arricchire un cast già impreziosito dalla presenza, tra gli altri, del tre volte campione europeo di cross, Andrea Lalli, e dell’emergente Ahmed El Mazoury, i due ultimi vincitori della gara internazionale di Oderzo (Lalli nel 2014, El Mazoury l’anno precedente).

In campo femminile (5.470 metri, via alle 17), le regine annunciate sono la campionessa europea 2010 di maratona, Anna Incerti, al ritorno a Oderzo (dove si è imposta nel 2011) dopo due anni d’assenza, e Silvia Weissteiner, a caccia del settimo successo in Piazza Grande.

Orari e Cast – Questo il programma della manifestazione, con i migliori iscritti alle gare internazionali.

  • Ore 9.30 - Gladiatorum Race (11.097 m).
  • 14.45 - Inizio gare giovanili, valide come 3^ prova del Grand Prix Giovani.
  • 16.00 - Gara diversamente abili, valida per il 19° Trofeo Mobilificio Vittoria (9.800 m).
  • 17.00 - Gara internazionale femminile (5.470 m): Anna Incerti, Silvia Weissteiner, Federica Dal Ri, Valentina Costanza, Giovanna Epis, Agnes Tschurtschenthaler, Anna Stefani, Michela Zanatta, Laura Biagetti, Laura Giordano, Costanza Martinetti, Maurizia Cunico, Martina Merlo, Barbara Bressi, Francesca Iachemet, Paula Todoran (ROM), Livia Toth (UNG), Yusneysi Santiusti Caballero (CUB), Anissa Zsofia Badis (UNG), Neja Krsinar (SLO).
  • 17.45 - Gara internazionale maschile (9.800 m): Andrea Lalli, Ahmed El Mazoury, Gabriele De Nard, Francesco Bona, Simone Gariboldi, Giovanni Gualdi, Manuel Cominotto, Riccardo Sterni, Daniel Hofer, Markus Ploner, Italo Quazzola, Marco Najbe Salami, Rudy Magagnoli, Said Boudalia, Gianluca Bello, Peter Lanziner, Diego Avon, Andrea Elia, Goran Nava (SRB), Tamàs Kovacs (UNG), Zsolt Koszar (UNG), Rok Puhar (SLO).

Diretta Televisiva – Le gare internazionali della 20^ corsa internazionale Oderzo Città Archeologica saranno trasmesse in diretta da Rai Sport 2, dalle17 alle 18.30, con telecronaca di Franco Bragagna e commento tecnico del due volte vincitore della maratona di New York, Orlando Pizzolato. Previste anche due repliche: alle 23.15 di venerdì 1° maggio e alle 14.30 di sabato 2 maggio.

Corsa Internazionale Oderzo Città archeologica - Gladiatorum Race 2015 (20^ ed.).  Primo maggio di corsa anche per Alvise De VidiCorsa Internazionale Oderzo Città archeologica - Gladiatorum Race 2015 (20^ ed.).  Primo maggio di corsa anche per Alvise De Vidi
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28 aprile 2015 2 28 /04 /aprile /2015 06:27
El Amin Chentouf (cat. T12) taglia il traguardo alla Virgin Money London Marathon 2015.

El Amin Chentouf (cat. T12) taglia il traguardo alla Virgin Money London Marathon 2015.

Dal 2013 la Virgin Money London Marathon ospita anche il IPC World Championships, cioè il Campionato del Mondo di Maratona per le diverse categorie di disabili.
La gara di domenica 26 aprile 2015, ha visto infranti numerosi record precedentemente stabiliti.

Il migliore è stato il marocchino El Amin Chentouf (categoria T12) che, già vincitore nella sua categoria nelle due precedenti edizioni, ha tagliato il traguardo in 2h21'33, migliorando di oltre due minuti il record da lui precedentemente stabilito.

Bene l'italiano Alessandro Lello nella propria categoria.

IPC World Championships report: Records tumble at the London Marathon

(26/04/2015) Three marathon world records were broken at the IPC Athletics World Marathon Championship races today, as Morocco’s El Amin Chentouf (T12), Spain’s Abderrahman Ait Khamouch (T46) and Russia’s Yelena Paulova (T12) clinched gold in their respective races at the Virgin Money London Marathon.

Reigning world champion Chentouf, 33, secured his third consecutive London marathon victory in style, knocking nearly two and a half minutes off the previous world mark set in London two years’ ago when he won the inaugural IPC Athletics Marathon World Cup.

I’m so happy today to win the London Marathon and set a new world record”- said the 33-year-old. “I’m very proud and grateful and I want to thank everyone – technical staff, the Moroccan federation and the King of MoroccoI ran quicker, as the world record and the world title was my objective. I am very happy”.

Spain’s Alberto Suarez Laso finished second in 2:21:47, with Japan’s Tadashi Horikoshi taking the third spot on the podium in 2:27:42.

Ait Khamouch secured his world record in the men’s T45/46 event, improving on the mark set by Mexico’s Mario Santillan Hernandez in Beijing seven years ago with a time of 2:26:54.

Italy’s 2013 world champion Alessandro di Lello finished third behind Brazil’s Alex Pires da Silva.

Russia’s Elena Pautova smashed the T12 world record as she clocked 2:58:23 to top the podium in the women’s T11/12 event.

The 29-year-old, who holds the Paralympic, world and European titles in the T12 1,500m, finished more than four minutes ahead of the field with Spain’s Elena Congost and Japan’s Michishita Misato clinching silver and bronze respectively.

Brazil’s Aniceto Antonio Dos Santos took gold in the men’s T13 event, finishing comfortably in 2:35:42 with Morocco’s Youssef Benibrahim taking silver in 2:36:07. New Zealand’s former Paralympic 800m T13 champion Tim Prendergast bagged bronze in 2:47:23.

Israel’s Eitan Hermon secured his first IPC Athletics world gold with victory in the men’s T42/43/44 event in 3:07:10.

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24 aprile 2015 5 24 /04 /aprile /2015 21:28
(Nella foto: Eitan Hermon)

(Nella foto: Eitan Hermon)

Il quarantenne israeliano Eitan Hermon è un atleta disabile che parteciperà al Campionato del Mondo di Maratona per disabili che si svolgerà nel contesto della Virgin Money London Marathon, in programma domenica 26 aprile 2015.
Eitan Hermon correrà nella categoria T42 che accoglie gli atleti con una protesi ad un arto solo e parteciperà con l'idea di conquistare il record del mondo di maratona per la sua categoria di disabilità che è, allo stato, attestato sul crono di 2h57'06.
Nel 2006, mentre prestava servizio come soldato in Libano, venne ferito gravemente ad una gamba dall'esplosione di una bomba. I medici volevano fare di tutto per salvare l'arto danneggiato, ma ciò avrebbe comportato una permanente disabilità e l'impossibilità di correre.

Eitan Hermon insistette con i medici perché effettuassero l'amputazione in modo tale da consentirgli in seguito di potere utilizzare una speciale protesi che gli avrebbe consentito di tornare a correre.
E' stato riabilitato e preparato a correre la Maratona dall'Associazione TIKVOT che si pone ilcompito di riabilitare i feriti di guerra e le vittime delle azioni terroristiche attraverso lo sport.

The athlete who chose amputation to run the marathon (24/04/2015)

It’s a fair bet that few people who get injured in a bomb blast declare “One day I will run a marathon” while being rushed to hospital on a stretcher. But those were the words of Eitan Hermon, who will compete for Israel in the IPC Athletics Marathon World Championships at this weekend’s Virgin Money London Marathon.

Hermon is a T42 athlete, which means he competes with one prosthetic leg, and on Sunday he is not only running a marathon, but hoping to break the world record for his category of 2:57:06. He already holds an unofficial world record over 10km, and holds the second fastest single-amputee marathon time of 3:00:46.

Hermon grew up in a Kibbutz, a collective farming community, where he his love of running began.

“I used to run a lot when I was young and I liked it, I’d go for 5 km or 10 km - he says - After leaving school I went into the Israeli army. I served in the first Lebanon war but my leg was badly damaged during my compulsory yearly call-up during the second Lebanon war in 2006. There was an explosion, and I suddenly felt pain but then I didn’t feel anything at all,” he remembers. “I was more worried about internal injuries at first. Then we got to the hospital and I had an operation straight away. I told the doctors I needed to continue running and said they must do everything to save my leg. I was in the hospital for six weeks. After eight months I decided all the pain meant they should amputate my leg below the knee so I could run with a prosthetic leg. Running was something I had done my whole life and this was the way for me to get back to what I was”.

The Israeli ran his best marathon time in Berlin in 2014 after overcoming some difficulties where his prosthetic leg was rubbing against his skin and causing pain.

The 40-year-old explained: “I came to Berlin on crutches with a sore leg and did an amazing time. But this is my first time at the London Marathon and I hope everything will be good, all the conditions will be right. On Sunday we will know. I need a good race here. I’m only interested in the race, all the rest happening around it doesn’t matter. I will focus on the race”.

Hermon has been able to reach his current level of performance after receiving help from Tikvot, an organisation that rehabilitate wounded soldiers and terror victims through sport.

Rocky Muravitz, chairman and co-founder of Tikvot, said: “Our organisation met Eitan when he was in hospital. We meet all the injured soldiers and terror victims there and encourage them to come and do sport with us. Eitan is a prime example. As he said, he wanted to get back to what he was, and he did it through sport. He’s very excited that the IPC have acknowledged him. Now he’s been accepted as he is, he really wants to put in a strong performance here and get more amputees competing in future. He’s prepared to run for another five years and he hopes a marathon race for his category will be included in the 2020 Paralympic Games in Tokyo.”

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23 aprile 2015 4 23 /04 /aprile /2015 21:38
Virgin Money London Marathon 2015 (35^ ed.). Un giro guidato della wheelchair di David Weir, sei volte vincitore della London Marathon

David Weir, disabile su wheelchair è il campione paralimpico britannico in wheelchair, con uno stupefacente palmares di titoli, ma anche il più osannato e popolare campione, sempre pronto a dare un messaggio positivo ai disabili come lui o portatori di altre disabilità e a promuovere delle cause caritatevoli per diffondere il verbo dello sport tra i disabili.
Ha raccolto numerosissimi e prestigiosi titoli mondiali nel corso della sua carriera (ben quattro ori conquistati ai Giochi Olimpici di Londra nel 2012), ma ha anche avuto la forza di essere per ben sei volte il disabile in wheelchair vincitore della Maratona di Londra (non consecutivamente) e il primo uomo in wheelchair a scendere sotto il crono di 1h30' nella distanza della maratona (2006, con 1h29'48).
Weir si appresta a disputare la 35^ edizione della Virgin Money London Marathon che si disputerà il prossimo 26 aprile 2015 e, naturalmente, ambisce a conquistare il titolo per la 7^ volta.
Di seguito, un'intervista al Campione e un "giro guidato" della sua supertecnologica carrozzina da competizione.

Six-time London Marathon champion David Weir took time out from training in Richmond Park recently to give us a guided tour of his race chair.

When Great Britain’s David Weir lines up for the start of the Virgin Money London Marathon on Sunday 26 April he’ll be looking to win a record-breaking seventh London Marathon title. Weir will return to the capital looking to better his 2014 runner-up spot but, with so many great athletes on the racing scene right now, he’s not taking anything for granted.

We caught up with the ‘Weirwolf’ in London’s Richmond Park to find out how his training’s going ahead of this year’s race. He also took time out to talk us through the ins and outs of his race chair.

How’s your training for London going? It’s going really well. I’m really looking forward to it. I’ve had a very strong winter this year. I know it’s been cold but it’s been very dry, so I’ve been able to get out most days. If you can get out and do the miles, that’s what you need to cover all the marathons and half-marathons I’m doing. London is important for me, I’ve come second last year and fifth the year before and I don’t like coming second so I’ve put that little bit more effort in this winter. I’ve also got the challenge of the Boston Marathon the week before.

What are your big targets for 2015? There are quite a lot, but Boston and London are the big challenges for me because I’ve never done that sort of mileage together at that time of year. I need those sorts of challenges to get me motivated and focused. Even after two marathons in a week it puts you in good stead for the track season and a few marathons later on in the season. I’ve got a busy year as I like to get all my Olympic qualifying standards in the year before the Games, which means that next year I can pick and choose what races I do.

It was a tight finish with Marcel Hug at last year’s London Marathon. Are you expecting another close finish this year? There are a lot of us racing now! Kota Hokinoue’s pushing really well – he won the Oz Day 10K in Australia earlier this year. He looks very strong and fast. But there could be at least six of us who can win on the day so it’s going to be an interesting battle. Last year I got beaten quite heavily by Kota in Lisbon, and I only had a month to catch up before London. I don’t want to do that this year; I want to be ready in every race.

Virgin Money London Marathon 2015 (35^ ed.). Un giro guidato della wheelchair di David Weir, sei volte vincitore della London MarathonVirgin Money London Marathon 2015 (35^ ed.). Un giro guidato della wheelchair di David Weir, sei volte vincitore della London Marathon
Un giro guidato della wheelchair di David Weir e dei suoi accessori.
Front Wheel. The front wheel measures 20 inches in diameter, and the half-carbon, half-spoke design is to make it more aerodynamic. If you had a full carbon wheel like the back wheels you get blown all over the place – and you don’t want that! 

Forks and Damper. The forks go onto the front wheel, with a little arm that comes joined to a damper bar. The damper bar is mostly used for the track, but it’s spring loaded, to turn, and it keeps the front wheel stiff and straight. On the road you don’t want it flapping about because you lose speed. The turning circle is not the greatest so you have to judge tight corners or mini roundabouts, and make sure you know how wide you can go when cornering. 
Compensator. The damper bar is connected to the compensator, which is mostly used for the track. It’s used for going round the bends, so you hit that on every straight and every bend. 
Handlebars. These are connected right through the tube of the frame and go down to the forks to steer the front wheel. They have a brake that doesn’t do much. It slows you down but it’s there because you have to have it there.
Speedo Device. This tells me how fast I’m going and my average speed. During a race I usually leave it on average speed, that’s how I work. I know how fast I’m going with average speed – if it’s high I know I’m pushing well, if it’s low I know I’m not.
Garmin Device. I mostly use this for my heart rate but it’s got everything on it – it records average speed, the gradient of the hills and stuff like that. My sports scientist and coach Jenny Archer use this info to discuss whether my heart rate is too high or low, or if I’m not doing enough. They can go through it because it saves the data so they can log on and check it for me. It’s a good tool I’ve been using for a number of years. 
Back Wheels. The back wheels are carbon fibre. They’re very light but very strong and roll very well. I use Continental rubber tyres on the roads because they’re good at resisting punctures. You want something that’s durable and rolls well so you can have a good balance. The wheels are fixed onto the back axel. 
Seat. The seat is also made of carbon fibre. My knee plate is aluminium although it’s combined with the frame of the chair. There’s no padding – no nothing – so it’s not very comfortable!
Back Strap. This keeps me down and holds my bum in really! I sit quite high for a racer but everyone has their own preference of sitting and pushing.
Helmet. This is a training helmet, a Kask – Team Sky uses them too. I’m getting a new racing helmet as I auctioned the last one for my charity, www.weir-archer-academy.com. So I’m going to get a new Kask time-trialling helmet. They’re pretty good – very light and comfortable.
Gloves. This is the most important bit of kit – mine are soft harness gloves, but everyone uses different types. The grip is not too bad but I have to use different material if it’s raining.

 

David Weir e la sua presenza, nel corso degli anni, alla Maratona di Londra. Weir finished fifth in the 2000 London marathon setting a time of 1:47:11.
In the 2001 London marathon, he finished third in a time of 1:50:05.
His breakthrough in the competition came in 2002 when, as the youngest competitor in his category, he won in a time of 1:39:44. Before the race Weir's personal best fell outside the top twelve competitors at that year's Marathon, and he was not considered a serious challenger. But at the age of 21, he beat his personal best by seven seconds to win the race. Weir's training partner Tushar Patel, both members of Kingsmeadow-based Velocity Wheelchair Racing Club, finished a minute and half behind in second place.

After the race, Weir said: "It was a childhood dream to win the London Marathon and I'm extremely happy with how the race went. I was sure people were going to catch up with me when I made a break away but they didn't. It was brilliant to cross the line first and with a personal best time".
Weir was second in the 2003 and 2004 London marathons. His 2003 time of 1:34:48 was 5 minutes faster than his personal best.
In 2004, wet conditions and problems with spray from his wheels yielded a slower time of 1:42:50.
In 2005 Weir finished third, with a time of 1:36:03,[18] in a race that saw the first seven competitors cross the line separated by 13 seconds.
In 2006 Weir won his second London marathon, setting a course record in wet conditions with a time of 1:29:48.

With this time, Weir also became the first wheelchair racer to break the 1:30 mark.

Weir said after his win, "I wasn't even going to take part this morning. I've been suffering from a cold and it was 50/50 whether I would turn up or not".
In 2007 Weir won his third London marathon. He beat Australian Paralympic champion Kurt Fearnley by 1 second in a time of 1:30:49, the second fastest time seen on the London course. Fearnley, undefeated since October 2006 in eight marathons, paid tribute to his fellow competitor.
On 13 April 2008, Weir won his third London Marathon in a row, and his fourth in total. In a time of 1:33:56, he finished 4 seconds ahead of Australian Kurt Fearnley with a sprint finish on the Mall. Weir's fourth win gave him £7,600 in prize money.
In 2009 Weir finished in second place, in a time of 1:28:57, behind Kurt Fearnley. In another sprint finish on the Mall, Fearnley edged out Weir to set a new course record of 1:28:56.
Despite getting punctures to his front and left wheels Weir still managed to finish in third place in the 2010 London marathon in a time of 1:37:01. At one point, he led the race by 4 minutes.
In 2011 Weir won his fifth London marathon in a time of 1:30:05. This was the tenth year in a row that Weir had finished with a podium spot.
In the run-up to the 2012 London marathon, Weir revealed "What I’d say to the guys coming to London is that my training is going great and I don’t think I’ve ever felt in such good shape at this point in the year. I’m averaging about 80 miles a week in the chair." In 2012 Weir won his sixth London marathon in a time of 1:32:26. He remarked after the race "Grey-Thompson inspired me in this sport. I saw her compete in Sydney as a youngster and I went on to medal in 2008." Weir hinted that the 2012 London competition might be his last. With Weir's sixth win in the London Marathon he equaled the record of Baroness Tanni-Grey Thompson. He said afterwards: "This is my favourite win ever because the field was so strong. I was quite emotional when I crossed the line as it could be my last London Marathon for a while".
Weir competed in the 2013 London Marathon, finishing in 5th place in 1:31:31, 2 seconds behind race winner Kurt Fearnley. In the 2014 London marathon he came a close second
Weir hasn't always seen eye to eye with the organisers of the London marathon. In 2006, he criticised them for treating wheelchair athletes as second class citizens. He told the Sutton Guardian, "If I can help put disabled athletics on the map along the way, that is what I want to do".

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28 marzo 2015 6 28 /03 /marzo /2015 06:18
Joelette alla partenza - foto di Maureen Crispi -
Joelette alla partenza - foto di Maureen Crispi -

Joelette alla partenza - foto di Maureen Crispi -

(Maurizio Crispi) Alla Acea Maratona di Roma 2015 (21^ ed.), delle 42,195 km italaiane sicuramente quella più amata dagli Italiani e sempre più preferita dai podisti che vengono dall'estero, hanno partecipato quasi un centinaio di diversamente abili. Alcuni sportivamente: in hand-bike (tra cui un modello di nuova concezione per soggetti con patologie agli arti inferiori, ma tali da non impedire la posizione seduta in assetto di equilibrio con il dispositivo propulsore posto sul manubrio, sicuramente un vedente con il suo angelo custode. Ma tanti anche i disabili che hanno partecipato non sportivamente (nel senso competitivo del termine), ma semplicemente per potere vivere l'esperienza e l'eccitazione della maratona, spinti da angeli custodi (Maratonabili, Spingitori di Fabrizio e quant'altro).
Tra questi, in uno spettacolo toccante e commovente, mi è passato davanti quasi in dirittura d'arrivo uno splendido gruppo di runner blu-vestiti (come angeli, appunto) che conducevano una Joelette con un bimbo a bordo, tutto imbacuccato, per proteggerlo dalla pioggia che aveva imperversato nelle prime due ore di gara.
Un grande spettacolo, emozionante, ma anche rilevante dal punto di vista sportivo, considerando che il gagliardo gruppetto è passato poco prima dei pacemaker che segnavano l'andatura per concludere la maratona in 4h30'.
La Joelette con le sue caratteristiche è stata studiata primariamente con lo scopo di consentire ai disabili di sperimentare percorsi disagiati ed anche l'escursionismo in montagna: infatti, con la sua struttura e senza l'impaccio di molte ruote, può essere agevolmente sollevata per il superamento dei passaggi più difficili e portata a tutti gli effetti come se fosse una "sedia volante", ma dotata di una serie di moderni accessori, costruita con materiali particolarmente leggeri e fornita all'occorrenza di accessori optional per rispondere ad esigenze differenti del disabile che dovrà essere trasportato.
Già diversi gruppi sportivi nel Nord Italia si sono attrezzati per possederne una, in modo tale da poter offrire ai giovani disabili di fare esperienze di questo tipo on occasione di gara trail.
Il problema fondamentale, in tempi di magri bilanci e il costo di una singola Joelette che si aggira attorno a 2500 euro, senza parlare di eventuali accessori.
Se la buona volontà da parte di singole associazioni sportive non manca (si constata una sempre maggiore apertura in tal senso), occorrono degli sponsor: l'ideale sarebbe quella di creare delle joint ventures tra Società sportive e Club e Associazioni che curano gli interessi delle diverse categorie di disabili (o diversamente abili) che potrebbero avvantagiarsi dell'iniziativa: nel senso che proprio dalle Associazioni potrebbero scaturire le indicazioni circa i possibili "candidati".
unendo le forze si può fare molto in tal senso: già vi sono molte società sportive che vorrebbero mettere a disposizione i propri runner al servizio di quei disabili che non potrebbero mai sperimentare da soli le gioie e la bellezza di un percorso trail o di un sentiero di montagna.

La stessa Joelette e i suoi portatori nei pressi dell'arrivo dei 42,195 metri (Foto di Maurizio Crispi)

La stessa Joelette e i suoi portatori nei pressi dell'arrivo dei 42,195 metri (Foto di Maurizio Crispi)

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
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Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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Lara arrivo pisa marathon 2012  arrivo attilio siracusa 2012
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 Elena Cifali all'arrivo della Maratona di Ragusa 2013  Eleonora Suizzo alla Supermaratona dell'Etna 2013 (Foto di Maurizio Crispi)
            Elena Cifali   Eleonora Suizzo
   
   
   
   
   
   

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