(Maurizio Crispi) Viste da dietro... sono le gare podistiche cui ha partecipato Vero Fazio (ASD Plus Ultra Trasacco) negli ultimi anni della sua carriera podistica, cominciata circa vent'anni fa (quando cominciò a correre, era - più o meno - l'anno 1993, nel secolo scorso, in altri termini...): e le sue gare viste da dietro sono raccolte in un unico volume edito a stampa il cui titolo completo è "Viste da dietro.Impressioni ed emozioni di chi le gare le vive da dietro" (Plus Ultra Trasacco 2013, edito dalla Tipografica Renzo Palozzi srl).
Vero Fazio ex-ufficiale dell'Esercito si è accostato alla corsa come tanti, cioé con un approccio salutistico, anche se la sua scelta di dedicarsi a questa attività sportiva in particolare ha radici lontane nelle sue passioni giovanili, accese - ai tempi della Olimpiadi di Roma - dalle imprese di Berruti, di Wilma Rudolph, di Abebe Bikila: questi (ed altri), in un certo senso, sono i "padri" fondatori della sua passione podistica, a cui si sono aggiunti probabilmente altri elementi: l'attenzione e il gusto per il paesaggio, la consuetudine a collocare i diversi aspetti degli ambienti di corsa in una mappa interiore, la disciplina mentale richiesta, il dovere confrontarsi con le sfide di corsa, avendo l'opportunità di "rimirare" e divertirsi e, non ultimo (e forse, negli ultimi tempi, preponderante fattore), il piacere di correre per poter scrivere al termine di questa o quell'impresa il suo "commentario" podistico.
Ad un certo punto, come egli confessa in uno dei suoi racconti, per lui è divenuta fortissima la spinta a partecipare per poi poter raccontare, così come nella vita di tutti noi che continuamente procede in avanti secondo un vettore lineare, siamo portati ad avvolgerci su noi stessi e sulle nostre esperienze esistenziali, sicchè in qualche misura "viviamo, per poi poter ricordare".
Il "ricordare" è parte ineliminabile della nostra condizione umana: e, attraverso un infinito raccontare (o raccontarsi) si costruisce la nostra coscienza di uomini che sono tali in quanto hanno vissuto e possono dire (o scrivere) delle storie su di sé.
Il volume nasce come una raccolta cronologica delle sue cronache podistiche, a partire dal 2009 sino a tutto il 2012, con un capitolo in cui sono collocati alcuni racconti di eventi partecipati nel 2013, ancora in corso, al momento dell'uscita del volume.
A queste parti principali si aggiungono un prologo in cui egli racconti di una gara partecipata nel 2004 e che gli rimasta impressa nel cuore (Il Miglio frl "Golden Gala" allo Stadio Olimpico di Roma, il 2 luglio del 2004) e un'appendice che contiene contributi di altri affiliati al sodalizio Plus Ultra.
Ognuna delle parti in cui è suddiviso il volume è preceduto da una bella epigrafe, ognuna delle quali, evocativamente, rimanda alla filosofia della corsa che ispira fazio e (fortunamente) tanti altri runner (e non poteva mancare un grande omaggio a Forrest Gump, emblema della corsa praticata come strumento di crescita e personale).
Ogni racconto è breve ed agile e riflette il taglio orginale per il web (dove - si sa si dovrebbero evitare i testi troppo lunghi): da 2 a quattro pagine massimo. Ciò nondimeno, sono cronache esuariente che riescono a dare in sintesi un'idea dei posti e della qualità dell'organizzazione, il racconto in progress della sua personale performance, oltre ad altri elementi che possono essere a volte pensieri "laterali" rispetto alla gara in corso di svolgimento o libere associazioni, ma senza sbrodolamenti poichè Vero fazio è una persona molta concreta che ama attenersi ai fatti:.
Altro elemento rimarchevole è il voler sottolineare la gioiosità dell eeseprienze e il tentativo di vedere sempre le cose dal loro lato positivo, anche quando lo stomaco gli fa male.
Il tutto condito con una certa ironia.
Insomma, le cornache podistiche di Fazio si leggono con piacere e si gustano, perchè - specie se a leggerlo è un runner - ci si può ritrovare facilmente e senza sforzo nelle accurate descrizioni dell'ambiente e del caratteristiche del contesto, delle asperità, delle sensazioni e delle emozioni sperimentate.
D'altronde, i singoli capitoletti si possono anche leggere "a saltare", aprendo il libro a caso oppure cercando un particolare resoconto di gara, scorrendo l'esauriente capitolo, se l'interesse prepondarante possa essere quello di trarre elementi di conoscenza su quel particolare evento in vista di una propria partecipazione personale ad esso.
Alcuni delle manifestazioni podistiche a cui Fazio ha partecipato compaiono più volte, nelle sezioni dedicate ai diversi anni presi in esame.
I capitoli hanno dei titoli esclusivamente "funzionali" con l'indicazione della denominazione della gara, della location e della data in cui si è svolta.
Le gare descritte sono in prevalenza trail (molte delle quali valevoli prove del Circuito Parks Trail o del Circuito Wintertrail che includono, entrambi, trail del Centro Italia), ma anche "ecotrail" e d ecomaratone, oltre alle corse su strada, per le quali Fazio nn ha una soverchia passione ( e questo si vede dal modo in cui parla degli "stradaioli", quando per la prima volta affrontano un trail).
La gara in assoluta più trattata è stata Magraid. Correre nella Steppa, a cui Fazio è più volte tornato, sia perchè quei luoghi esercitano una forte attrattiva su di lui, sia perchè con quella gara è rimasto per lui un conto in sospeso (e, in effetti, ci sarà anche nel 2014, a quanto è stato annunciato dagli organizzatori del Magraid). Ma, forte di questa sua passione, non ha tralasciato di prendere parte anche all'impegnativo Magredi Mountain Trail (2011), sempre nel contesto del territorio friuliano.
Non mancano peraltro capitoli di interesse generale, quali i due scritti dedicati ad Abebe Bikila, oppure quello in cui si parla delle appresnisoni con cui un runner che ha superato i sessanta affronta la visita per l'idoneità sportivo-agonistica.
La sua prosa è precisa e descrittiva, non mancano i riferimenti che circostanziano nel dettaglio l'evento sportivo, chi lo ha organizzato, i suoi pregi e i suoi difetti, ma - nello stesso tempo - si colgono elementi per potersi fare un idea dell'uomo e del corridore Fazio, delle sue preferenze e delle sue idiosincrasie.
"Viste da dietro..." il titolo è apparentemente un po' ambiguo... se si fa una ricerca su un qualsiasi motore di ricerca il volume di Fazio non compare con immediatezza (sì, se si aggiunge al titolo, anche il nome dell'autore), bensì una lista di link in cui si parla di donne "viste da dietro" o le cui bellezze posteriori sono state spiate con delle cam nascoste.
C'è un'attinenza tra questo casuale (e non voluto) collegamento e l'intendimento dell'autore?
Forse sì, nel senso che egli sottolinea le sue descrizioni di gare offrono il punto di vista di uno che non corre molto veloce, anche se si comprende bene che non uno dei soliti "tapascioni" nel senso giovialioni del termine.
Ma nel senso che egli - viaggiando nelle retrovie - può cogliere degli aspetti delle qualità di una gara che ai primi solitamente passano inossevati, allora il punto di vista che egli ci offre è davvero impareggiabile.
Viste da dietro parla della bellezza di una qualsiasi gara che si può cogliere, quando si è svincolati dall'ansia di arrivare primo e non si è nemmeno "rosi"internamente dalla frustrazione di non potere essere tra i primi: una gara è sempre bella, se si affronta con lo spirito giusto e anche se si guarda da dietro, e si usa lo sguardo giusto per poterne cogliere tutti gli aspetti più accativanti.
Del resto, aggiungo a titolo personale che posso comprendere pienamente questa idea del guardare le gare da dietro: quando, nella mia carriera podistica ero diventato un podista "lento", più che altro perché mi ero stancato di fare "sacrifici" per tenermi ai tempi che, con un duro lavoro, ero riuscito a conquistare, cominciai a collaborare con la testata online di running podisti.net e i miei racconti (che, in genere, piacevano ed avevano un seguito) erano dei "commentari" alla gara in cui si parlava di persone, di incontri, di compagni di strada, di paesaggi, di fatti storici collegati a quella o a questa gara e di libere divagazioni sul tema.
Tant'è che una rivista di podismo, parlando di me in occasione di un'intervista che ebbero la bontà di farmi, mi definirono il "filosofo delle retrovie".
Quindi, anche per questo motivo, con Vero Fazio mi sono ritrovato sintonizzato sulla stessa lunghezza d'onda.
Il volume, come si diceva, è una raccolta di scritti che, inizialmente, come ci spiega l'autore nella sua breve introduzioni, furono ospitati settimanalmente su Spirito Trail, a partire da un primo articolo che Fazio personalmente inviò di sua iniziativa. E Soresi, direttore della testata, lo apprezzò quello scritto e credette in lui.
"L'articolo, bontà loro (...) lo giudicarono di loro interesse, lo pubblicarono e mi proposero di continuare la collaborazione. La rivista era ed è tuttora 'Spirito Trail', unica in Italia a trattare di corsa 'off road' in generale e in montagna, in particolare".
E ciò accadeva nel 2009.
E, si sa, la possibilità di avere una "tribuna" di lettori, rende chi ha già la passione della scrittura più propenso a scrivere delle proprie esperienze: e, con facilità, le occasioni si moltiplicano, anche quando si mettono nero su bianco le sensazioni che si provano correndo durante un semplice allenamento ("L'appetito vien mangiando", per così dire).
Successivamente, Fazio, nel 2011, propose ad Alvise Di Salvatore, presidente del sodalizio OPOA Plus Ultra di Trasacco, del quale nel 2006 era entrato a far parte (oggi ASD Plus Ultra), e a Pietro Vicaretti, webmaster del sito ufficiale della Società, una collaborazione fissa.
La sua richiesta fu accolta, come segno di grande stima ed apprezzamento dei suoi scritti: e Pietro Vicaretti creò con grande sollecitudine una rubrica fissa nel sito internet, dal titolo "Viste dietro" che accoglie oggi i suoi articoli e resoconti, al ritmo mediamente, di uno alla settimana.
Il volume si propone una finalità benefica che, in effetti, ha rappresentato una forte spinta alla pubblicazione a stampa della raccolta di articoli e che ne rappresenta un aspetto assolutamente apprezzabile e accresce il valore di un'impresa - quella della pubblicazione a stampa delle cronache podistiche di Vero Fazio - che reca impressa su di sè il sigillo di un forte spirito societario (che non è dato riscontrare in tutte i sodalizi sportivi).
Scrive l'autore nella sua prefazione: "Altro motivo forte che mi ha spinto a cimentarmi in quest'impresa, è statala decisione presa in accordo con il presdiente dell'ASD Plus Ultra Alvise Di Salvatore, di devolvere al Centro diurno ANFFAS di Celano la somma di denaro che sarà raccolta dalla cessione di questo libro in cambio di un'offerta assolutamente volontaria" (ib., p.8).
In effetti, si potrà notare, esaminando attentamente il volume che da nessuna parte è scritto il prezzo di copertina, proprio perchè il suo costo dovrà corrispondere all'entità di un'offerta libera che ciascuno si sentirà in cuore di offrire per questa causa benefica.
Vero Fazio è contattabile su Facebook o attraverso il sito web del sodalizio di cui fa parte.
In ultimo, siccome le mie recensioni non vogliono mai essere un'apologia, ma una critica serrata, volta a cogliere dei volumi che vengono recensiti luci ed ombre, dirò che io da editor avrei proceduto con un criterio diverso, senza nulla togliere al valore dei singoli resoconti, in modo tale da dare al lettore che aveva già avuto modo di leggere quegli articoli in ordine sparso e casualmente (oppure con la regolarità dell'aficionafdo) quei contributi man mano che venivano pubblicati in rete qualcosa di più.
Avrei forse individuato delle aree tematiche e raccolti gli articoli invece che seguendo un criterio cronologico secondo la prevalente tematiche, dando a ciascuna sezione tematica una presentazione generale e una breve prefazione di commento al singolo capitoletto.
Ma si sa questa mia è soltanto una critica che ha il tempo che trova: e molto difficile cosa si sarebbe fatto, se non si è stati in quella situazione.
Più volte mi sono ritrovato nel dilemma di pubblicare a stampa alcuni dei miei principali contributi alla testata di podisti.net, ma poi ho lasciato perdere, proprio per la difficoltà dell'impresa, non volendo appunto utilizzare un semplice criterio cronologico.
Quindi, non me ne voglia Fazio per questa piccola e benevola "critica" che, in realtà, attiene ai miei personali desiderata.
(Presentazione del volume nel sito web della ASD Plus Ultra Trasacco) Chi, amante del podismo, vorrà leggere questo libro per trarre da esso gli elementi di conoscenza utili a migliorare le proprie prestazioni in questa disciplina, resterà certamente deluso. Esso, pur trattando esclusivamente di corsa, non fornisce nessuna utile informazione sul modo di vestirsi per correre, quali le calzature più adatte, che diete seguire, come allenarsi e tutte quelle altre informazioni necessarie per diventare podisti degni di tale qualifica. In sostanza, dopo la sua lettura, le “scamorze” resteranno tali ed i campioni non riusciranno a ridurre i loro record di un solo decimo di secondo.
Per contro, in esso, vi si potranno trovare quelle sensazioni, suggestioni ed emozioni che accompagnano il corridore di modesto livello tecnico, e che, in quanto tale, in gara ha tutto il tempo per guardarsi intorno e per leggere le sensazioni che il proprio animo gli rimanda. Peraltro, questa filosofia di corsa farà si che quanti la seguiranno non potranno che vedere le gare stando in fondo alla fila, tra gli ultimi e le loro gare non potranno, perciò, che essere “Viste da dietro”.
Chi sarà incuriosito da questo libro e sarà tentato dal desiderio di leggerlo, potrà richiederlo all’autore contattandolo sulla sua e-mail (verofazio@alice.it) ed ottenerlo in cambio di una offerta in danaro, assolutamente volontaria e di entità soggettiva, che sarà devoluta, nella sua interezza, al Centro ANFFAS (Associazione Nazionale delle Famiglie di Persone con Disabilità Motorie e/o Relazionali) “Peter Pan” di Celano (AQ).
La somma così raccolta servirà per finanziare il progetto che prevede la realizzazione di una pensilina per coprire un tratto di strada privata che i disabili debbono percorrere giornalmente, con le loro carrozzine, per raggiungere, dall’area sosta delle vetture degli accompagnatori, l’infrastruttura ove vengono ospitati.
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