Il 2 febbraio 2014 ha avuto luogo la prima partita del girone di andata del Campionato Nazionale di Pallanuoto Maschile “Under 13”. Presso la piscina Cappuccini nella splendida città di Messina. Si è trattato dell'incontro tra la squadra Torre del Grifo contro Leones ASD: Elena Cifali, presente in veste di accompagnatrice del figlio Luca, si è ritrovata ad assistere alla partita non solo come genitore, ma anche da sportiva e, per di più, da sportiva con la vocazione della scrittura.
Ed ecco che il suo resoconto giornalistico della partita si trasforma in un'occasione di riflessione sul senso ultimo dell'importanza di promuovere tra i giovani e i giovanissimi la pratica dello sport agonistico che, però, deve anche soddisfare le più pure esigenze "non agonistiche", in un enunciato che assume quasi un carattere paradossale: come può essere una competizione agonistica "non agonistica"?
E' semplice dirlo, più difficile da mettere in pratica: lo si può fare insegnando ai più giovani il valore della competizione e del confronto in sé a prescindere dal risultato finale, quello della capacità di stare nel gioco e di andarsene a casa, alla fine, contenti con la semplice consapevolezza di aver fatto del proprio meglio per portare avanti un confronto dignitoso con l'avversario, la virtù infine di saper rispettare l'avversario e di saper accettar la sua superiorità.
Un messaggio e una lezione difficili da impartire considerando il bombardamento mediatico che enfatizza lo sport come prestazione di eccellenza e che osanna i vincitori, intesi soltanto - e restritivamente - come quelli che salgono sul podio.
(Foto e testo di Elena Cifali ) Le squadre che si sono contese i preziosi punti del campionato sono state la Leones ASD (padrona di casa) e la Torre del Grifo (squadra ospite, catanese). La partita disputata in 4 tempi da 8 minuti ciascuno (per chi non fosse appassionato di pallanuoto) si è dimostrata emozionante fin dai primi minuti, fin dai primi palleggi.
Il cielo di Messina è grigio e non lascia presagire nulla di buono. Le nuvole basse ancora gonfie di pioggia rendono l’aria ancora più elettrizzante.
La piscina è all’aperto e per i nostri ragazzi ci sarebbe da battere i denti se l’acqua non fosse caldissima.
L’aria più rarefatta rispetto alle piscine al coperto, dove solitamente si allenano, rende la respirazione più difficoltosa del solito.
Ma questi bambini, whoops, scusate, ragazzi si sono fatti valere.
A prendere parte alla partita anche mio figlio Luca – al suo esordio - che, con orgoglio, indossa i colori della Torre del Grifo, squadra capitanata dal giovane Davide Capilizzi.
Non ho mai assistito ad un evento del genere e restare seduta in tribuna mi innervosisce non poco. Abituata come sono ad essere io parte integrante dell’evento, oggi devo accontentarmi di fare il tifo e di scattare qualche fotografia.
Ad ogni passaggio, ad ogni bracciata trattengo il respiro, goal su goal, la partita è avvincente e il tifo dei presenti coinvolgente. Goal, goal ed ancora goal!
I nostri ragazzi si difendono bene, il portiere para gran parte delle palle e con una buona dose di fortuna riusciamo a godere anche di qualche palo ed altrettante traverse.
La Leones si difende con altrettanto coraggio e bravura (anche se non sono mancate le polemiche nei confronti dell’arbitro “casalingo” – ma questa è un’altra storia).
Ammiro la tenacia di questi 12 ragazzi che con coraggio ed altissimo senso di sportività difendono il loro pallone, sbuffano, soffiano, si scrollano dal viso l’acqua in eccesso.
Li vedo andare giù e risalire a galla, ogni tanto qualche spallata, qualche spintone, un po’ di calci, ma tutto fa parte del gioco. Anche la pallanuoto, così come la vita in generale, non si sottrae alle regole che spesso possono trasformarsi in “benevole - o benigne - scorrettezze”.
Li guardo come si guardano coloro che fino a qualche anno fa erano pulcini ed oggi invece sono quasi adulti, pronti a “graffiare seppure senza unghie” il gioco, la palla, la vita.
Ed allora forza ragazzi, siamo in vantaggio: 0-1, 1-2 … un po’ in difficoltà soffriamo un 3-2 … ed ecco la rimonta … 4-5 per noi !
La partita finisce con un meritato pareggio 6-6.
Siamo tutti contenti, né vinti né vincitori e forse è giusto che sia così: è giusto che ognuno di loro torni a casa con la giusta dose di entusiasmo, con la consapevolezza di aver dato tutto ciò che potevano ma con il dubbio che, forse, avrebbero potuto osare di più.
Certamente non mancheranno loro le occasioni per dimostrare a tutte le altre squadre quanto valgono e chi sono i ragazzi di Torre del Grifo !
Potrei augurare loro di vincere ogni partita, ma da buon atleta posso soltanto augurare loro di imparare da ogni passaggio, da ogni palla, da ogni boccata d’acqua, perché solo imparando che non sempre si può sempre, si ha già una vittoria assicurata!
In bocca al lupo, ragazzi del Torre del Grifo!