(Maurizio Crispi) Ed eccoci a partecipare ad un Parkrun sudafricano, proprio nell'ultimo giorno dell'anno.
Per motivi di vicinanza abbiamo scelto il Lonehill Parkrun che ha luogo a non molta distanza dal Midstream Estate, nel territorio di Johannesburg, e nel contesto del Lonehill Park Dam.
Una scelta ottima: questo Parkrun ha luogo all'interno di una vasta riserva naturale, la Lonehill Nature Reserve che si estende tutt'attorno ad una piccola collina rocciosa dalle venatare rossastre e che spicca solitaria rispetto alle dolci variazioni collinari che caratterizzano il paesaggio circostante.
La collina di rocce (enormi massi accastati gli uni sugli altri, senza alcuna vegetazione nella parte sommitale, ha un che di magico.
E, in effetti, questa magia della roccia era stata sicuramente colta dalle popolazioni ancestrali di questi luoghi che nei suoi dintorni qui si insediarono. Tant'é che nel 1960 degli scavi archeologici hanno portato alla luce due fornaci scavate nella roccia.
Il punto di raccolta si trova al riparo di grandi alberi fronzuti. La giornata, malgrado l'ora, si presenta già calda... La folla è piuttosto cospicua: ci sono dei cartelli che indicano dove posizionarsi. "Pram" per quelli che che correranno spingendo il baby jogger; "Dogs"per quelli che faranno la loro corsa in compagnia del proprio amico a quattro zampe (in alcuni casi anche due). E poi tutti gli altri.
Ma, in realtà, poi, ognuno si mette dove gli pare...
Prima dello start, uno dei volontari di questo Parkrun, Brynn Janeke (questo il suo nome, come apprenderò in seguito, parlando con lui) fa il consueto briefing pre-corsa, secondo il protocollo collaudato di tutti i parkrun del mondo.
Per farsi sentire da tutti i presenti che assommano ad occhio e croce ad alcune centinaio, si è messo in piedi su una piccola sedia e parla in un microfono che amplifica la sua voce.
E quindi il via.
E' una vera festa, prima come sempre accade sfilano i più veloci,poi tutti gli altri: c'è di tutto. E questo dimostra come la filosofia del Parkrun sia fatta per tutti coloro che finiscono per essere esclusi dallo spirito competitivo messo in scena da amatori che hanno perso di vista il senso di essere amatori Lonehill Parkrun e dalle ristrettezze dei tempi massimi.
Ci sono uomini e donne sovrappeso, bambini e adolescenti di tutte le età, donne incinte, anziani e anzianissimi, alcuni semi-sciancati e costretti a camminare appoggiandosi ad un bastone. Altri non sono nemmeno abbigliati con abiti tecnici da corsa, ma vestiti normalmente come se fossero usciti di casa per una passeggiata.
Data la vastità del parco che regala peraltro dei colpi d'occhio formidabili, i runner e i camminatori completeranno la distanza in due giri soltanto, ciascuno di 2500 metri circa.
Si arriva nel punto più estremo al koppje (la collina solitaria), poi si costeggia un grazioso laghetto ombreggiato da alcuni imponenti salici piangenti (così mi sembrano), su uno dei quali stanno appollaiati decine di grandi uccelli bianchi che non spiccano ai il volo (forse lo faranno più tardi, quando si saranno riscaldati al sole), si attraverso un grazioso ponte di legno e di ferro e quindi si torna a percorrere la stessa strada del primo giro, sino alla fine e alla volata finale (per quelli che si sentono di affrontarla), alla finishing line.
Molti mi prendono per un fotografo ufficiale e chiedono dove potranno trovare le foto: in effetti, non c'è nessun altro che fotografa. Tanto che mi viene chiesto di immortalare in foto uno che oggi ha corso il suo centesimo Parkrun.
Mi intrattengo a parlare con il volontario con cui ho già parlato prima prima che, staccando i tempi di arrivo con il cronometro, mi dà la progressione del numero degli arrivati, numero che rilancia alla ragazza, anch'essa una volontaria che distribuisce i cartellini che serviranno poi ad abbinare il codice a barre individuale con il tempo di arrivo.
Come ho detto, si chiama Brynn Janeke ed è lui stesso un corridore di Parkrun: mi mostra con orgoglio il berrettino che indossa che -- mi spiega - viene rilasciato a chi abbia corso 20 parkrun in sud Africa in 20 location diverse. Ma mi dice anche che presto andrà a Londra per partecipare al Parkrun all'origine di tutti i Parkrun, il "Primo", in assoluto - Bushy Park - e che lo farà approfittando di una settimana di viaggio in UK.
Cogliendo l'occasione gli parlo dei parkrun in Italia e mi risponde che lo terrà presente: prima o poi ci farà un pensiero.
Quando il conto ha superato i 320 arrivi, i runner arrivano ancora, ma con il contagocce e gli ultimi come i primi sono felici e contenti; e poi il flusso si arresta.
Brynn mi dice che questa volta il numero dei partecipanti è stato inferiore al solito: solitamente hanno una media di 700 partenti. Grande! Forse , questa volta, sono stati dimezzati dal fatto che siamo all'ultimo dell'anno e che questo in Sudafrica è il periodo delle vacanze estive...
All'arrivo, tutti sono stati accolti calorosamente, dal volontario addetto di distribuire i tallocini con il numero progressivo dell'arrivo. A tutti spettava un grande sorriso e l'esclamazione "Well done"!
Uno spettacolo che mi messo allegria e che mi ha dato la sensazione di essere all'interno di una grande famiglia, specie conoscendone già riti e miti.
Poi, nel giro di poco tempo, una volta arrivato l'ultimo e smantellata la segnaletica del percorso, la folla come d'incanto è sparita e tutti sono tornati alle proprie occupazioni usuali. Tanto, tra una settimana, ci sarà una prossima volta, la prima del nuovo anno. Il Parkrun non ti tradisce mai:c'è sempre, da una settimana all'altra, un appuntamento immancabile...
Solo alcuni si sono soffermati a fare un picnic nel prato, mentre altri si sono diretti verso un locale confinante con il parco, che in occasione del Parkrun tiene aperto il cancello posteriore che dà appunto sul prato, in modo tale che i runner possano accedervi senza dover fare un giro complicatissimo, costretti per questo a prendere l'auto. Anche questo un bell'esempio di interazione e di attivazione di circuiti virtuosi! Casualmente, ho scoperto che il locale che funziona da bar e da ristorante (dall'ora di Breakfast sino a quella di cena) con tavoli che godono di una meravigliosa vista sul laghetto e sul koppje, si chiama Antonio's ed è probabilmente gestito da un Italiano.
Web
Lonehill Parkrun: http\://www.parkrun.co.za/lonehill/
Lonehill Parkrun su Facebook: https\://www.facebook.com/lonehillparkrun/
Lonehill Nature Reserve: http\://www.sa-venues.com/game-reserves/ga_lonehill.htm
Foto di Maurizio Crispi
Tutte le foto relative all'evento raccontato nell'articolo sono state pubblicate sulla omonima pagina Facebook
Ultramaratone, maratone e dintorni - Photos | Facebook
Ultramaratone, maratone e dintorni, Palermo, Italy. 4,866 likes · 94 talking about this. Una pagina Facebook per ospitare resoconti di cronaca, racconti...
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La galleria fotografica su "Ultramaratone, Maratone e Dintorni" (pagina FB), con circa 850 foto dell'evento
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