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16 gennaio 2015 5 16 /01 /gennaio /2015 23:06
Il mio Cammino di Santiago ritorna nel sogno

(Elena Cifali) Da che sono tornata dal Cammino di Santiago il Cammino stesso si è trasformato in sogno ricorrente.
Credo di sognarlo tutte le notti, ma solo poche volte ne ricordo perfettamente la dinamica.
Stanotte dovevo fare il Cammino a ritroso: dovevo andare dalla Sicilia a Santiago. Mi dispiacevo perché non avevo con me una guida cartacea e sentivo forte il peso e la responsabilità di portare con me altre persone.
In un momento di egoismo e liberazione, mi ritrovavo a pensare che avrei potuto lasciarli in Sicilia e avrei potuto continuare il Mio Viaggio da sola, senza dover rallentare il passo o sottomettermi a soste che non ritenevo opportune.
Quando mi svegliai, a causa della sveglia che suonava, non riuscivo a nascondere a me stessa una forte irritazione.
Volevo che il sogno non si interrompesse; volevo tornare in quella dimensione onirica a me tanto cara.
"Il Cammino ti entra dentro e non ti lascia mai più!" - mi dissero prima della partenza.
E fu così, anzi, così è!
Mi sento in Cammino ogni volta che guardo un campanile, ogni volta che monto lo zaino, ogni volta che guardo l'alba, ogni volta che osservo le foto di Saro e Pedro, ogni volta che mi sento libera tra i boschi, ogni volta che non so che strada scegliere.
Mi sento in Cammino ogni notte, quando mi sveglio, avvolta dalle tenebre e mi chiedo dove sono.

Il Cammino è una scelta, un sogno, una passione ma anche un modo di vivere.
Invidio chi ha avuto il coraggio di non tornare mai più, chi ha scelto di vivere in quella natura, tra boschi, sentieri, strade, mucche, lupi e soprattutto tra le persone.
Già, quelle persone che non sono più "la gente" ma sono esseri umani.
Quel mondo fantastico, dove non esistono i miei sentimenti negativi, esiste ... io l'ho toccato, l'ho vissuto e non riesco a dimenticarlo ...
Sindrome del Cammino, bentornata anche oggi!

 

(commento di UMD) E' appunto il sogno che aiuta a vivere nel quotidiano. Guai se non avessimo le nostre vie dei sogni!
Con il Cammino di Santiago che per molti rimane un sogno nel cassetto si verifica questo ineffabile sovrapposizione del "sogno" con il reale, in quanto procedendo lungo il cammino viviamo nella realtà, ma nello stesso tempo rendiamo vivo e presente un sogno.
E il sogno, poi, continua a manifestarsi a noi, a riemergere, e noi siamo strappati alla realtà del quotidiano e trasportati a vivere nella dimensione del sogno.
Avendo percorso il Cammino nella realtà, con fatica e sudore, il passaggio alla dimensione del sogno è più semplice, perché si basa su dati reali immagazzinati in modo indelebile nella nostra memoria.
Il Cammino di Santiago è - autenticamente - una via dei sogni, attraverso cui si può coltivare una mistica del desiderio e dell'altrove.

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19 novembre 2014 3 19 /11 /novembre /2014 07:47

Il mio Cammino di Santiago. Epilogo: alcune piccole riflessioni e la nostalgia che ritorna

 

Elena Cifali ha portato a termine, poco piàù di due mesi fa, il Cammino di Santiago nella sua versione "classica", partendo dalla Francia e attraversando il Passo di Roncisvalle. Si è conquistata a pieno titolo l'appellativo di "Giacomeo", nel suo caso quello di pellegrino che parte da lontano. Ed è solo la distanza, misurata in centinaia di chilometri, che rende possibili una serie di alchimie interne e che rende possibili alune trasformazioni di assetto interno, come sostiene Jean Christoph Rufin in suo suo imperdibile libro in cui racconta di una sua esperienza personale.
Al di là, infatti, dello schema rigido e fideistico che taluni vorrebbero imporre al "Cammino", si può affermare laicamente - senza timore di essere contraddetti, se non da pochi fanatici - che il "Cammino" per essere davvero efficace deve essere ricerca e tentativo di raggiungere qualcosa, deve essere la capacità di abbandonare se stessi e le proprie certezze quotidiane per lasciarsi dominare dalla strada, deve essere esperienza diuturna della fatica del corpo che solo consente - con il suo ricorrere quotidiano -  al pellegrino di librarsi più in alto e scoprire un senso, eventualmente anche trascendente, in ciò che si sta facendo. Ed è questo il motivo per il cui l'esperienza del Cammino rimane "dentro": soprattutto quando è accaduto che il quotidiano andare alla lunga consenta la sospensione - se non l'abbandono temporaneo delle "prigioni" quotidiane,facilatando nello stesso una profondariorganizzazzione mentale ed emozionale.
Ed è anche per questo che, una volta tornati a casa, del cammino si prova nostalgia.

Quelle che seguono sono due note scritte da Elena Cifali, la prima a distanza di un mese dalla conclusione della sua epserienza (una sorta di bilancio a freddo), la seconda invece a distanza di quasi due mesi, dove appunto emerge il sentimento della nostalgia.

Il mio Cammino di Santiago. Epilogo: alcune piccole riflessioni e la nostalgia che ritorna(Elena Cifali) Un mese fa ... Io faccio quello che dico io! Io oggi arrivo a Santiago! Quando attraversai quella Porta non sapevo che cosa pensare. I miei pensieri si erano nascosti - furbi loro.
Sapevano che sarei dovuta andare ben oltre.
Avevo trascorso moltissimo tempo in loro compagnia, ed adesso non volevano farsi trovare. Io, sempre io, regina di me stessa.
Io, sempre io, sempre più piccola dif ronte a quella Cattedrale.
Dove siete! Dove siete? Perché mi avete lasciata sola?
Nulla! Senza di loro era tutto da rifare. Dovevo ricominciare a pensarne degli altri, e stavolta dovevano essere tutti bellissimi.
Pensai alle numerose albe, pensai alle pietre bianche delle Mesetas, pensai agli alberi secolari, pensai ai pesci, ai volti, alle chiacchiere e alle risate.
Pensai alla luce, sì, alla luce che prepotentemente era entrata dentro me. Quella luce che penetrava ogni più piccola particella del mio corpo.
Prima o poi tocca pensare anche a qualcuno. Pensai a nonna, a nonno, pensai a Manfredi, pensai a quel ragazzo che lotta da quattro anni per e contro se stesso. Pensai alla mamma dell'amico che giorno dopo giorno si spegne come una candela.
Pensavo e pensavo; e man mano che lo facevo mi riempivo di amore. Ed allora imparai a pregare. A 41 anni finalmente imparai a pregare!
È difficile andare via da Santiago, è anche più difficile che arrivarci.
Poi, giorni dopo, dopo che l'ebbi attraversata in lungo e largo, dopo che mi fu entrata completamente dentro la salutai e salutandola mi feci una sola domanda: "Come faccio?". Già, come faccio adesso? Avete mai vissuto senza buio ? Io sì, ed è stata la più forte vita che avrei mai potuto e voluto vivere.


Il mio Cammino di Santiago. Epilogo: alcune piccole riflessioni e la nostalgia che ritorna

Sono passati due mesi e qualcosa ...

Il Cammino!
Perbacco, il Cammino!!!
Mi manca troppo. 
Ci penso e ci ripenso. 
Scavo nei ricordi ancora freschi e, come quando passo il dito su una stampa ancora fresca, mi macchio.
Questi ricordi ancora freschi, nitidi, mi strizzano il cuore. 
Come si fa a vivere lontano dal Cammino, dopo che hai provato una tale gioia, un tale senso di libertà, di beatitudine?
Come si fa? 
Come faccio? 
E non venite a dirmi che il Cammino è nella vita di tutti i giorni. Minchiate!
Non è così. 
A volte mi manca così tanto ed è così difficile viverne la lontana, che preferirei non averlo mai fatto. 
Inutile. 
Lui, il suo Mistero, il suo fascino, mi chiamano.
Oh, sì, potrei anche tentare di non ascoltare.
Potrei anche tentare di non Credere.
Potrei, sì, ma sono vani tentativi destinati al fallimento. 
Il Cammino ti entra dentro. 
Ti avvolge. 
Vorresti scuoterti e batterti via di dosso la sua gioia mista a malinconia, come un tappeto messo al sole di un davanzale. 
È tutto inutile. 
La polvere di quel tappeto resterà intrappolata tra le sue fibre per quanto tu possa sbatterlo.
Così, allo stesso modo, il tuo Cammino ti resta dentro. Intrappolato in ogni tuo poro.

Quelle calze bucate dalla tanta strada, dai tanti chilometri nelle Mesetas, sono la testimonianza che non ho sognato!

 

 

 

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31 agosto 2014 7 31 /08 /agosto /2014 08:26

Il mio Cammino di Santiago. 22° ed ultimo giorno di viaggio, da Arzúa a Santiago de Compostela. Gioia infinita nell'arrivo

 

Ieri, 30 agosto 2014, la 22^ tappa del loro viaggio, ha portato i tre pellegrini, a cui si è aggiunto nel frattempo il francese Michel a percorrere gli ultimi chilometri da Arzúa a Santiago de Compostela. Ecco, questo è il coronamento del lungo viaggio, durato 800 km, con partenza da Saint-Jean-Pied-de-Mont, in territorio francese, e seguendo il Cammino "francés" di Santiago de Compostela, tra le molte che conducono i Giacomei alla metà del loro cammino devozionale o di conoscenza di sé la più conosciuta e la più battuta.
Si calcola che in alcuni giorni "di punta" ci siano anche 100-150 pellegrini che partono da Saint-Jean-Pied-de-Mont.

Ma ciò che definisce i Pellegrini non è tanto il fatto che siano "arrivati" al Santurio e alla magnifica cattefrale dedicata a San Giacomo, ma il "come" ci siano arrivati e "quanti" chilometri abbiano percorso a piedi. Quest'ultimo elemento fa la differenza: non perchè si vuole asserire che qualcuno sia più bravo di altri, ma perchè soltanto la lunghezza del cammino e la diuturna immersione nella fatica dell'andare, alla fine, crea le necessarie premesse per quel "disambientamento" mentale (e in taluni casi anche spirituale) radicale che fa sì che i Pellegrini al loro ritorno a casa si sentano un po' (o molto) diversi e trasformati. 
Forse, a freddo, Elena scirverà qualcosa di più ampio sul suo arrivo a Santiago e sulla sua ultima tappa, ma adesso accontentiamoci del poco che ha scritto: tutte le esperienze veramente intense sono costrette a rimanere come una pagina bianca nel nostro diario e sltanto a distanza di tempo dsi può provare a distillare l'intensità delle emozioni provate e a trasformarle in parole.

Il mio Cammino di Santiago. 22° ed ultimo giorno di viaggio, da Arzúa a Santiago de Compostela. Gioia infinita nell'arrivoElena Cifali e Rosario Maccarone e, con loro, lo spagnolo Pedro Caceres, ce l'hanno fatta! Ma sono cert che torneranno - come capita a molti che rimangono stregati dal Cammino - magari per sperimentare nuove vie, come il più impervio "Camino del Norte".

(Elena Cifali) A 12 km dalla meta. Ormai ci sono ... emozione forte e cuore a mille. Un altro sogno sta per avverarsi! Come faccio a farvi capire quanto sono felice? Alle 16:30 del 30 agosto 2014, io, Rosario e Pedro abbiamo fatto il nostro trionfale ingresso a Santiago, tenendoci mano nella mano. L'emozione, la gioia, le lacrime, il sudore e l'affetto sincero che ci hanno uniti in questo viaggio non ha eguali nella mia vita! 
Ho fatto la cosa giusta, al momento giusto e con le giuste persone.

 

Il mio Cammino di Santiago. 22° ed ultimo giorno di viaggio, da Arzúa a Santiago de Compostela. Gioia infinita nell'arrivo

 

Leggi il resoconto di tutte le tappe

  1. Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal 

  2. Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona 

  3. Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia

  4. Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos 

  5. Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)

  6. Il mio Cammino di Santiago. Sesto giorno di viaggio (14 agosto 2014): da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada. La spiritualità del Cammino e le motivazioni ad affrontarlo

  7. Il mio Cammino di Santiago. Settima tappa: 36 km da Santo Domingo de la Calzada al minuscolo borgo di Villafranca Montes de Oca

  8. Il mio Cammino di Santiago. Ottava tappa (16.08.2014): 40 km da Villafranca Montes de Oca a Burgos

  9. Il mio Cammino di Santiago. Nono giorno di viaggio da Burgos a Hontanas: 31 km nel cuore della Meseta. Ma la felicità é nel camminare!

  10. Il mio Cammino di Santiago. Decimo giorno di viaggio: 36 km da Hontanas a Frómista

  11. Il mio Cammino di Santiago. 11° giorno di viaggio: 37 km da Frómista a Calzadilla de la Cueza. La lezione di oggi: Il Cammino ti dà ciò di cui ha bisogno!

  12. Il mio Cammino di Santiago. 12° giorno di viaggio: 40 km da Calzadilla de la Cueza a El Burgo Ranero

  13. Il mio Cammino di Santiago. 13° giorno di viaggio: i 39 km da El Burgo Ranero a León

  14. Il mio Cammino di Santiago. 14° giorno di viaggio: 36 km da León a Hospital de Órbigo. 300 km alla meta e il desiderio che il Cammino non debba mai finire

  15. Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio da Hospital de Órbigo a Rabanal del Camino. Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

  16. Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!

  17. Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de Valcarce. Impronte di passi ed impronte indelebili nel cuore

  18. Il mio Cammino di Santiago. 18° giorno di viaggio: 36 km da La Portela de Valcarce a Triacastela, al vento e alla pioggia 

  19. Il mio Cammino di Santiago. 19^ giornata di cammino, 35 km da Tricastela a Ferreiros. Santiago si fa vicina, ma anche si manifesta la nostalgia nei suoi molteplici aspetti

  20. Il mio Cammino di Santiago. 20° giorno di viaggio: 33 km da Ferreiros a Palas de Rey. Tutto ciò che accade è meritato

  21. Il mio Cammino di Santiago. 21° giorno di cammino: 35 km da Palas de Rey a Arzúa. La meta dei nostri Giacomei é vicina 
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30 agosto 2014 6 30 /08 /agosto /2014 09:39
Il mio Cammino di Santiago. 21° giorno di cammino: 35 km da Palas de Rey a Arzúa. La meta dei nostri Giacomei é vicina
Il viaggio dei Giacomei siciliani si avvia alla sua conclusione: dopo aver compiuto la tappa del 29 agosto 2014 (la loro 21^), hanno ridotto di ulteriori 35 km la distanza che li separa da Santiago de Compostela.
Il gruppetto costituito da Elena Cifali, Rosario Maccarone e Pedro Caceres prosegue compatto: e negli ultimi chilometri si è aggiunto un nuovo compagno di viaggio, il francese Michel.
Il 29 agosato hanno viaggiato da Palas de Rei ad Arzúa, una cittadina di circa 6000 abitanti che è attraversata dal fiume Tambre che si supera vacando un piccolo e suggestivo ponte di pietra.

Il mio Cammino di Santiago. 21° giorno di cammino: 35 km da Palas de Rey a Arzúa. La meta dei nostri Giacomei é vicina(Elena Cifali) Ventunesimo giorno di Cammino con Rosario, Pedro e Michel da Palas de Rey a Arzúa per 35 km. 
Un nuovo ingresso nel nostro gruppo: in effetti, oltre ai due Siciliani e allo spagnolo un Francese ci mancava davvero. 
Da almeno quattro giorni incontravamo costantemente un signore gentile ed educato che, a fine tappa, sceglieva il stesso nostro albergo senza aver prima preso accordi. 
Stamattina, subito dopo la colazione lo abbiamo incrociato mentre  eravamo ntenti a fare apporre il primo timbro della giornata. 
Il suo modo di fare ci ha conquistato e, senza necessità di invito, si è aggregato a noi.
Michel, un omaccione di 65 anni che parla un misto di francese, spagnolo e italiano, ha camminato passo passo con questa allegra compagnia che ormai lungo il cammino in molti riconoscono per essere sempre allegri e disponibili.
La famiglia si allarga e lo fa con la consapevolezza che ognuno di noi tra pochi giorni lascerà andare gli altri. Ognuno al suo paese, al suo posto, alle proprie origini, alle proprie famiglie. 
Il distacco sarà difficile, tormentato e triste ma anche inevitabile.
Sono al piano superiore di un letto a castello, in una camerata di 8 letti, le luci accese fino alle 22.00, poi ci sarà il buio e il silenzio. 
Il rispetto per il riposo altrui è fondamentale in questo tipo di comunità. 
Di notte, ogni notte, si assiste alla materializzione della stanchezza altrui. In tanti russano, altri parlano nel sonno, altri ancora si agitano, girandosi e rigirandosi.
È la musica della notte. 
Prendo tutto ciò che posso prendere, lascio tutto ciò che di ingombrante c'è in me.
Godo di ogni istante, guardo ogni cosa, tocco tutto, leggo tutto, mi stanco fino allo sfinimento nel vano tentativo di non tralasciare nulla. 
Ancora una volta mi sono innamorata, ancora una volta il mio cuore batte più forte di quanto avessi immaginato che potesse fare. 
Sono stanca stasera ma non è stanchezza fisica o mentale, è semplicemente una stanchezza da cammino. 
Una stanchezza dolce, colorata, profumata, una stanchezza che sa di natura e d'uomo. Una stanchezza che solo in pochi potranno capire. 
La luce è ancora accesa, infilo la testa dentro al sacco e dormo ... C'è freddo stasera!
Il mio Cammino di Santiago. 21° giorno di cammino: 35 km da Palas de Rey a Arzúa. La meta dei nostri Giacomei é vicina

Leggi il resoconto di tutte le tappe

  1. Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal 

  2. Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona 

  3. Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia

  4. Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos 

  5. Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)

  6. Il mio Cammino di Santiago. Sesto giorno di viaggio (14 agosto 2014): da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada. La spiritualità del Cammino e le motivazioni ad affrontarlo

  7. Il mio Cammino di Santiago. Settima tappa: 36 km da Santo Domingo de la Calzada al minuscolo borgo di Villafranca Montes de Oca

  8. Il mio Cammino di Santiago. Ottava tappa (16.08.2014): 40 km da Villafranca Montes de Oca a Burgos

  9. Il mio Cammino di Santiago. Nono giorno di viaggio da Burgos a Hontanas: 31 km nel cuore della Meseta. Ma la felicità é nel camminare!

  10. Il mio Cammino di Santiago. Decimo giorno di viaggio: 36 km da Hontanas a Frómista

  11. Il mio Cammino di Santiago. 11° giorno di viaggio: 37 km da Frómista a Calzadilla de la Cueza. La lezione di oggi: Il Cammino ti dà ciò di cui ha bisogno!

  12. Il mio Cammino di Santiago. 12° giorno di viaggio: 40 km da Calzadilla de la Cueza a El Burgo Ranero

  13. Il mio Cammino di Santiago. 13° giorno di viaggio: i 39 km da El Burgo Ranero a León

  14. Il mio Cammino di Santiago. 14° giorno di viaggio: 36 km da León a Hospital de Órbigo. 300 km alla meta e il desiderio che il Cammino non debba mai finire

  15. Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio da Hospital de Órbigo a Rabanal del Camino. Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

  16. Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!

  17. Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de Valcarce. Impronte di passi ed impronte indelebili nel cuore

  18. Il mio Cammino di Santiago. 18° giorno di viaggio: 36 km da La Portela de Valcarce a Triacastela, al vento e alla pioggia 

  19. Il mio Cammino di Santiago. 19^ giornata di cammino, 35 km da Tricastela a Ferreiros. Santiago si fa vicina, ma anche si manifesta la nostalgia nei suoi molteplici aspetti

  20. Il mio Cammino di Santiago. 20° giorno di viaggio: 33 km da Ferreiros a Palas de Rey. Tutto ciò che accade è meritato 

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28 agosto 2014 4 28 /08 /agosto /2014 23:23

Il mio Cammino di Santiago. 20° giorno di viaggio: 33 km da Ferreiros a Palas de Rey

 

Oggi, 28 agosto 2014, è stato il 20° giorno di viaggio lungo il Cammino di Santiago per Elena Cifali e Rosario Maccarone, accompagnatodallo spagnolo Pedro Caceres. Una vera e propria"Compagnia del Cammino", in marcia verso Santiago de Compostela. La meta è sempre più vicina e, nel corso della tappa odierna, i tre pellegrini hanno camminato per 33 chilometri da Ferreiros a Palas de Rey, cittadina gallega di circa 4000 abitanti. 

( Elena Cifali) Ventesimo giorno di cammino da Ferreiros a Palas de Rey sempre con Rosario e Pedro per 33 km.
Ormai manca davvero poco, un pilastrino con su scritto 66 indica la distanza che ci separa da Santiago. 
La distanza si accorcia e proporzionalmente aumenta la "pena" - così chiama Pedro quel sentimento simile ad un magone che ci attanaglia.
Il mio Cammino di Santiago. 20° giorno di viaggio: 33 km da Ferreiros a Palas de ReyCosa ci fa uno spagnolo con due siciliani chiacchieroni come me e Rosario?
Gliel'ho chiesto e la sua risposta è stata: "Io con Elena e Rosario vado in capo al mondo".
Sono rimasta stupida da questa risposta. Se è vero che io e Rosario siamo partiti insieme è pur vero che lui si è unito a noi in maniera naturale, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. 
Io non credo assolutamente che il cammino vada fatto in solitudine, non credo nella meditazione a tutti i costi. Non credo nel mordi e fuggi degli incontri. Credo piuttosto che tutto ciò che è accaduto, che è arrivato, che mi è stato stato donato in questi giorni me lo sono meritato. 
Ognuno ha ciò che si merita, lo si dice spesso no?
Ebbene io ho meritato splendidi giorni di sole, il verde dei prati e l'azzurro del cielo. 
La pioggia, il freddo ed il vento. Ho meritato l'odore acre e pungente dello sterco delle mucche, i bagni disordinati degli alberghi, le camerate stracolme, la puzza delle scarpe delle decine di pellegrini. 
Ho meritato l'abbraccio forte e caloroso della hospitalera volontaria nell'albergo di Burgos, le risate di Carlo e Silvia, la compagnia di Alessandra a Maneru, l'ammirazione di Dave, la gioia di vivere del bimbo nella pulperia, lo scodinzolio dei randagi, quando allunghi loro un biscotto. 
Ho meritato il mal di schiena per aver dormito su una branda sfatta, il mal di testa per la perdita di sonno, il vicino rumoroso e il russare di decine di altri pellegrini. 
Ho meritato 20 volte l'alba e 20 volte il tramonto. 
Ho meritato di sentirmi piccola ed inutile, tanto a fare i grandi sono bravi tutti. 
Sono una persona testarda, ho sempre creduto in me stessa e in ciò che faccio, ma più di ogni altra cosa ho creduto che sopra di me qualcosa accade che io lo voglia o no. 
Stanotte dormo tra le lenzuola dopo 20 giorni di sacco a pelo. 
Cosa c'è di strano ? Nulla, solo che, dopo una lunga privazione, riesco a provare il piacere di farlo. 
Il piacere delle piccole cose, il piacere di riuscire a capire la differenza tra essenziale e superfluo. 
66 km significano 2 giorni di cammino, significano ancora 2 giorni di assoluta libertà fisica e mentale. 
Camminare verso Santiago significa abbandonare le barriere che sono solo dentro di noi.

Adesso spengo tutto e dormo, sette ore di sonno mi separano da altri incontri, da altra felicità.

Ma diamo voce anche a Rosario Maccarone: 20° giorno e mancano 65 km alla fine del cammino. Oggi rinchiuso nel mio poncho mentre veniva giù una pioggia battente pensavo a tutte le persone straordinarie conosciute lungo il cammino. Ognuno di loro aveva intrapreso questo viaggio chi per un motivo personale, religioso, di conoscenza oppure per accompagnare una persona a cui non poteva a dire di no e per essere rimasto affascinata da questa esperienza unica. Carlo e Silvia, lui un vulcano lei la persona più tranquilla di questo mondo. Lo svizzero gigante buono che con passo flemmatico arrivava con due ore di ritardo ma arrivava. Alessandra una bella signora milanese con cui abbiamo condiviso una serata di risate a Manero, una delle più belle serate del cammino. Alberto, Andrea, Silvia, Giorgio un gruppo di ragazzi di località diverse del Nord Italia conosciutesi durante il cammino, a sentirli sembravano amici d'infanzia. Non mi dilungo con i nomi, ma ogni giorno incontri persone di cui poco dopo sei già amico: é questa la magia del cammino che ti da quello di cui hai bisogno. Io e Elena abbiamo incontrato Pedro che è rimasto con noi mentre gli altri chi è rientrato prima o chi ha un programma di cammino diverso dal nostro: forse noi corriamo un po' troppo, ma ognuno deve stare al suo passo. Alla fine, ad ognuno di loro dico grazie per i meravigliosi momenti che abbiamo trascorso insieme resteranno nella mia mente e nel mio cuore. Per fare il cammino non serve partire con qualcuno, ma basta poco uno zaino, un sacco a pelo e due cambi; e tutto il resto te lo da il cammino, non sarai mai solo con te ci sarà sempre qualcuno che era destino che tu lo incontrassi. Ultreya

 

Il mio Cammino di Santiago. 20° giorno di viaggio: 33 km da Ferreiros a Palas de Rey

Leggi il resoconto di tutte le tappe

  1. Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal 

  2. Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona 

  3. Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia

  4. Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos 

  5. Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)

  6. Il mio Cammino di Santiago. Sesto giorno di viaggio (14 agosto 2014): da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada. La spiritualità del Cammino e le motivazioni ad affrontarlo

  7. Il mio Cammino di Santiago. Settima tappa: 36 km da Santo Domingo de la Calzada al minuscolo borgo di Villafranca Montes de Oca

  8. Il mio Cammino di Santiago. Ottava tappa (16.08.2014): 40 km da Villafranca Montes de Oca a Burgos

  9. Il mio Cammino di Santiago. Nono giorno di viaggio da Burgos a Hontanas: 31 km nel cuore della Meseta. Ma la felicità é nel camminare!

  10. Il mio Cammino di Santiago. Decimo giorno di viaggio: 36 km da Hontanas a Frómista

  11. Il mio Cammino di Santiago. 11° giorno di viaggio: 37 km da Frómista a Calzadilla de la Cueza. La lezione di oggi: Il Cammino ti dà ciò di cui ha bisogno!

  12. Il mio Cammino di Santiago. 12° giorno di viaggio: 40 km da Calzadilla de la Cueza a El Burgo Ranero

  13. Il mio Cammino di Santiago. 13° giorno di viaggio: i 39 km da El Burgo Ranero a León

  14. Il mio Cammino di Santiago. 14° giorno di viaggio: 36 km da León a Hospital de Órbigo. 300 km alla meta e il desiderio che il Cammino non debba mai finire

  15. Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio da Hospital de Órbigo a Rabanal del Camino. Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

  16. Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!

  17. Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de Valcarce. Impronte di passi ed impronte indelebili nel cuore

  18. Il mio Cammino di Santiago. 18° giorno di viaggio: 36 km da La Portela de Valcarce a Triacastela, al vento e alla pioggia 

  19. Il mio Cammino di Santiago. 19^ giornata di cammino, 35 km da Tricastela a Ferreiros. Santiago si fa vicina, ma anche si manifesta la nostalgia nei suoi molteplici aspetti 


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28 agosto 2014 4 28 /08 /agosto /2014 07:44
Il mio Cammino di Santiago. 19^ giornata di cammino, 35 km da Tricastela a Ferreiros. Santiago si fa vicina, ma anche si manifesta la nostalgia nei suoi molteplici aspetti
E siamo al 19° giorno di cammino dei due pellegrini siciliani Elena Cifali e Rosario Maccarone, sempre accompagnati dallo spagnolo Pedro Caceres. La 19^ tappa del 27 agosto 2014 si è snodata da Tricastela a Ferreiros, su di una distanza di 35 km, portandoli ad addentrarsi nel cuore della Galizia montuosa, boschiva e pastorale (e sentieri che, consumati dalla suola dei pellegrini vanno sprofondando sempre di più tra mura di alti alberi contorti).
E Santiago de Compostela si fa sempre più vicina, mentre intanto il "Male del Pellegrino" comincia a manifestare i suoi sintomi, che poi, al ritorno, diventeranno probabilmente una "Sindrome del Reduce", analoga a quella di cui soffrono coloro che vengono dall'aver compiuto imprese estreme in solitudine e che fanno ritorno alla vita quotidiana. E così pure si manifesta il sentimento della nostalgia per ciò che si è lasciato a casa, ma anche nostalgia e tristezza per una cosa che si è intrapresa e che sta per finire. Quando si arriva a santiago ci sarebbe però un'ultima tappa da compiere, sino al mare e a Finisterre: oltre non si può più andare. Ma forse i nostri pellegrini non potranno aggiungere questo altro centinaio di chilometri al loro andare: gli impegni quotidiani e gli affetti li richiameranno indietro probabilmente.

Finisterre (Fisterra, in galego, è il toponimo ufficiale) è un comune spagnolo di 4.959 abitanti situato nella comunità autonoma della Galizia. Il suo nome deriva dall'espressione latina Finis terrae, cioè "confine della terra" in quanto il capo Fisterra è uno dei punti più occidentali della Spagna (il primato spetta a Cabo da Nave e a capo Touriñán presso Muxía).
È spesso visitato dai pellegrini che compiono il Cammino di Santiago di Compostela e decidono di prolungare il pellegrinaggio per circa un altro centinaio di chilometri. La tradizione vuole che i pellegrini qui compiano un bagno nell'oceano in segno di purificazione, brucino un indumento indossato durante il cammino stesso e infine raccolgano una delle conchiglie (simbolo che segna il cammino a partire da Roncisvalle) che si trovano su una spiaggia a prova dell'avvenuto pellegrinaggio.


Il mio Cammino di Santiago. 19^ giornata di cammino, 35 km da Tricastela a Ferreiros. Santiago si fa vicina, ma anche si manifesta la nostalgia nei suoi molteplici aspetti(Elena Cifali) Diciannovesimo giorno di Cammino con Rosario e Pedro, da Triacastela a Ferreiros per 35 km. 
È buio quando usciamo dall'albergo dove abbiamo passato la notte e piove ancora. 
Piove quell'acqua che ti entra dentro, sottile e costante, che gocciolina dopo gocciolina ti bagna fin dentro l'anima. 
Scaliamo l'ennesima montagna in un sali e scendi continuo che con lo spuntare del sole ci affascina ancora di più. 
Come farò senza tutto questo?
Cosa farò senza la terra, il cielo e la natura di Spagna?
Mi avvicino ad un castagno secolare e con fare gentile lascio scorrere le mani sul tronco. Mi mancherà il poterlo fare tutte le volte che lo desidero.
Poco più avanti una decina di mucche attraversano la strada, una mi passa talmente vicina da poterne sentire l'alito. 
E pensare che le mucche mi facevano paura!
Cos'è successo durante questi 19 giorni?
Sono partita dall'Italia da maratoneta con uno zaino di 9 kg, oggi mi ritrovo felicemente pellegrina con uno zaino di 6 kg.
E nel frattempo cos'è accaduto?
Potrei dire ciò che dicono tutti: il Cammino ti entra dentro e ti cambia.
Sì, potrei dire proprio così e voi vi accontentereste di questa spiegazione. In realtà nessuno al mondo, neppure coloro che hanno già vissuto questa esperienza, può spiegare a qualcun altro ciò che si verifica lungo questa via. 
Il giorno che tarda ad arrivare, il sole che picchia forte sulla pelle, i volti segnati dalla stanchezza, la fame, il sonno mancato e poi lei: la natura
Una natura che ti sfida, che ti aiuta e annienta al contempo. 
I volti dei pellegrini che giorno per giorno incontri ti sembrano quelli degli angeli che vedi dentro le centinaia di chiese. 
Il mio Cammino di Santiago. 19^ giornata di cammino, 35 km da Tricastela a Ferreiros. Santiago si fa vicina, ma anche si manifesta la nostalgia nei suoi molteplici aspettiI volti delle persone che senti subito amiche. 
Le camerate dove poter dormire che sembrano torri di Babele dove si parlano decine di lingue. 
Il russare del vicino di branda, il rumore delle buste di plastica nel cuore della notte. 
La nonnina che ti augura buon cammino. 
Lo scricchiolio delle foglie sotto le suole.
I sassolini che, a decine, ti entrano di continuo dentro le scarpe. 
Rosario che come un angelo custode veglia su di me. 
Pedro, uomo gentile e discreto che mi cammina sempre accanto, silenzioso e fiero. 
Ho sempre pensato che le persone speciali si sappiano riconoscere fra loro ed ancora una volta la vita me ne dá dimostrazione. 
Avevo paura di partire per fare il Cammino di Santiago, oggi ho paura di tornare. 
Come farò a riabituarmi alla frenesia della città, alle chiacchiere sconclusionate della gente, al menefreghismo, all'invidia, alla gelosia, ai maltrattamenti psicologici di cui è intessuta la vita quotidiana "ordinaria"?
Come farò a vivere senza indossare lo zaino e il cappello?
Tornare non sarà semplice.
Tornare fisicamente sarà un obbligo, ma per riuscire a tornare mentalmente ci vorrà più tempo di quanto avrei mai pensato. 
Il Cammino ti da ciò di cui hai bisogno! 
Non mi aspetto che mi capite, mi aspetto che mi comprendiate.
Io, abituata a correre oggi ho bisogno di camminare ancora e poi ancora e poi ancora.
Il mio Cammino di Santiago. 19^ giornata di cammino, 35 km da Tricastela a Ferreiros. Santiago si fa vicina, ma anche si manifesta la nostalgia nei suoi molteplici aspetti

Leggi il resoconto di tutte le tappe

  1. Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal 

  2. Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona 

  3. Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia

  4. Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos 

  5. Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)

  6. Il mio Cammino di Santiago. Sesto giorno di viaggio (14 agosto 2014): da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada. La spiritualità del Cammino e le motivazioni ad affrontarlo

  7. Il mio Cammino di Santiago. Settima tappa: 36 km da Santo Domingo de la Calzada al minuscolo borgo di Villafranca Montes de Oca

  8. Il mio Cammino di Santiago. Ottava tappa (16.08.2014): 40 km da Villafranca Montes de Oca a Burgos

  9. Il mio Cammino di Santiago. Nono giorno di viaggio da Burgos a Hontanas: 31 km nel cuore della Meseta. Ma la felicità é nel camminare!

  10. Il mio Cammino di Santiago. Decimo giorno di viaggio: 36 km da Hontanas a Frómista

  11. Il mio Cammino di Santiago. 11° giorno di viaggio: 37 km da Frómista a Calzadilla de la Cueza. La lezione di oggi: Il Cammino ti dà ciò di cui ha bisogno!

  12. Il mio Cammino di Santiago. 12° giorno di viaggio: 40 km da Calzadilla de la Cueza a El Burgo Ranero

  13. Il mio Cammino di Santiago. 13° giorno di viaggio: i 39 km da El Burgo Ranero a León

  14. Il mio Cammino di Santiago. 14° giorno di viaggio: 36 km da León a Hospital de Órbigo. 300 km alla meta e il desiderio che il Cammino non debba mai finire

  15. Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio da Hospital de Órbigo a Rabanal del Camino. Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

  16. Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!

  17. Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de Valcarce. Impronte di passi ed impronte indelebili nel cuore

  18. Il mio Cammino di Santiago. 18° giorno di viaggio: 36 km da La Portela de Valcarce a Triacastela, al vento e alla pioggia

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26 agosto 2014 2 26 /08 /agosto /2014 22:55

Il mio Cammino di Santiago. 18° giorno di viaggio: 36 km da La Portela de Valcarce a Triacastela, al vento e alla pioggia

Oggi, 26 agosto 2014, 18^ tappa del viaggio dei due pellegrini siciliani Elena Cifali e Rosario Maccarone, assieme allo spagnolo Pedro Caceres. Le condizioni meteo, rispetto ai giorni trascorsi, sono improvvisamente peggiorate, sicché i loro 36 km li hanno percorsi tra pioggia e vento che non hanno dato loro tregua, arrivando infine allo loro destinazione zuppi d'acqua ed intirizziti.
Hanno cammpinato da La Portela de Valcarce a Tricastela, tuttavia senza mai perdere il buonumore, anche se i momenti difficili non sono mancati. 
E aggiungiamo che, con questa tappa, si sono addentrati nel tratto galiziano del Cammino.
Giungendo a Triacastela molti pellegrini raccoglievano una pietra da una cava situata in questa zona e la trasportavano fino a Castañeda, parrocchia vicina ad Arzúa. Qui la lasciavano nel forno di calce che lavorava per il cantiere della cattedrale compostelana, di modo che ogni persona che giungeva dava il suo contributo personale alla costruzione del tempio.  

Il mio Cammino di Santiago. 18° giorno di viaggio: 36 km da La Portela de Valcarce a Triacastela, al vento e alla pioggia(Elena Cifali) Diciottesimo giorno di Cammino con Rosario e Pedro da La Portela de Valcace a Triacastela per 36km.
Pioggia. 
Vento.
Freddo. 
La giornata più difficile da affrontare da quando sono in cammino. Sono state 10 lunghissime ore di pioggia, di vento forte e di freddo. Non ci siamo mai fermati, neppure una sosta perché facendolo i nostri vestiti zuppi d'acqua ci facevano gelare. Abbiamo preferito mangiare camminando e restare dentro il tepore dei nostri stessi panni annegati tra sudore e pioggia. 
Ho addirittura rimpianto il caldo torrido delle Mesetas nei momenti in cui il vento mi trascinava da una parte piuttosto che dall'altra. 
Abbiamo affrontato la montagna tra sentieri di pietre e fango. 
Spesso ero io a chiudere la fila, altre volte il mio andare avanti era al fianco di Pedro. Rosario ha una marcia in più rispetto a noi e fa quasi sempre da apristrada.
Guardo le mie scarpe ridotte ad uno stato pietoso e provo pena per loro. Poi guardo quelle di Pedro, già quasi completamente strappate nella parte superiore e i sandali in plastica di Rosario ed allora ricordo che il grosso è ormai stato fatto. 
Il mio Cammino di Santiago. 18° giorno di viaggio: 36 km da La Portela de Valcarce a Triacastela, al vento e alla pioggiaIl fiume ci scorre quasi sempre vicino e sento il rumore dell'acqua sotto di me. Poi le mucche, i cavalli, i falchi, i topi di campagna. Noi siamo solo ospiti, nulla di più e nulla di meno. 
"Forza ragazzi, ancora pochi chilometri e anche per oggi è fatta" - ripeto loro, mentre controllo la mia guida che ormai è zuppa d'acqua quasi quanto me.
Loro si fidano di me, tanto quanto io di loro e non potrebbe essere diversamente. 
Però, durante queste lunghe ore ho tanto pensato, spesso ad alta voce, mentre ero vicina a Pedro tanto lui non mi capisce se io non voglio farmi capire. 
Mi mancano mio marito e mio figlio, le uniche ragioni per cui sento forte il desiderio di tornare a casa. 
La montagna oggi è stata impietosa, ma ancora una volta i due siciliani e lo spagnolo hanno accorciato la distanza che li separa da Santiago de Compostela. 
Ancora una volta, passo dopo passo, risate dopo risate, chiacchiera dopo chiacchiera, hanno raggiunto l'albergo che per ultimo accoglierà le fatiche del loro giorno di cammino.
Ma sentiamo anchela voce di Rosario Maccarone su questa 18^ tappa: 18° 
giorno di cammino. Sveglia alle 6.00, dato il buongiorno a Elena e Pedro. Rifatta la mocilla si decide dove arrivare. Da La Portela de Valcarce a Triacastela sono 36 km ma chi conosce questo percorso sa che ci sono quattro ore di salita ripida nel bosco. Noooooooo! Piove e mo', un'attimo di smarrimento, ma dopo cinque minuti siamo pronti, indossato il poncho comprato in un Decathlon all'ultimo minuto a cinque euro e che adesso vale oro. Il Cammino ti da quello di cui hai bisogno. L'acqua che ti cade addosso e che, all'inizio, credevamo potesse darci fastidio si rivela una benedizione del Signore. Ci sentiamo come una pianta che da giorni non viene annaffiata. Il paesaggio e' bellissimo: con i suoi piccoli pueblo e montanari che compaiono e scompaiono all'improvviso. Il fango ci rallenta ma non ci ferma. Si arriva alla cima di Cebreiro dopo 14 km paesino di un bello che ti lascia senza fiato o forse è stata la salita. Da li in poi è tutta discesa. All'inizio crediamo di aver smarrito la strada ma, dopo un po', vediamo la freccia gialla che ci ha accompagnato da Saint Jean Pied de Port e che per noi è come la stella cometa a dirci che la strada e' quella giusta. "Mancano solo 21 km" - dice Elena -, "cosa vuoi che siano? Oramai nulla ci mette paura!". Sole, vento, acqua ti appartengono e ti temprano. Ho amato questo cammino dal primo istante che l'ho pensato di fare e adesso rimarrà ancora di più dentro di me con tutti i suoi momenti di difficoltà, spensieratezza, intimità e spiritualità. Domani è un'altro giorno, Santiago si avvicina e Pedro ogni giorno ci guarda con quegli occhi di un "cane" che non vuole essere abbandonato. Ti vogliamo bene, amico spagnolo, che ci hai dato e ci dai ogni giorno lezioni di vita con i tuoi sorrisi, i tuoi silenzi i tuoi sguardi di chi non ha capito una battuta che esci una volta arrivati all'albergue per comprare i biscotti a Elena che sai che ha fame e questo la rende nervosa. Grazie, Cammino di Santiago, ci hai dato un amico che rimarrà sempre nel nostro cuore. Ultreya  

Il mio Cammino di Santiago. 18° giorno di viaggio: 36 km da La Portela de Valcarce a Triacastela, al vento e alla pioggia

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  1. Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal 

  2. Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona 

  3. Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia

  4. Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos 

  5. Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)

  6. Il mio Cammino di Santiago. Sesto giorno di viaggio (14 agosto 2014): da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada. La spiritualità del Cammino e le motivazioni ad affrontarlo

  7. Il mio Cammino di Santiago. Settima tappa: 36 km da Santo Domingo de la Calzada al minuscolo borgo di Villafranca Montes de Oca

  8. Il mio Cammino di Santiago. Ottava tappa (16.08.2014): 40 km da Villafranca Montes de Oca a Burgos

  9. Il mio Cammino di Santiago. Nono giorno di viaggio da Burgos a Hontanas: 31 km nel cuore della Meseta. Ma la felicità é nel camminare!

  10. Il mio Cammino di Santiago. Decimo giorno di viaggio: 36 km da Hontanas a Frómista

  11. Il mio Cammino di Santiago. 11° giorno di viaggio: 37 km da Frómista a Calzadilla de la Cueza. La lezione di oggi: Il Cammino ti dà ciò di cui ha bisogno!

  12. Il mio Cammino di Santiago. 12° giorno di viaggio: 40 km da Calzadilla de la Cueza a El Burgo Ranero

  13. Il mio Cammino di Santiago. 13° giorno di viaggio: i 39 km da El Burgo Ranero a León

  14. Il mio Cammino di Santiago. 14° giorno di viaggio: 36 km da León a Hospital de Órbigo. 300 km alla meta e il desiderio che il Cammino non debba mai finire

  15. Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio da Hospital de Órbigo a Rabanal del Camino. Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

  16. Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!

  17. Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de Valcarce. Impronte di passi ed impronte indelebili nel cuore


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26 agosto 2014 2 26 /08 /agosto /2014 06:21
Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de Valcarce
Il 25 agosto 2014, la tappa dei due pellegrini siciliani Elena Cifali e Rosario Maccarone, sempre accompagnati dallo spagnolo Pedro, si è snodata da Ponferrada a La Portela de Valcarce, un minuscolo borgo di appena poche decine di abitanti.
(Elena Cifali) Diciassettesimo giorno di cammino con Rosario e Pedro: la nostra tappa di oggi è andata da Ponferrada a La Portela del Valcarce per 37 km. 
Riuscire ad uscire da Ponferrada non è stato semplice, come per tutte le città bisogna prima attraversare la periferia per poter ritrovare la campagna. 
Intanto la giornata inizia tra risa e gioia insieme con gli amici Carlo, Silvia, Alberto e Andrea che da giorni ormai condividono tante tappe con noi. 
Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de ValcarceI gruppi si uniscono e si sfaldano di continuo, ma non il mio. 
Io, Rosario e Pedro siamo oramai consolidati e nessuno dei tre si allontana dagli altri due per più di 50 metri. È buffo sentirci parlare: io in dialetto siciliano, Rosario in romanesco e Pedro in Spagnolo. Tuttavia ci capiamo, o forse sarebbe più opportuno dire ci comprendiamo, alla perfezione. 
Mi mancheranno tanto questi due cavalieri che, uno alla mia destra e l'altro alla mia sinistra, accompagnano il mio intercedere verso Santiago de Compostela.
Stiamo per giungere in Galizia e il paesaggio, i paesini di montagna che attraversiamo sono davvero da fiaba. 
Si fa presto a dire "Cammino", si fa presto a dire "pellegrino". 
Come in tutte le cose, tra il dire e il fare c'è di mezzo tanta fatica. Noi stiamo attraversando la Spagna a piedi, senza nessun aiuto, senza nessun mezzo di trasporto, contando solo su noi stessi e sulle nostre capacità. Non è semplice, nessuno ci obbliga, se non la nostra coscienza e la nostra soddisfazione personale. 
Ieri, davanti alla Croce di Ferro la mia pietra sembrava minuscola al confronto di molte altre. I nostri peccati non saranno certamente lavati col sudore di questi giorni nè col sangue dei nostri piedi. 
Probabilmente non sapremo mai se andare a Santiago servirà veramente a farci meritare l'indulgenza.
Qui, su queste montagne, su questi fiumi, tra questi alberi, tra salite ripide e discese spaccagambe non esiste nessuna certezza, se non quella di essere infinitamente piccoli al cospetto del mondo e del prossimo. 
Spesso, oltre ai nostri passi lasciamo al suolo anche l'impronta dei bastoni. Io sto lasciando un impronta anche dentro al cuore. Santiago sarà un motivo in più per tornare a casa dalla mia famiglia, sarà un motivo in più anche per cambiare tante cose che fino a pochi giorni fa mi sembravano importanti e che oggi guardo con occhi diversi. 
Non so cosa stia cercando, non so cosa stia accadendo, non so se tornando a casa tutto tornerà come prima. 
Non mi aspetto nulla, ma tutto ciò che mi sarà dato sarà ben accetto. 
Le mie scarpe iniziano a strapparsi, la suola è ormai priva di qualsiasi ammortizzazione, sento ogni sassolino che calpesto prima sotto il piede e poi fin su nel cuore. 
Ho pregato gambe, piedi e scarpe di resistere ancora perché non è ancora arrivato il momento di mollare. La testa c'è tutta, c'è sempre stata, ed è la mia unica certezza.

Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de ValcarceMa leggiamo anche ciò che scrive Rosario Maccarone, al termine della tappa del 25 agosto: Perdere ogni cognizione di tempo e' quello che succede durante il cammino. I giorni passano e la distanza tra di noi è Santiago e' sempre più breve. Anche oggi 35 km percorsi, di cui gli ultimi 14 in salita, che si sono andati a sommare a quelli già fatti gli altri giorni. "Partire presto e con passo veloce" - ci siamo detti la sera prima. Uscire alle 6.30 dall'unico ostello di Ponferrada, ci ha permesso di ammirare il castello ancora in notturna, in modo fiabesco. E' importante arrivare fuori dalla città prima che iniziasse il traffico. Qui si cammina tra sterminati campi di grano e boschi. Rari sono i momenti in mezzo al traffico. Ritornando al Cammino sono passati 24 km e ci troviamo a Villafranca dove ammiriamo la chiesa di San Francesco che, purtroppo, è "cerrada" (chiusa) un colpo d'occhio al centro storico e panino con frittata di patate rimasta la sera prima a Pedro e giustamente portata via. Non ci sono particolari emozioni oggi, ma tanta fatica nell'affrontare i 14 km finali di salita ripida e con la "mucilla" di 8 kg sulle spalle. Arrivare all'albergue (albergo) significa riposo e ricaricare le batterie per affrontare domani una nuova giornata da pellegrino. Adesso tanta ninna e Ultreya
Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de Valcarce

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  1. Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal 

  2. Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona 

  3. Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia

  4. Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos 

  5. Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)

  6. Il mio Cammino di Santiago. Sesto giorno di viaggio (14 agosto 2014): da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada. La spiritualità del Cammino e le motivazioni ad affrontarlo

  7. Il mio Cammino di Santiago. Settima tappa: 36 km da Santo Domingo de la Calzada al minuscolo borgo di Villafranca Montes de Oca

  8. Il mio Cammino di Santiago. Ottava tappa (16.08.2014): 40 km da Villafranca Montes de Oca a Burgos

  9. Il mio Cammino di Santiago. Nono giorno di viaggio da Burgos a Hontanas: 31 km nel cuore della Meseta. Ma la felicità é nel camminare!

  10. Il mio Cammino di Santiago. Decimo giorno di viaggio: 36 km da Hontanas a Frómista

  11. Il mio Cammino di Santiago. 11° giorno di viaggio: 37 km da Frómista a Calzadilla de la Cueza. La lezione di oggi: Il Cammino ti dà ciò di cui ha bisogno!

  12. Il mio Cammino di Santiago. 12° giorno di viaggio: 40 km da Calzadilla de la Cueza a El Burgo Ranero

  13. Il mio Cammino di Santiago. 13° giorno di viaggio: i 39 km da El Burgo Ranero a León

  14. Il mio Cammino di Santiago. 14° giorno di viaggio: 36 km da León a Hospital de Órbigo. 300 km alla meta e il desiderio che il Cammino non debba mai finire

  15. Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio da Hospital de Órbigo a Rabanal del Camino. Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

  16. Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!

 


Il mio Cammino di Santiago. 17° giorno di viaggio: 37 km da Ponferrada a La Portela de Valcarce


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25 agosto 2014 1 25 /08 /agosto /2014 16:01

Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!

(MC) Il 24 agosto 2014 è stato il sedicesimo giorno di cammino per i nostri due pellegrini siciliani Elena Cifali e Rosario Maccarone, sempre in compagnia di Pedro: laloro tappa si è snodata da Rabanal del Camino a Ponferrada, per una distanza di 35 km.
 Ponferrada che rende il nome da un ponte costruito nel XII secolo per consentire ai pellegrini di superare il fiume Sil nel loro cammino verso Santiago di Compostela. è una grossa cittadina di circa 70.000 abitanti, sempre nella Provincia di Leòn. 
Poco prima dell'arrivo a Ponferrada, Elena Cifali e i suoi compagni di cammino si sono fermati ai piedi della Croce di Ferro (la Cruz de Hierro), che è considerata - per il suo valore simbolico - uno dei punti più cruciali e significativi del Cammino di Santiago, e qui con gioia hanno compiuto il rituale che tanti pellegrini prima di loro hanno fatto.
Per riprendere quanto scritto ieri, ci sono molti modi diversi di compiere il Cammino di Santiago: ci sono quelli che lo percorrono in bici, altri -più di rado - a cavallo, quelli che vanno a piedi a passo lento e quelli che camminano velocemente. Ciascuno ha le sue motivazioni più o meno profonde, piùo meno consapevoli, il suo progetto, segreto o esplicito che sia. E ciascuno porta con sé il fardello della propria vita, una promessa da sciogliere, un voto da compiere, il desiderio di conoscere se stesso, la voglia di trovare qualcosa, anche se non si sa bene cosa, il desiderio di fare qualcosa in muta condivisione con la persona amata come l'anziana coppia in cammino in cui elena cifali si è imbattuta a meno di 300 km da Santiago.

il Cammino, tra le molte cose, insegna ad essere tolleranti: non solo ci si sbarazza strada facendo dei propri fardelli, ma anche si riempe la propria gerla di cose, di sensazioni, di affetti, di nuove e straordinarie amicizie - per quanto temporanee esse siano. Ed è attraverso il confronto con gli altri, ognuno con la propria solitudine e con la propria diuturna fatica e con le sue motivazioni ogni volta diverse, che ciascun pellegrino impara ad essere tollerante e gentile: una gentilezza che solo il viandante nel suo rispecchiarsi in altri viandanti e negli hospitalieri che incontra lungo la strada può conoscere ed imparare a praticare.
E nessuno dei modi di compiere il Cammino di Santiago può essere sanzionato o criticato. Ha un sapore alquanto fondamentalista e di intolleranza nei confronti delle ragioni degli altri che qualcuno venga a dirci come il Cammino di Santiago debba essere fatto e se debba essere fatto, il come e il perché e il quando.
Ma siccome voglio mantenere alla mia vocazione di psicologo, voglio pensare che coloro i quali sostengono che ci sia solo un Modo per portare avanti il Cammino siano quelli che non l'hanno mai fatto e che forse mai lo faranno e che pensano che, se lo facessero, lo farebbero in questo modo e non in un altro.

E tornando ai nostri pellegrini, loro stanno portando avanti il loro cammino con gioia, aperti agli incontri casuali, all'apertura di nuove amicizie.
 

Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!( Elena Cifali) Sedicesimo giorno di Cammino da Rabanal del Camino a Ponferrada per 35 km, sempre con Rosario e Pedro. 
Anche stasera è arrivato il momento del riposo. 
Ho avuto mal di pancia per tutto il giorno e camminare non mi è risultato semplice. 
Il mondo di oggi è stato una visione davvero spettacolare. Le montagne si sono parate davanti ai nostri occhi, i fiumi si sono fatti attraversare tramite i loro millenari ponti romani. 
Il verde degli alberi faceva a gara con l'azzurro macchiato di bianco del cielo.
La dolcezza della signora anziana che fa il Cammino col marito mi ha lasciato incredula.
Lo spirito dei pellegrini è sempre lo stesso: generoso, gentile, umile. 
Ho letto tanto del momento magico che tocca provare ad ogni pellegrino quando si trova d'incanto sotto la croce di ferro. 
Finalmente quel momento è arrivato anche per me. 
Ho posato il mio zaino vicino la staccionata di legno, ho aperto la cerniera e con gesti lenti -quasi religiosi- ho preso la "mia pietra".
La mia pietra, quella prelevata a 3000 metri sull'Etna, quella che porta il nome di tante persone a me care, quella che racchiude il simbolo dell'amore, adesso giace ai piedi della Croce di Ferro. 
Che gioia!
L'ho posizionata vicina vicina ad un piccolo e vecchio crocifisso che per primo ha catturato la mia attenzione. 
Ci sono sentimenti che non si possono spiegare e che non voglio spiegare, ognuno li vive a suo modo. 
Non ho mai pensato di fare un Cammino di Fede, non ne sarei capace e tanto meno degna. 
Il mio è piuttosto un Cammino di gioia, di sane risate, di amici nuovi, di scoperta, di ricerca, di partenza e mai di arrivo. 
Avere la presunzione di farmi scuola o di insegnarmi come si fa il Cammino è stupido quanto inutile. 
Ci sono modi e modi di vivere questa esperienza, chi può dire che un modo sia più valido di un altro?
Ad ognuno il suo. 
Il mio procedere al momento si chiamano strada, cibo e branda. 
Il mio sorriso si chiama vita. 
I miei compagni si chiamano Rosario e Pedro. 
I miei amori si chiamano Ezio e Luca. 
Per tutto il resto, al momento, non c'è spazio.

 

Il mio Cammino di Santiago. 16° giorno di viaggio: da Rabanal del Camino a Ponferrada. Il mio è un Cammino di gioia!

 

Leggi il resoconto di tutte le tappe

  1. Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal 

  2. Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona 

  3. Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia

  4. Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos 

  5. Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)

  6. Il mio Cammino di Santiago. Sesto giorno di viaggio (14 agosto 2014): da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada. La spiritualità del Cammino e le motivazioni ad affrontarlo

  7. Il mio Cammino di Santiago. Settima tappa: 36 km da Santo Domingo de la Calzada al minuscolo borgo di Villafranca Montes de Oca

  8. Il mio Cammino di Santiago. Ottava tappa (16.08.2014): 40 km da Villafranca Montes de Oca a Burgos

  9. Il mio Cammino di Santiago. Nono giorno di viaggio da Burgos a Hontanas: 31 km nel cuore della Meseta. Ma la felicità é nel camminare!

  10. Il mio Cammino di Santiago. Decimo giorno di viaggio: 36 km da Hontanas a Frómista

  11. Il mio Cammino di Santiago. 11° giorno di viaggio: 37 km da Frómista a Calzadilla de la Cueza. La lezione di oggi: Il Cammino ti dà ciò di cui ha bisogno!

  12. Il mio Cammino di Santiago. 12° giorno di viaggio: 40 km da Calzadilla de la Cueza a El Burgo Ranero

  13. Il mio Cammino di Santiago. 13° giorno di viaggio: i 39 km da El Burgo Ranero a León

  14. Il mio Cammino di Santiago. 14° giorno di viaggio: 36 km da León a Hospital de Órbigo. 300 km alla meta e il desiderio che il Cammino non debba mai finire

  15. Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio da Hospital de Órbigo a Rabanal del Camino. Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

 

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24 agosto 2014 7 24 /08 /agosto /2014 08:02

Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio: Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

 

(MC) Ci sono oggi molti modi diversi di interpretare il Cammino. Modi che, a volte, hanno a che vedere con forme insospettabili di religiosità laica o comunque di un bisogno di ricerca interiore. 
Tanti possono intraprendere il Cammino, perché il Cammino é di tutti e non è necessario che si debba essere credenti per farlo.
E ognuno lo può interpretare a modo proprio, traendone delle cose impareggiabili ed inattesi; se si è fortunati, anche l'illuminazione di un momento, un istantaneo satori, la bellezza di un incontro, la trascendenza di un alba o di un tramonto e gli addii che temprano al sentimento dell'impermanenza delle cose e delle persone.
Scrivo queste considerazioni iniziali, prima di passare al resoconto di Elena Cifali sulla 15^ tappa, in risposta a ciò che scrive con una punta di irritazione e di acredine, un Ignazio Stassi a commento di una delle puntate de"Il mio Cammino di Santiago" di Elena Cifali

"Il Cammino esiste da sempre, ma mi spiace che per molti non ha il vero senso del pellegrinaggio e che oggi spesso diventa un viaggio da reportage, in cui vengono elencati i km fatti come se si trattasse di un'impresa sportiva. Mentre c'è tanta gente animata da forza spirituale che percorre molti più km al giorno in silenzio, in solitudine e senza pubblicare nulla dell'impresa. Il Cammino è tutt'altra cosa ...non fatene un viaggio sportivo!".

Personalmente sono un cultore della serendipity, cioè di quella particolare attitudine interiore e mentale che fa sì che, quando si sia alla ricerca di qualcosa, possibilmente se ne trova un'altra del tutto inattesa. Il modo di affrontare il cammino di cui parla Ignazio Stassi è soltanto uno dei modi ed io non mi sentirei affatto propenso a sostenere che debba essere Il Modo... Mi sembra che in questo modo di intendere vi sia un certo atteggiamento fondamentalista contrario alla libertà di intenti di ciascun individuo, dal quale occorre proteggersi...
il 23 agosto 2014 ha visto la 15^ tappa del viaggio di Elena Cifali e di Rosario Maccarone, assieme ai quali continua a procedere aggregato l'amico spagnolo Pedro. Anche oggi i tre hanno viaggiato per 35 km da Hospital de Órbigo a Rabanal del Camino, cittadina della provincia di Leon nella comunità autonoma di Castiglia e León e che faa parte del comune di Santa Colomba de Somoza , nella regione di Maragatería
Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio: Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!(Elena Cifali)  Quindicesimo giorno di cammino, da Hospital De Órbigo a Rabanal del Cammino per 35 km con Rosario e Pedro. 
Camminare a lungo non mi è mai pesanto in questi giorni, anzi, è la cosa che meglio mi riesce di fare. 
Che siano 20, 30 o 40 km poco mi importa, l'importante è andare avanti. 
E ad andare avanti io e i miei compagni siamo davvero bravi. 
Prima di partire avevo immaginato che mi sarei stancata e diverita, ma mai avrei immaginato che sarebbe stato così bello. 
A metà mattina siamo già quasi arrivati ad Astorga, quando la nostra attenzione é stata attirata da un'enorme croce e dalla presenza di un cantante di strada. 
Gli chiedo il nome: "Señorita italiana, me llamo José" - mi dice mentre intona un motivo che mi diverte e mi fa ballare con Rosario, mentre Pedro ci riprende col telefonino. 
Ridiamo, cantiamo e balliamo, come se il mondo fosse tutto qui. 
Il senso di libertà che ci pervade non ha precedenti: 
lo sento vivo, unico e nuovo. 
In questi momenti vorrei che il Cammino non finisse mai. 
Da li a poco siamo già in centro ad Astorga. Una città molto bella ed ospitale. 
Da questo momento in poi abbandoniamo le Mesetas e il paesaggio cambia. La terra abbandona il giallo-oro delle spighe mature e si tinge di rosso e di verde. 
Rosso come la passione che ci spinge, verde come la speranza che ci guida a Santiago. 
Non immaginavo che mi sarei posta così tante domande ma immaginavo che avrei trovato tante risposte.
Non è così!
Le domande si moltiplicano e le risposte si dimezzano.
Elena, Rosario e Pedro insieme, spesso mano nella mano conquistano giorno per giorno un pezzetto di Spagna mentre continuano a scambiarsi le loro rispettive lingue di origine. 
Ci comprendiamo perfettamente adesso mentre i nostri visi si illuminano alla vista di ciò che non hanno mai visto e i nostri occhi si illuminano di una nuova luce.
Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio: Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!Ma sentiamo anche - per una volta - la voce di Rosario Maccarone che testimonia: Rabanal Del Camino questo é stato l'ultimo pueblo (paese) raggiunto dopo 35 km. Questo cammino o meglio i 538 km, percorsi sino ad ora, ci hanno fatto visitare molte iglesias. Erano il nostro punto di riferimento e primo avvistamento di un pueblo con il loro campanile visibile già da molto lontano), ci incoraggiava ad allungare il passo per poter riposare o sostare per la notte. Bellissime e sfazzose le chiese di Leòn, Pamplona, Santo Domingo e tante altre ma quelle che forse mi rimarranno più nel cuore sono le chiese piccole con i loro nidi di cicogne, curate e semplici. Ad aspettarci sempre una signora per apporre il sello [il timbro del passaggio sulle credenziali di pellegrino]e augurarti buon cammino, una piccola offerta e' sempre gradita. Domani le strade bianche ci aspettano, i chilometri diminuiscono e il mal di Santiago aumenta o sara' la compagnia di Elena e Pedro che non vorrei che finisse ma come tutte le cose belle rimarranno indelebili nel mio cuore. Ultreya!
Il mio Cammino di Santiago. 15° giorno di viaggio: Ultreya! Suseya! Vai oltre! Vai su, Pellegrino!

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  1. Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal 

  2. Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona 

  3. Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia

  4. Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos 

  5. Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)

  6. Il mio Cammino di Santiago. Sesto giorno di viaggio (14 agosto 2014): da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada. La spiritualità del Cammino e le motivazioni ad affrontarlo

  7. Il mio Cammino di Santiago. Settima tappa: 36 km da Santo Domingo de la Calzada al minuscolo borgo di Villafranca Montes de Oca

  8. Il mio Cammino di Santiago. Ottava tappa (16.08.2014): 40 km da Villafranca Montes de Oca a Burgos

  9. Il mio Cammino di Santiago. Nono giorno di viaggio da Burgos a Hontanas: 31 km nel cuore della Meseta. Ma la felicità é nel camminare!

  10. Il mio Cammino di Santiago. Decimo giorno di viaggio: 36 km da Hontanas a Frómista

  11. Il mio Cammino di Santiago. 11° giorno di viaggio: 37 km da Frómista a Calzadilla de la Cueza. La lezione di oggi: Il Cammino ti dà ciò di cui ha bisogno!

  12. Il mio Cammino di Santiago. 12° giorno di viaggio: 40 km da Calzadilla de la Cueza a El Burgo Ranero

  13. Il mio Cammino di Santiago. 13° giorno di viaggio: i 39 km da El Burgo Ranero a León

  14. Il mio Cammino di Santiago. 14° giorno di viaggio: 36 km da León a Hospital de Órbigo. 300 km alla meta e il desiderio che il Cammino non debba mai finire

 

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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Lara arrivo pisa marathon 2012  arrivo attilio siracusa 2012
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