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23 settembre 2017 6 23 /09 /settembre /2017 09:46
VetrallaMare Marathon 2017 (20^ ed.). La VetrallaMare è una maratona che ha il colore dell'oro: per ripercorrere il percorso del signor Panella e del suo carrettino

...è una gara da provare, non solo perché è un ottimo allenamento per il corpo, correre fa bene, ma soprattutto perché è ristoratrice dell'anima.

Cristina Belmonte

VetrallaMare Marathon 2017

La Vetralla Mare è una maratona non competitiva, nata come allenamento/sfida tra amici, su di un percorso in linea che va dal comune laziale di Vetralla (in territorio di Viterno, sui Monti Cimini) al mare. E' l'essenza dello spirito amatoriale, pochi partecipanti per lo più amici di corsa di vecchia data, al cui manipolo si aggiunge di anno in anno qualche nuovo ospite, disposto a condividerne la filosofia. 
Vetusta, giunta quest'anno alla sua ventesima edizione, si è celebrata il 17 agosto 2017, con otto partecipanti: eppure i suoi fondatori hanno resistito alla tentazione di trasformarla in gara agonistica, stravolgendone il carattere. Hanno continuato a farla come sempre, per di stare assieme, per divertirsi facendo sport, come loro personale ed originale segnalibro annuale. Ma bello stesso tempo, giusto per fare le cose in regola viene stilata una classifica e viene assegnato un tempo cronometrico: lo spirito della corsa é che si parte assieme e si arriva tutti assieme, nessuno schizza in avanti, nessuno viene lasciato indietro. Se si guardano i tempi cronometrici assegnati a ciascun partecipante si vedrà che sono arrivati tutti a breve distanza uno dall'altrro, con una sfasatura massima di uno-due minuti.

Vetralla

(Cristina Belmonte) Sono solita correre guardando e controllando molto attentamente i miei passi: sono maldestra ed un capitombolo quando subentrano stanchezza e chilometri è probabile...quindi meglio stare attenti. Per questo motivo spesso non riesco ad ammirare con attenzione i paesaggi che attraverso nelle gare più lunghe, eppure se penso alla  Vetralla - mare mi vengono in mente tantissime "fotografie" che ho scattato nella mia mente ed un paesaggio intorno del colore dell'oro. In tutto il mio percorso l'ho avuto sempre nel mio campo visivo , che illuminava la campagna che abbiamo attraversato da Vetralla fino a Tarquinia lido, e colline e declivi dorati che hanno accompagnato i nostri passi...poi la sabbia e le spiagge  che tinteggiavano il quadretto del lungo mare scorto non appena ci siamo affacciati a pochi chilometri dall'arrivo. Questa maratona non è come le altre: l'ho sentito dire molte volte ed ora posso testimoniarlo perché nell'edizione 2017 c'ero anche io. Ha il calore di una festa tra amici.
Si ripercorrono i passi del signor Panella col suo carretto, attraverso un percorso dolcemente collinare, dalla campagna fino al mare. Ci si sveglia presto, alle 5.00 del mattino per poter partire alle 6.00 e sfidare il caldo di agosto il più tardi possibile. Ma non è una sveglia come le altre: ha il sapore familiare e l'odore del caffè appena fatto, a casa Di Gregorio e Panella che sono soliti ospitare molti dei partecipanti alla gara. Si parte dalla linea di partenza più buffa del mondo: una semplice linea bianca disegnata a terra col gesso, sotto un folkloristico stendardo che sventola fiero, proprio sopra i partecipanti con su scritto data ed edizione. Ho partecipato alla ventesima edizione e, dentro di me, mi sembrava così poetico che quel gesto, quella partenza sia diventata ormai un rito arrivato alla ventesima edizione. Pensavo tra me e me: chissà quanto sarebbe orgoglioso e fiero il signor Panella al pensiero di vedere onorata con tanta puntualità la sua memoria! Ma torniamo alla partenza...col freschetto delle 6.00 del mattino e la Signora Panella, unica erede presente della tradizione, pronta, accanto a noi a dare il via.

VetrallaMare Marathon 2017

Ci si avvia lungo un percorso in fila indiana, ciascuno secondo il proprio passo, senza chip, senza fretta, col proprio pettorale in direzione del 5° chilometro. Si parla, si ride, i maratoneti storici raccontano aneddoti delle passate edizioni, qualche siparietto, qualche errore nel seguire la strada e qualcuno che è stato ripescato al volo quando ha sbagliato a girare a qualche bivio.
La strada corre veloce sotto i piedi, non ci si accorge di percorrere chilometri. Si è sempre in compagnia, non si corre mai soli. Mi sono ritrovata al 20° chilometro senza accorgermene. Non è da me, visto che controllo sempre molto attentamente i chilometri percorsi, per farmi un'idea e per capire a che punto sono della mia fatica. Questa volta non ci ho pensato mai. Il 21° chilometro arriva come una bella sorpresa in cima a Monte Romano, dove ci aspetta un bel bar e una favolosa sosta caffè. Si riparte ristorati e divertiti alla volta degli altri 21 km che ci separano dall'arrivo.  Il percorso è impegnativo perché è un continuo saliscendi ma è una strada che si fa volentieri, sempre in compagnia e con la sorpresa degli "angeli della panda" che ad ogni 5 km ci aspettano dietro una curva, all'ombra, in cima a qualche salita o alla fine di qualche discesa. E sono come delle apparizioni, specie quando caldo e chilometri iniziano ad intaccare la nostra determinazione!!!
E allora come nel più divertente dei quadretti vedi le inossidabili pandine del presidente Di Gregorio con i bagagliai aperti, le solerti Mirian e Roberta che ti offrono ogni tipo di rifornimento: frutta, uvetta, crostate, bibite, acqua, coca cola...sorridenti ed incoraggianti. Inizi così a cercare di scorgere il prima possibile le "benedette pandine" e gli "angeli" che le guidano per ristorarti, con una gentilezza e accortezza senza pari. Ogni volta una breve sosta, sempre in compagnia di tutti. La bellezza di questa gara sta nel fatto che è un viaggio di gruppo; il primo che arriva al ristoro aspetta tutti gli altri e poi si riparte tutti insieme. Quando ho letto il regolamento, mi è sembrata un po' incomprensibile questa attesa e mi chiedevo quale fosse il senso, che fosse svantaggioso (ai fini della performance) per chi è più veloce e arriva primo. Poi ho trovato tutte le risposte. Le risposte sono nel viaggio e non nel traguardo. Il traguardo lo trovi, e comunque  lo devi conquistare perché arriva dopo un'ennesima partenza e dopo 42 km... una volata finale che ha il sapore dell'adolescenza (credo di aver pure ridacchiato divertita mentre correvo e cercavo di tagliare il traguardo al meglio che potevo). Infine non può mancare il bagno al mare tra gli sguardi attoniti dei bagnanti che, giustamente, si interrogano sui matti che hanno appena visto ingaggiare una volata su lungomare con un vistoso pettorale rosso e abbigliamento da runner... è una gara da provare, non solo perché è un ottimo allenamento per il corpo, correre fa bene, ma soprattutto perché è ristoratrice dell'anima.

 

I partecipanti della VetrallaMare Marathon, alla fine dell'opera

I partecipanti della VetrallaMare Marathon, alla fine dell'opera

20° VETRALLA MARE MARATHON  - VETRALLA 14 – 08 – 2017

                                                  CLASSIFICA MARATONA

    Arrivo  Cognome   Nome                   Cat.                 Società                           Tempo

    1° ONORATI ALDO                              M55   Nuova Podistica Latina            05;55;45

    2° DI GREGORIO ENRICO                   M55   Nuova Podistica Latina            05;55;46

    3° MANFREDI LUCIANO ANTONIO  M55   Polisportiva Porta Saragozza   05;55;53

    1° BELMONTE CRISTINA                    W45   Nuova Podistica Latina             05;55;59

    4° VERONESE ANTONIO                    M55   Nuova Podistica Latina             05;56;05

    2° VIGLIANTE MARIA MARTINA       W45   Nuova Podistica Latina             05;56;16

    3° TRANQUILLI GIOVANNA               M60   Nuova Podistica Latina             05;56;25

    5° PELLE ENZO                                     M45   Nuova Podistica Latina            05;56;33   

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3 agosto 2017 4 03 /08 /agosto /2017 09:11

L'articolo di Cettina Vivirito (Cuore di Lupo. Camminare con il proprio cane, pubblicato il 1° agosto), mi ha indotto a ripescare due altri piccoli racconti, frutto di osservazioni personali, di cui uno, su questo magazine assolutamente inedito, mentre l'altro era stato incluso in un precedente articolo. Sono entrambi i racconti accomunati dal tema della gioia canina nell'unirsi agli Umani in un'attività essenzialmente ludica e del tutto afinalistica.

I cani e la corsa. Il cane che andava per maratone e il cagnolo che amava il trail

Il cane che andava per maratone

[Maurizio Crispi] 

(2007) Stefano Malatesta, viaggiatore e giornalista dedito al genere “recit de voyage” oggi praticato soltanto da pochi, qualche tempo fa, ha pubblicato un libro intrigante dal titolo “Il cane che andava per mare e altri eccentrici siciliani” (Neri Pozza, 2000): una raccolta di scritti che raccontano di incontri memorabili con “eccentrici” siciliani. La cosa singolare è che la galleria di personaggi esordisce con la storia esemplare di Jack, il “cane che andava per mare”, evidentemente anche lui considerato  dall’Autore, a pieno titolo, un “eccentrico” siciliano.

Ecco la storia. Jack era un cagnone nato e cresciuto a Lipari, la principale isola delle Eolie e aveva avuto la sorte d’essere abbandonato precocemente davanti al porticciolo di Marina Corta. Come spesso capita con i cani isolani questo cane non era di nessuno: nel caso di Jack, tuttavia c’era qualcosa di più in questo non essere di nessuno. Chi sa per quali alchimie, era stata l’esposizione precoce all’immensità del mare e alle barche alla fonda a orientare l’imprinting (il meccanismo biologico interno che ha una funzione decisiva nell’orientare le dinamiche dell’attaccamento). Per questo motivo, Jack una volta cresciuto non si era sottomesso a nessuno degli “umani”della comunità isolana, ma semplicemente ne era un personaggio. Jack, rinforzando con questo comportamento la sua naturale autonomia, manifestò la sua predilezione per il mare, per il viaggio e l’avventura. Insofferente ai limiti posti dal ristretto territorio dell’isola in cui era nato, spesso e volentieri saltava a bordo di un’imbarcazione (non aveva preferenze, sotto questo profilo) e se ne andava per mare, facendosi trasportare verso orizzonti lontani. Ogni tanto faceva ritorno: certo, non si poteva sapere dove fosse stato, perché - come tutti i cani - non aveva il dono della parola, ma ogni tanto giungevano notizie secondo le quali era stato avvistato su questa o quell'altra isola, e capitava di raccogliere dicerie di suoi sbarchi e temporanee permanenze persino a Napoli. Un bel giorno, il cagnone viaggiatore non fece più ritorno per diversi mesi consecutivamente, per poi ricomparire a Marina Corta magro e scheletrito. Visitato da un veterinario, il verdetto: era preso da una malattia che non perdona. Jack a quel punto volle morire come era vissuto: “…un mattino d’agosto, già umido e senza speranza, si tuffò in acqua da uno dei due moli – nuotava benissimo – allontanandosi per una cinquantina di metri. Poi ruotò la testa verso la piazza, come il periscopio di un sommergibile e si lasciò affondare”.

Ancora oggi, tuttavia, lo si potrebbe immaginare che viaggia impavido su di una barca o nave, alla ricerca di orizzonti lontani...

È evidente che una simile storia abbia acceso la fantasia di Malatesta, lui stesso appassionato viaggiatore, tanto da indurlo a dargli l’onore di essere il primo, singolare, personaggio della sua galleria di "eccentrici" Siciliani. Questa storia ci dice anche o – suggestivamente – ci induce a supporre che i nostri amici cani possano coltivare dei propri gusti specifici e che, talvolta, spinti da una singolare irrequietezza possano desiderare di gettare uno sguardo al di là dell’angusto orizzonte della propria ciotola per lanciarsi in qualche avventura.

L’altro giorno, durante la maratona di Palermo, abbiamo avuto modo di conoscere un altro cagnone “eccentrico”.

Lo abbiamo visto proprio nella zona arrivi, davanti all’ingresso del Giardino Inglese, dove - da un lato - arrivavano i podisti che concludevano la maratona e - dall’altro - quelli che, avendo percorso già una buona metà del secondo giro, avevano davanti a sé gli ultimi 7 km di gara. Bene, proprio qui, c’era un grosso cane randagio (dalla pelliccia grigio-marrone sporco) – un senza-collare – che, incurante della pioggia battente, se ne stava a trottare indefessamente avanti ed indietro, con grande stupore di tutti i presenti. Correva con i podisti in arrivo, accompagnandoli negli ultimi due-trecento metri, e con loro superava il traguardo; quindi, invertiva subito dopo il senso di marcia e, agganciandosi ad uno dei podisti che arrivava correndo in direzione contraria, lo affiancava per seguirlo per alcune centinaia di metri. Quindi, ancora una volta invertita la direzione di marcia, riprendeva il suo gioco, attento ad non intralciare il procedere dei maratoneti – quello gioioso e lesto di coloro in arrivo e quello più pacato dei podisti in transito. Il cagnone non ha mostrato per un solo momento d’essere stanco o trafelato: composto, dignitoso e compreso com’era dava l’impressione che la sua mission fosse quella di correre assieme ai podisti, immedesimato nell’esperienza della maratona.

Un cane “maratoneta” dunque: Malatesta probabilmente lo avrebbe battezzato come “il cane che voleva andare per maratone” e lo avrebbe considerato degno di stare nella galleria dei suoi “eccentrici” siciliani.

Un’altra spiegazione più prosaica, invece, vorrebbe collocare il simpatico ed intraprendente cagnone nella categoria dei cani “smarriti”: in accordo con tale spiegazione, egli, andando avanti ed indietro, era alla ricerca del suo padrone perduto. Come sottoprodotto del vissuto abbandonico, l’esigenza di accompagnare ogni maratoneta in transito scaturiva dalla speranza di essere “riconosciuto” o “adottato” dopo tanto tempo di solitudine. E poiché ogni maratoneta avrebbe potuto essere quello buono, ciascuno di loro doveva essere accompagnato. Tra questa spiegazione un po’ struggente e melanconica che fa pensare ad una storia di abbandono e di incapacità di adattarsi alla solitudine, io indubbiamente preferisco la rappresentazione ben più visionaria del cane intraprendente ed avventuroso (o anche "eroico", se vogliamo) “che vuole andare per maratone”…

In accordo con la storia riportata da Malatesta si potrebbe immaginare che il cane maratoneta, prossimo alla fine dei suoi giorni possa voler correre un’ultima volta e morire correndo.

Questa riflessione mi porta inevitabilmente pensare a tanti maratoneti “umani” per i quali la corsa è divenuta fonte di vita e di benessere e che non possono tollerare l’idea di abbandonare la consuetudine con essa, anche quando ci sarebbero delle ragioni di malattia che dovrebbero distogliere un essere ragionevole e pensante dal sottoporsi a sforzi eccessivi. Poiché spesso al correre si legano indissolubilmente le radici emozionali della nostra psiche, rinunciare è impossibile: bisognerebbe che qualcuno ci legasse e questo sarebbe la stessa cosa che morire. Allora si può comprendere perché alcuni decidano di sfidare i buoni consigli e le prescrizioni mediche, decidendo ciò che ritengono migliore e più adeguato per il proprio benessere emozionale.

Capita così che alcuni, esattamente come il cane che andava per mare (che, rappresentando per lui il mare - in una maniera oltremodo poetica – l’elemento primigenio – o, si potrebbe dire, la “casa delle origini" - decise di tornare al mare per l’ultima volta anziché spirare miserevolmente sulla terraferma), decidano di morire correndo, così come hanno vissuto correndo. Credo che su questa scelta, per quanto dolorosa possa essere per chi rimane, occorre sospendere il giudizio e lasciare che chiunque possa avere un margine di scelta su tutto ciò che concerne il proprio vivere ed il proprio morire.
 

Questo scritto, in forma ridotta, era stato pubblicato nel 2007 in un numero di "Nell'Attesa", periodico siciliano a stampa su temi medici e culturali.

Il cagnolo che amava il trail
(Maurizio Crispi)

 

Il cagnolo Trail (Ecotrail della Ficuzza 2012)

(2013) I cani sono degli esseri veramente strani e affascinanti.
A volte, fanno delle cose in un modo tale che noi siamo portati che siano o esattamente come noi, animati dalle stesse pulsioni e spinti dalle stesse motivazioni.
Una volta, osservai in un cane senza padrone questo comportamento sconcertante. Fu in occasione di una delle maratone di Palermo. C'era un grosso cane sgraziato, con la pelliccia di diverse tonalità di marrone (come esito di un’infinità di incroci) che aspettava i podisti in arrivo, ben piazzato a circa trecento metri dal traguardo e che, non appena intercettava un runner isolato oppure un gruppetto si metteva a correre a perdifiato accanto a loro, tagliava il traguardo e quindi, invertendo il senso di marcia, faceva ritorno al punto di partenza per ripetere la stessa cosa.

Era davvero instancabile e baldanzoso: un vero piacere stare ad osservarlo in questa sua iterazione.
Fui talmente colpito e commosso da questo comportamento che volli scrivere un articolo dedicato al "cane che andava per maratone", ispirandomi nel titolo - a mia volta - alla strana storia raccontata dal giornalista e viaggiatore Stefano Malatesta sul cane "andava per mare", un cane stromboliano senza padrone (ma di tutti) che se ne stava sul molo dello scalo isolano tutto il santo giorno e che, poi, all'improvviso, preso da un inspiegabile furore odisseico balzava su di un peschereccio o su di un aliscafo che gli capitava a tiro e se ne andava per mare lungo rotte che nessuno sapeva descrivere: ogni tanto, arrivava all’isola la notizia di un suo avvistamento.  Fatto sta che, poi, questo cane appassionato dei viaggi  marittimi – con l’indole dell’intrepido navigatore - ritornava nella sua isola a distanza di giorni o, in alcuni casi, di settimane (cifr. Stefano Malatesta, Il cane che andava per mare ed altri eccentrici siciliani, Neri Pozza, 2006).

In occasione di un trail siciliano, l'ultimo del 2012 (l'Ecotrail della Ficuzza, il 23 dicembre scorso, per l'esattezza), ho fatto la conoscenza con un giovane cane del posto.
Come sovente capita in questi casi, era uno di quei cani che sono di tutti e di nessuno, un cane della comunità che sopravvive grazie al fatto che tutti un po' se ne occupano, riparandolo e nutrendolo.
Un cagnolo ben pasciuto e in buona salute, vispo come non mai, con una bella pellicciotta nera e morbida.
Un diavoletto. Appena ha visto la mia cagnetta al guinzaglio ha cominciato a giocare con lei, con una modalità ossessiva e vischiosa. Prendeva tra i suoi denti il guinzaglio cui era legata e cominciava a tirare, a tirare e a strattonare, quasi volesse portarla con sé.
Un comportamento prima divertente, ma poi molesto, tanto che io ad un certo punto alla cagnetta ho mollato un calcione, senza intenzione di far male (quindi, in realtà, poco più di un calcetto) ma solo per darle una dichiarazione esplicita di chi stava al comando in quel momento.

Il cagnolo che amava il trail (Ecotrai della Ficuzza 2012)

Il cagnolo allora s’è dedicato ad altro, allora, attratto dalla miriade di podisti che si preparavano allo start, condividendo l’eccitazione del pre-gara che interrompeva il tranquillo tran-tran quotidiano del piccolo borgo rurale.

Ed è stato così che, quando tutti furono ben allineati sulla linea di partenza, lei schizzò subito in avanti a tutta birra.
Boh! - pensai io - Guarda un po'!
Più avanti, eravamo in attesa del passaggio degli atleti, al primo posto di ristoro, ubicato al 7° km circa.
Ed ecco arrivare il gruppo di testa: davanti Abdelkebir Boumalik e Giuseppe Cuttaia, i due mattatori del circuito Ecotrail Sicilia 2012, seguiti da Max Buccafusca, atleta eccellente su strada nelle gare brevi e qui alla sua prima esperienza trail, e... -  potete immaginarvelo – chi arriva? Ma proprio il diavoletto nero di prima, di gran carriera, quasi alla testa della corsa.
Grande è stata la meraviglia nell'avvistare quel canuzzo mattacchiona.
Ma le sorprese non sono finite qua.

Dopo questi passaggi, ci posizioniamo io e il video-operatore in un punto del percorso ubicato a circa un chilometro dal tavolo dei ristori, che i trailer avrebbero incrociato nuovamente attorno al 17° km di gara.

Aspettiamo e aspettiamo su di un bel poggio erboso a cui si arriva dopo un erto sentiero, stretto e fangoso, fiancheggiato da rovi inestricabili.

Ed ecco che arriva il primo al comando solitario della corsa.
Chi? Ma è lui l'eroico cagnolo nero!
La meraviglia è alle stelle e si fa ancora più grande, quando vediamo che si ferma ansimante.
Forse, si fermerà qui - pensiamo.

Il cagnolo che amava il trail (Ecotrail della Ficuzza 2012)

Ma no! Si è  stoppato, animato da un canino fair play.
Quando arriva Boumalik, ora alla testa della corsa "umana", il cagnolo riparte a razzo assieme a lui.
E ora siamo in zona arrivi, in attesa dei primi. Sono tutti assiepati attorno al gonfiabile dell'arrivo. Ed eccoli i primi: a tagliare il traguardo per primo è il forte Boumalik che non smentisce le promesse, dietro di lui, non troppo distaccato Giuseppe Cuttaia. Terzo atleta al traguardo è... proprio lei l'intrepido cagnozzo che, in una splendida giornata di sole, si è laureata mascotte del Trail siciliano 2012!

Nessuno degli astanti ci ha fatto caso, anche perché nessuno conosceva gli antefatti.

Racconto tutto ad Aldo Siragusa, valente organizzatore e speaker della manifestazione.
Gli dico: rendiamo onore a chi se lo è conquistato.

E mentre si susseguono gli arrivi lui racconta al microfono la storia del valoroso cagnolo.

E, a questo punto, tutti lo cercano, tutti vogliono vederlo, carezzarlo, coccolarlo.
Dov’è, dov’è l’eroe? – si chiedono.

Ed eccolo! E’ là che se ne sta stravaccato sul bel prato verde, ansimante.

Tutti gli si fanno attorno, tutti lo vezzeggiano, chi gli porta da bere, chi da mangiare.

Tutti si rendono conto che sono davanti ad un piccolo miracolo, quello di un  cagnolo che per pura gioiosità, generosamente, ha corso tutti e 23 i km dell'Ecotrail della Ficuzza.
A volte si rimane davvero colpiti dalla meraviglia della natura degli animali e ci si chiede, se nel fare certe cose, afinalisticamente, non sperimentino quello stesso piacere, la cui ricerca spinge  instancabilmente noi umani.

 

Il racconto sul "cagnolo che amava il trail" è stato originariamente incluso in un articolo più lungo, pubblicato il 21.12.2013, dal titolo: 

Tale articolo presentava una sintesi "impressionistica" dell'omonima gara di un anno prima.
 

Le foto ritraggono il "cagnolo che amava il trail" e sono tutte di Maurizio Crispi.

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18 gennaio 2016 1 18 /01 /gennaio /2016 07:47
Tornerà, nel 2017, la Maratona di Bologna? Ci auguriamo di sì!

Benché l’Emilia Romagna sia una terra ricca di Mezze, Maratone e Ultra, una specie di Paese di Bengodi sotto questo profilo, a Bologna, malgrado alcuni sporadici tentativi, una Maratona non ha mai attecchito.
Non si sa bene perché. 

O forse qualcuno addentro alle segrete cose potrebbe anche spiegarcelo.
Fatto sta che se, dopo il suo esordio, nel lontano 1987, la Maratona di Bologna fosse andata in continuità, oggi sarebbe vicina a poter celebrare il suo trentennale.

Claudio Bernagozzi, gornalista (sua una testata di podismo e sport di molto successo) e organizzatore - assieme ad altri - di eventi sportivi di running, si sta rimboccando le maniche e ci sta riprovando, augurandosi di riuscire nell’intento nel 2017 (a trent'anni dall'edizione di cui nella foto che correda l'articolo si vede lo start) e, se le cose non dovessero andare in porto per allora, nel 2018.
E, intanto, Bernagozzi chiama a raccolta chiunque abbia delle idee e sia di buona volontà. E speriamo che Bologna possa avere una "sua" Maratona!

 

Ma vediamo cosa ci dice lo stesso Claudio Bernagozzi in un suo breve comunicato.

 

La mia proposta è piaciuta molto all’Assessore allo Sport Luca Rizzo Nervo che ha dato subito la sua disponibilità a questo Progetto.
Bologna è tanto bella e merita una Maratona, come si corre nelle più belle Città d’Italia.
Forse è solo un sogno ma sono convinto che, come me, tanti vorrebbero che questo sogno si realizzasse.
Ci vogliamo provare?
Io ci sono e chi vorrà portare il proprio contributo al Progetto può scrivermi a bernagozziclaudio@gmail.com o a maratonadibologna@gmail.com
Aspetto proposte, consigli, suggerimenti, adesioni e tutto quanto pensate possa essere utile per portare la gara già nel 2017 e, se non ci riusciremo, punteremo al 2018, perché dobbiamo credere fino all'ultimo in questo sogno lungo 42 km e 195 metri.

Claudio Bernagozzi

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17 gennaio 2016 7 17 /01 /gennaio /2016 08:11

Ecco una notizia di qualche anno fa, ma sempre attuale, anche perché a qualcuno potrebbe saltare in media di replicarla, magari a favore di qualche causa caritatevole.
Della "maratona più assurda del mondo", organizzata all'interno dei Giardini Iblei di ragusa Ibla, furono a suo tempo protagonisti Inge Hack e Lorenzo Sanzone, il 1° settembre 2010.
La loro corsa, consistente in una intera maratona disputata attorno ad un tavolo da Ping Pong, rientrò in un progetto di solidarietà a favore del "Centro di Risvegli Ibleo".
Adesso, forza a chi desidera replicare e perfezionare il tempo realizzato dai due intrepidi.
Oppure qualcun altro potrebbe raccogliere la sfida per portare a termine l'assurda maratona camminando...
Staremo a vedere......


(Epodismo.com - Lentoblog) Nove ore, un minuto e 47 secondi: tanto sono serviti ad Inge Hack e Lorenzo Sanzone per concludere l'estenuante "Maratona più assurda del mondo" che consisteva nel girare per 4947 volte attorno ad un tavolo da ping pong e coprire la canonica distanza dei 42 chilometri e 195 metri. La partenza è stata data alle 17,20 di mercoledì 1 settembre 2010 ai Giardini Iblei di Ragusa Ibla, e questa insolita maratona rientrava in un progetto di solidarietà a favore del Centro Risvegli Ibleo. Dei tre ardimentosi che si son presentati al via di questa particolare gara, solo due alla fine sono riusciti a portarla a termine: Enzo Taranto di Vittoria è stato costretto al ritiro da sopravvenuti problemi alle ginocchia, dopo appena 870 giri di corsa e quasi otto chilometri di percorrenza. La difficoltà oggettiva della "Maratona più assurda del mondo" era proprio questa: riuscire a completare senza danni lo sforzo, visto che di ritmi gara, proiezioni, frequenza cardiaca e affini, proprio non si doveva tener conto. Una specialità tutta a parte, con 19788 curve da superare. Ad ogni modo per la modicana-tedesca Inge Hack (Modipa) e l'acatese Lorenzo Sanzone (No al doping Ibla), si è trattato di una bella soddifazione: riuscire ad arrivare sino in fondo, ed iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro dell'edizione zero di questa gara dall'alto coefficiente di difficoltà psicologica e muscolare. I concorrenti hanno fatto le loro infinite girate su una superficie in erba naturale che ha attenuato di molto i fastidi muscolari, e buona è stata l'affluenza di pubblico che ha accolto positivamente questo abbinamento tra sport estremo e messaggio solidale

Insomma, si tratta dello sviluppo sino alle estreme conseguenze di una maratona su circuito da ripetere più volte, con un circuito davvero minimale (di meno non si potrebbero fare nemmeno dei passi di corsa e bisognerebbe saltellare sul posto).
Inoltre, l'idea del tavolo da ping pong attorno a cui girare è straordinaria, perché, oltre a fungere campo di gara, da circuito e da giro di boa (una maratona esclusivamente fatta di giri di boa: ma ci pensate?), diventa anche anche tavolo permanente dei ristori.
Indubbiamente, assieme al divertimento che ne scaturisce, si tratta d'una soluzione multifunzionale che consente di ridurre al minimo i costi di gestione di una maratona.
Se su quel tavolo fosse stato messo anche il modellino di un'Ambulanza, il gioco sarebbe stato perfetto.
Questo dispositivo, ancora, azzera praticamente il rischio di "tagli sartoriali" cui alcuni maratoneti truffaldini sono avvezzi, a meno che non si passi sotto il tavolo o lo si salti piè pari, cosa che sotto l'occhio vigile del Giudice di Gara sarebbe pressoché impossibile.

Ultramaratone, Maratone e Dintorni (Magazine FB)

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4 novembre 2015 3 04 /11 /novembre /2015 06:12
Daniele Alimonti ha festeggiato il suo 50° compleanno, correndo una maratona al giorno per 50 giorni
Daniele Alimonti ha festeggiato il suo 50° compleanno, correndo una maratona al giorno per 50 giorni

il romano Daniele Alimonti che nella vita fa anche il runner appassionato ha deciso di festeggiare il suo 50° compleanno, correndo ogni giornouna maratona, occasionalmente affiancato da qualche volenteroso, disposto a condividere con lui una parte dei chilometri giornalieri.
Daniele Alimonti, pur essendo la sua impresa spontanea e non regolamentata, si affianca nel perseguimento di quest'idea all'impresa compiuta dall'ultramaratoneta statunitense Dean Karnazes (50 maratone, una al giorno in ciascuno degli stati USA), successivamente replicata da Enzo Caporaso, presdiente dell'ASD Il Giro d'Italia Run (51 maratone)
Il primo appuntamento ha avuto luogo, il 16 settembre 2015, a Roma alle ore 20.00, a ridosso del Parco Talenti, in Via Casal Boccone angolo Via V. U. Ojetti, su una pista ciclabile nuova di zecca lunga 2109,75 m, rigorosamente misurata da un ingegnere.
Qui, si è andati avanti e indietro per 10 volte, e alla fine i presenti, anche se hanno fatto solo una parte dei chilometri previsti per la canonica maratona, hanno ricevuto una medaglia e un diploma.

Tutti avrebbero potuto possono parteciparvi, anche i super-maratoneti italiani, anche se - ovviamente - essendo una manifestazione spontanea e non vidimata FIDAL - al termine non sarebbe stato l'agognato "punto maratona", del quale tutti gli aderenti al Club dei Super-maratoneti italiani cercano spasmodicamente, per accrescere il loro carnet di gare concluse.

La corsa, infatti, pur essendo più regolare di molte altre, per motivi economici, non è stata patrocinata dalla FIDAL e affini, né i tempi sono registrati da giudici istituzionali, essendo ogni partecipante arbitro di se stesso (così come è stato per i 49 "eventi" successivi).
Anche per quanto riguarda lo stato di salute, ognuno avrebbe dovuto provvedere da sé. Pur essendo basata sul principio del "fai-da-te" e della lealtà sportiva, nel corsa di questa prima maratona delle 50 previste, ognuno avrebbe dovuto indossare un regolare numero di gara (pettorale) che poteva essere scaricato dal sito, scegliendo il numero preferito. Nessuna quota d'iscrizione. la quota d’iscrizione.

Oggi 4 novembre 2015, Daniele Alimonti ha corso la sua ultima maratona (la 50^) ed - lo ricordiamo - esattamente il giorno del suo compleanno.
E, qindi, a Daneiel Alimonti i nostri più calorosi auguri sia per il suo 50° compleanno, sia per il compimento dell'impresa che, meritoriamente, è stata collegata ad un'iniziativa di solidarietà.

Nelle foto in alto: il gruppetto di atleti che ha partecipato alla prima delle 50 maratone, il 16 settembre 2015 e Daniele Alimonti al termine di una gara all'estero cui ha partecipato.

Daniele Alimonti ha festeggiato il suo 50° compleanno, correndo una maratona al giorno per 50 giorni
Daniele Alimonti ha festeggiato il suo 50° compleanno, correndo una maratona al giorno per 50 giorni
Daniele Alimonti ha festeggiato il suo 50° compleanno, correndo una maratona al giorno per 50 giorni
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11 febbraio 2015 3 11 /02 /febbraio /2015 19:22
Maratona che passione! 38.254 italiani nel 2014 hanno portato a termine almeno una maratona

Sono 38.254 gli italiani che, nel corso del 2014, hanno portato a termine almeno una maratona. Un record assoluto, che supera di 2.332 unità il primato precedente, registrato nel 2011 con 35.922 finisher di almeno una maratona nel corso dell'anno.
È questa la fotografia che emerge da Maximaratona, l’annuale pubblicazione con tutti i nomi e i tempi dei maratoneti italiani che il mensile Correre allega al numero di febbraio, in edicola da sabato 31 gennaio.

Le donne sono 5.474 (in crescita del 12,4% rispetto al 2013), da Valeria Straneo (la migliore azzurra, con il 2:25’27” del secondo posto agli Europei di Zurigo) ad Angela Latorre, che ha impiegato 9:07’02” per concludere la maratona del Lago d’Orta.

Gli uomini sono 32.780 (in crescita a loro volta del 5,8%), da Daniele Meucci (miglior azzurro con il 2:11’08” della vittoria agli Europei di Zurigo) a Francesco Gino Paolo, che ha chiuso la più lenta delle sue 65 maratone del 2014 in 9:45’00”. 38.254 maratoneti che hanno “prodotto”, in totale, 60.771 tempi, partecipando a un complesso di 76 gare in Italia e 155 all’estero.
La passione per i 42,195 km, infatti, porta i corridori a cercare l’occasione di corsa in ogni angolo del pianeta.
Le corse nel mondo più amate dai maratoneti italiani sono: New York (1.956 nostri connazionali arrivati), Valencia (989), Berlino (900), Parigi (758) e Amsterdam (506), mentre in Italia continua a dominare la maratona di Roma (14.875 arrivati di cui 8.861 italiani) davanti a Firenze (8.716, di cui 6.467 italiani), Venezia (4.696, di cui 3.672 italiani), Milano (3.547, di cui 2.889 italiani) e Torino (3.543, di cui 3.322 italiani).

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18 aprile 2014 5 18 /04 /aprile /2014 07:38

Maratona di Sant'Antonio 2014. Le malattie infantili si sconfiggono correndo: e per questo si potrà attivamente contribuire con un offerta minima di 5 euro

 

Alla Maratona di Sant'Antonio 2014 si potrà correre con la squadra di Città della Speranza, indossando maglietta e pettorina dedicate: gli incassi delle iscrizioni alla squadra sosterranno le attività della Fondazione.
Dunque la Maratona del Santo, in programma il prossimo 27 aprile 2014 si correrà anche all'insegna della parola d'ordine: "
Le Malattie infantili si sconfiggono correndo".

Meno due settimane alla Maratona di S. Antonio, l’appuntamento sportivo collettivo più atteso della primavera padovana. Il prossimo 27 aprile, migliaia di atleti e amanti della corsa si daranno appuntamento in Prato della Valle per dare vita a una delle maratone più amate e partecipate d’Italia.

La Maratona di S. Antonio non è solo un’opportunità di svago e benessere all’aria aperta, è anche un’occasione preziosa per compiere un importante gesto di solidarietà. Anche quest’anno infatti, sarà possibile prendere parte alleStracittadine (percorsi non agonistici di 1, 5 e 13 chilometri) iscrivendosi nel team di Città della Speranza. Con una donazione minima di 5 euro si riceveranno la maglia tecnica personalizzata e la pettorina con cui gareggiare.
L’incasso delle donazioni sarà devoluto interamente a sostegno delle attività benefiche della Fondazione Città della Speranza.

Correre con la maglia di Città della Speranza costituisce quindi un prezioso contributo per sostenere le attività di assistenza, cura e ricerca scientifica della Fondazione, quest’anno nel ventennale della sua attività.
Nata nel 1994 con l’obiettivo di migliorare le condizioni di cura dei bambini oncologici ricoverati all’Ospedale di Padova, la Fondazione ha reso possibile negli anni la costruzione di nuove cliniche e nuovi laboratori, fra cui il il nuovo Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, attivo dal 2012.

Per sconfiggere le malattie infantili, la Fondazione finanzia ogni anno progetti di ricerca per un milione e mezzo di euro. Grazie ai progressi della ricerca, oggi l’80 per cento dei tumori pediatrici si risolve e il tasso di guarigione aumenta progressivamente del 2% ogni anno. 

Per entrare nella squadra di Città della Speranza è sufficiente collegarsi all’indirizzo internet www.padovaforchildren.it e compilare il form per l’iscrizione. La divisa composta da maglia personalizzata e pettorina sarà disponibile nei giorni precedenti la maratona, a partire da venerdì 25 aprile, presso lo stand di Città della Speranza allestito in Prato della Valle.

 

 


 

Visita www.maratonasantantonio.it e www.assindustriasport.it      

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26 gennaio 2014 7 26 /01 /gennaio /2014 19:34
Messina Marathon 2014. Si svolgerà il prossimo 27 aprile 2014. 4 le gare in programmaPer il giorno 27 aprile 2014 è in programma la Maratona di Messina, nel cui palinsesto saranno previste 4 gare: Maratona (km 42,195), Mezza Maratona (km 21,097), Stracittadina (km 10,500) e una Family Run non competitiva di Km 3,000).
La partenza sarà dalla Statua del Nettuno in Piazza Unità d’Italia e l’arrivo sarà all'interno della Fiera di Messina in viale della Libertà (a circa 300 metri dalla partenza).

Sempre nella Fiera di Messina, in Viale della Libertà, sarà allestito  l'Expo Marathon, dove avrà luogo anche il ritiro dei pettorali e dei pacchi-gara. Nello stesso spazio saranno disponibili spogliatoi e bagni.

Tanti i premi; sempre ricco il pacco-gara e tante le novità all’Expo Marathon che aprire i battenti sin dal 24 aprile 2014, per chiuderli con la conclusione dell'evento podistico.

Considerando che il 25 aprile 2014 è una festività nazionale, tutti gli atleti provenienti da fuori Sicilia potrebbero pensare ad un pacchetto-vacanze più ampio per visitare turisticamente messina e il resto dell'Isola.

Gli organizzatori (ASD Polisportiva Odiesseus Messina) aggiungono: "Ci scusiamo anche per gli errori fatti nelle scorse edizioni, che sicuramente cercheremo di evitare nella prossima edizione. Vi aspettiamo e dateci fiducia ancora".

 

Per iscrizioni ed informazioni, consultare il sitoufficiale:  www.messinamarathon.com  

 

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23 gennaio 2014 4 23 /01 /gennaio /2014 08:03

Siracusa City Marathon 2014 (15^ ed.). Procede il countdown verso domenica 26 gennaioSiamo a meno di tre giorni dalla data fissata per la 15^ edizione della Siracusa City Marathon, in programma per il 26 gennaio 2014 3 considerata uno degli eventi atletici di corsa sulla lunga distanza più belli della Sicilia, molto amata dagli stranieri - soprattutto del Nord Europa - per via del clima mite che vengono a trovare.
Il Comitato organizzatore sta lavorando a pieno regime per offrire ancora una volta il meglio della magica Città di Siracusa e della sua provincia.
La 15^ edizione, stante i primi riscontri si presenta ricca di novità sul piano tecnico-organizzativo.
Non verrà lasciato nulla all caso, proprio a garanzia di un evento che suscita interesse nel vasto movimento atletico, amatoriale e non.
La millenaria città di Siracusa si prepara ancora una volta ad accogliere maratoneti proveniente da ogni parte d’europa.
Sono già 149 i maratoneti iscritti (per la 42,195 km), mentre si attendono complessivamente in 750 per tutte le altre distanze (due le altre gare competitive nel palinsesto: la 21,097 km e una 10 km), più le manifestazioni non competitive.
Sono già 14 le nazioni rappresentate a colorare il meraviglioso arrivo sul Ponte Umbertino, posto all'entrata dell’isola di Ortigia, nucleo storico di Siracusa e patrimonio Unesco.

La Siracusa City Marathon non è solo espressione sportiva agonistica, ma è anche solidarietà, attraverso una serie di progetti, quali la “Lilt Marathon” la più importante StraCittadina della città di Siracusa, quale importante contributo per collaborare a sconfiggere il male del secolo.

E vi è poi la "Corro per ...Filippide", una fantastica iniziativa del Comitato tecnico e del Presidente  della ASD Progetto Filippide Siracusa.
Sarà un’emozione indescrivibile correre per Walter, per Mario,per Luigi e tanti altri, tutti giovani atleti autistici della città di Siracusa e della sua provincia.
Ogni atleta, ogni simpatizzante, ogni singolo cittadino potrà correre anche simbolicamente per loro.
Il giorno della maratona, si potrà vivere assieme a loro l’emozione di sentirsi per un attimo protagonisti, per un attimo grandi, come recita lo slogan: 
“When you cross the finish line, it will change your life forever!” (Quando tagli la linea del traguardo, cambierà per sempre la tua vita!).

 

Siracusa City Marathon 2014 (15^ ed.). Procede il countdown verso domenica 26 gennaio

 

 


Descrizione del percroso e notizie generali. La Siracusa City Marathon parte e arriva nel cuore dell’antica Isola di Ortigia.
Inizia alle ore 9.00 da via Minerva, proprio accanto al Duomo, ove insiste il Tempio di Minerva, per proseguire lungo il periplo dellisola, costeggiando il mare davanti ad uno scenario mozzafiato.  

Dopo i primi 5 km, si esce dall'Isola di Ortigia e ci si dirige verso l’esterno della città, per toccare un altro luogo mitico della civilta’ greca che la Fonte Ciane, da cui si origina il fiume omonimo che, scenario di numerose leggende, è uno dei luoghi più suggestivi del territorio siracusano, noto in tutto il mondo per la bellezza dei suoi papiri, del tutto simili a quelli che crescono sulle sponde del Nilo, (habitat esclusivo del Cyperus Papyrus).

La mitologia greca narra che il fiume nacque dalla giovinetta, ciane, che fu trasformata in fonte perché tentò di ostacolare il rapimento di Proserpina.

In queste acque, sulle quali scorre e si perpetua il mito, il rigoglioso papiro è circondato da frassini ondeggianti mossi dalla lieve brezza marina, da pioppi e da salici. in mezzo a questa lussureggiante vegetazione acquatica trovano rifugio molte specie di uccelli stanziali e migratori.

Il fiume ciane sfocia nel porto grande di siracusa. dove, come narra la mitologia greca, Alfeo incontrò la giovinetta Aretusa, innamorandosene (la Fonte Aretusa e’ un passaggio obbligato della Maratona e delle prove collaterali).

Gran parte dl percorso si snoda all’interno dell’area della Fonte Ciane, attraversando altresì immense distese di aranceti, per poi tornare indietro sullo stesso tracciato e concludersi nell’isola di  Ortigia, proprio davanti agli scavi del Tempio di aApollo.

Il Tempio di Apollo é anche la base logistica della Expo Marathon che, da venerdìì 24 gennaio, coinvolge la cittadinanza con le iscrizioni alla StraCittadina,

La Maratona di Siracusa, denominata "Siracusa City Marathon” si svolge ogni anno nell’ultima domenica di gennaio.
Il nostro clima lo permette; anche quando dovesse capitare una giornata di freddo, la temperatura si aggira su 11/12 gradi.

La maratona in sicilia non ha grandi numeri, perché purtroppo paghiamo la distanza: non esiste una politica di abbattimeto dei costi aerei in occasione di eventi di questo tipo, ma anche i maratoneti del Nord e del centro a fronte della distanza preferiscono optare per gare più facilmente raggiungibili con l'auto in un raggio di 300-500 km da casa.
Quindi, per  far crescere i numeri, gli organizzatori da sempre hanno abbinato alla 42,195 km una Mezza maratona e una 10 km di corsa sustrada,oltre all'inserimento di una StraCittadina che, nell'inssieme, serve a colorare il tutto.
SI arriva così ad un complessivo di 1200/1300 presenze.
La Maratona si presenta con un percorso abbastanza veloce con qualche piccolo strappo di 100 mt in salita.

Il miglior tempo mai realizzato e’ stato 2h14'00 circa. Normalmente ci si attesta attorno alle 2h18' - 2h20'.

il sito uffciale è www.maratonadisiracusa.it.
Per info:
email: maratonadisiracusa@alice.it 
Fax: 06/233239670
Contatti telefonici 338/3388775 (responsabile organizzazione tecnica sig. Rino Tona)

 

 

 

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16 gennaio 2014 4 16 /01 /gennaio /2014 21:37
Maratona Città di Ragusa Hybla Barocco Marathon (11^ ed.). Le riflessioni e i bilanci del Comitato organizzatoreSi è svolta con piena soddisfazione dei suoi organizzatori, malgrado la ristrettezza dei mezzi a disposizione e la scarsità dei finanziamenti da parte degli Enti preposti, ma ciònondimeno con un riavvicinamento significativo (rispetto all'indifferenza e alla chiusura degli anni precedenti) da parte dell'amministrazione cittadina, l'11^ edizione della Maratona Città di Ragusa, svoltasi il 12 gennaio 2014, con una partecipazione particolarmente numerosa soprattutto per quanto riguarda la distanza regina, mentre gli atleti iscritti alla StraRagusa, sui 21,097 km, si sono mantenuti in linea con le precedenti edizioni.

(Comitato organizzatore) Dopo tanto peregrinare, finalmente una splendida edizione della Maratona di Ragusa (la più Internazionale della serie!)
Partecipanti un po' da tutta Italia, e  da 10 nazioni diverse, con la Città che ha finalmente sentito la manifestazione, ed il nuovo Aeroporto di Comiso che, con la sua presenza e la sua operatività, anche se ancora non a pieno regime, ha dato un suo "non indifferente" contributo alla promozione dell'evento.
Passato il primo decennio di lunghissima "traversata nel deserto", si può sperare che sia realmente finita la cronica "fase pionieristica" della Maratona più meridionale d'Italia e che ci si avvii ad un futuro più congruo, alle potenzialità della 42 km iblea?  Speriamo bene: i segni di ciò in questa edizione sono stati tangibili.
Intanto, già si prospetta una 1^ edizione della "Hope Marathon" all'insegna del mottto "Say NO to racism", nata da una promessa estemporanea dei Sindaci di Ragusa e Pozzallo sulla finish-line della Hybla 2014 (dal CPA di Ragusa Ibla al grande CPA di Pozzallo)
Sarà un'altra grande occasione da dare a tanti profughi africani (ospiti nelle strutture iblee) per vivere un  Giornata di Sport e Speranza.
 
 
Si è celebrata lo scorso 12 gennaio la 11^  Edizione della Maratona di Ragusa, al secolo la Hybla-Barocco Marathon, conosciuta meglio in passato con l'appellativo-nomignolo di "maratona più pionieristica d'Italia", a mettere subito a fuoco il reale target (culturale ed economico) di questa simpatica 42,195 km delle latitudini più estreme d'Italia (e d'Europa).
E, quindi, dopo la sua disputa, è quasi d'obbligo stilare dei bilanci di fine manifestazione, con l'edizione 2014 che sarà sicuramente ricordata come la "più internazionale" della serie, per via della "multietnicità dei partecipanti" e non solo per la lodevole ed apprezzata presenza di profughi africani del vicino CPA di Pozzallo, che hanno dato un tocco in più (soprattutto dal punto di vista umano) a questa maratona in terra ragusana.
Ragusa, che è attualmente amministrata da una nmaggioranza M5S, per via del clamoroso risultato venuto fuori dalle urne lo scorso 24 giugno,  dal 2004, ogni 2^ domenica di Gennaio celebra la sua maratona cittadina, anche in coincidenza con la data dell' 11 di gennaio, che rappresenta l'anniversario del tremendo sisma del 1693, che sconquassò tutta la Val di Noto, e dalle cui macerie sorse poi lo splendido Barocco, tutt'oggi celebrato come Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO e a cui la 42 km iblea è annualmente dedicata.   
Maratona Città di Ragusa Hybla Barocco Marathon (11^ ed.). Le riflessioni e i bilanci del Comitato organizzatoreTradizione rispettata anche quest'anno, e per giunta con un'ulteriore domenica baciata dal bel tempo, con temperature non proprio da inverno inoltrato, ma più prossime alla primavera mediterranea, che hanno fatto la gioia dei tanti partecipanti, provenienti non solo dalla Sicilia, ma da numerosissime regioni d'Italia ed anche da 10 nazioni diverse (un vero record da questo punto di vista, per la piccola e simpatica Maratona siciliana).
Già accennato del 1° posto nei 42,195 km per il giovanissimo calabrese Stefano Sestito a suon di record personale di poco meno di 2h45', davanti ad un bel terzetto di fondisti locali della Pol. "No al doping" di Ragusa Ibla (Cosimo Azzolini, Enzo Taranto e Cristian De Giorgi), che si erano preparati a fondo per la "maratona di casa" che valeva soprattutto (come tradizione da diversi anni a questa parte..ndr!) come   Campionato Provinciale Csain di specialità e prima prova del Gran Prix Provinciale Fidal di corsa su strada, assieme alla prova collaterale della StraRagusa sui 21,097 km, che ovviamente aveva una partecipazione maggiore, con la stragrande maggioranza dei partecipanti provenienti dalla Provincia di Ragusa.
La Straragusa partita circa 2 ore dopo della Maratona ha visto il successo del ragusano Giorgio Mirabella della Padua Ragusa in poco meno di 1h14' di percorrenza. L'edizione di quest'anno ha sicuramente avuto un incremento di partecipazione da "Oltre Stretto", soprattutto grazie alla funzionalità dall'Agosto 2013, del nuovo Aeroporto Civile di Comiso (posto a 15 km da Ragusa) nato dalle ceneri della vecchia Base Nato dei Cruise nucleari, che grazie alle varie tratte "Low-cost" ha consetito a diversi podisti di giungere "più facilmente" nella sede di quella che fino a poco tempo fa era la "maratona più scomoda ed irraggiungibile d'italia", e per il futuro il trend, da questo punto di vista di trasporti e raggiungibilità, è fortunatamente molto in positivo.
Ma prima di mandare in archivio questa Hybla Marathon 2014, val la pena sottolineare i quasi 500 partecipanti a tutte le iniziative, dalla Maratona, alla Mezza, all'Handy Bike( con vittoria del palermitano Salvo Campanella), ad una affollata edizione del Fitwalking, (la marcia lenta, che sta molto prendendo "piede", e proprio il caso di dirlo, tra sportivi di mezza età), alla Family Run di 4 km che ha visto la partecipazione soprattutto di ragazzini e di associazioni di volontariato, prima tra tutte il "Progetto Filippide"  di Ragusa per la promozione allo sport dei ragazzi autistici.
Ma l'edizione 2014 della Maratona Ragusana, verrà ricordata forse per la fine della sua cronica "fase pioniristica dal 2004 ad oggi" ed anche per la vicinanza (finalmente!) delle Istituzioni cittadine, col Sindaco Federico Piccitto, presente assieme all'Assessore allo Sport Iannucci in tutte le fasi di arrivo e premiazioni e a fare gli onori di casa per un'altro Sindaco, Luigi Ammatuna della vicina localita rivierasca di Pozzallo, famosa soprattutto per esser meta di barconi di migranti e sede di uno dei più grandi Centri Accoglienza della Sicilia assieme a quello di Lampedusa.
Maratona Città di Ragusa Hybla Barocco Marathon (11^ ed.). Le riflessioni e i bilanci del Comitato organizzatoreE' proprio in riferimento alla presenza del Sindaco di Pozzallo che, soprattutto, val la pena di sottolineare - la performance dei 15 ragazzi africani, non certo provenienti da Paesi leder della corsa (Come Kenya ed Etiopia) ma fuggiti da Stati poverissimi e con minor tradizione atletica come Gambia e Senegal (eccezion fatta per qualche ostacolista e ottocentista del recente passato come Ahmadou Dia Bah, Moussa Fall, Babacar Niang,ndr..!), ma che alla Maratona di Ragusa han voluto esserci, correndo con lo "status-conquista"  di "Liberi Cittadini" garantito dagli Articoli 3, 13,17 e 18 della Nostra Costituzione, relativi alla "pari dignità" tra tutti i soggetti partecipanti nelle Libere iniziative organizzate nel territorio,ed ai quali le iniziative "No doping" e Csain in Provincia di Ragusa si identificano al massimo, con il concetto di "pari dignità tra tutti" che è sempre il Dogma-principe ed il filo rosso che accomuna i vari eventi organizzati dalla Polisportiva di Ragusa Ibla.
E tornando alla prova sportiva di questi ragazzi ospiti del CPA di Pozzallo, (più folkloristica che atletica vera e propria, ma dal grande significato umano), va sicuramente apprezzato il tempo del miglior arrivato, del senegalese Sulman Bah al traguardo col crono di 4h12', fino ad arrivare al crono del maratoneta senegalese più anziano (anche per certi versi il coach improvvisato del gruppo) Mamadou Mbengena che, quasi "alla Dorando Pietri", tagliava il traguardo assieme a due suoi compagni d'avventura in oltre 5h27' minuti di percorrenza.
Ma questa è la vera essenza dello Sport, una "maratona improvvisata" ed una bella prova d'orgoglio, per dei ragazzi dal futuro incerto, con scarpette, canottiere e pantaloncini assemblati alla meno peggio dai volontari del Centro, e soprattutto inneggianti al bellissimo slogan del "Say No to Racism", che ha strappato il grande applauso di tutti i colleghi maratoneti sotto il gonfiabile di partenza, e l'ammirazione di tutti nella finish-line d'arrivo di Ibla.
E, proprio nella finish-line della Maratona di Ragusa 2014, commentando ed esaltando la prova dei ragazzi africani che alla spicciolata giungevano al traguardo, che gli organizzatori sono riusciti a strappare
"in estemporanea" al microfono, ai sindaci di Ragusa e Pozzallo una promessa per un'altra Maratona all'insegna del "Say No to racism" dal CPA di Ragusa Ibla, al grande Centro Accoglienza di Pozzallo, che (ironia della sorte!!) distano più o meno 40 Km, l'uno dall'altro, cosicché la distanza "di Filippide" può facilmente esser pianificata.
Ed ecco che si prospetta (molto probabilmente come Pasqua dell'Atleta il prossimo 13 di Aprile), la prima edizione della "Hope Marathon"" per coprire la distanza tra i due citati CPA Iblei, che stavolta non saranno solo luoghi di indifferenza e solitudine, ma location per una festa sportiva all'insegna della fratellanza e dell'integrazione.
A breve si forniranno maggiori dettagli su tale iniziativa ancora in fase embrionale, ma che gli organizzatori della Maratona Iblea han "colto al balzo"!.
A chiusura di queste lunghe "Riflessioni-Bilanci e prospettive" su Hybla 2014, ci sembra doveroso anche ricordare alcuni simpatici  lati folkloristici della Maratona ragusana, come le 300 maratone portate a termine di Massimo Faleo da Foggia (supermaratoneta pugliese alla sua 10^ partecipazione a Ragusa), festeggiate all'arrivo (oltre che enfatizzato dal pettorale di partenza n.300, anche da un'apposita targa ricordo data dagli organizzatori), mentre all' "ultimo posto" ex-aequo per Francesco Gino Paolo e per la panamense Enitza George, al limite del tempo massimo (5h59'07" per entrambi), ma che, per la cronaca, hanno percorso gli ultimi 2 Km della Maratona (quelli più interessanti dal punto di vista della contemplazione di bellezze architettonice) nella discesa verso Ibla), nella stratosferico tempo di 19'46" (alla media di quasi 10 minuti al Chilometro), perche quasi ogni tornante non facevano altro che fermarsi e fotografarsi a vicenda dalle varie angolature che il panorama offriva loro.
Gino Paolo Francesco, ha come caratteristica da rammentare, quella di aver corso "appena" 82 Maratone diverse nell'appena trascorso 2013 (recordman italiano, per questo giramondo piemontese, supermaratoneta dell'ultima generazione..ndr!), mentre Enitza George da Panama, anch'essa una Giramondo delle 42 km, con  un'altro record personale "più unico che raro", ovvero quello di aver completato la  Maratona di Panama City 2011, nel tempo di 7 ore e 15 minuti, ma correndo in stato di gravidanza di "ben 6 mesi".
Una bella performance e un bel coraggio (non c' è che dire!) per questa giramondo panamese, piombata a Ragusa per caso, con un cambio di programma dell'ultimora (doveva partecipare ad una Maratona Australiana a circa 50 gradi di temperatura, venendo dalla temperature polari a -20° di Chicago dove alloggiava per fine anno), non s'è l'è sentita d'affrontare questo incredibile sbalzo numerico, e sfruttando le tratte convenienti (Panama-Londra; Londra-Comiso), s'è giocata (senza pentirsene affatto! stando alle sue dichiarazioni) la carta di riserva della Maratona di Ragusa a cui ha partecipato, quasi senza saperne l'esistenza fino a pochi giorni  prima.
Potenza dell'avere un Aeroporto molto a portata di mano, a pochi passi dalla Maratona!.
In conclusione un grande ringraziamento va a tutti coloro che si son prodigati per la riuscita dell'evento, dai tanti gruppi di volontari e della Protezione Civile, alle forze territoriali (dalla Polizia Municipale, alla Polizia di Stato, Polizia Stradale, Polizia Provinciale, Vigili del Fuoco), per un appuntamento al 2015, con la 12^ edizione che ritornerà nella data simbolo dell'11 Gennaio, e per la quale si lancia l'appuntamento già da ora.
 
Le classifiche di Maratona e Mezza sono visibili nel sito www.mysdam.it.
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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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Lara arrivo pisa marathon 2012  arrivo attilio siracusa 2012
            Lara La Pera    Attilio Licciardi
 Elena Cifali all'arrivo della Maratona di Ragusa 2013  Eleonora Suizzo alla Supermaratona dell'Etna 2013 (Foto di Maurizio Crispi)
            Elena Cifali   Eleonora Suizzo
   
   
   
   
   
   

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